Capitolo 29

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Ero circondata dal caos, tuttavia Harry era tutto ciò che i miei occhi riuscivano a vedere. Fu come quella volta alla mensa della scuola ma, questa volta, invece di esserci studenti sfocati alle sue spalle, vidi le vaghe figure di diversi poliziotti. Non ci trovavamo in una mensa scolastica, ma bensì in un commissariato.

Gli occhi di Harry erano fermi su di me nel momento in cui fu scortato in una delle numerose stanze riservate agli interrogatori con le manette ancora ai suoi polsi. Lucy e Finn rimasero al mio fianco, mentre Tobias rimase tra le mie braccia. Non avrei permesso che la polizia li allontanasse da me. Erano rimasti senza la madre, senza Harry. Non avevano nessuno. Nessuno se non me.

“Signorina” disse una piccola donna posando la mano sulla mia spalla, facendomi così sobbalzare.

Mi voltai verso di lei e le rivolsi un debole sorriso. Indossava un uniforme da poliziotta ed i suoi capelli rossi erano raccolti in un ordinato chignon.

“Sono l’ufficiale Zimmer” disse sia a voce che con l’aiuto del linguaggio dei segni. “Devo interrogarvi in quanto testimone dell’accaduto”.

Annuii e posai Tobias a terra, le sue braccia si strinsero subito attorno alle mie gambe.

“Sono minorenne e loro non hanno ancora un tutore legale” risposi facendo spallucce. Avevo visto così tanti film polizieschi da aver ormai imparato che era necessario essere accompagnati da un tutore o genitore nel caso un minore dovesse essere coinvolto in questo genere di cose.

“Abbiamo già incaricato una donna dei servizi sociali di divenire la tutrice legale degli Styles. Rimarrà in carica per tutta la durata della pena che sia Harry che Jessica devono scontare” spiegò l’ufficiale Zimmer mentre ci guidava lontani dal subbuglio presente all’entrata della centrale di polizia. “Riguardo a lei, sua madre è appena stata avvisata. Non le è stato richiesto di recarsi qui poiché si tratta solo di interrogare dei testimoni e non dei sospettati, tuttavia ha deciso di venire qui lo stesso per portarla a casa una volta che avremo finito”.

Annuii e presi un profondo respiro, “Ci sarebbe la possibilità di rendere mia madre la tutrice dei bambini?” chiesi speranzosa.

L’ufficiale Zimmer scosse la testa, “No, mi dispiace”. Successivamente aprì la porta e ci fece cenno di entrare nella stanza, “Se non ci sono parenti disponibili a prendersi cura di loro, tocca allo Stato acquisirne la custodia”.

Annuii nuovamente cercando di mantenere la mia compostezza. Non volevo che ciò accadesse; una qualsiasi persona costretta ai lavori sociali non li capirebbe come li capisco io. Non capirebbe la situazione di questa famiglia poiché, per quanto ci provasse, non riuscirebbe a catturare ogni singolo dettaglio delle loro vite. La stanza in cui eravamo stati guidati era caratterizzata dai colori vivaci. Giocattoli, libri e molto altro era sparso a terra ed un piccolo tavolo era stato posizionato al centro della stanza.

“Un ufficiale aspetterà qui con i bambini” spiegò, “Riguardo a noi, invece, dobbiamo recarci nella stanza accanto, ovvero il luogo in cui potrò ascoltare la tua deposizione”.

Nel momento in cui abbassai lo sguardo su Lucy, Finn e Tobias sentii un nodo formarsi nella mia gola. La paura che ognuno di loro stava provando si stava manifestando sui loro volti in un modo palesemente chiaro. Loro sapevano ancora meno di quanto ne sapessi io, senza contare che un perfetto sconosciuto sarebbe apparso a momenti a vigilare su di loro.

Dopo essermi inginocchiata difronte a loro mimai, “Devo andare nella stanza accanto a raccontare a questa signora cosa è accaduto stasera. Siete al sicuro qui, qualcuno arriverà a breve e si prenderà cura di voi. Prometto di tornare il prima possibile”.

Lucy e Finn annuirono, successivamente il loro sguardo si posò sul pavimento sotto i loro piedi. Tobias si avvicinò a me ed immediatamente avvolse le sue braccia attorno al mio collo.

Speechless [H.S.] (Ita) IN REVISIONEWhere stories live. Discover now