- Stekkjarstaur! - tuonò il vecchio Nick - Potete anche provarci, ma vi faccio finire come nel quarantotto. Te lo ricordi il Natale del milleottocentoquarantotto, sì? Vuoi che ti rischiari le idee?- Okay, sei tu il capo, ma ti ricordo che manca poco più di un'ora.
- Sono io il capo. Il capo ti dice di andartene.
- Come vuoi tu. Un'ora. - concluse il piccoletto e se ne andò.
Glenda era rimasta ad ascoltare la conversazione con la bocca aperta e faticò non poco a chiuderla per articolare frasi di senso compiuto.
- Quindi... cioè tu saresti...
- Te l'ho detto, sono Nicola.
- No no no, no... accidenti di vecchio, la mia vita è già abbastanza incasinata per conto suo. Arrivi e mi fai discorsi del cavolo, poi hai quel socio, quella specie di nano...
- Elfo
- ...quello che è. Cosa vuoi da me? Perché diavolo sei venuto nel mio bar la vigilia di Natale a rovinare tutto?
Glenda si stava accalorando nel parlare e gli occhi iniziarono a pizzicarle. Due grossi lacrime le scesero lungo le guance.
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La vigilia di Natale
RandomDa un esercizio del gruppo FB 'i Parolanti': 1000 caratteri al giorno dal primo al 24 dicembre, una specie di racconto/calendario dell'avvento.