Capitolo 74

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"Vieni, usciamo. Stare qui mi sta facendo venire la nausea." Tristan disse prendendole la mano. Lei si guardò ma lui non le permise di cambiarsi. Quando furono fuori dalla tenda, ordinò ad uno dei suoi soldati di dargli il mantello che legò addosso alla sua futura sposa, prima di trascinarsela al grande falò dove c'erano i soldati tutti riuniti a raccontarsi storie.

Quando videro la principessa, si ammutolirono. Tristan si sedette tra loro con noncuranza e tirò Cirilla tra le sue gambe. Cirilla evitò di sedarcisi sopra sprofondando nel pavimento. Tristan gli tirò fuori i lunghi capelli da dentro il mantello e li sistemò sulla schiena con accuratezza.

"Maestà." salutarono i soldati rispettosi e lei ricambiò con un sorriso dolce.

"Finalmente siete in forze, ci stavamo preoccupando." Scherzò un soldato giovane al quale Tristan riservò un'occhiata truce.

"Grazie, sto bene adesso." Mentì Cirilla mentre le passavano una ciotola con del brodo caldo. Cirilla cominciò a berne un po' e arricciò il naso.

"Non rispecchia il vostro sopraffino palato, maestà?" ringhiò un altro soldato, più anziano.

"No, è davvero cattiva." Cirilla la versò nel fuoco e si sollevò prendendo il calice che Tristan aveva in mano per sciacquarsi la bocca.

"Con cosa l'avete fatta? In nome di Mane, è la cosa più rivolatevele che io abbia mai assaggiato." Il cuoco, che stava rimestando la guardò in cagnesco.

"Con dei molluschi che abbiamo trovato in spiaggia. Volevamo provare qualcosa di diverso." Tristan le prese la mano quando lei fece per allontanarsi allora lei si piegò per sussurrargli all'orecchio.

"Prometto di non scappare." E lui la lasciò andare eppure con riluttanza.

Cirilla ordinò al giovane soldato di prenderle una fiaccola e di seguirla in acqua. Tutti gli altri si sparpagliarono sulla riva mentre la fanciulla, ancora col mantello al collo entrava nell'acqua fredda senza trasalire.

"Quando ero piccola, mio padre mi portava spesso in spiaggia e la sera cenavamo sempre con del pesce arrosto." Spiegò Al principe che era poco distante da lei anche se non l'aveva seguita perché la stava studiando.

Cirilla chiese al giovane di passarla una lancia e dopo un solo secondo, Cirilla guardò una luce flebile che veniva versa di lei. Con un movimento fluido affondò la lancia e trafisse il pesce. "Sono pesci luna. Vedi la luna piena sulla loro testa?" Spiegò consegnandolo al giovane prima di prenderne un altro. "Non vi dirò come si pescano, perché questo è un segreto di stato, ma nessun essere umano, uomo o donna, morirà di fame sotto la mia guardia."

Alcuni soldati risero della battuta. Tristan era serio come un funerale mentre la guardava catturare pesce dopo pesce. Era estremamente facile bastava mostrargli una fonte di luce e loro veniva attratti da essa poi per ucciderli bisognava trafiggerli al centro della testa, proprio dove c'era la luna luminosa. Era molto belli, quasi simili a dei pescegatto.

Quando ne ebbe abbastanza, uscì dall'acqua e si diresse verso il pentolone. Prese il contenuto lo gettò nella sabbia dopo averci fatto una buca profonda e averla coperta così che nessun animale morisse avvelenato nell'assaggiarlo.

"Tristan, vorreste venire qui?" il ragazzo le si mise accanto e seduto su un tronco vicino a lei, Cirilla gli domandò di pelare le patate.

"Io?" chiese portandosi una mano al petto, offeso.
"Non credo ci sia qualcun altro che si chiami Tristan."

Due ragazzi alzarono le mani e lei rise. "Molto bene, principe Tristan." i due ragazzi abbassarono i bracci divertiti. "Vorreste pelare quelle patate."

"Perché non lo chiedi ad uno dei soldato?" borbottò incominciando a prendere un tubero.

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