capodanno

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Ero alla festa dell'anno. Almeno, della fine dell'anno... Si sapeva che le feste organizzate da Styles per capodanno erano le migliori e ci andava solo gente 'popolare' e non i ragazzini del primo anno che non avevano niente di meglio da fare.

Ero riuscita a ricevere l'invito per la mia 'fama'... Ho 19 anni, sono bella, sono giovane, tanto vale divertirsi... Quando avrò quarant'anni forse metterò la testa sulle spalle. Ero sui divanetti dell'enorme casa Styles, la mia amica Amy si stava dando da fare con un ragazzo di sopra, e io semplicemente aspettavo qualcuno che mi offrisse da bere. Alla fine, non era così divertente...

Sentii la musica a tutto volume che sparava un brano dei Green Day fermarsi. - Ragazzi, ragazzi! - ci chiamò il padrone di casa

Tutti si girarono. - Mancano venti secondi a capodanno...! - disse allegramente... O si era fatto una canna oppure una buona scopata, sapevo riconoscere quel sorriso.

- E sti cazzi? - la mia risposta si era sentita, perché non stavo mai zitta?! Harry si diresse da me e mi prese per il mento dicendomi - Bambolina, facciamo il conto alla rovescia, se vuoi dopo andiamo su e facciamo pure i botti d'artificio - disse maliziosamente scatenando risate generali.

- Okay, mi trovi tu qualcuno che sappia fare bene i botti? - mi lanciò uno sguardo, che sinceramente metteva paura, poi come se niente fosse cominciò a fare il conto con tutti: - 10... 9... 8... 7... -

Io andai a prendermi qualcosa da bere in cucina continuando comunque a sentire le loro urla... Finalmente trovai lo champagne e mi ci fiondai. - 3... 2... 1... BUON ANNO - sentii urlare.

Presi la bottiglia in mano - A un altro anno di merda - brindai più per me stessa che per gli altri e poi bevvi. Per il bisogno di sciogliermi e di dimenticare il 2014, che era stato un anno di merda, continuai a bere la bottiglia. Volevo bere fino a dimenticare il mio nome. Mi sentii toccare i fianchi, ma comunque non smisi di bere.

- Andiamo bambolina, lo sai, chi scopa a capodanno scopa tutto l'anno - mi disse all'orecchio Louis, con quel pesante odore di birra nell'alito... Me lo sarei portato volentieri a letto... Se non avessi già puntato a Horan giù in fondo...

- Già, hai ragione, forse dovrei dirigermi verso qualcuno che possa farmi avere un orgasmo - feci per andarmene ma lui non levò la mano dalla mia vita

- Ce lo hai davanti - disse convinto

- Vai a fare la ninna con il tuo orsacchiotto, Louis, i bambini bravi vanno a dormire presto - ironizzai

- Forse io non sono un bravo bambino - sorrise maliziosamente

Gli sbuffai in faccia, posai la bottiglia ormai finita e provai ad andarmene, ma si era piazzato davanti la porta, bloccandomi la visuale sul quel culo da Dio di Horan.

- Che vuoi?! - gli sbottai infastidita

- Una scopata, te ne chiedo solo una - che voce sexy... Mi piacevano i ragazzi insistenti... Ma volevo farlo soffrire

- Perché? - chiesi

- Perché, ti prometto, te lo ricorderai come l'orgasmo migliore della tua vita! - forse era l'alcool a farmi parlare, ma accettai, lo presi per mano e mi diressi da Harry

- Bambolina, che c'è?! - era infastidito, non gli piaceva essere interrotto mentre stava per provarci con qualcuna

- Vedi... io e Louis avevamo una faccenda su cui discutere, magari in privato... C'è un posto in cui possiamo discutere? - chiesi maliziosamente

- Discutere eh? - rise guardandomi - Louis, è la terza stasera, ti sei proprio deciso a battermi -

- C'è chi può e chi no - rispose lui

- Sali le scale, terza porta a destra... Non fate tanto casino che è camera degli ospiti e... Bhè, bambolina se poi vuoi qualcosa di più basta chiamarmi - mi fece l'occhiolino e noi andammo di sopra.

Neanche il tempo di aprire la porta che Louis mi aprì il vestito, liberandosi anche del reggiseno e degli slip, mentre le sue labbra e la sua lingua continuavano a giocare con le mie.
Mi portò subito sul letto, mettendosi sopra di me, infilando una mano nella mia intimità e iniziando a muovere due dita circolarmente, sempre più velocemente, soffocando i miei gemiti con la lingua.
Mi lasciò le labbra, andando a mordermi il seno, in quella stanza riempita dai gemiti. Iniziai a toccargli la sua enorme erezione, che cresceva a contatto con la mia coscia, che era troppo stretta dentro i jeans, glieli levai e li lanciai da qualche parte nella stanza, i suoi boxer fecero la stessa fine.

Lo guardai con un pizzico di malizia, passandomi la lingua sulle labbra, mentre lui continuava a lasciarmi scie di baci su tutta la pancia. Mi misi a cavalcioni su di lui, massaggiandogli l'erezione, mentre lo baciavo con foga. Facevo su e giù con l'erezione in mano molto lentamente, per farlo andare fuori di testa, finché mi implorò.

- Cazzo, non ce la faccio più! - disse gemendo.

Mi lasciai scivolare un poco, cominciando a baciare il suo membro per poi mettere l'erezione in bocca, accompagnata da lui che urlava, con la mano sulla mia testa per guidarmi.
Volevo veramente divertirmi e farlo impazzire, quindi quando lo sentì pulsare e crescere di volume, mi levai.
Mugugnò qualcosa, piantando i suoi occhi ghiccio nei miei, e mi riportò sotto di se, baciandomi il collo.

- Tocca a me, bambolina - bisbigliò accanto alla mia mascella, facendomi inarcare la schiena dai brividi.

Cominciò a baciarmi l'interno coscia, molto lentamente, mentre ansimavo senza pietà. Ammiravo il suo corpo perfetto, le sue labbra su di me, ma io volevo di più.
Louis se ne accorse passando velocemente alla mia intimità, leccandomela e facendomi gemere ancora più forte. Lui si staccò prima che arrivassi all'apice, ridendo.

- Ti piace vedermi morire in preda ai gemiti! - lo accusai

- Non sai quanto! -

Rimettendomi a cavalcioni su di lui, faci strusciare le nostre intimità per un po' di tempo, guardando la sua passione che gli cresceva negli occhi ormai lucidi. Si lasciò scappare un sorriso, e mi trascinò di nuovo sul materasso.
Mi afferrò dai fianchi penetrandomi secco. Mi lasciai scappare un urletto di primo dolore e lui iniziò a muoversi molto lentamente fin quando non ce la facevo più ad aspettare.

- Forse Harry non ci sarebbe andato così piano, ho tutto il tempo di andarmi a prendere un caffè con te - lo stuzzicai. Louis sorrise ancora una
volta, iniziando ad affondare fino in fondo la sua erezione dura nella mia intimità, facendomi urlare dal piacere.

- Urla il mio nome -

- Perché? - lo sfidai tra i nostri gemiti.

Affondò ancora più forte, ansimando per lo sforzo.

- Louis - dissi con il fiato mozzato, facendolo eccitare ancora di più.

- Louis! - urlai più forte prima di venire.

Urlò qualcosa di incomprensibile venendo dentro di me.

Si sdraiò vicino a me, uscendo lentamente. - Cazzo! - disse ancora ansimando - Wow! - riprese fiato - Sei... Brava! -
Sorrisi con ancora il fiato corto.

- Emm...non abbiamo... -

- Esiste una cosa chiamata pillola -

Mi sorrise. In poco il suo sorriso diventò malizioso e riprese a baciarmi. Ed ecco il secondo round.

Spazio autrice : cose ne pensate continua a 10 voti e 5 commenti

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