Nightmare

By imspectre

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In un mondo straziato da una guerra fra specie, un ragazzo solitario combatte per ribaltare le sorti del conf... More

Capitolo 1: Prologo
Capitolo 2: Data Center
Capitolo 3: Escape
Capitolo 4: Speranza
Capitolo 5: Occhi Cremisi
Capitolo 6: Il dolore della solitudine
Capitolo 7: Fiducia
Capitolo 8: Preda e predatore
Capitolo 9: Ciò per cui combatto
Capitolo 10: Libertà
Capitolo 11: Treno

Capitolo 12: Vivo o Morto

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By imspectre

Ciò che ci aspettava era l'inferno, e noi stavamo per attraversarlo a testa alta.
Ad ogni passo la terra diventava nera come il carbone, emanava un odore di bruciato quasi insopportabile.
Le radici rosse di quelle strane piante ricoprivano la terra come fossero arterie: stavano alimentando un cuore oscuro, che trasformava ogni cosa nella disperazione più assoluta.
L'aria era pesante, piena di cenere e polvere che impedivano di vedere oltre una decina di metri.
Più scendevamo più la nostra visibilità diminuiva.
C'era un rumoroso silenzio tutt'intorno.
Tutto ciò che sentivamo era il cigolio delle ruote dei carri.
Non riuscire ad identificare la posizione del nemico aveva messo tutti in allerta.
Eravamo tesi, pronti a scattare nel caso di un attacco.

Nel gelido freddo della morte che ci circondava sentii una mano calda scorrere sulla mia.
Astra delicatamente chinò il capo sulla mia schiena.
I miei muscoli che un attimo prima erano tesi si sciolsero.
Socchiusi gli occhi e le strinsi la mano.

A:"Non ti lascerò fare pazzie questa volta. Non rischierò di perderti."

Z:"Non mi perderai."

A:"Promettimi che tornerai."

Z:"D'accordo, te lo prometto." Le dissi sorridendo.

Intanto i carri stavano avanzando per trovare una postazione dove poter installare l'NSA.

Lorentz:"Su forza muoviamo il culo.
Troviamo un'altura e facciamo fuori questi bastardi."

Shoux:" Calma tenente, siamo in pieno territorio nemico. Dobbiamo avere pazienza."

L:"Il convoglio ci proteggerà dalla maggior parte degli attacchi. Abbiamo una buona copertura, cerchiamo di far avanzare il treno."

S:"Non sottovalutarli Lorentz, non fare lo stesso errore dei nostri predecessori."

L:"Stavolta non giocheremo con l'atomica generale, ora facciamo sul serio.
Quei bastardi avranno il cervello in fumo."

S:"Già... lo spero." E accese il suo sigaro.
Forse l'ultimo che il destino gli riservava.

Poco vicino da noi, mentre i pezzi grossi discutevano su dove collocare il dispositivo, anche Jaker e Reda stavano discutendo.

J:"E così siamo giunti alla fine del viaggio eh... "Demone Rosso"." Disse sogghignando.

R:"Finiscila, non mi chiama più nessuno in quel modo ormai."

J:"Dai su stavo solo scherzando."

R:"È da quando ti conosco che scherzi soltanto... sembra che a volte non ti renda conto di quanto grave è la situazione."

Stavolta Reda era davvero strana, sembrava che quel muro incrollabile del proprio coraggio avesse una grande crepa proprio nel mezzo.
Non l'avevo mai vista così pensierosa.

R:"Sai Jaker, siamo finalmente alla fine di questo viaggio... ho aspettato per così tanto tempo questo momento...eppure ho paura di fallire. Ho paura di aver sprecato la mia vita per qualcosa di impossibile da realizzare.
Non riesco proprio a sorridere in questo momento..."

J:"Tu pensi che le tue azioni siano inutili? Guardati dietro e pensa a quante persone hai salvato, come me per esempio. Ricordale bene, perché loro ogni santo giorno ti ringraziano... ogni giorno scherzano, piangono, si arrabbiano, e hanno paura, come te.
Ma la cosa più importante è che vivono, e lo fanno con tutte se stesse."

Jaker si avvicinò al volto di Reda e accarezzandole il viso le continuò a dire:

"Ho paura anche io, di non poterti più rivedere, di non poter più incontrare i miei amici.
Sai, vorrei fare così tante cose ancora,
magari tornare da mio padre e sbandierargli in faccia la vittoria.
Non ho il tempo di rattristarmi o di pensare alla mia morte.
Ora sono vivo, voglio pensare al mio futuro, voglio scherzare come ho sempre fatto.
Ma se davvero dovessi morire avrei solo un rimpianto..."

Le parole di Jaker stavolta erano serie e sincere, raramente si comportava così.
Le sue solite battute avevano lasciato il posto ad una profonda contemplazione della situazione.
Anche Reda era diversa dal solito.
Sembrava commossa e quasi indifesa, mi faceva una certa tenerezza.
Il suo sguardo ferreo e il sorriso provocatorio erano stati sostituiti da labbra tremolanti e lacrime.
Lei arrossì, il suo volto era ricoperto dalle stesse fiamme lucenti che brillavano tra le ciocche dei capelli.

R:"Quale...sarebbe questo rimpianto...?"
Chiese con voce tremolante.

Jaker non disse nulla e poi la baciò.

J:"Adesso non ne ho più." Rispose sorridendo.

R:"Idiota..." Disse sottovoce e con lo sguardo basso.

Poco dopo mi avvicinai a Jaker

Z:"Jaker come pensi che...."

Un cupo urlo spezzò l'apparente calma che si era creata.
Ben presto, fra la cenere sospesa nell'aria, riecheggiò il suono acuto di molti demoni.
Era iniziata, la nostra ultima battaglia, il passo finale di un lungo viaggio.

S:"Tenete le linee di difesa in formazione circolare!!
Non lasciate che danneggino il treno!!
Ingaggiate al mio comando. "

I carri che ci circondavano si avvicinarono fra loro cercando di restringere il cerchio di protezione.
Erano distanti una decina di metri l'uno dall'altro, con le armi puntate verso l'esterno.

S:"Lorentz hai individuato un posto sopraelevato? Siamo abbastanza vicini al nido per attivare il prototipo. Dobbiamo agire ora, prima che vengano allo scoperto."

L:"Ce n'è uno a circa 500 metri davanti a noi."

S:"Cerchiamo di attivarla a breve."

L:"Generale... quei bastardi non si fanno ancora vedere, dove diavolo sono andati?"

Isaac, che era di fianco al colonnello alzò lo sguardo al cielo e ritrovò un'agghiacciante sorpresa.

I:"I-in alto!!!! Sono sopra di noi!!!" Gridò terrorizzato.

Uno stormo di decine di creature stava svolazzando proprio sopra le nostre teste, erano una nuova specie che nessuno aveva mai descritto finora.
L'ultima parola che sentii fu:

S:"Fuocoo!!"

I colpi sparati dai carri erano assordanti, perturbavano l'aria satura di cenere e mi stordirono.
Era tutto sfocato, i suoni ovattati, ciò che mi circondava era solo caos.
Il mio corpo si trovava sul campo di battaglia eppure la mia anima sembrava altrove, come se tutto fosse solo un brutto sogno.
Avevo forse paura? Timore di affrontare il destino?
O era solo un modo per scappare dalla realtà? Bhe non che lo avessi potuto fare adesso.

J:"Ehi Zek! riprenditi, dobbiamo impedire che raggiungano il treno, proteggi Astra, lei è l'unica che li può stendere."

Dovevo seppellire tutto ciò che provavo in quel momento, l'unica cosa da fare adesso era combattere.

Z:"Fosse l'ultima cosa che faccio."

Alzai il fucile e sparai contro le creature.
Dalle nubi di cenere salivano proiettili mentre i demoni si schiantavano al suolo.
Era una macabra tempesta di ferro e sangue.
Quelli che riuscivano a raggiungere la terra ci attaccarono, rapendo i soldati e facendoli scomparire nell'oscurità.

R:"Jaker falli esplodere!"

Alle mie spalle Jaker e Reda stavano lottando con tutte le proprie forze.

J:"Zek attento a destra!! Ne sono tre!"

Proprio in quel momento tre demoni volavano dritto su me e Astra.
I loro occhi rossi erano puntati su di noi.
Non esitai facendo fuoco: ne cadde uno.
Riusci a ferirne un altro con la mia lama, ma il terzo mi sorpassò.

Z:"Astraaa!! Stai giù!" Mi voltai urlando.

Il demone la prese, cercando di portarla via.
La ragazza mi guardava, attonita, quasi non consapevole di quello che stava succedendo.
Nel momento in cui i suoi piedi lasciarono terra, trascinata via da spregevoli grinfie mi tese la sua mano, che anche nell'inferno stesso era candida e pura.
Dovevo fare un ultimo sforzo, ero vicino, non potevo permettermi di perderla.

Z:"Dai!! forza, un ultimo sforzo!"

Mi buttai riuscendo ad afferrarla, sparai alla creatura, tuttavia cademmo dal treno.
Il suo cadavere ancora caldo attutì il colpo.
Cercai di riprendermi subito, non potevamo allontanarci dal convoglio.
L'altura era molto vicina e il treno stava quasi per fermarsi, dovevamo solo raggiungerlo.

Z:"Ce la fai a reggerti in piedi Astra? Dobbiamo raggiungere il treno, muoviamo."

A:"Si ce la facc..." E barcollò, quasi cadendo.

La presi in braccio e le dissi:"Non sforzarti, ti aiuto io."

Adesso avevo capito cosa mi spaventava; perdere le persone che amo.
Il modo per evitare che ciò avvenisse era solo uno: combattere.

Mentre mi muovevo verso la mia destinazione sentii un sinistro rumore provenire dietro di me.

Z:"Male, male, si mette male."

Un'altra orda terrestre stava attaccando il convoglio, distruggendo uno ad uno i nostri carri.

Z:"Quanti diavolo di Beta ci saranno?! Trenta?!! Quaranta?!! Devo sbrigarmi."

Cercai di correre, veloce, con Astra tra le mie braccia.

Z:"Oi Astra, svegliati, mi spiace ma questo non è proprio il momento di dormire."

A:"Zek... Che succede? Il demone?!"
Disse lei mentre si riprendeva.

Z:"Maledizione ci stanno raggiungendo!
Tranquilla per quello, l'ho sistemato.
Ora devi attivare l'NSA!!"

Il prototipo era pronto, era stato dispiegato, mancava solo il suo utilizzatore.

Shoux:"Eccoli, eccoli!! Fate fuoco e annientate quei dannati!"

Davanti ai nostri occhi una schiera di corazzati fece esplodere dei colpi che quasi sfiorarono le nostre teste.

Z:"Questi erano vicini. Dai dai ci siamo!"

S:"Dai su venite qui, correte!"

Z:"Il prototipo è pronto vero?" Dissi affaticato a causa della corsa.

Lorentz:"Si è tutto a posto, adesso dobbiamo solo spaccargli il culo."

S:"Mantenete le difese!!" Urlò il generale ai suoi uomini.

S:"Tenente, affido a te il resto. Guadagna tempo."

L:"Signorsì."

La battaglia infuriava, sentivo un fischio nelle orecchie a causa di tutte quelle urla e spari, mentre i morti da ambo le parti continuavano ad aumentare.

Z:"Non vedo Reda, e Jaker... spero stiano bene.
Astra, sei pronta?"

La ragazza che si stava avvicinando all'NSA rispose in modo deciso:
"Se posso fermarli... lo farò. Non voglio che sia versato altro sangue. Voglio solo che tutto questo finisca."

Le sorrisi.

Astra si avvicinò al dispositivo e iniziò a caricarlo, l'aria circostante cominciò a vibrare.
L'NSA stava emettendo intense pulsazioni via via sempre più forti.
Quella ragazza aveva dentro di se un potere immenso, eppure era così fragile, gentile e umile.
Amarla per me era divenuto naturale.
Per un attimo i suoi occhi brillarono di un rosso intenso e poi...
La cenere venne spazzata via da una violenta onda d'urto: le urla cessarono.
I demoni a terra si fermarono, mentre quelli nel cielo caddero tramortiti verso il suolo.

Astra stremata si lasciò cadere, la presi e la guardai fieramente: "Hai fatto un ottimo lavoro..."

Da lontano sentii le voci dei miei amici.

R:"Astra, Astra ce l'hai fatta!!"

J:"Stavolta ci sono andato troppo vicino, nha non credo che lo rifarò."

Z:"Ragazzi, fortunatamente state bene."

R:"Ehi pensi che crepiamo così facilmente contro questi mostri?"

Z:"Hai ragione."

R:"Come sta lei? Prima vi abbiamo perso di vista."

Z:"Ha usato molte energie, deve riposare... spero si riprenda presto."

A:"Ce l'ho... fatta... vero?" Disse Astra con gli occhi ancora socchiusi.

La rassicurai, per il momento eravamo al sicuro.
L'attivazione dell'NSA aveva disperso la cenere nei dintorni rivelando l'entrata del nido.
Un intreccio di fusti rossi, irti di acuminate spine, sembrava ostacolare ogni possibilie ingresso.

Shoux:"È lì che i nostri incubi prendono forma. Adesso dobbiamo allontanarli per sempre da questo mondo.
Ma... solo il fato sa cosa ci sia lì dentro..."

Z:"Generale, noi siamo pronti."

S:"Si, non è ancora finita, dobbiamo eliminare l'alpha per vincere questa guerra."

L:"Gli ficco una .50 dritto in culo, così la facciamo finita. Il peggio dovrebbe essere passato."

S:"Lorentz... non scherzare, 100 anni fa nemmeno le atomiche li hanno spazzati via. Non sarà una pallottola a salvare questo mondo, dobbiamo essere vigli, molto attenti."

Shoux fece qualche passo verso il nido.
Fece l'ultimo tiro di sigaretta e la gettò a terra.

S:"Fate fuoco nel punto dove le ramificazioni sono più deboli, laggiù sembra esserci un passaggio."

I carri iniziarono a sparare nel punto designato aprendo un piccolo varco che conduceva in una caverna.
I mezzi non potevano passare, da qui in poi se ne sarebbe occupata solo la fanteria.
Molti erano caduti sul campo, lo svantaggio numerico che avevamo era soverchiante, tuttavia non potevamo arrenderci proprio adesso.

L'ingresso di quel luogo era in uno stato di penombra, a causa di una fievole luce bioluminescente.

Z:"Ehi, tutto bene?" Chiesi ad Astra che si stava ancora riprendendo.

A:"Si." Rispose lei, appoggiandosi a me per rialzarsi.

J:"Chissà quale mostro ci troveremo ad affrontare stavolta... magari uno gigante."

R:"Non mi sorprenderei se così fosse...
Astra, tu riesci a sentire qualcosa?"

A:"Si... sento... sento il male. Sento un odio sconfinato che ci attende."

J:"Ma è così grande questo demone??"

A:"Non posso dire se è grande o meno, ma la cosa sicura è che ha intenzioni ostili."

Z:"Se è ostile, va eliminato. Se è un problema per la nostra sopravvivenza lo dobbiamo uccidere."

R:"Abbiamo già perso molti dei nostri, spero di non dover affrontare un altro combattimento come questo."

Intanto Shoux, Lorentz e Isaac si erano avvicinati a noi, portando con loro uno strano apparecchio.

S:"Se siete in difficoltà usate questo."

Z:"Generale, tenente... cos è?"

S:"È una versione portatile dell'NSA, funziona su un raggio piuttosto ridotto, tuttavia dovrebbe essere sufficientemente potente da abbattere l'alpha."

L'idea di Shoux era buona... ma dovevo scartarla, Astra non era ancora nelle condizioni di ricaricare il prototipo.
Un altro attacco le sarebbe potuto costare la vita, e non potevo rischiare di perderla.

S:"Lorentz, tu resta all'esterno e controlla il perimetro, se dovessero attaccarci nuovamente saremmo chiusi.
Conto su di te per avere una via di fuga."

L:"Si...si.." disse lui con un tono leggermente deluso. Probabilmente avrebbe voluto operare all'interno del nido, sfortunatamente la situazione non glielo permetteva.

S:"Zek, Astra, Reda, Jaker, e anche tu Isaac. Voglio tutti dentro con me.
Isaac, raduna metà dei plotoni rimasti, crea qualche squadra e portala con te."

Z:"Ohi Isaac... sta attento."

I:"Anche voi Zek, questo posto non me la racconta buona.
C'è qualcosa che non mi convince."

Già, avevo anche io questa senzazione, stava tutto andando troppo bene per il momento.
Era forse una trappola? L'unico modo per scoprirlo era entrare lì dentro.

S:"Forza gente, con me! Si va in scena!"

I soldati rimasti esclamarono con convinzione un urlo di coraggio, era una sorta di rito che dava fiducia alle persone, la convinzione di poter riuscire a vincere una guerra lunga quasi 100 anni.
E in questo non ero diverso da loro, volevo crederci anche io.
Fu così che entrammo, in quell'oscuro tempio dell'ignoto.
La domanda che tutti si ponevano era:
"Come finirà?"

La galleria non era molto grande, doveva essere un piccolo cunicolo dove le creature si muovevano, ma di loro non si aveva più nessuna traccia.
Ben presto iniziarono le ramificazioni e le squadre si divisero tra i diversi sentieri.
I miei compagni erano con me, ma quel silenzio angosciante nei tunnel non faceva altro che tormentarmi.
Perchè non sentivamo nulla?
Erano davvero tutti morti?

J:"Forse abbiamo vinto di già... avrei dovuto portare lo spumante per festeggiare."

R:"Brutto idiota vuoi stare in silenzio prima che..."

E ancora una volta quello stridulo grido giunse alle nostre orecchie.

R:"Mhh... te l'avevo detto." Disse Reda esasperata.

I demoni iniziarono ad arrivare, velocemente.
Uno, due, tre, quattro. Uno ad uno cadeva al suolo. Allineavo le tacche di mira e premevo il grilletto.
Il sangue che schizzava dalle loro vene era ancora caldo, e tinse il mio vestito di rosso.

Z:"Reda fammi copertura ai lati, provo ad avanzare lì dove la zona è un pò più ampia."

Astra provò a controllare un demone ma non ci riuscì.

A:"Zek... non riesco a controllarli... non so... cosa stia succedendo."

J:"Vai avanti e cerca di proteggerla. Ci pensiamo noi."

R:"Lancio un bengala. Così vediamo dove si nascondono questi vermi."

A:"Attenti... sono sopra!!!"

Alzai il fucile mentre un paio di mostri ci stavano per saltare addosso.
Aprii la lama proprio in quel momento, squartando in due la gola del mostro.
L'altro l'aveva sistemato Jaker.

J:"Poi mi offri da bere, ora vai avanti, dovete trovare l'alpha prima che questi cosi diventino troppi."

R:"Forza andate!"

Z:"D'accordo, cercate solo di non morire."
Presi la mano di Astra e scappai.
L'idea di abbandonare i miei amici non mi piaceva affatto, tuttavia dovevamo distruggere l'origine di tutto ciò per fermarli, altrimenti sarebbe stato tutto inutile.

Z:"Astra dove dobbiamo andare? Senti qualcosa?"

A:"È vicino, molto vicino."

Infondo al cunicolo si intravedeva un leggero bagliore, così ci avvicinammo.
Le pareti si facevano sempre più larghe, la luce sempre più forte.
Alla fine raggiungemmo un enorme cava, irradiata da una luce bluastra molto forte.
Era la dimora dell'alpha. Su tutte le pareti vi era una moltitudine di demoni e dinnanzi a noi ciò che stavamo cercando.

Z:"No... non è possibile...loro... non possono..."

A:"Quindi... loro sono..."

Ciò che ci trovammo ad affrontare era qualcosa che andava ben oltre la nostra immaginazione.
L'alpha non ne era uno, ma ben tre.
Erano creature umanoidi, con sembianze quasi divine.
Il loro corpo era bluastro e perscorso da strane cicatrici.
Avevano dei lineamenti affusolati e una specie di tentacoli dietro la testa e sul muso.
Era la mia occasione per ucciderli, alzai il fucile, lo puntai e feci fuoco.

Z:"Im..imp..impossibile." Tutti i colpi sparati vennero incassati da alcuni esemplari beta.
Era una situazione difficile, la più difficile che avessi mai affrontato.
In quelle condizioni quei mostri erano invulnerabili.

Z:"Astra, stai dietro di me, non permetterò che ti facciano del male... no...io..."
Per la prima volta non sentivo la sicurezza delle mie parole.
Il peso della morte sembrava giungere inesorabilmente sulle mie spalle.
Era finita.
Sentii la testa di Astra adagiarsi sulla mia schiena.
Stavo tremando, avevo paura, per la prima volta mi sentivo, anzi ero, completamente impotente.

A:"Non avere paura, andrà tutto per il meglio."

Z:"Come... come farò a batterli? Ci sono troppi demoni che li coprono, e addirittura i miei proiettili non riescono nemmeno a scalfirli..."

Strinsi i denti e iniziai a piangere.
Chi lo avrebbe mai detto che un assassino come me avrebbe potuto farlo.
Che un reietto, avrebbe potuto riscoprire i sentimenti dell'amore e dell'amicizia.

Z:"Sono...sono un debole... non... non riusciremo a vincere stavolta..."

A:"Sei la persona più forte che conosca, mi hai salvata, mi hai dato speranza nella vita. Ogni volta mi hai protetta e ti sei battuto per me.
Ti ringrazio per questo. Per ogni momento di felicità che mi hai dato.
Ma hai un difetto..."

Le creature si stavano avvicinando, gli alpha sembravano quasi levitare nell'aria. Il tempo stava stringendo.

Mi voltai verso di Astra per proteggerla e lei mi disse quello che era il mio più grande difetto.

A:"...Pensi di poter riuscire in tutto da solo, quindi per questo, stavolta lascia che sia io a salvare te."

Per tutto questo tempo aveva caricato il prototipo dell'NSA, aveva consumato le sue ultime energie per salvarmi.
Dopo quelle parole, il dispositivo rilasciò una serie di pulsazioni che mi scaraventarono via.

Tutto era confuso, cercai subito di rimettermi in piedi: le creature, inclusi i pezzi grossi erano a terra.
Mi aveva salvato... ma...

Z:"No..no..nonono...Astraaa!!!"

Il suo corpo giaceva al suolo, mi avvicinai, e sentii che il suo battito era debole, e più passava il tempo più le sue condizioni peggioravano.
Caddi in ginocchio estremato... sarebbe morta, e insieme a lei ogni sogno e speranza.

Z:"No... perchè...perchè...perchè devo perdere tutto, non...di nuovo..."

Dai corpi atterrati, uno di loro si rialzò.
Uno di quei cosi era ancora in vita.
Astra sarebbe morta per nulla?

Z:"Mi prendi per il culo... non... non può essere vero."

Sui miei occhi scorreva un fiume di lacrime, era un dolore insopportabile.
Vedere quella creatura lì mi fece perdere ogni ragione. Adesso avevo un unico scopo. Ucciderla.

Z:"Ohi bastardo... ce l'ho con te. Giuro che vivo o morto ti porterò all'inferno, il mio inferno."

Nel disperato tentativo di ucciderlo lo sparai, correndo verso di lui.
Ero furioso, triste, e sentivo i miei sensi affievolirsi.
Quando fui abbastanza vicino provai a sferrargli un fendente con la mia lama, ma la creatura mi lanciò via ferendomi profondamente.
Mi sentivo strano, come se non riuscissi più a controllare me stesso.
Provai a rialzarmi da terra ma non potevo, avevo una brutta ferita sul torace.
Guardai il corpo di Astra per l'ultima volta mentre il mostro si avvicinava.

Z:"Astra...io...ti...salverò..."

E poi il buio.

Riaprii gli occhi e intorno a me c'era solo oscurità. Forse ero morto.
Non sentivo ne caldo... ne freddo.
Il suono dei miei passi sembrava rimbombare tutt'intorno, anche se non capivo dove ero. Una stanza che non sembrava avere limiti.
Dietro di me sentii una presenza. Mi voltai e vidi una sagoma scura.

Z:"Cosa?! Capelli neri, quel vestito scuro, quelle cicatrici sotto gli occhi rossi... cosa sta succedendo?!"

Era una mia copia, cioè, era me stesso. Stava lì in piedi a fissarmi con lo sguardo sbarrato.

"Tu sai cosa sono. Vero?"

Quella voce...non avrei mai potuto dimenticarla. Era il taken che mi voleva uccidere quando ero piccolo. Cosa ci faceva in questo posto.

Z:"Bastardo... ti uccido."

"Vedo che allora ti ricordi di me, umano."

Z:"Perché sei nel mio corpo? Perchè ho gli occhi rossi?"

"Hai ragione, io sono un precursore, e questo che sto manipolando non è altro che il tuo spettro."

Z:"Precursore, spettro... di che diavolo stai parlando?"

"Suppongo di poterti spiegare alcune cose, prima di assimilare la tua volontà.
Vedi, quelli che voi volgarmente chiamate alpha, è la stirpe dei precursori, i protettori di questo pianeta che voi avete iniziato a distruggere. Noi manteniamo l'equilibrio in questo mondo avvalendoci degli arkheos, o demoni nel vostro idioma."

Z:"Cosa stai dicendo!? Siete voi che avete scatenato una guerra senza fine! Ucciso milioni di innocenti! Salvare il pianeta... per favore... e poi avete ucciso anche chi amavo..."

"Umano, gli esemplari della vostra specie si uccidono fra loro, uccidono altre specie e anche il pianeta stesso. Siete una razza nociva, che bisogna estirpare."

Z:"Fammi il piacere!" Mi avvicinai e provai a colpirlo, ma venni scaraventato a terra.
Il taken si mise sopra il mio corpo bloccandomi.

"L'altra cosa che dovresti sapere è che questa è la tua mente. Ora sto controllando il tuo spettro, ovvero la tua parte irrazionale, che ha voglia di uccidere, fare del male. Sto dando libertà a tutte queste emozioni.
Una volta che avrò il controllo della tua mente, sarai il mio più grande trofeo."

Z:"Trofeo un cazzo! Ridatemi Astra!"
E diedi una testata a me stesso. Riuscii a liberarmi ma non era ancora finita.

"Sai come operiamo noi precursori? Sfruttiamo la volontà di voi umani, sottomettendola acquisiamo più potere, tuttavia abbiamo un limite.
I taken normali non sono altro che ripetirori del nostro segnale e ci permettono di comandare a distanza le truppe degli arkheos. Tuttavia, alcuni umani possiedono geni particolari che permettono di sfruttare i nostri poteri, per esempio la ragazza li ha ottenuti alla nascita... mentre tu.."

Z:"Cosa vuoi dire? Ho dei poteri?"

"Ti sei mai chiesto il perché di quelle cicatrici sotto gli occhi? Gli umani che riescono a resistere alla sottomissione di un precursore possono sviluppare diverse abilità. Si crea un innesco di meccanismi biologici che incrementano le capacità psichiche del soggetto."

Z:"Sono umano!!!"
E provai di nuovo a colpirlo.

Era veloce, molto veloce e i suoi attacchi sembravano più violenti del solito.

"Umano tu hai sviluppato una capacità molto interessante, averla mi rafforzerà in modo consistente. A tua insaputa puoi generare gli ormoni che utilzzano gli arkheos per migliorare riflessi e forza, guarire più velocemente e affinare i sensi."

Z:"Bastardo... questo spiega molte cose, ma c'è un ultima cosa che non mi è chiara."

"Ti concedo l'ultima domanda prima di morire."

Z:"Perchè eri umano quando ti ho visto la prima volta?"

"La risposta è semplice. Ingannare le menti umane è banale, è così che noi precursori ci muoviamo. Siamo fra voi, sappiamo i vostri punti deboli e presto vi distruggeremo. Soprattutto lui... che ne ha uccisi così tanti."

Z:"Quindi vuol dire... che questo nido non è il solo ad esistere...."

"Certamente, ti aspettavi che fossi solo, umano?"

Per tutto questo tempo, avevamo pensato di poter vincere, di poter salvare l'umanità. Invece siamo già condannati all'estinzione. Abbiamo perso in partenza.

"In ogni caso siete giunti al termine della vostra era, che sia per mano nostra o per quella di quel maniaco. Adesso anche il tuo percorso è finito umano, arrenditi e sottomettiti."

Il senso di angoscia su di me si fece sempre più cupo, ogni sacrificio fatto, la perdita di Astra, di Doc,... tutto era stato inutile. Ogni cosa sacrificata per una libertà illusoria.
Se esiste l'inferno allora è proprio su questo mondo.
All'improvviso sentii la mia testa scoppiare, sembrava che si stesse svuotando di ogni pensiero e che stessi cedendo alla mia parte oscura, al mio spettro.. Questione di qualche minuto e anche per me sarebbe stato tutto finito.

A:"Perchè ti arrendi ora? Sei o non sei la persona.. più forte... che conosco?

Sentii nel profondo del mio cuore le parole di Astra, e diavolo aveva ragione.
Le avevo promesso che l'avrei salvata. Vivo o morto ce l'avrei fatta.
Mi liberai da quello stato di trance.
Scattai verso il nemico e lo colpii.

"Imp...ossibile. Come hai ottenuto questa velocità?"

Z:"Siamo nella mia mente bastardo, te lo ricordi? Qui sono io che detto le regole. Mi sono lasciato solo ingannare dalle tue parole. Ho ancora una persona da salvare e non moriro prima di averlo fatto."

"Umano, non sfidare il..."

Gli spezzai l'osso del collo. Era morto.
Avevo ucciso me stesso, era una senzazione strana ma quantomeno, paradossalmente, ero vivo.

Riaprii gli occhi. Il precursore davanti a me era morto, ma gli sparai un paio di colpi per sicurezza.
Corsi verso Astra, il suo polso era debole, ma era ancora viva.
Cosa avrei mai potuto fare? Pensai e ripensai e finalmente ebbi un'idea.
Il mostro aveva detto che avevo la capacità di rigenerazione dei demoni, infatti la mia ferita si era ridotta di molto,... se potevo salvarla, se avesse funzionato. Dovevo provare.
Così presi Astra e la baciai, cercando di passarle il mio enzima.

Il suo battito seppur di poco aumentò... ce l'avevo fatta, l'avevo salvata!!

La presi in braccio, piangendo di gioia.

Z:"Finalmente è finita... torniamo a casa..."

Quando uscimmo fuori, trovammo molti cadaveri. Era uno scenario orribile. Speravo vivamente di non vedere, il volto dei miei amici, questo non lo avrei potuto sopportare.

I superstiti ci acclamarono con gioia, felicità. Avevamo vinto, ma a che prezzo?

R:"Ce l'avete fatta. Le creature si sono ritirate! Abbiamo vinto!"

J:"Cazzo Zek, pensavo di non poter più rivedere quella tua faccia depressa. Mi hai fatto preoccupare."

Z:"Tranquillo Jaker, la vedrai ancora per molto." Dissi sollevato e con tono allegro.

Si avvicinarono a me Lorentz e Isaac per congratularsi... ma...

Z:"Isaac...il tuo braccio? Cosa è successo?"

I:"L'ho perso in combattimento, ci avevano accerchiato alcuni esemplari beta e..."

Z:"Cosa è successo dopo? Cosa?"

I:"Il generale per salvare quante più persone possibili li ha attirati da un altra parte e ha fatto detonare il tunnel. Ci ha salvato... ma pagando con la vita."

Anche Shoux era morto, e purtroppo la vittoria senza di lui aveva un sapore amaro.
Tutte queste perdite per una singola vittoria contro i demoni.

L:"Suvvia ragazzi, il generale non è così che avrebbe voluto vederci, siate gioiosi per questa vittoria."

Fu così che terminò il nostro viaggio, la nostra battaglia, ma non la guerra.

Una settimana dopo (città dell'est)

J:"Al-allora Zek, me... me la dai di nuovo questa birra!?"

Z:"Dannato Jaker, questa è la terza che ti offro."

J:"Dai... dai stavo solo scherzando. Ehi, guarda le due bellezze lì che ballano nel bel mezzo del locale. Woooow... sembra che la pista sia solo per loro." Disse lui con tono decisamente poco sobrio.

Poi si avvicinò a me e disse:
"Certo che sono proprio carine eh???"

Z:"Bhe su questo non posso darti torto."

J:"Dici che te la vuoi portare a letto?"

Questa era una di quelle domande che mi imbarazzava parecchio e alla quale preferii non rispondere.

J:"Su su bisogna fare esperienze nella vita... va bè... io mi butto." E se ne andò barcollando a destra e sinistra verso Reda.

Sospirai, possibile che Jaker si stesse godendo la vittoria da ubriaco.

I:"Hai un secondo?"

Z:"Isaac! si certamente."

Eravamo in uno di quei locali dove si ballava e beveva la sera per festeggiare la vittoria.
Isaac venne da me per discutere di alcune informazioni importanti relativamente all'accaduto.
Dopo la morte di Shoux era stato promosso e ora dirigeva una squadra speciale anti-demoni.
Gli avevo spiegato la situazione ma era rimasta una faccenda in sospeso.
Così ci sedemmo ad un tavolo per parlare.

I:"E così i precursori hanno paura di questo "maniaco"?"

Z:"Così sembra, vuol dire che c'è qualcosa di ancora più grosso dietro tutto questo."

I:"E noi vogliamo scoprirlo prima che sia troppo tardi."

Z:"Naturalmente."

I:"Zek vorrei che tu e la tua compagnia lavoraste assieme a noi, vorrei poter contare sul vostro appoggio. Dopotutto in città non si fa che parlare di te."

Z:"Il demone dei demoni eh? Dovrebbero ringraziare Astra, è soprattutto merito suo se siamo riusciti a vincere."

I:"Allora che fai, ci stai?"

Gli dissi fermamente:
"Puoi contare su di noi, troveremo questo tizio. Chissà se sarà un nemico o un alleato..."

I:"Questo non ho modo di saperlo."

Intanto si era avvicinata a me anche Astra, che mi chiese di seguirla.

A:"Zek... vuoi venire un pò con me... andiamo anche dagli altri."

Isaac sorrise, e aggiunse:
"Vai, adesso pensa a divertirti, te lo sei meritato, eroe."

Io eroe, un mostro con i poteri di un demone?
Questa si che era divertente.
Sinceramente non volevo più pensare al mio passato, al dolore che ho sofferto.
Adesso conta il presente, Astra, i miei amici, e non me li sarei mai più fatti portare via.
Voglio godermi anche io questa vittoria e tutte le altre che verranno.
Perchè io ci riuscirò, libererò questo mondo da una piaga centenaria.
Mi basta fare ciò in cui riesco meglio:
Uccidere demoni.

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