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Pov's Clarissa

La mia scuola non è più la stessa da un po'
Le mie compagne di scuola scompaiono misteriosamente senza un perché ed il giorno dopo le ritrovano brutalmente uccise con accanto una cassetta da cui è iniziato il gioco.
Un sadico si diverte a uccidere le donne..
Ci sono equipe di psicologi e criminologi in questa scuola ogni fottuto giorno e molti hanno smesso di frequentare..

All'uscita stavo aspettando l'autobus, e con le cuffiette nelle orecchie immaginavo a come sarebbe stato bello scoprire l'assassino e ucciderlo... sarebbe stato così fottutamente bello...
Mi voltai e viddi un ragazzo con una felpa nera che appena notó il mio sguardo su di lui si voltó per non farsi vedere in viso...
ma perché si volta? È carino...
salii sull'autobus e lo guardai dileguarsi..

Le mie giornate non erano così favolose come quelle delle mie coetanee, non sono tipa da feste... sono tipa da libro e camino, vino e film romantico e soprattutto mi piace fare arte.. è qualcosa di straordinario..!
Perciò passo le mie giornate in casa molto spesso, ho degli amici ma anche se mi ci trovo bene li sento molto lontani dal mio mondo..

La mattina dopo mi svegliai come al solito pronta ad andare a scuola purtroppo o forse no.. oggi ci sarebbe stato un corso del cazzo fatto dai poliziotti.. per quello che stava succedendo..
Entrai in aula e i poliziotti iniziarono a parlare,
"È tutto per quanto riguarda questo argomento ma prima di dare la parola ai miei colleghi... qualcuno ha qualcosa da chiedere?"
Alzai la mano.
"Mi dica."
"Perché in quest'aula ci sono sia maschi che femmine?"
"Cosa vorrebbe dire?"
"Che l'assassino ammazza solo donne, perché ci sono anche gli uomini?"
"Perché le informazioni devono essere alla portata di tutti Signorina pristley.. ora andiamo avanti..."
mi voltai guardandomi intorno, non avevo voglia di sentire queste stronzate...
lo sguardo del ragazzo taciturno con la felpa era su di me per una volta, lo guardai e lui non si voltò ma rimase a fulminarmi con il suo sguardo più truce...non capivo il perché.

Fuori scuola a ricreazione era steso su un prato a fissare il cielo, ed io fissavo lui... dopodiché in corridoio andai vicino al suo armadietto in cui lui stava pescando chissà quale libro
"C...ciao" dissi timida.
Il ragazzo sbatte violentemente lo sportellino del suo armadietto e mi fissa.
In quel momento sentivo che stavo per sciogliermi, le sue pupille nere non si staccavano dalle mie e con una voce roca e profonda mi disse "NON PARLARMI E NON GUARDARMI CAZZO."
"Aspetta..." dissi cercando di rincorrerlo ma invece di afferrare la sua mano qualcosa andó storto e la mia mano colpì le sue chiavi che mi lacerarono la mano.
"Merda.."
andai in infermeria a farmi fasciare la mano e poi dritta a casa..

Ma perché avevo la costante sensazione di essere spiata ovunque...?
Ah Dio forse è solo una mia impressione.

Zoda|| l'enigmista||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora