15.Barriers.

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Sharon's Pov

La vita sa essere davvero molto crudele.

Quando pensi che tutto sia risolto, lei volta pagina e subentra con uno dei suoi tanti colpi di scena.

La morte di James mi ha segnata. Ha segnato profondamente la mia vita.

Ancora dopo tanti giorni, la voce strozzata di James e le sue lacrime invadono le mie notti insonne.

Quando James ha mollato la presa, i suoi occhi erano intera-mente sui miei e anch'io non riuscivo ad interrompere quel con-tatto visivo.

Ho visto James volare giù, sempre più giù. Ho visto James morire.

Con tutta me stessa ho cercato di non guardare quell'orribile scena, ma qualcosa nel profondo del mio cuore, mi spingeva a non abbandonarlo e ad accompagnarlo fino alla fine.

Zende mi urlava di voltarmi, di guardare lui ma non riuscivo a muovere un solo muscolo del mio corpo.

Zende mi ha tirata su, mi ha stretta a sé quando sono crollata in un pianto isterico.

James era morto, era morto dopo avere appena compreso che forse, anche lui aveva trovato la persona giusta da poter amare.

«Lasciami andare.» Ho urlato tra le braccia di Zende. «Voglio scendere da lui.»

«Shh.» Zende accarezzava i miei capelli mentre Beverly corre-va verso di me.

«Non sono io quella che ha bisogno d'aiuto, andate da James! Andate da lui, vi prego...»

Gli occhi pieni di lacrimi mi bruciavano e Zende è scivolato per terra con me tre le sue braccia.

«Non doveva morire. James non doveva morire!»

«Lo so.» Ha sussurrato Zende accarezzando la mia schiena. Sentivo freddo. Ho iniziato a tremare e Zende ostinato non aveva intenzione di lasciarmi andare.

Le mie gambe non avevano la forza per reggere il mio corpo. In quel momento, anch'io avrei tanto voluto raggiungere James. «James non vorrebbe questo per te!» Mi ha scossa Zende. «Tu sei riuscita a farlo cambiare. Lui voleva cambiare grazie alle tue

parole, alla tua storia!»

«Lui è morto per colpa mia.» Ho pianto sulla sua spalla. «No... Non dire questo, ti prego.»

«Lui ha mollato la presa per salvare me!» Gli ho detto guardandolo negli occhi. Zende non ha detto nulla, mi ha soltanto abbracciata più forte.

Adesso non sto ancora bene, anzi, penso che ogni giorno che passi sia sempre più difficile dimenticare l'accaduto. Solo dieci giorni fa, ho visto la morte guardarmi in faccia.

Sogno James ogni giorno. Sogno lui che molla la presa per salvarmi.

Mi sento sporca, mi sento terribilmente sporca e colpevole. Non doveva finire così. Non doveva andare in questo maledettissimo modo.

Il mio cellulare suona. È Harry. Non rispondo.

Avrà visto il video in tv? Probabilmente si, alcuni idioti invece di aiutarci, riprendevano con il loro cellulare la scena. Li odio. Li odio terribilmente.

Alcune persone farebbero di tutto pur di ricevere alcuni "like" in più sulle cose che pubblicano nella loro Home Page.

Dopo alcuni secondi, un messaggio da parte di mia madre il-lumina lo schermo del mio telefono. "Sto bene. Non ho voglia di parlare, ma io sto bene." Rispondo o non la smetteranno più di cercarmi.

Sono rannicchiata sotto le coperte. Anche Napoleone sembra intuire il mio dolore.

Il cane si avvicina al mio letto ed osservandomi salta sul piumone sdraiandosi vicino al mio corpo. Non dico nulla, ho bisogno di lui in questo momento.

Il migliore amico di mio fratello 2Where stories live. Discover now