Capitolo 10

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Carla andò a svegliare Eren come sempre alle 7

< Eren, alzati su. Oggi hai solo 2 ore, puoi resistere. >

< Mh 5 minuti > affondò la testa nel cuscino, ma la madre, irritata, gli levò velocemente la coperta di dosso, scoprendo il corpo mezzo nudo del moro

< Alzati subito. Non vorrai far aspettare la tua donzella. Devi invitarla alla festa di stasera a scuola no? > la madre del ragazzo andava matta per Mikasa e da quando i due si conoscevano, aveva sempre cercato di farli mettere insieme. Mikasa era d'accordo, ma Eren non molto.

< Uffa che palle. E comunque non ho intenzione di invitare nessuno a venire alla festa con me >

< Non importa. Vestiti e scendi, veloce. Sono già le 7.20, hai solo 10 minuti prima che i tuoi amici arrivino >

Carla se ne andò e chiuse la porta alle sue spalle

*Chissà se ci sarà anche Levi alla festa... è da un po' che non viene a scuola e la chiamata che ho origliato tra lui e il preside Smith non promette niente di buono. Ah devo smetterla di pensarci*

Si vestì, prese su lo zaino e scese le scale più velocemente di un fulmine. Salutò la madre e uscì di casa. In quel momento sentì la musica a tutto volume

*La smetteranno mai?*

Una macchina si fermò davanti a casa del moro: arrivati

< BUONGIORNO EREN BEN SVEGLIATO > Sasha non riusciva a parlare senza urlare e Connie era uguale < Come mai i tuoi capelli sono così scompigliati? Non ti sei pettinato? >

Era uscito talmente in fretta che si era dimenticato e aveva tutti i capelli sparati in testa. Con le mani provò a metterli un po' giù e dopo 15 minuti riuscì a sembrare presentabile.

Arrivarono fortunatamente in orario e alle 7.50 erano in classe, dopo aver sfilato per i corridoi pieni zeppi di troiette pronte a fare ciò che sapevano fare meglio: mostrare il culo per farsi invitare e non sembrare sfigate perché andavano da sole. Fortunatamente il gruppetto di Eren non aveva membri del genere.

< Oggi abbiamo solo le due ore di storia con il professor Zachary, vedi di non addormentarti se non vuoi andare di nuovo dal preside > disse Armin dal suo banco, ovviamente affianco a quello di Annie, in penultima fila

< Certo amico ma sai quanto è noiosa la sua materia, poi non mi piace come spiega e la sua voce mi irrita >

Il professore entrò proprio in quel momento ma non sentì Eren, per fortuna.

Come volevasi dimostrare, dopo un'ora e mezza di lezione, il moro cadde in un sonno profondo con la testa appoggiata al banco.

Sognò Levi, ma non proprio nel modo in cui avrebbe dovuto immaginarlo.


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