Ed ora, dopo due giorni, il libro doveva ancora essere studiato e non ero ancora riuscito a smettere di sorridere.

Dopo quell'incontro avevo anche chiesto a P se quel venerdì avrebbe potuto accompagnarmi al Y e fortunatamente avevo ottenuto una risposta affermativa.

Ma ora che era il fatidico giorno l'ansia iniziava a crescere e a mischiarsi con la curiosità. Come mi sarei dovuto comportare? Come mi sarei dovuto vestire? Di cosa avrei dovuto parlare? Avrei avuto sicuramente bisogno di consigli e fortunatamente sapevo chi chiamare.

Quando tornai in dormitorio mi feci una doccia e passai il resto della giornata a studiare, ma una parte del mio cervello continuò a pensare alla serata che stavo aspettando con fin troppa impazienza.

Quando furono le 17 circa chiamai HaiRan. Eravamo soliti passare molto tempo assieme, ed ora che vivevamo lontani il telefono era l'unica cosa che ci permetteva di restare legati.

"Ciao Kookie, come va la vita dello studente fuorisede?"

"Nulla di ché al momento, studio, mangio, dormo. Le solite cose" continuai ridendo "ma questa sera forse le cose si movimenteranno un po'."

"In che senso?" mi chiese lei curiosa.

"Ti ricordi che ti avevo parlato di quella caffetteria, il Y, e delle sue feste del weekend? Questa sera ci andrò e ho seriamente bisogno di un tuo consiglio."

"Sei un po' troppo sospetto Kookie, mi stai nascondendo qualcosa?" disse con voce ammiccante.

"Ma chi? Io? Ma figurati" risposi con tono scherzoso.

"Mmh, tu non me la racconti giusta. C'è una ragazza di mezzo?"

"No no, è che vorrei fare una buona impressione. Magari riesco a farmi degli amici prima dell'inizio delle lezioni."

"Vuoi fare una buona impressione su ipotetici amici o vuoi fare impressione su un ipotetico amico in particolare? ...com'è che si chiamava? Jimin?"

Ci pensai qualche secondo e prima di rendermi realmente conto di cosa stavo facendo le risposi.

"In realtà sì, vorrei fare colpo su di lui."

Perché continuavo a mentirle? Perché non dirle di Taehyung? Lei non conosceva nessuno dei due quindi esattamente cosa stavo facendo? Sapevo benissimo che da una bugia, per quanto innocente possa essere, se ne creano altre sempre più grosse. Ed io ero consapevole di star iniziando una catena di menzogne che avrebbero inevitabilmente portato qualcuno a soffrire.

"Oh, capisco." disse lei per poi restare in silenzio qualche secondo, secondi in cui io mi vergognai profondamente per aver mentito ad una persona a me così cara. "Allora vedi di non metterti uno dei tuoi soliti felponi oversize."

Alla fine optammo per un look abbastanza semplice: camicia nera con dei piccoli pallini chiari infilata in un paio di jeans neri aderenti. Nessun accessorio, giusto una cintura con una piccola fibbia argento. Una volta salutata HaiRan misi i vestiti scelti sulla sedia e mi sdraiai a letto.

Non ero molto convinto dei vestiti scelti, ma HaiRan mi disse che ero più bello quando non c'era nulla che distogliesse l'attenzione dal mio viso. Arrossii un po' ripensando a quel complimento. Mi aveva ovviamente fatto piacere e pensai che quella non fosse la prima volta in cui succedeva una cosa del genere. Eravamo soliti scambiarci opinioni sulle rispettive cotte e incoraggiarci a vicenda per conquistarle. Lei era veramente una bella ragazza. Aveva dei grandi occhi color nocciola con lunghe ciglia che, ogni volta che guardava verso l'alto, toccavano la sua frangetta castana. La gente quando ci guardava diceva che eravamo una coppia perfetta.

Cherry tea - TAEKOOKWhere stories live. Discover now