5. L'INIZIO DI UNA NUOVA VITA

42.7K 2K 831
                                    

Sharon's Pov

Sono le sette di mattina e la mia verde sveglia con il quadrante grande, suona a note di una bellissima canzone trasmessa alla radio.

Mi alzo dal letto e senza perdere tempo, vado in bagno per farmi un doccia calda.

Oggi è il mio ultimo giorno libero, poi, domani, inizierò a lavorare, ma soprattutto, domani, conoscerò il mio nuovo capo; il Dottor Young.

Anche oggi, decido di andare a fare un veloce giro per la città, non ho ancora visto tutte le zone vicino casa, così sempre con la macchina fotografica al collo, mi inoltro in un'altra gita fai-da-te per le vie di New York.

Molte zone mi sembra di averle già viste e in effetti è veramente così.

Nelle settimane passate, ho fatto diverse ricerche e in queste, c'erano allegate molteplici foto che ritraevano ognuno di questi posti.

Ho letto qualcosa anche sul Metropolitan Museum of Art, a cui spesso ci si riferisce con il nomignolo di "The Met", è uno dei più grandi ed importanti musei del mondo. La sua sede principale si trova sul lato destro del Central Park, quindi, non molto lontano da casa mia.

Decido di attraversare la strada ed entrare.

La fila non è molto lunga, venti minuti dopo, sono dentro ad ammirare le varie opere.

Dire che sono bellissime è dire poco e la splendida aria che si respira qui dentro è un vortice di colori e suoni che ti riempiono l'anima di gioia.

Ma cosa è veramente l'arte? Molti la descrivono a parole sui loro libri, altri la dipingono, altri ancora la vivono attraverso il loro corpo o la loro voce, i loro occhi. L'arte è speciale. Essa rende possibile qualcosa che non sempre è visibile ai nostri occhi.

Perdo molto tempo dentro al Museum of Art, quando metto piede fuori, sono già le due del pomeriggio e decido di andare a comprare qualcosa per il pranzo.

Entro in un supermercato, i prodotti sono tanti ma per fortuna il loro prezzo non è eccessivamente alto. Opto per del cibo italiano, le tagliatelle al ragù mi fanno subito venir voglia di ritornamene a casa, in Italia ma... resisto.

Faccio la spesa per alcuni giorni e quando arrivo a casa, mi rilasso sul divano con in mano una bella tazza di tisana allo zenzero.

Nel pomeriggio non esco, decido di portarmi avanti alcuni documenti che mi serviranno domani.

Quando il sole inizia a calare, vado in cucina. Prendo una mela tra le mani e alzando il volume della musica dallo stereo,  esco sul piccolo terrazzo che affaccia sul Central Park.

"Che vista spettacolare", penso.

Mi siedo sul divanetto a dondolo e con a fianco un buon libro, passo la serata al fresco leggendo e ammirando la mia nuova città.

È possibile disinstallare l'ansia?

C'è forse un manuale che spiega come poterla mandare via? O magari un semplice pulsante?

No, eh? Mi chiedo come possano inventare così tanti giochi e applicazioni se poi, non riescono a scacciare via la cosa che più tormenta noi esseri umani.

Quando apro gli occhi sono solo le cinque di mattina.

È inutile, sono troppo agitata per poter continuare a rimanere sotto le coperte.

Dopo essere uscita dalla rilassante doccia, apro l'armadio e prendo i vestiti che, insieme ai miei genitori, sono andata a comprare per il mio primo giorno di lavoro.

Una gonna blu aderente sopra al ginocchio, delle calze color carne, una camicia bianca che infilo dentro la gonna ed una giacca dello stesso colore della gonna, anche essa, molto aderente. Il tutto lo completo con dei tacchi, ma non troppo alti. Una delle cose che non è cambiata, è il mio odio per le scarpe scomode.

Il migliore amico di mio fratello 2Where stories live. Discover now