Maglor si risveglia nella sua stanza. È incredulo: lui è un vagabondo, i suoi fratelli e suo padre sono morti e sua madre non dovrebbe essere con loro, eppure lui li vede come erano quando ancora vivevano in Aman... "La luce del mattino lo destò dal suo sonno. Aprì piano piano gli occhi, mettendo a fuoco l'ambiente attorno a lui. Anche se mezzo intontito dal sonno, capì subito che qualcosa non quadrava. Lui non aveva casa, era un vagabondo mezzo morto di fame, vestito di abiti laceri e rovinati dal fango e dalle intemperie. Faticava perfino a guadagnarsi qualche soldo, a causa dell'arpa che non poteva suonare per via delle mani bruciate. Il suo tetto era il cielo, punteggiato di stelle o illuminato dal sole, talvolta gli alberi, il suo giaciglio la nuda terra. Allora perché era disteso su di un letto, avvolto in morbide coperte, lo sguardo rivolto verso l'alto, a fissare un soffitto che non avrebbe dovuto esserci?"