6.L'UOMO IN NERO

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Sharon's Pov

Nella mia vita solo poche volte mi sono ritrovata a fare dei colloqui, ma comunque sia, penso che il timore che incute quest'uomo non sia mai stata presente in nessun altro mio datore di lavoro. La maggior parte delle volte mi ritrovavo a dovermi confrontare con vecchietti bassi e baffuti con alito pesante e capelli che potevano essere contati sulle dita di una mano... Insomma il Dottor Young, sembrerebbe essere uno di quei modelli di Versace appena uscito da una sfilata di abiti eleganti.

Chiudendo la porta alle mie spalle mi avvio verso la sua scrivania, Young si alza per raggiungermi. Mi porge la mano e io rimango sbalordita per così tanta bellezza.

Ricco, famoso, bravo nel suo lavoro e... bello. Molto bello. Prendo un forte respiro e guardando la grande figura possente e raffinata davanti ai miei occhi, pronuncia il suo nome «Young. Jeremy Young.» Risponde studiando la mia figura attentamente.

"Ho forse qualcosa fuori posto?", penso tra me e me.

«Per me è davvero un piacere poterla finalmente conoscere.» Mi affretto a dire ma lui non sembra essere un uomo di molte parole.

«Si accomodi pure.» Dice per poi andare dietro la sua scrivania e riprendere posto sulla sua enorme e bellissima poltrona di pelle nera.

«Ha portato ciò che le avevamo richiesto nell'e-mail?» Domanda sbloccando lo schermo del suo pc.

«Sì certo, ecco a lei!» Sorrido afferrando da dentro la mia borsa i  le fotocopie dei documenti richiesti dalla sua segretaria.

Young osserva ogni mio minimo movimento e quando allungo le carte sulla sua scrivania di vetro, lui le prende immediatamente dalle mie mani. Mh... sembra non gradire l'attesa.

Quando Young abbassa lo sguardo per leggere i miei fogli, mi prendo un momento per me, per osservare meglio la persona che da oggi in poi sarà il mio capo.

Un uomo all'incirca di trent'anni, capelli castani, occhi neri e mascella notevolmente grande. I suoi lineamenti da duro e i suoi muscoli che si intravedono da sotto la camicia bianca mi confermano il dubbio del perché questo uomo sia uno dei più desiderati d'America.

Ho letto qualcosa a proposito della sua fama dell'essere lo scapolo d'oro di New York e adesso capisco che per una volta, i media non avevano affatto torto.

«Ha bisogno di chiedermi qualcosa?» Domanda alzando all'improvviso lo sguardo su di me.

«Oh no, sto bene così. Grazie.» Rispondo mortificata. "Accidenti, sono riuscita a fare la mia prima figura di merda!"

Mi rimprovero mentalmente.

Young annuisce alzandosi dalla poltrona, va verso la grande finestra. Svita il tappo di una bottiglietta d'acqua per poi riempirsi il bicchiere.

«Vuole qualcosa da bere?» Chiede.

«No grazie.» Rispondo iniziando a sentire leggermente caldo.

Hanno alzato la temperatura dei riscaldamenti o è semplicemente quest'uomo che non riesce completamente a mettermi a mio agio?

Young ritorna vicino alla scrivania sedendosi sopra ad essa. «Il mio assistente Edgar mi ha parlato molto di lei. Pensa sia stata la scelta migliore ma io credo che lei sia un po' troppo inesperta.» Ammette ed io rimango in silenzio.

«Pensa di farcela signorina Stevens? Insomma, si è laureata da poco...»

«Penso che in questo mondo, in questa vita non si finisce mai d'imparare. Ho passato due anni e mezzo della mia vita a fare un tirocinio in uno di questi studi da psicologo e ho visto così tante persone che ognuno di essi, in qualche modo è riuscito a lasciare dentro di me un ricordo. Le loro storie mi sono state d'aiuto per i miei studi. Non so dirle se sono davvero pronta per questo lavoro ma le assicuro che ce la metterò tutta.» Mi blocco per prendere fiato. «Fin da piccola ho sognato di diventare una psicologa e adesso che ne ho l'opportunità, non voglio deludere né lei, né me.»

Il migliore amico di mio fratello 2Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin