Come ho ricominciato a vivere

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Terza persona.

«TaeTae, io vado a...» Hoseok si blocca, guardando nella sua direzione. Taehyung è completamente assorto nei suoi pensieri, ed è preoccupato perché non sa a cosa sia dovuta questa sua assenza, né come aiutarlo. Sospira «tanto non mi ascolti, vado un attimo fuori a chiamare Jennie, se Hyuna o qualcun altro dovesse chiederti dove sono e tu non dovessi conoscere la risposta, sappi che la colpa non sarà mia» ed esce dalla porta sul retro del fast food.

Una volta fuori, prende il cellulare dalla tasca per digitare il numero della sua ragazza, che non vede l'ora di poter sentire. Sa che lei riesce sempre a pensare alla cosa giusta. Pochi squilli, «Amore? Ciao!» e Jennie risponde, e a giudicare dalla risposta Hoseok intuisce che stia sorridendo, e sorride a sua volta alla telefonata, innamorato.

«Piccola, scusa se ti disturbo, sono andato un attimo nel retro per chiamarti... non so cosa fare, Taehyung è stranissimo oggi.»

«Come sarebbe a dire? Che fa?»

«Non ha vita propria, sembra controllato da una macchina, sta zitto a contemplare il vuoto, e ogni tanto si mette a friggere qualcosa» Hoseok si guarda intorno, cercando di smorzare quella tensione che sente viva «Non mi vuole nemmeno dire cosa abbia, e non posso aiutarlo così.»

«Non è che sta male, vero? Intendo proprio fisicamente. Hai provato a sentire se scotta? Può anche essere che, appunto, non si senta ben—»

«È sano come un pesce, Jennie, lo conosco» Hoseok la interrompe bruscamente, accorgendosi immediatamente del tono che ha utilizzato «No, oddio, scusami davvero, solo sono—»

«Sei preoccupato, lo so» Jennie sospira «Perché non provi a sentire da Jimin?»

Hoseok sgrana gli occhi «J-Jimin? E perché mai?»

«Non puoi negare che Jimin conosca Taehyung benissimo. Non so dire se di meno o meglio di te, ma in ogni caso, se le risposte non le sai tu, l'unica altra persona che potrebbe saperle è lui.»

Hoseok si passa una mano tra i capelli e sbuffa, buttando fuori tutta l'aria presente nel suo corpo. Pensa alle parole della sua fidanzata con rabbia, perché, in cuore suo, sa quanto lei abbia ragione. Dopotutto l'ha chiamata per questo motivo.

Ed è pure consapevole che Jimin sa. D'altronde hanno passato tanto tempo assieme in quegli ultimi giorni, anche se Taehyung non ha mai voluto raccontargli che cosa abbiano fatto. Jimin conosce la causa del suo strano comportamento, ne è sicuro.

Quando poi gli viene come un'illuminazione.

«Jennie.»

«Sì?»

«Se la causa stessa di questo modo di fare di Taehyung fosse proprio Jimin? Se quello stronzetto dovesse avergli fatto qualcosa per averlo ridotto in questo stato? Ti giuro, è la volta buona che vado a—»

«Ehi, Hobi! Calma i tuoi bollenti spiriti» Jennie ridacchia, sapendo come può alterarsi il suo ragazzo in certe situazioni «In questo momento ti stai passando nervosamente una mano tra i capelli, e se la situazione dovesse degenerare comincerai a mangiarti le unghie, perciò calmati amore, davvero. Se anche il motivo dovesse essere Jimin, appunto c'è bisogno che lo contatti. Parla con lui, o almeno provaci a farti sentire, insomma, fagli sapere che Taehyung non è in lui.»

«I-io...» Hoseok cerca di farsi coraggio, per porre una domanda a Jennie «perché non lo contatti tu?»

Jennie sgrana gli occhi «Io?»

«Jennie, abbiamo bisogno di te, potresti riattaccare, per favore?» Youngjae interrompe la loro conversazione, cercando di non sembrare maleducato.

«Arrivo subito, dammi trenta secondi!» Jennie gli sorride dolcemente, dopodiché torna alla chiamata con il suo ragazzo «Hobi, ci sei? Mi dici perché dovrei contattare io Jimin?»

Too good for me || VMINWhere stories live. Discover now