capitolo 33 "23:59"

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stavo giocando a pallavolo, alzai la palla ma i miei compagni non si mossero. La palla cadde a terra. Perchè sta succedendo di nuovo?! PERCHE?! non riuscivo a vedere in volto i miei compagni erano come oscurati.. l'aria si fece più pesante, cosa avevo sbagliato stavolta? e dov'era hinata? non era in campo??

mi guardai attorno disperato ma non lo vidi da nessuna parte

kags: BOKE DOVE SEI?!

le mie parole sembravano ottavate, sentii un fischio nelle orecchie sempre più forte..

aprii gli occhi ansimando, dove sono..? mi guardai attorno ma era buio e non vedevo bene. Sentii qualcuno prendermi la mano, guardai nella sua direzione e vidi il volto di Hinata, sdraiato in un futon accanto al mio, sorridermi dolcemente

hinata: sono qui, non me ne andrò

io gli accarezzai la guancia, la sua pelle era morbida come sempre.. vorrei restare così per sempre.. ma ancora nessuno sapeva che lo amavo.. lo vidi arrossire un pochino per poi chiudere gli occhi

kags: hinata..

hinata: mh?

kags: vieni

lui aprì gli occhi confuso e io mi alzai prendendolo per mano. Uscimmo dalla stanza della nostra squadra e ci dirigemmo verso l'esterno dell'edificio

hinata: kageyama dove stiamo andando? se qualcuno ci vede andare in giro di notte siamo nei guai..

io non gli risposi, continuai a camminare e mi fermai in un punto del cortile sedendomi per terra. Lui mi imitò, era estate quindi anche se era notte non faceva freddo. Dovrebbero iniziare tra poco..

non parlammo per alcuni minuti, lui non accennava a voler lasciare la mia mano. Controllai l'ora sul mio orologio 23:59

hinata: kag-

kags: shh tra poco vedi

appena finii la frase molte luci di diversi colori si alzarono in cielo provocando uno spettacolo magnifico. Hinata guardava i fuochi d'artificio incantato, sembrava un bambino. Le luci mi abbagliavano gli occhi e ogni rumore improvviso ci faceva sobbalzare entrambi.. lui ancora mi teneva la mano, penso che il mio cuore stia per scoppiare come i fuochi d'artificio nel cielo..

lui mi guardò sorridendo, nei suoi occhi si riflettevano le luci colorate.. per un attimo, che a me sembrò l'eternità, i nostri occhi si incatenarono e non sentivo più alcun rumore: non sentivo più i fuochi scoppiettare e nemmeno le cicale cantare, l'unica cosa che udivo erano i battiti del mio cuore che acceleravano pericolosamente.. avrei davvero voluto baciarlo in quel momento, ma c'era qualcosa che me lo impediva.. lui mi disse una frase che non capii per colpa di un fuoco d'artificio scoppiato proprio in quel momento. Lo guardai confuso ma lui non ripetè la frase, mi sorrise e basta..

non riuscivo a sentire più nulla e la vista diventò sempre più sfocata. Non feci niente, sentii che era giusto così: dovevo lasciarlo andare.

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