My Reason is You

Per ellyseyes96

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Elly Scott è una giovane diciottenne amante della letteratura, degli aforismi e dell'arte.Ha vissuto un adole... Més

Cap. 1 (prima parte) "Ultimi Giorni all High School"
Cap. 1 (parte due) "Benvenuta nuova vita"
Cap. 2 "La Ragazza della 229"
Cap.3 (prima parte) "Un Sorriso Unico"
Cap. 3 (parte due) "Un ragazzo Intrigante"
Cap.4 "Venere"
Cap. 5 "Non merita di essere usata"
Cap. 7 "Che cosa mi stava succedendo?"
Cap. 8 "Mi rendeva Felice"
Cap. 9 "Ci sarò Sempre"
Cap. 10 "Quanto desideravo quel bacio."
Cap. 11 "Unica fra tante."
Cap. 12 "Felicità? Un pugno di sabbia."
Cap. 13 "Rachel"
Cap. 14 "Vendetta"
Cap. 15 "Che Sarà di Me?"
Cap. 16 "Io non Rovino Niente"
Cap. 17 "Irripetibile."
Cap. 18 "Farla Finita"
Cap. 19 "Ti Amo"
Cap. 20 "Questo sono io"
Cap. 21 "La prima volta non si scorda MAI"
Cap. 22 "Mai più la stessa."
Importante.
Cap. 23 "Non puoi salvarmi"
Cap. 24 "Come un Omicidio Interiore"
Epilogo

Cap. 6 "Amicizia"

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Per ellyseyes96

"Un amico vero lo riconosci subito, ti fa scoppiare a ridere anche quando proprio non lo vuoi, se ti domanda come stai dissolve anche il più triste pensiero e, basta stare in sua compagnia per sentirsi speciali.
Questo è un vero amico, colui che trasforma la tua vita, in una vita speciale!"
(Stephen Littleword)

ELLY

Chiusi la porta, in modo da creare una definitiva barriera tra me e lui, mi appoggiai su di essa, sentivo ancora i brividi percorrermi, il suo respiro sul collo, mentre sussurrava vicino al mio orecchio "sei bella lo stesso". Cavolo lo frequento solo da un giorno e già mi fa impazzire... Probabilmente perché dopo tanti anni era l'unico ragazzo che mi dava attenzioni.  Dopo quella notte nessuno mi aveva più detto che ero bella, anzi... i brutti ricordi, le grida, il terrore mi tornarono in mente. Non avevo neanche più lacrime da versare, tremavo perché ero terrorizzata, quelle mani, quella bocca, le sentivo ancora su di me. I ricordi si stavano nuovamente impadronendo di me. Non potevo permetterlo. Non ora che mi stavo facendo degli amici. Dovevo combattere. "andiamo Elly devi andare avanti!" mi dissi con voce rassicurante. Mi concentrai sulle mie parole per qualche minuto, poi mi immaginai che fosse Nick a pronunciarle, questo mi diede la forza di farmi una doccia, mettermi a letto e addormentarmi pensando a quegli occhi e a quel sorriso che tanto mi facevano stare bene.

Ero ancora  nel mondo dei sogni quando sentii un rumore, tipo qualcuno che bussava contro una porta... una porta, oh certo la porta della mia camera, lanciai le coperte e mi precipitai ad aprire.

"Chi è?" chiesi con voce assonnata mente aprivo la porta.

"Buongiorno  bell'addormentata!" disse Nick.

"giorno Elly" disse Dust in coda.

"Buongiorno ragazzi.. perché siete qui a quest'ora del mattino?"  chiesi.

"Ora del mattino? Elly hai una vaga idea di che ore siano?" mi domandò Nick.

"Non so credo le 8.00..." risposi vagamente.

"Le 8.00? Elly sono le quattro, le quattro di pomeriggio!" esclamò Dust con una risata.

"Oh mio Dio davvero? Ho dormito così tanto?"  chiesi stupita.

"A quanto pare si! Dai vestiti che ti aspettiamo nella Hall." Disse Dust.

"E dove dovremmo andare?" domandai.

"A fare Shopping per Los Angeles!" Rispose Nick entusiasta.

"Los Angeles?" cercai di capire che centrava Los Angeles con me. "Oh ma certo, ora ricordo! Un momento, non ho detto che vengo!" puntualizzai.

"Andiamo Elly ci sarà Rachel, diventerete ottime amiche, sono sicuro che ti adorerà! Eh dai, un viaggio gratis a Los Angeles!"  esclamò Dust.

"Dai Elly non puoi abbandonarmi in mezzo a sti due conigli!" disse Nick facendo una finta espressione triste.

"Sti due conigli?" domandai.

"Si non scopano da quasi un mese!" rispose Nick.

"Ehi ma che ne sai?" chiese Dust.

"Oh Oh mio caro lo noto dal tuo umore e dalla frequenza con cui ti fai le se...." Dust intervenne tappandoli la bocca.

Scoppiai in una sonora risata, quei due erano uno spasso,  se Rachel fosse stata come loro beh mi sarei sicuramente divertita; e poi Los Angeles era fantastica, mi sarebbe tanto piaciuta vederla dal vivo e andare  in quelle spiagge di cui i miei parlavano sempre.

"Elly ti prego vieni, mi servirà qualcuno che gli chiuda la bocca quando parla troppo." Mi supplicò Dust.

"Eh va bene! Verrò! Solo perché mi siete simpatici!" dissi con un sorriso.

Dust e Nick si misero a esultare come due bambini durante la notte di Natale.

"Ti aspettiamo giù! Ah e comunque, bel pigiamino!" disse Nick con un sorrisetto malizioso.

Andai di corsa a lavarmi e a vestirmi, pantaloncini di jeans, canotta e All Star, mi truccai con un filo di mascara, afferrai una borsa dove buttai dentro dei fazzoletti il portafoglio e controllai accuratamente che dentro vi fosse la carta di credito di papà e il cellulare, nell'arco di due giorni mia madre mi aveva mandato si e no mille messaggi e quando non rispondevo si arrabbiava. Controllai di avere la chiave magnetica e scesi.

 NICK

Mentre aspettavamo Elly nella hall, ripensai al suo pigiama, non era di certo la cosa più sexy che avevo mai visto, anzi, però metteva in mostra le sue lunghe gambe, la sua pelle olivastra, le si notava bene il seno, riuscivo a vedere anche i capezzoli che premevano contro la stoffa; era senza reggiseno, senza trucco e con i capelli scompigliati, eppure era bellissima, come faceva non lo so. Ero stato con tantissime ragazze, forse troppe, ma nessuna l'avevo mai vista appena sveglia, per quanto andavo solo con ragazze bellissime, ero certo che al mattino non sarebbero mai state così semplicemente belle, forse a causa di tutto il trucco che indossavano, Elly aveva qualcosa in più... non capivo cosa ma come Venere era unica fra tante. Dovevo smettere di pensare a lei e al suo corpo, si stavano risvegliando in me impulsi maschili di un liceale in preda a una crisi ormonale. Ero certo di aver bisogno di una bella scopata, ma non desideravo nessun'altra che lei. "Cazzo Nick che ti sta succedendo!" mi dissi a bassa voce.

"Che hai detto?" mi chiese Dust.

"Nulla ero tra i miei pensieri." Dissi debolmente.

"I tuoi pensieri si chiamano Elly?" domandò l'idiota.

"Ma che cazzo?" risposi io con una faccia perplessa, andiamo ci conoscevamo da tanto ma non poteva essere in grado di leggermi la mente.

"Andiamo amico, ti ho visto come la guardi..."

"Dust chiudi la bocca cazzo, qualsiasi cosa tu stia pensando non è così chiaro? La conosco solo da un giorno, e l'unica cosa a cui penso è che voglio che sia mia amica! PUNTO!" scandì bene l'ultima parola per dare risalto al fatto che la vedevo solo come un'amica, ed era così, ne ero assolutamente convinto, tutto quello che provavo era pura attrazione sessuale, nulla di più. Per una volta nella mia vita dovevo mettere a tacere il mio pene e pensare a quella ragazza come una semplice amica, nulla di più.

Dopo qualche minuto di silenzio  la vidi scendere dalle scale, aveva i capelli raccolti in una treccia laterale, un sorriso mozzafiato, i suoi grandi occhi castani erano puntati su di me, sorrisi come un ebete. Oh no..

"Eccomi!" disse.

"Andiamo con la mia" dissi.

Per fortuna l'università aveva un garage, il mio gioiellino non avrebbe mai potuto stare all'aperto. Ed eccola li, il grande amore della mia vita una splendida BMW serie 5, nera, avevo preso il top di serie era meravigliosa. Osservai Elly, la guardava sorridendo, non era particolarmente eccitata, di solito le ragazze che salgono emettono gridolini snervanti.

"Vieni davanti Elly." Le dissi.

"Va bene." Rispose salendo. "Bella macchina comunque!" esclamò.

"Grazie, hai la patente?" domandai curioso.

"Certo che sì! Amo le macchine, mio padre era un appassionato! Mio... mio zio mi ha insegnato a guidare da quando avevo 14 anni, appena fatti i 16 ho preso la patente." All'inizio mi rispose con un tono esaltato ma poi si fece piccola piccola sul sedile  e assunse un'aria  triste.

"E perché se tuo padre era un appassionato di auto, a guidare ti ha insegnato tuo zio?" le chiesi stupito.

"Per-Perché.. mio padre... è... è morto." Disse guardando fuori dal finestrino. Avevo toccato un tasto dolente.

"Scusami non volevo..." dissi appoggiando la mia mano sulla sua, che a sua volta era appoggiata sulla sua coscia.

"Non.. non fa niente." Rispose voltandosi verso di me con un debole sorriso. Sorrideva ma aveva gli occhi lucidi, avrei tanto voluto abbracciarla.

"Che musica ti piace?" mi domandò.

"Ummm amo il Rock e ascolto volentieri anche dubstep. Tu?"

"Mi piace soprattutto musica che mi diverte come il pop, ma ascolto un po' di tutto." Rispose.

Durante il tragitto le feci sentire qualche canzone rock divertente e un po' assurda, era bello vederla ridere mentre ascoltavamo "Fuck a dog" dei Blink non sapevo se rideva più per la canzone o per come la cantavo io. Il suono della sua risata mi trasmetteva felicità, ammiravo il fatto che quella ragazza nonostante non fosse felice aveva sempre uno splendido sorriso stampato in faccia, era divertente e simpatica, non faceva pesare a nessuno i suoi problemi.

"Ed eccoci nel centro dello shopping preferito dalle ragazze!" esclamò Dust.

"Nick mi servirà qualcosa di particolare?" mi chiese.

Mi venne in mente che sicuramente saremmo andati a qualche party, e a qualche cocktail.

"Beh costumi, qualche vestito adatto a party e cocktail."                                                                              

"Ok! Ci incontriamo fuori tra un oretta." rispose e poi la vidi sparire in mezzo a gli abiti femminili.

ELLY

 

Mi tuffai alla ricerca degli abiti adatti, è vero sono una ragazza semplice ma ogni tanto mi piace vestirmi bene provai vari abitini e tanti costumi. Dopo un ora puntuale come un orologio ero fuori dal negozio, incontrai subito Dust e Nick, avevano più sacchetti di me. Assurdo.

La sera mangiammo in un ristorantino messicano. I giorni seguenti passarono velocemente, passammo tanto tempo noi tre assieme,  qualche volta c'era anche Jack, giovedì sera mi hanno costretta a vedere con loro una partita di basket. Quando stavamo assieme i miei problemi sembravano non esistere, mi facevano ridere, mi includevano e non mi lasciavano mai sola, ci conoscevamo da pochi giorni, ma sembrava passata una vita.

Avvisammo la signora Campbell che durante la settimana seguente non ci saremmo stati, avvisai anche i miei che erano così entusiasti del fatto che mi ero già fatta degli amici, allo stesso tempo mi fecero il terzo grado per capire se erano o meno ragazzi affidabili.

Giovedì dopo l'entusiasmante partita di basket, tornai nella mia stanza, feci fatica a prendere sonno, non vedevo l'ora di partire. Stavo per addormentarmi ma mi arrivò un messaggio, afferrai il cellulare e lessi "NICK" aprii il messaggio: "domattina ore 7.30 fammi trovare le valige fuori dalla stanza che le porto giù, ore 8.00 puntuale  ci troviamo fuori dal cancello." Risposi con un semplice "okay" poco dopo mi addormentai, felice della svolta che aveva preso la mia vita. 

Continua llegint

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