Capitolo 90

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***SICCOME VI HO SCAMMATO HARD IERI.***

Cirilla stava discutendo con il consigliere delle possibili strategie quando notò Henry che stava intrattenendo i bambini vicino al fuoco e la sua mente non poté abbandonare quella visione nemmeno per un secondo.

Stava leggendo dal libro di Mane, Cirilla si avvicinò senza disturbarlo e ascoltò con attenzione di come descriveva la magia che aveva riportato in vita Sol dopo che Jord l'aveva brutalmente ucciso per non consegnarlo a Mane.

"Allora Mane immerse il dio Sol nella pozza dei petali di stelle e rinunciò alla sua maternità per salvare la persona che amava. La pozza, vedendo la sua sincerità accettò lo scambio e Sol fu riportato in vita."

"Ma principe, come fa l'acqua a curare qualcosa?"

"Be', è una pozza magica."

"Ma Mane è una donna, se non può fare figli, come fa a vivere?"

"Sol poi che cosa fa?"

Henry era in palese difficoltò per le domande dei piccoli e balbettava dei sì poco convinti e dei no perentori quando gli facevano domande sconvenienti.

Cirilla si godette la scena col cuore leggero. Le stava facendo bene all'anima vederlo così coinvolto con il suo popolo.

"Principe Henry, Principe Henry. Mi insegnereste a tirare di scherma come fanno gli inglesi?" Henry sembrò imbarazzato ma acconsentì, accompagnato dal manipolo di bambini raggiunsero il campo. Cirilla lo seguì.

Nel campo, i bambini si misero accuratamente in fila e cominciarono uno alla volta a utilizzare la piccola spadina di legno per colpire quella più grande di Henry. All'inizio era riuscito a gestirli, poi si erano coalizzati e gli erano saltati tutti addosso atterrandolo.

Allora il principe si era tolto di dosso la giacca e la camicia e a torso nudo aveva iniziato a schivarli e a giocarci. Si vedeva che era impacciato ma era un bellissimo spettacolo da vedere. Henry gli insegnò l'inchino da fare, come muoversi e Cirilla osservò il gruppo muoversi in sincro imitandolo.

Una bambina, aveva due trecce lunghe e scure, era alta più o meno quanto il suo stinco e portava ancora le fasce, porse ad Henry un mazzolino di fiori. La madre raggiunse la pargoletta e le intimò di non disturbare il principe, che i fiori erano una cosa per le fanciulle e che il principe Henry non sapeva che farsene.

Era gigantesco al confronto, la bambina tuttavia non sembrava per nulla intimorita. Henry prese il misero bouquet e lasciò che la bambina glieli incastrasse dietro le orecchie in due mazzolini. La bambina applaudì compiaciuta per poi tornare dalla madre che stava guardando Henry divertita.
"Grazie, principe. È molto piccola, non è ancora consapevole." Si scusò ma Henry la congedò con la mano e ringraziò la bambina per il regalo.

Cirilla sentì quella cosa che aveva un tempo soffocato tornare di prepotenza a invaderle lo stomaco. E adesso non era più una fiammella. Era un fuoco che bruciava come se un drago stesse sputando perennemente e con una potenza disarmante.

Henry fece ritorno alle sue reclute e uno dei bambini inciampò sui suoi passi e finì con lo sbucciarsi il ginocchio. Henry lasciò cadere immediatamente la spada e consigliò agli altri di farsi da parte e addestrarsi tra loro mentre si sedeva di fronte al ragazzino. Gli guardò la ferita sanguinante e poi il viso impassibile del ragazzino.

Lui tirò su col naso ma non versò una lacrima anche se era chiaro che volesse farlo.

"Va tutto bene, se vuoi piangere puoi farlo. Nessuno te ne farà una colpa." Era rassicurante nel tono e quasi dolce. Sembrava a Cirilla che lo stesse dicendo a sé stesso piuttosto che al bambino.

[2]Sol - Il Dio Sole [hs] - AU - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora