Capitolo Secondo: Una strana affermazione

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-Mad?

-Si?

-Vieni qui.

Mi chiamò a se con la sua voce profonda e aprì le braccia, mentre si accingeva a stringermi. Attraversai il corridoio della biblioteca deserta e mi abbandonai a lui.

Quando ci sciogliemmo dall'abbraccio, i suoi occhi castani si incastrarono coi miei, verdi e insulsi, non brillanti quanto i suoi, nonostante il riflesso di lui nei miei creava decisamente un colore migliore.

-C'è una cosa che devo dirti.

Il mio sguardo preoccupato misto a curiosità gli fece aggiungere subito che non c'era niente di cui preoccuparsi, era solo una constatazione.

Mi girai e sistemai alcuni libri caduti sullo scaffale, perdendomi un attimo a fantasticare sulle mille cose che avrei potuto sentirmi dire.
La sua voce calda mi riportò alla realtà:

-Mad? Mad, mi ascolti?

-Si, si James, dimmi.

-Ecco.. mi chiedevo se da quando sei qui è cambiato qualcosa tra noi.. finalmente posso vederti e abbracciarti e sentirti vicino.. Ma é così strano a volte, é che ho tanta paura che qualcosa sia cambiato, come se l'eccezione di vederti fosse diventata regola, ed io non sono pronto all'idea che questa situazione possa cambiare ancora.

-Cosa diavolo stai dicendo? Abbiamo ancora moltissimo tempo da passare insieme!

-Ma insieme come, Mad?

Nel mio subconscio stavo pregandolo di non andare avanti col suo discorso, come se potesse sentirmi: "No, James non ti azzardare, non andare avanti con il tuo progetto. Non illudermi James, non voglio altre delusioni, e non voglio doverti perdere."

-Hanno cominciato a spargersi delle voci, capisci, il tuo arrivo ha dato molto di cui parlare alla gente, e il fatto che noi siamo così legati.. Non possono capirlo, lo sai, hanno bisogno di una spiegazione logica?

-Ne hanno bisogno loro o ne hai bisogno tu? -dissi io con quel tono aggressivo, come se dovessi proteggermi da qualcosa.

-Mad, sei una ragazza bellissima (che tu ci creda o meno), i tuoi capelli sono sempre morbidi e profumati, e baciarti la nuca é come respirare un prato in primavera, e quando ti abbraccio mi sento meno pesante nonostante la giornata di merda o tutto quello che può capitare.. hai un profumo da paura, é inconfondibile, ed é solo il tuo, e certe volte me lo ritrovo addosso ed è la sensazione più bella del mondo, come se tu mi rimanessi nella pelle, sottopelle, dentro e in profondità fino ad arrivare al cuore. Vedi, quando sei con me sembra tutto più bello, anche ciò che non lo è, ed il fatto che io mi ritrovi a farmi tutti questi pensieri che forse sono pippe mentali da sobrio mi fanno dubitare della mia famosa vena irremovibile. Mi sento come un ghiacciolo lasciato al sole di agosto, e tutte queste sensazioni, su di te, non me le so spiegare.
Ho sempre detto che sei la mia ragazza ideale, ma non pensavo fossi proprio tu...

James mi fissava, carezzandomi a tratti il viso ed i capelli..

Sorrideva, ed era così bello.. Non sapevo cosa rispondere, mi limitavo a tenere gli occhi fissi nei suoi, sperando di non essere io ad abbassarli per prima.

Come eravamo arrivati li?
Come poteva solo pensare, lui, così bello e speciale, di provare qualcosa per una come me?

Natale stava per arrivare e non ci saremmo più rivisti fino a gennaio.
Perché dopo tre mesi insieme a fare di tutto e di più, sceglieva proprio il 20 dicembre per parlare?

-Mad, io penso.. penso di essermi innamorato di te.

SottopelleWhere stories live. Discover now