7. FOLLIA

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Sharon's Pov

Storicamente, ogni persona che presentava caratteristiche diverse dalla cosiddetta persona ''normale'', veniva definita una persona folle. Un individuo pericoloso da dover allontanare dalla comunità. Così, furono costruiti i manicomi, e lì, inserite persone che accennavano, anche minimamente caratteristiche che potevano ricondurre a figure demoniache. Fu fatto un massacro, gli ''specialisti'' che lavoravano in queste strutture presero orfani, poveri, persone con sindrome di Down e li rinchiusero per poterle studiare. Esperimenti dolorosi, che il più delle volte provocavano la morte di queste persone e il perché? Ognuna di loro non veniva mai capita.

Pensavano di poterli aiutare o addirittura liberarli dal loro male interiore, ma in realtà, li distruggevano.

Con il passare degli anni, per fortuna, la medicina andò avanti e ''l'anormale'' fu veramente capito e aiutato.

E solo dal secolo scorso, grazie alla battaglia condotta dallo Psichiatra italiano Franco Basaglia contro l'orrenda istituzione manicomiale, tutti quanti i manicomi furono chiusi.

Si capì che le due categorie, ovvero il ''normale'' e il "non", dovevano poter trascorrere del tempo insieme per ritrovare un equilibrio. L'uno poteva aiutare l'altro.

Furono create strutture adatte per essi nel quale, la famiglia di tutte queste povere persone potevano fargli visita.

Tutto cambiò, la definizione di "follia" e la storia dell'umanità insieme ad essa.

Oggi, se sono qui, è perché amando questa storia, sono riuscita a completare i miei studi su ogni forma di follia, malattia e persone non capite.

La persona che presenta anche dei semplici problemi psichici, non va allontanata, ma aiutata. Ed io, sono qui per questo.

Me ne sto ad aspettare l'arrivo dell'ascensore quando vengo raggiunta da un gruppo di collaboratori di Young, anche essi in attesa dell'apertura delle porte. E non appena è così ciascuno di noi prende posto al suo interno.

Tutti pensierosi, seri e in rigoroso silenzio... e posso capirli, Young è così tenebroso, misterioso e strano... ogni volta che incrocio il suo sguardo, il mio corpo sembra paralizzarsi. I suoi grandi occhi severi possono fissarti per ore senza mai battere ciglio.

Mi faccio spazio tra le persone che come me devono raggiungere il loro ufficio e stringendomi in un piccolo angolo dell'ascensore, tiro fuori uno dei tanti fogli dalla mia carpetta gialla.

Questa mattina Beverly mi ha inviato tramite e-mail alcune schede di pazienti che incontrerò oggi durante la terapia di gruppo.

Le porte si aprono ed io scendo al mio piano.

Saluto la bionda donna (Beverly) che sta dietro la scrivania e vado nel mio ufficio.

La terapia di gruppo inizierà tra meno di un'ora, così, per fortuna, ho del tempo per studiare meglio i profili di queste persone.

Chiudo la porta alle mie spalle e andando verso la mia poltrona, ringrazio di non aver messo i tacchi di ieri ma delle semplici ballerine. Ho corso talmente tanto questa mattina, che non mi sento più le gambe. Per fortuna l'autista dell'autobus mi ha aspettata mentre correndo raggiungevo la fermata.

Devo ancora abituarmi a tutto questo e a tutte queste persone che da oggi in poi avranno fiducia soltanto in me.

Non devo commettere errori o Young non esiterà neanche due secondi nel decidere di rimandarmi a casa.

Mi siedo sulla poltrona che profuma ancora di nuovo e aprendo la prima scheda inizio a leggere la prima relazione breve ma molto dettagliata:

"Thomas Lynn, uomo di quarantadue anni, era un ricco proprietario. Possedeva molteplici case. È stato tradito e lasciato dalla moglie di ventidue anni dopo aver perso il suo lavoro. Forte depressione."

Il migliore amico di mio fratello 2Where stories live. Discover now