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Mi trascinó dinuovo in camera sua e mi legó la catena al piede..
"Perché hai scelto me?"
"Non ne ho idea, è proprio questo il bello no? I poliziotti stanno ancora cercando una connessione tra le mie vittime ma... non esiste. Prendo chi mi capita."
"Io...."
Il ragazzo non sentendomi continuare la frase si volta verso di me preoccupato.
"Io.... non mi sento tanto bene...io..."
stavo per avere una crisi epilettica e lui non sapendo come reagire chiamó i suoi collaboratori.

Mi risvegliai non sapendo che ore fossero,
Se fosse giorno o notte, se stessi bene... non sapevo niente.
Ero solo al caldo sotto alle coperte, il ragazzo misterioso era davanti alla finestra che fumava e si metteva le mani sul viso per asciugare qualche lacrima che cadeva ogni tanto..
non capivo perché piangesse ma avevo paura a chiederlo..
cercai di mettermi seduta ma urlai dal dolore facendo sussultare il ragazzo.
"La mano...ommioddio... sono tutta dolorante..."
il ragazzo mi guardava sempre con lo stesso sguardo.. avrei voluto chiedergli perché mi odiava così tanto... ma forse Quella sera vedevo un po' di compassione nei suoi occhi...
"Clarissa... devi mangiare... altrimenti non sopravvivrai a lungo."
"Non è questo quello che vuoi?"
"Come farti morire lo decido solo io. Potrei farti mangiare fino a diventare obesa per poi farti crepare di infarto."
Ero mortificata...
il suo socio portó il vassoio con del cibo che sembrava davvero ottimo ma io non mangiai.
"MANGIA."
Feci come disse senza opporsi per nessun motivo al mondo.
Era arrivata l'ora della doccia.
Era così strano, sono sempre andata in bagno da sola con quelli li attaccati alle costole ma perché la doccia è con questo ragazzo misterioso?
Mi spaventai, milioni di pensieri mi vennero in mente e nessuno di questi era buono.
Lui non si era per nessun motivo scomposto era lì che aspettava mi spogliassi, mi adagió nella vasca e inizió a lavarmi come fossi una bambina..
"Io.... io... voglio chiederti..una cosa..."
"NON ESISTE IL VOGLIO CON ME SONO IO CHE COMANDO CAZZO!"
urla tirandomi i capelli.
Mi ammutolii per tutto il tempo in bagno fino a quando non andammo in camera e mi fece mettere sul letto adagiandosi dietro di me e spazzolandomi i capelli con cura.
"Per tutto il tempo hai avuto lo sguardo basso... non hai detto una parola.."
feci cenno di sì con la testa.
"Cosa vuoi?"
"Io... io... non so... io.. non so come... come ti chiami.."
"Zoda."
"Zoda...p...perché non mi hai lasciata... morire li?"
"Ho in mente qualcosa di molto peggiore per te. Non lo puoi nemmeno immaginare."
"E.... e tu... stai bene????"
Il ragazzo rimane scioccato sconvolto da quello che gli avevo appena chiesto: mi aveva appena detto che avrei fatto una bruttissima fine ed io gli ho chiesto come stava???
Cosa mi stava succedendo? Non mi riconoscevo nemmeno io...
"Intendi quando mi hai visto pieno di sangue a terra?"
"Si...."
"Faceva tutto parte del piano."
Mi voltai verso di lui che aveva ancora la spazzola in mano.
Misi la mia faccia tra l'incavo del busto e del collo e lo annusai... mi piaceva il suo profumo.
Lui stranamente mi accarezzó una guancia.

Zoda|| l'enigmista||Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang