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La mattina dopo i raggi di sole sbattevano sul mio viso, zoda non era accanto a me, ma quel giorno c'era così tanta quiete... e non ero nemmeno incatenata da qualche parte..
Decisi di scendere al piano di sotto, in cucina dove sicuramente zoda era lì.
Infatti stava parlando al cellulare è appena mi vidde attaccó alla chiamata e mi fulminó con lo sguardo; io ero ancora sulle scale così captai che scendere non era una buona idea allora tornai di sopra ma il ragazzo fu veloce e mi raggiunse tirandomi i capelli.
"Aaaah...."
cercai di gridare il meno possibile ma lui mi faceva così male..
"Sai cosa faccio alle ragazze disobbedienti?"
"No..."
"Le raso i capelli a zero e poi le butto nel recinto dei maiali, non resta neanche una traccia lo sai?"
I miei grandi occhioni si riempirono di lacrime e mi immobilizzai.
"Ora va in camera" dice spingendomi e chiudendo la porta a chiave.
Ero seduta davanti alla finestra, pensando a tutto quello che mi era stato negato e al mondo che andava avanti anche senza di me...
sento delle urla, di una donna ma non potevo fare niente, ero chiusa lì...
poco dopo queste urla cessarono e il ragazzo tornó in camera senza nemmeno guardarmi.
Si mise al computer e azionó le telecamere che aveva piantato in quel sotterraneo.
Sullo schermo si vedeva tutto quello che faceva la ragazza rapita.
Il gioco sembrava alquanto semplice:
Aveva una gabbia con un gancio per ogni costola e davanti a se un recipiente con dentro una chiave, il recipiente conteneva acido e per recuperare la chiave avrebbe perso la mano..
Era una tortura senza fine quella povera ragazza urlava e urlava, zoda era lì serio... non diceva niente.
Riuscì a prendere la chiave e ad aprire il lucchetto ma scorpí che tutti i ganci che che le avevano messo alle costole non li avrebbe potuti togliere. Scaduto il tempo si azionó Un meccanismo a molla divise in mille pezzettini il corpo...
Mi veniva da piangere.
Il ragazzo ordinó alla sua compagnia di ripulire tutto e poi mi guardó.
Tremavo come una foglia, non riuscivo a guardarlo.
"Tranquilla tesoro c'è una punizione anche per te questa sera, non mi scordo di quello che hai fatto oggi."
OMMIODDIO AVEVO I MINUTI CONTATI..
Uno dei soci mi portó la cena di lui nessuna traccia fino a tarda notte.
"Pensavo dormissi."
"No."
"Tanto ti avrei svegliato per la punizione"
Iniziavo a sudare freddo.
"GUARDAMI."
Lo guardai.
"Sai, non mi si deve assolutamente fare un torto clarissa..."
"Ma io..."
"Ma tu cosa??"
"Io non lo sapevo...che non sapevo che non potevo scendere giù..."
"Oh la bambolina non lo sapeva..che peccato.."
Zoda si slaccia la cinta dei pantaloni e viene verso di me.
"Spogliati."
"C...cosa?"
"Ti voglio nuda inginocchiata sul pavimento"
"Ma..."
"ADESSO!"
feci come disse, una volta spogliata il ragazzo guardava attentamente la mia pelle bianca come il latte.
"Voltati restando in ginocchio"
Gli diedi quindi le spalle e lui mi tiró dieci frustate con la sua cintura.
non urlai, nemmeno un fiato.
"Adesso rivestiti e mettiti a letto."
Non appena entrai nel letto ci guardammo negli occhi.
Si vedeva che avevo pianto, ero rossa in viso e gli occhi pieni di lacrime.
La cosa che mi faceva più tristezza era vedere la freddezza nei suoi occhi.
Nessuna emozione

Zoda|| l'enigmista||Where stories live. Discover now