Capitolo 84

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Qualcosa di freddo e liscio le si accartocciò sotto le dita.

Era fresco.

Il buio si diradò e per un breve momento, vide il sole prima che i suoi occhi stanchi si richiudessero.

Ci riprovò ancora ma era davvero troppo sfinita così utilizzò le orecchie, per capire cosa stesse succedendo.

Carpì pezzi di conversazione.

Nessuna delle voci le ricordava qualcuno.

"Il medico che dice?" chiese la voce roca.

"Che non c'è da preoccuparsi."

"Come? Era in una pozza di sangue."

Cirilla perse i sensi per qualche minuto prima di farsi forza e ritornare in superficie.

"Non puoi controllarla tu, Liv?" Cirilla avvertì un formicolio alla pancia. Liv, era viva e stava bene?

Voleva tanto svegliarsi e dirglielo. Voleva abbracciarla forte.

"Non sono un dottore io, principe." Specificò. Aveva proprio la sua cadenza e il tono sempre scocciato ma dolce. Cirilla se avesse potuto avrebbe sorriso.

"Sì ma conosci l'anatomia femminile. Controllala, ti prego Liv." Liv sbuffò e Cirilla avvertì delle dita fredde toccarla.

Stava facendo una fatica immensa per non sprofondare.

"Non mi sembra nulla di grave. Credo che il forte stress, unito allo spavento, unito a tutto quello che Cirilla ha dovuto sopportare siano risultati nel suo corpo che è auto esploso, praticamente. Causando un'emorragia. Succedeva quando al bordello le donne venivano... sai..."

Cirilla precipitò per un breve tempo e questa volta quando riemerse, riuscì ad aprire gli occhi e a vedere la cuoca con le mani sui fianchi anche se per poco.
"Per fortuna è solo quello. Starà bene in un paio di giorni."

Con lo sguardò catturò una matassa di riccioli color nocciola e Cirilla cercò di muoversi. Era lui?

Lo mise a fuco e lo vide lì, con le braccia al petto che stava discorrendo con Liv.

Cirilla perse un po' di calore, forse avevano sollevato la coperta che aveva addosso, e poi qualcosa di bagnato che la accarezzava. Infine dita sottili che avrebbe riconosciuto fra mille, le fissarono qualcosa alla vita.

Ti prego, si disse, ancora un po'. Si sforzò così tanto che alla fine le mancò il respiro e si riaddormentò.

Henry le sfuggì dalle dita, di nuovo.

Quando finalmente Cirilla aprì gli occhi, era stordita ed indolenzita, ma il dolore era passato. Si mise a sedere, toccandosi e sembrava veramente tutto apposto.

Dov'era?

Le vennero i brividi a guardare che era finita in una tenda e ricordi di quelle settimane interminabili sotto le grinfie di Tristan le accelerarono il battito.

Poi, come un raggio nel bel mezzo di una tempesta, un'altra cosa le affiorò alla memoria.

"Henry?" mormorò saltando fuori dal letto e cercandolo per la stanza. "Henry!" Gridò.

Se fosse stato lì per davvero non l'avrebbe mai lasciata sola.

Lo aveva sognato?

Stava impazzendo.

Cirilla si abbracciò il ventre e si piegò sconfortata.

Tristan alla fine, l'aveva spezzata.

Eppure aveva sentito la sua voce, richiamarla verso la vita terrena. Aveva sentito le sue parole piene di preoccupazione, come aveva potuto immaginarsi una cosa del genere.

[2]Sol - Il Dio Sole [hs] - AU - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora