Monster Hunter - Cavalieri de...

By BertyStefano

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Cosa significa esser cacciatori? Sfidata dagli elementi ma protetta dalla sua innocente inesperienza, incaten... More

1) Cosa significa essere cacciatori?
2) Rosee lacrime di speranza
3) Verde minaccia marina
4) La miglior Dama del mondo
5) Rosa d'ingenuità, viola d'esperienza
6) Che la luce della speranza brilli su di te
7) Due Lagombi agli antipodi
8) Inarrestabile furia delle terre
9) Disgustosi incontri con discutibili Temnoceran
10) Casa di tutti e meta di nessuno
11) Speranza tra lettere e timbri
12) Vestito d'Arcana Rovina
14) Svettando tra nevi, ghiacci e monti
15) Tra ghiaccio, neve e sangue
16) Bianche apparizioni
17) Leggendo e guardando
18) Ritorno alle basi
19) Capobranco dalla bianca criniera
20) Cavalier del Nord
21) Presagi di bufera
22) Melodia di mille tempeste
23) La furia dei venti contro la fragilità d'un fulmine
24) Due luci spente tra la neve
25) Verità
26) Artefice del proprio destino
27) Nuove frontiere
28) Rosso guardiano della foresta
29) Sfida nella nebbia
30) Ride bene chi muore ultimo
31) Un travagliato, ma dolce, ritorno
32) I silenziosi passi del gigante
33) Comandanti dalle zanne innevate
34) Rosse tracce del vero Re
35) Una lunga mattinata per scoccare una freccia
36) Fiamme d'arcere
37) Legami destinati a durare
38) Nessun cacciatore viene abbandonato
39) Opera dell'invisibil nessuno
40) Come prova di sé stessa
41) Un riconoscimento da cacciatore a cacciatrice
42) Stessi luoghi per simili motivi
43) Saranno buoni alla brace?
44) Discorsi sotto il cielo notturno
45) Devo farmi addentare da una volpe?
46) Un chiarimento e qualcosa di più
47) Classica mattinata di sventura
48) Cacciatrice contro Cavaliere
49) Cuccioli della bufera
50) Non deve finire così, non per forza
50.5) Ringraziamenti e sequel...sequel?
50.5.2) Sequel

13) Nekoth di Pokke

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By BertyStefano

Svegliandosi e sgranchendosi le braccia, Natalie aprì gli occhi vedendo come prima cosa le tavole di legno che formavano parte del carro. Voltandosi si sdraiò supina, spostando il suo sguardo verso il telo che, correndo lungo alcune guide in legno, faceva sia da pareti che da tetto al vagone.
Strofinandosi i verdi occhi passò una mano sulla coperta di pelliccia che aveva usato per dormire e la tirò fino al suo collo, coprendosi ulteriormente.
"Dove sono?" si domandò sottovoce
Rispondendosi da sola, notò il simbolo di Pokke stampato sulla tela e ricordò il giorno precedente in cui, dopo aver conosciuto Alexander, avevano lasciato l'area vulcanica ed avevano raggiunto il carro che li avrebbe portati tra le montagne.
Il viaggio era cominciato e proseguito tranquillamente, mentre un Lynian dal pelo tigrato conduceva l'Aptonoth con due redini e il calore andava scemando man mano che si allontanavano dalla catena vulcanica. Il nuovo compagno di viaggio, rimanendo in silenzio, aveva dapprima analizzato le scaglie del Teostra valutandone la qualità per poi mettersi a fare altro verso sera quando, crollando sotto la stanchezza del continuo viaggiare e di quella giornata in particolare, Natalie s'addormentò non appena chiuse gli occhi.
Alzando il braccio sinistro e guardando i due braccialetti, la giovane aspettò di mettere a fuoco prima alzare il busto e sedersi. Controllando di esser sola, srotolò le bende che le coprivano la spalla avvolgendosi attorno ai suoi seni e, vedendo il rossore diminuito, accennò un sorrisetto prima di passarci una mano e sentire un leggero dolore. Sospirando e sfoggiando un rincuorato sorriso, tirò nuovamente il bendaggio prima di urtare per errore il telo sul retro, spostandolo di poco e venendo percorsa da un brivido freddo che la costrinse ad accovacciarsi sotto le coperte.
"Sono andata a dormire con due pelli? Perché fa così freddo? Non eravamo appena usciti dalla catena vulcanica?" si domandò
Alzandosi, prese una delle suddette pellicce con cui si coprì le spalle prima di recarsi di fronte al carro, spostando solo una piccola parte del telo da cui sentì provenire una gelida brezza.
"Cacciatrice, buongiorno" miagolò il carrettiere "Cotoletta al vostro servizio"
"Buongiorno a te...Cotoletta, come mai fa così freddo?" domandò guardandolo male
"Ci stiamo addentrando nelle catene montuose e questo è solo un assaggio della fresca brezza di tutti i giorni" spiegò nel suo colorito dialetto "prego cacciatrice, copritevi e ammirate" propose prima di avvicinare la zampina alla bocca e bisbigliare sottovoce "Cotoletta è un soprannome" aggiunse
Sospirando e rassicurata dalla notizia, Natalie indossò nuovamente la sua armatura aggiungendo le pellicce come mantella per scaldarsi. Lì di fianco, coperta da un telo, notò l'armatura che Alexander indossava il giorno prima. Spostando di poco il panno ammirò per qualche istante le nere piastre tra le quali risplendeva una luce rossa, accendendosi e spegnendosi lentamente, quasi fosse il tranquillo battito di un cuore. Avvicinandosi a uno dei bracciali sentì le corazze scaldarle il palmo della mano ma, prima di toccarlo, si bloccò valutando se fosse corretto procedere senza il permesso del cacciatore di cui sapeva solo il nome.
Uscendo e sedendosi di fianco al Lynian, rimase sbalordita dalle altissime montagne che vide, in lontananza, alzarsi verso il cielo. Troneggiando sulle pianure circostanti rendendole quasi insignificanti, centinaia di monti svettavano gloriosamente con vette innevate e capaci di superare le nuvole con facilità.
Attorno a lei, le praterie presentavano già erbe più basse e nascoste dai freddi venti che scendevano a valle, alti pini si raggruppavano in macchie di vegetazione, piccoli branchi di Kelbi dalle lunghe pellicce brucavano tranquillamente e, sporadicamente mischiati agli Aptonoth, decine di Popo erano intenti a masticare erbe e muschi.
Concedendosi un sospiro nostalgico, la giovane rimase immobile ad osservare il peculiare spettacolo, domandandosi come, nel Nuovo Mondo, sarebbe stato intraprendere il viaggio verso Seliana che, in principio, era stata la causa di tutto ciò.
"Quanto ho dormito?" domandò al carrettiere dopo poco
"Parecchio. Alexander ha ordinato di lasciarvi dormire prima di andare a cacciare un Kelbi per il pranzo" miagolò "tra poco ci fermeremo a sistemare un campo per cucinare"
"Perfetto, chiamami qualora ti servisse un aiuto"
Emozionata ed un poco affamata, la giovane si sedette dove aveva dormito, coprendosi le gambe con le due coperte di pelliccia prima di raggiungere il suo diario ed aprirlo. Impugnando una matita cominciò a scrivere di come le sue condizioni stessero migliorando, d'esser stata convocata da un Cavaliere della Gilda in persona e di come sperava che quest'ultimo potesse aiutarla a trovare la sua strada. Prima di richiuderlo, infine, accennò a quanto avesse assistito il giorno precedente, ancora incredula della facilità con cui la nuova conoscenza aveva abbattuto un Drago Anziano.
In quei pochi minuti il carro si era già fermato e, spuntando dal retro, il carrettiere arraffò una cassa che sollevò sulla sua testa prima di cadere a terra di spalle. Trattenendo le risate, la ragazza si portò una mano di fronte alla bocca prima di alzarsi e scendere.
"Ti va se io scarico e tu prepari?" domandò
"Grazie cacciatrice" miagolò in risposta prima di rialzarsi
Posate a terra un paio di casse e fatti rotolare tre tronchi verso il focolare che il Lynian aveva accesso, la giovane si sedette osservando il carrettiere, ora cuoco improvvisato, sistemare una grande pentola ed uno spiedo.
"Bensvegliata" sentirono voltandosi di scatto "oggi serviamo Kelbi" annunciò
Posando di fianco a loro un Kelbi con un foro di proiettile che correva da tempia a tempia, Alexander si inginocchiò di fianco al fuoco, togliendosi i guanti e scaldandosi le mani.
Presentandosi coperto da un'armatura totalmente agli antipodi di quella che aveva indosso il giorno precedente, coperto di bianche e soffici pellicce che contrastavano con disegni geometrici rossi e azzurri, cominciò a scalcare la piccola carcassa. Vedendolo con un fare più umano e senza sentirsi in soggezione, Natalie si fece coraggio chinandosi di fianco a lui.
"Posso essere utile?"
"No, tranquilla, siediti pure e rilassati"
"Va...va bene" balbettò abbassando lo sguardo
Facendo come le era stato detto, Natalie si sedette nuovamente sul tronco da cui si era alzata ma, vedendola, il ragazzo alzò gli occhi al cielo pensando in fretta a cosa dire.
"Come...come ti chiamavi?" domandò senza mostrare il nuovo senso di colpevolezza
"Natalie" rispose prontamente
"Sai maneggiare una balestra?"
"Un poco" rispose pensandoci per qualche secondo
"Mentre sparavo continuavo a sentire uno strano rumore e facevo fatica a caricare i proiettili, ti va di dare un'occhiata?"
"Ho lavorato alla forgia di Astera...ma...non so se ne sono in grado" ammise titubante
"Non preoccuparti" disse porgendole la balestra da caccia più simile ad un moschetto "questa è un'arma che tutti sanno maneggiare. Provaci" la invitò
"Va bene. È un'arma di Pokke?" domandò imbracciandola
"Prodotta solamente a Pokke ed ottima per cacciare in luoghi freddi. Tanto intuitiva che chiunque la saprebbe usare...anche Cotoletta"
In pochi secondi, a riprova, Natalie aveva già inserito una clip di proiettili e portato indietro il martello. Prendendo la mira sparò il primo colpo contro un albero, scheggiandone la corteccia che si frantumò in piccoli pezzettini.
Sedendosi e sentendo di avere uno scopo mentre gli altrui due cucinavano, cominciò ad ispezionare l'arma, continuando anche mentre i due mangiavano, addentando sporadicamente dei morsi di carne fino alla fine del pranzo.
Continuando a ignorare i compagni di viaggio per le ore a venire, cominciò a trovare un certo interesse in quel che stava facendo, osservando i meccanismi e applicando quel poco che aveva letto dalle riviste di caccia.
Pulendola con gli strumenti racchiusi nel calcio e smontandola seguendo uno schema inciso sul fianco, continuò a lavorare sull'arma, dapprima per sentirsi utile, successivamente con interesse e, infine, come se fosse una sfida con sé stessa.
Risolvendo quel che aveva identificato come il problema, esultò prima di abbracciare l'arma e, subito dopo, sbadigliare addormentandosi su questa, sfoggiando un soddisfatto sorrisetto mentre il cacciatore la osservava con fare sollevato.

Sentendosi scuotere sulla spalla, poco dopo, si svegliò nuovamente, guardandosi attorno con fare perso e notando, a coprirla, due folte pellicce. Di fronte a lei Alexander stava scoprendo una piccola lampada piena di Insetti Tuono che, risplendendo, illuminò il carro.
"È ora di svegliarsi" le disse
"Che ore sono?" chiese prima di sgranare gli occhi "Perché il mio alito condensa di fronte ai miei occhi?" domandò allarmata
"È ora di svegliarsi perché siamo arrivati. È notte, la luna splende debolmente e c'è poca neve" spiegò riassumendole la situazione
"Davvero? Voglio vedere!" esclamò saltando in piedi
Prima che il ragazzo potesse fermarla, la giovane aprì di colpo la tenda di fronte al carro venendo investita da un'ondata d'aria fredda che la fece cadere a terra. Indietreggiando, scioccata dalle basse temperature, gattonò frettolosamente fino alle coperte di pelliccia in cui si avvolse pochi istanti dopo.
"V-v-vedrò u-un'altro giorno" balbettò mentre sentiva i propri denti battere
Scoppiando a ridere, il Lynian rischiò di cadere dal posto di cocchiere mentre Alexander si limitò a mostrarle un sorrisetto rassegnato ma, non di meno, divertito.
Giunto il momento di entrare nella Sala della Gilda, la ragazza saltò fuori dal carro, correndo lungo la strada e raggiungendo un grande palazzo la cui porta, per sua sfortuna, trovò chiusa.
"Non si apre!" urlò dopo averla strattonata
"Cosa vuol dire che non si apre?" domandò il cacciatore scendendo dal carro
"Sto congelando!" rispose tirando con ancora più forza
Affiancandosi alla giovane e prendendo la maniglia, il ragazzo spinse con dolcezza vedendo la porta aprirsi e, con sguardo carico di dubbi, fece entrare la cacciatrice che stava morendo dalla vergogna.
"Alexander, buonasera e ben tornato. È andato tutto bene?" domandò una Dama voltandosi verso di loro "chi è la ragazza? Amica tua?"
"Buonasera Shirley, è andato tutto bene" rispose mentre, sotto il loro sguardo, Natalie correva verso il grande camino "si è presentata con una lettera di Nekoth che, senza avvisarmi, ha deciso che avrei dovuto scortarla fin qui"
"Sempre la solita" sospirò la Dama "non credere che a noi abbia detto qualcosa. Investigherò..." ribatté prima di rivolgersi alla diretta interessata "buonasera anche all'infreddolita giovincella vestita di Rathian, è andato bene il viaggio?"
"Sì, grazie mille" rispose raggiungendo una bisaccia "io sarei stata convocata" spiegò mostrando la lettera
"Con permesso la prenderei io" annunciò Shirley facendole segno di avvicinarsi "nostra carta, nostro marchio, timbro di Val Habar...discutibili scarabocchi..." elencò studiando il foglio "sai già con chi devi incontrarti?"
"Un Cavaliere della Gilda...mi è stato detto" balbettò
"Sfortuna tua, qui ne puoi trovare solo uno" sospirò "vado, chiamo e torno" annunciò rassegnata

Per i pochi minuti a seguire, Natalie rimase in piedi a scaldarsi di fronte al grande focolare mentre Alexander ritirava Zenny, premi e buoni vari. Salutandola con un gesto della mano, il ragazzo si voltò augurandole buona fortuna prima di uscire dal palazzo.
Shirley, la Dama della Gilda, raccolse i lunghi capelli mori in una coda di cavallo prima di appoggiarsi al grande bancone e cominciare a sfogliare una Gigantica, confrontandola con altri documenti che fece scivolare sul banco mentre, sporadicamente, si concedeva il tempo di sbadigliare o sfregarsi gli occhi.
Aprendosi di scatto e rompendo la quiete dell'Avamposto della Gilda, la porta lasciò entrare una fredda ventata d'aria e, una Lynian indossante una conica mantella bianca, azzurra e rossa entrò dirigendosi verso una panca.
"Ragazzina" Shirley la chiamò "la Lynian, prego"
"Devo andare...dalla Lynian?" domandò indicandola
Vedendo sia la Dama che la suddetta Felyne annuire, la giovane si avvicinò osservando la piccola figura. Poco più bassa della metà della sua statura, la Felyne dai semplici ma eleganti lineamenti e dalla bianca pelliccia, interrotta da chiazze castane, la osservò sfoggiando due profondi occhi azzurri come il cielo.
"Ciao piccola" esordì la ragazza lasciandosi intenerire
Appoggiandole una mano sotto il mento, mosse le dita nella soffice pelliccia del collo ma, assottigliando istantaneamente gli occhi e guardandola in malomodo, la Lynian indietreggiò saltando sul tavolo, dandole un calcio alla mano e fulminandola con lo sguardo mentre riprendeva l'alta e raffinata postura.
"Saresti pregata di portarmi rispetto" minacciò in un linguaggio perfetto e totalmente privo di accenti o miagolii
"Cosa..." balbettò Natalie massaggiandosi il polso
"Vorrei dire sia un piacere conoscerti Natalie ma, sebbene io ti abbia già valutata, debbo supporre tu non stia capendo chi hai di fronte"
"A-aiuto..." balbettò voltandosi verso la Dama "come mai non miagola e parla bene? Perché già mi odia?"
"Ragazzina!" la richiamò saltando e tirandole un calcio sulla schiena "siediti!" ordinò
Sia intimorita che confusa dalla situazione, Natalie fece come le era stato detto sedendosi composta sulla panca. Rimanendo in silenzio, con le mani conserte e a fianco della Felyne che la stava attentamente osservando, attese finché lo sguardo di questa non si fece più morbido e rilassato.
"Come sta Konoha?" esordì
"S-sta bene"
"Dolce ragazza, sempre piena di entusiasmo" sospirò "cosa è successo alla tua spalla?"
"Come...come sai della mia spalla?" balbettò sorpresa
"Io posso capire molte cose semplicemente guardandoti" spiegò prima di aprire la mantella "e suppongo tu sia una dolce ma insicura ragazzina..." continuò poggiandole la zampina sui capelli e accarezzandola "...scappata di casa per seguire una strada sulla quale, sfortunatamente o fortunatamente, ti sei persa"
"Come lo sai?" domandò terrorizzata e sentendosi letta come un libro aperto
"Con permesso, lascia che la sottoscritta si presenti" rise con tono di superiorità "di fronte a te hai colei che ti ha convocata ed ha accettato la tua richiesta, io sono la Gran Dama e Cavalier della Gilda, Nekoth di Pokke" spiegò terminando con un semplice ma elegante inchino
"Gran Dama e Cavalier della Gilda?" chiese sorpresa
"Vedendo la missiva di Konoha e compiute varie ricerche sul tuo conto e, valutandoti anche mentre stiamo parliamo, ho deciso-"
"N-Nekoth..." la interruppe con occhi lucidi e prendendole la zampina "no-non rimandarmi a casa..." supplicò sconvolta in un totale cambio di atteggiamento e temendo il peggio
"Madame Nekoth" la corresse tirandole una zampata sulla guancia "e non osare, mai più, interrompere un Cavaliere della Gilda per tanto futili motivi!" minacciò assottigliando i cristallini occhi "comunque...stavo dicendo, ho deciso di accettare la tua richiesta ponendo fine alle tue ricerche. Natalie, da questo momento ti metterò sotto la guida di uno dei nostri migliori cacciatori"
"Cosa?" chiese sconvolta dall'affermazione
"Hai capito bene" commentò Nekoth vedendo il sorriso che già si stava formando sulle sue labbra
"Davvero?" esultò emozionata, quasi portata alle lacrime "posso restare?"
"Davvero" rise il Cavaliere in risposta
"Cosa...come posso sdebitarmi?"
"Porta il tuo corpo ai suoi limiti ma sfrutta la tua mente per vincere ogni battaglia in cui, spero, ti lascerai guidare dal cuore. Sii una cacciatrice degna di questo nome perché io ti sto affidando l'onore del mio"

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