Capitolo 39

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«Ci vediamo a cena, allora.» Alessia mi schiocca un bacio sulla guancia e poi va via, verso la stanza che le hanno assegnato.

Sono passati venti minuti da quando Shawn e Jordan sono andati a parlare. Tutti gli altri sono andati in camera a riposare, mentre io e Ale siamo rimaste nella hall aspettando i ragazzi.
Che però non sono arrivati.

Ho detto ad Alessia che sarei andata in camera, ma non è vero. In realtà sto andando a vedere se Shawn e Jordan stanno ancora parlando.
E ne ho la conferma quando, avvicinando l'orecchio alla porta della sala della colazione, sento le loro voci. «Non avresti dovuto farlo, Shawn. C'ero prima io, che razza di amico sei?» Sta dicendo Jordan.

Mi assottiglio di più sulla porta per cercare di vederci. Shawn è a braccia incrociate, appoggiato al muro, mentre Jordan gesticola a qualche metro da lui. Sembra stiano discutendo.
«Sai benissimo che Zoe non prova niente per te e interessava dall'inizio anche me. Non puoi accusarmi perché ci siamo innamorati.»

Stanno parlando di me. La discussione è per causa mia. «Anche io la amo, Shawn!»

Lui scoppia a ridere, scuotendo un paio di volte la testa. «Non puoi amare una persona con cui non sei mai stato. Ti piace, ma non la ami.»

Jordan stringe i pugni lungo i fianchi. «Neanche tu ci stai insieme. Te la porti solo a letto.»

Shawn si separa dal muro con uno slancio e decido di intervenire prima che le cose si facciano troppo serie. Anche perché ho scoperto a mie spese che origliare porta solo a un mare di guai.

Apro la porta ed entro, fingendomi disinvolta. Shawn è il primo a girarsi per guardarmi. «Cosa succede?»

Mendes apre la bocca per parlare, ma Jordan lo precede. «Io ti amo, Zoe.»

Questo ha un desiderio di morte. Ho provato a evitare una rissa, ma se la cerca proprio.

Deglutisco a fatica, cercando qualcosa da dire. Ma cosa potrei mai dirgli? Qualunque cosa dirò gli spezzerà il cuore.

Jordan mi raggiunge in due passi e prima che possa capirci qualcosa preme le labbra sulle mie, davanti a Shawn. Spalanco gli occhi e lo allontano da me, ma mi prende il viso con le mani e mi ribacia. Questa volta ad allontanarlo non sono io, ma Shawn, che lo prende per il colletto della maglietta e gli dà un pugno sulla mascella.
«Ma che cazzo fai?»

Non ho mai sentito dire a Shawn parolacce, quindi questo deve averlo fatto arrabbiare molto. Jordan spalanca gli occhi e si massaggia il punto colpito, che è già tutto rosso. «Volevo dimostrare che quello che provo è reale.»

«Baciandola contro la sua volontà?» Ringhia Shawn, avanzando in modo minaccioso verso di lui. Se non fosse etero e non stesse per ucciderlo, sembrerebbe quasi che Shawn gli sia così vicino perché lo vuole baciare.
Ma invece lo minaccia sotto voce e la sua vicinanza è solo un modo per dirgli che lui è più forte.

Non sento cosa dice, ma vedo la faccia terrorizzata di Jordan.
Ma in un nano secondo la faccia del chitarrista diventa inespressiva e guarda Mendes con un sopracciglio inarcato. «Che c'è, hai paura che lei scelga me, Shawn?»

Uno scricchiolio.

È tutto quello che si sente dopo che il pugno di Shawn va in contatto con il naso di Jordan.
Gliel'ha sicuramente rotto.

Jordan si copre la faccia con le mani e grida, mentre Shawn arretra di un passo, quasi come se non capisse cosa sta succedendo. «Ragazzi, basta!» Grido appena Jordan si avvicina al cantante per tirargli a sua volta un pugno.

Penso che il mio grido abbia funzionato, perché Jordan si ferma all'istante, poi appena sento la voce capisco che io non c'entro un bel niente. «Cosa diavolo sta succedendo?»

«Mi ha rotto il naso!» Jordan indica a Julian Shawn, neanche fosse all'asilo.
In risposta Mendes gli manda un'occhiataccia. «Ha baciato la mia ragazza.»

Sottolinea la parola "mia" ed il mio cuore, nonostante la situazione, perde un battito. Non aveva mai detto ad alta voce che sono la sua ragazza.

Julian scuote leggermente la testa e punta i suoi occhi nei miei, anche se quando parla non si riferisce a me. «Vieni Jordan, ti porto all'ospedale.»

Jordan passando dà una spallata a Shawn e devo stringere forte il braccio a quest'ultimo per dirgli di non fare cazzate, perché dallo sguardo sembra voglia dargli un altro pugno.

Julian apre la porta a Jordan e sembra stia uscendo, poi però ci ripensa e si gira verso di noi. «E voi due piantatela di fare casini, soprattutto tu, Zoe. La tua presenza destabilizza tutti quanti.»

Shawn fa un passo avanti e gli prendo di nuovo il braccio. Sembra di avere a che fare con un toro impazzito: non mi stupirei se dalle orecchie di Shawn iniziasse a uscire del fumo. «Vuoi un naso rotto anche tu?»

Julian serra le labbra e fa finta che io non ci sia. «No, ragazzo, ma sai anche tu che è così. Il tour dell'anno scorso procedeva benissimo senza drammi, ma da quando è arrivata lei non fai altro che essere distratto. E non solo tu, ma anche Brendon, Alessia e tutti gli altri. Zoe è una calamita per i guai e per le disgrazie.»

Shawn apre la bocca per replicare con qualcosa di cattivo, glielo leggo in faccia, ma lo precedo prima che parta la seconda rissa. «In caso te lo fossi dimenticato, Julian, sono qui. E comunque grazie per i complimenti. Nessuno me ne aveva mai fatti di così belli.» Alzo anche gli occhi al cielo e fingo indifferenza, ma in realtà questa cosa mi ha ferito.

Insomma, chi si vuole sentir dire che crei solo guai e che sei un male per le persone a cui vuoi bene?
Io mica lo faccio apposta.
È forse perché sono troppo onesta con l'ironia, o la goffaggine, o l'amore che provo quando tengo tanto ad una persona. Ma di certo non volevo portare tutte queste disgrazie allo "Shawn Mendes Tour".

Julian adesso ha un'espressione triste e mi rendo conto che, se Shawn provasse a dargli un pugno adesso, non cercherei nemmeno di fermarlo. «Mi dispiace, Zoe. Ma come tu sei onesta dovevo esserlo anche io.»

«Vattene.» Ringhia Shawn. «Porta quel deficiente all'ospedale e non farti vedere per un po'.»

Poi mi prende per un braccio e usciamo fuori dall'hotel.
Non ho idea di dove stiamo andando e non mi importa nemmeno.

I hadn't planned to fall in loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora