Come siamo stati discreti [NEW]

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Terza persona.

[ ciao amici ! qua è la vostra
autrice. questo capitolo è nuovo,
inedito, mai letto prima, insomma
ci siamo capiti. avendo aggiornato
questa storia molto lentamente,
agli inizi, avevo dimenticato un
pezzo importante, ovvero la famosa
cena dalla famiglia Lee. eccola qui !
intrisa di dramaaa ]

«Sono passati mesi, ma finalmente abbiamo raggiunto il giorno della nostra cena assieme alla famiglia Lee! Ci credi, Taehyungie?» Jimin prende le mani di Taehyung, dondolandosi felice. Non vede l'ora di poter essere a tavola con uno degli uomini più influenti della Corea, che è anche poi il suo datore di lavoro, il datore di lavoro di Taehyung, e per finire, ma non meno importante, il padre di Taemin e Subin, due persone che ormai può dire di adorare, specialmente la bambina, che è risaputo sia la sua piccola principessa.

«Credo...» Taehyung ridacchia, guardando in alto con espressione pensante, «Sì, ci credo. Solo sto ancora processando tutto. Possiamo andare a questa cena come una coppia? Ora che Hoseok sa, mi sento un uomo nuovo. Mi sento libero, e forse è brutto da dire, ma lui era l'unico vero step che mi tormentava» poi torna a guardare Jimin, che lo osserva sorridente.

«A me ovviamente la cosa sta bene, solo penso dovremmo comunque rimanere un po' discreti, solamente perché Taemin non spoileri il nostro piccolo segreto a tutti gli altri prima che possiamo farlo noi» gli ricorda però Jimin, che gli passa naturalmente una mano tra i capelli, anche lui senza perdere il sorriso, «Nel senso è vero, Hoseok già sa, non vogliamo però essere sempre noi a dirlo agli altri? Se ci baciassimo continuamente alla cena, in primis sarebbe poco professionale, sempre che io debba restare professionale anche stasera nonostante sia una cena con tutta la famiglia di Taemin e non solo con il nostro capo, quindi effettivamente non lo so,» porta poi un dito davanti alle labbra, visibilmente confuso «e secondo, a vederci così Taemin crederebbe di avere la possibilità di parlare di noi pubblicamente, o almeno credo, dopotutto ci ha messo meno di due minuti per venirti a parlare dopo che mi sono confidato con lui e gli ho chiesto di tenere il segreto...»

«In sua discolpa, l'ha fatto per il nostro bene, quella volta» Taehyung alza le mani, facendo ridere Jimin, «Però comprendo tutto quello che hai detto, anche se non intendevo che dovessi per forza baciarti in ogni momento della cena, anche se la cosa mi tenta molto, sai,» e l'altro ride di nuovo, prendendogli il viso tra quelle mani così piccine, «intendevo essere liberi di fare ciò che ci dice il cervello, o l'istinto, insomma, che se voglio prenderti la mano lo faccio, se vuoi farlo tu—»

«Chi ti dice che io voglia prenderti la mano?» gli domanda Jimin, senza perdere il sorriso, anzi aumentandolo, e guardando Taehyung dritto negli occhi, mentre il viso di quest'ultimo è ancora stretto tra le sue mani. Caspita, Jimin è veramente poco credibile. Scoppia a ridere, infatti, e stampa un bacio sulle sue labbra preferite.

«Va bene, mi fingerò offeso per un momento, ma in fretta, che altrimenti arriviamo alla cena in ritardo» e Taehyung si stacca da Jimin, che ride ancora più forte, quasi piegandosi. È la risata contagiosa che lo pervade quando si tratta del suo ragazzo preferito, la sua risata di Taehyung, in un certo senso.

Si sistemano un'ultima volta davanti allo specchio ed escono, diretti alla casa che ormai per loro non è più mistero. Per Jimin è, anzi, ormai routine, anche se si sta domandando se pure per l'uomo che devono incontrare possa essere effettivamente lo stesso. Di rado lo vede in quella casa, e se non fosse che sa bene quanto Subin lo adori, a volte la sua mente lo porterebbe a pensare che, forse, non è poi così tanto presente per la sua famiglia. Ma d'altronde dev'essere super indaffarato, vista la sua carriera, la sua importanza.

Too good for me || VMINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora