Quel ristorantino in fondo alla via

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Mi sono completamente dimenticata del cellulare talmente ero presa dal trasferimento e dalla bellezza mozzafiato della casa in California. Ciò significa che avrò mille chiamate perse da Luna, la mia migliore amica e dalla mamma. Cavolo non mi sono nemmeno preoccupata di cambiare il fuso orario. Il mio orologio segna le 20.38 di sera, mentre qua sono le 11.38 di mattina. Dovrò farmi un promemoria sugli orari a cui posso chiamare a casa, vista la differenza di ora incredibile. Nove ore sono tante.  È come essere tornati indietro nel tempo. A casa mia già cenano, mentre io ho appena fatto colazione e sto per andare in centro. Decido prima di prepararmi alla veloce e poi di chiamare velocemente la mamma e Luna. Non ci impiego molto a vestirmi, mi sciacquo la faccia e mi trucco giusto un po', mica devo fare colpo su qualcuno. Dopo aver constatato che i miei capelli quest'oggi hanno deciso di avere vita propria, opto per un cappellino anch'esso nero, in modo da rimediare un po' al caos che ho in testa. Mi riprometto di lavare i capelli al pomeriggio, dopo aver messo apposto le valige ovviamente. Ma una cosa alla volta Ambra, non c'è fretta, sei appena arrivata e non puoi già farti mille pare. 

Non appena prendo il mano il telefono questo squilla già da solo. Leggo sul display il nome di Luna con annessi cuori e fiorellini, ma so già che dall'altra parte non sarà tutto rose e fiori. Infatti non appena apro la chiamata sento Luna quasi urlarmi contro con frasi del tipo "Non mi hai chiamato per tutto il giorno" oppure "pensavo fossi caduta dall'aereo" o ancora "hai già mangiato messicano?". Rido alle sue parole notando che ha messo insieme frasi sconnesse tra loro, ricevendo da parte sua un gridolino frustrato dall'altra parte del telefono. 

"Okay okay calma. Sto bene, sono viva e mi trovo dalla famiglia californiana" mi fermo giusto qualche secondo per ricevere un "Continua" da parte sua. "Il volo è andato benone, anche se per la maggior parte del tempo ho dormito, poi ho letto e mangiato schifezze comprate dall'hostess. Qua fa freddo ma non troppo come da noi. Certo l'aria punzecchiante di gennaio si sente tutta, ma è un'aria diversa, mi sembra di essere chissà dove" sogno ad occhi aperti "Certo sei in California, mica a Roma" mi rimprovera Luna con fare ovvio. "Lo so, ma per le poche ore da cui sono qui mi sembra tutto così surreale, ancora non realizzo" rispondo. "Beh qua è già sera e pensavo che un messaggio me l'avresti anche potuto mandare" sbuffa ancora irritata. Sul momento non comprendo perché ieri le avevo scritto prima di addormentarmi, ma poi mi assale l'ansia "Oddio aspetta un momento che controllo una cosa" le dico. Resto in chiamata, ma vado a controllare tra i messaggi. Rimango interdetta per qualche secondo, ma poi mi riprendo dallo stato di shock iniziale. Ho per sbaglio mandato il messaggio che era destinato a Luna a Luana, la mia professoressa di letteratura inglese delle scuole superiori. Ma come ho fatto ad essere così sbadata! E per di più mi ha pure risposto con "Sono contenta che il viaggio sia stato confortevole e ti auguro di divertirti in qualunque posto tu sia al momento, ma credo che hai sbagliato il destinatario del messaggio. Ad ogni modo, buon proseguimento cara Ambra e spero che gli studi continuino alla grande. Buona giornata ". Non ci credo. Racconto il tutto a Luna che scoppia in una risata alquanto bizzarra rischiando di perforarmi il timpano. Il suo tono si addolcisce e continuiamo a chiacchierare per qualche minuto scherzando sul fatto che gli americani non conoscessero il gelato al pistacchio e sulla mia promessa di far cambiare idea a tutti quelli che incontrerò sul mio cammino sul gusto unico ed inimitabile del gelato verde con granella di pistacchio sopra, il paradiso. 

Dopo aver terminato con lei chiamo velocemente mia madre per sapere come stava andando a casa senza di me. Tutto andava alla grande, così mi affretto a chiudere la telefonata e a mettermi un paio di scarponcini bianchi che mi sono portata da casa, i quali devo dire si abbinano perfettamente all'outfit di oggi. Infine infilo il giubbotto nero laccato e raggiungo Charlotte al piano di sotto. 

"Pensavo non venissi più" scherza Cha e io non posso far altro che sbuffare, ma sotto sotto rido. Questa ragazza in una sola giornata è riuscita a farmi ridere e apprezzare anche le piccole cose più di chiunque altro. Mi piace già il nostro tipo di rapporto. 

Usciamo in centro e Charlotte mi mostra le principali attrazioni del posto. Dopo aver passato in rassegna negozi di svariate marche e tradizioni nella via principale, dai più grandi supermercati ai negozietti piccolini di bigiotteria, dalla farmacia al negozio di beni di prima necessità, arriviamo alla parte che preferisco: i ristoranti. Ce ne sono di tutte le varietà e tutti disposti nello stesso grande viale alberato. Si sente che è gennaio, le persone sono infreddolite e si respira un'aria diversa rispetto all'estate. A catturare il mio sguardo è però un piccolo ristorantino stile italiano in una viuzza appartata e più tranquilla rispetto a quella principale. Non posso far altro che essere catturata dalla bellezza di quel posto. Il ristorante non era molto grande, ma sembrava molto accogliente. La facciata principale era tutta bianca, ma decorata da piante rampicanti che sbocciavano in dei fiori grandi e bianchi al termine di ogni ramo. Dalle vetrate si potevano scorgere dei tavolini neri con accanto delle poltroncine tutte bianche e a dirla tutta molto morbide. Delle candele anch'esse bianche erano state distribuite in ogni tavolino, accanto a dei vasetti di fiori color pesca molto carini. Spostando lo sguardo ancora più sulla destra si intravede una sorta di pista da ballo ed uno spazio per il dj. Infine a catturare i miei occhi è un pianoforte candido posto a ridosso della parete di fronte a me. Era magnifico quel posto.

"Chissà magari troverai l'amore della tua vita che ti porterà in questo posto proprio quest'anno" esclama tutto d'un tratto Charlotte affiancandomi.

"Ma non dire sciocchezze" la derido. 

"Vedremo se resisterai al fascino americano, mai dire mai sorella"

A quelle parole mi sciolgo. Mi ha appena chiamato sorella e non so perché ma sento il bisogno di stringerla forte a me. Lei rimane interdetta in un primo momento, ma poi si lascia abbracciare.

"Che c'è ti sei innamorata?" Mi punzecchia prendendomi in giro.

"Macché sono solo felice di essere qui con te adesso" rispondo.

"Oh wow non sapevo di fare questo effetto sulle persone".

"Ma no stupida che hai capito" scherzo.

La verità è che mi fa troppo piacere aver trovato un'amica come lei. Di solito non sono molto aperta con le persone e non mi butto facilmente, ma con lei è diverso. Lei è quel tipo di ragazza con cui puoi parlare di tutto senza il timore di essere giudicata e questo suo aspetto del carattere è un toccasana per il mio. Io, perennemente indecisa, ansiosa e timorosa di tutte le mie azioni, timida e riservata e con poca autostima, mi aggrappo alle cose che di più salde ho in questa vita: l'amore di mia madre, un amore che nonostante il tempo e l'età va oltre ad ogni limite, l'amore dei miei amici, pochi, ma veri, soprattutto quello di Luna, l'amore per le mie passioni, il ballo, mio fedele amico nei momenti bui, dove so che anche se fallisco non mi giudica, anzi mi rafforza ed infine la musica, l'amica da cui non sono e non sarò mai in grado di separarmi. 

Dopo questo momento riflessivo guardo Charlotte, la quale mi spiega che quello era uno dei ristoranti che di solito i ragazzi sceglievano per portare la propria ragazza fuori al primo appuntamento. E ci credo, era magnifico solamente visto da fuori, figuriamoci l'atmosfera che si crea all'interno. 

"Qualcuno ti ha mai portata qua allora?" le chiedo ammiccando. La vedo arrossire, ma non dice nulla. Ed io non insisto. Me lo dirà lei a tempo debito se vorrà.

"Solo stai attenta in queste zone" mi dice infine. Rimango interdetta, ma non chiedo spiegazioni. 

Decidiamo poi di proseguire la nostra visita del centro. Ci fermiamo solamente per prendere un impossible burger, che da quanto ho capito è una sorta di hamburger vero e proprio, ma fatto solamente da ingredienti vegetali, nessuna traccia di carne o altro. Charlotte dice che questi panini stanno andando molto di moda negli ultimi anni, anche a causa del loro impatto ambientale quasi nullo. Se c'è da fare una buona azione sono la prima a non tirarmi indietro, studiando proprio ecologia e mantenimento degli ambienti all'Università. 

Quando inizio a sentire il naso punzecchiarmi dal freddo e i piedi indolenziti, decidiamo di dirigerci a casa al calduccio, per bere una cioccolata calda con i marshmallow davanti al caminetto. 

Una volta poi a letto ripenso alla magnifica giornata passata con Charlotte. Mi ci vuole proprio una persona così nella mia vita. Ma subito mi salta in testa anche la sua raccomandazione "Stai attenta in queste zone". Cosa voleva dire. 

The Good Times And The Bad OnesWhere stories live. Discover now