Cap.4 "Venere"

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"Venere è come te, unica fra tante"

(Anonimo)

 Elly

Non mi ero ancora accorta che in macchina non eravamo solo in tre,  mi voltai e notai che accanto a Dust c'era un ragazzo con le cuffie alle orecchie mi fece un sorriso accompagnato da un cenno con la mano, ricambiai con un sorriso  facendo ciao con la mano.

Arrivammo alla collina, erano quasi le 21, il mio stomaco brontolava, ma appena scesi dall'auto rimasi incantata, il cielo sembrava dipinto da un artista minuzioso, il sole era basso e brillava, la sua luce arancione colorava il cielo di rosso, che pian piano diventava rosa, violetto azzurro e blu, il tutto arricchito da qualche nuvoletta bianca. Mi girai dal lato opposto a guardare la luna che splendeva luminosa nel cielo blu. Nick mi appoggio le mani sulle spalle, si avvicino al mio orecchio e sussurrò: "voltati". Incantata dal suono delle sua voce ubbidii immediatamente, lui si sposto al mio fianco, mi indicò la luna,  il cielo era limpido e si poteva notare esattamente tutto il contorno della luna, ma solo una parte era illuminata d'argento.

"Guarda appena sopra al sole,  puoi vedere nella fascia arancione spiccare una stella, luminosissima.." disse con voce profonda indicando la stella.

Mi concentrai alla ricerca della stella, ma non vedevo nulla, mi sforzai ancora di più, e la vidi!

"La vedo! E lì?" chiesi indicandola.

"Si proprio quella, ora alza la testa e guarda il cielo, vedi altre selle?"

Feci come mi aveva detto, scrutai il cielo, ma non c'era traccia di alcuna stella.

"Emmm no." Risposi.

"Esatto! Quella stella è venere, è la prima stella della sera, e l'ultima stella del mattino, è diversa perché le altre brillano di luce bianca, Venere brilla di luce gialla. Nella moltitudine delle stelle non è facile individuarla, ma le sue caratteristiche la rendono unica e ineguagliabile."

"Woow è bellissimo!" risposi incantata.

"Bene ogni volta che ti capiterà di guardare un tramonto cerca Venere così ti ricorderai di me." Mi limitai ad annuire, quella stella completava lo spettacolo avvolgente del cielo. Avrei tanto desiderato avere le ali per poter toccare quello spettacolo. Ero di nuovo immersa nei miei pensieri e nei miei sogni.

"Elly ti piace il Mc Donald's? o devi mantenere la linea?" mi chiese Dustin.

"Ma fammi il piacere, io amo il cibo-spazzatura, al diavolo la linea!" risposi ingoiando qualche patatina. Dopo afferrai il mio Bigmac, non capivo perché i ragazzi mi guardassero come un aliena. Questa volta anche lo strano ragazzo con le cuffie uscì dal suo mondo e disse:

"Woow sei aliena? No perché di solito le ragazze vivono di cibi dietetici e mangiano solo sedute ai tavoli dei sofisticati ristoranti, e poi ovvio per loro solo gli animali mangiano con le mani..." rimasi un attimo stupita un po' perché lui aveva parlato, un po' perché non capivo dove stava tutta questa stranezza, io ho sempre mangiato così.

"Beh non capisco dove sta tutta questa perplessità, non sono aliena, e non tutte le ragazze sono snob e sofisticate!" dissi con un sorriso continuando a mangiare il mio panino.

 "Woow Elly Scott a quanto pare sei una preziosa rarità! Io sono Jack Stuart!" esclamò il ragazzo con le cuffie.

 "Ah finalmente so il tuo nome!" risposi facendo un'espressione buffa credo perché i ragazzi  cominciarono a ridere.

Passammo la serata chiacchierando ridendo e scherzando, non mi sembrava vero, era bello sentirsi a proprio agio, il tempo volò e verso mezzanotte ci sdraiammo tutti quanti sull'erba verde a guardare le stelle.

Nickolas era sdraiato affianco a me, si avvicinò tanto che le sua spalla destra toccò la mia spalla sinistra, poi sollevò il braccio indicando il cielo.

"Proprio li con un po' di fantasia puoi vedere Pegaso stilizzato."

Scrutai il cielo strizzando gli occhi ma vedevo solo miliardi di puntini niente cavalli alati.

"lo vedi il cavallo alato?"mi chiese, continuai a guardare il cielo ma niente.

"Andiamo guarda bene,  li c'è la testa, il collo, le ali .." Diceva disegnando con le mani, per aiutarmi a vederlo.

"Eccolo! Lo vedo! Lo vedo!" Esclamai stupefatta.

"Bravissima!" disse sorridendomi.

"Allora Elly parlaci di te, da dove vieni?" ci interruppe Dust.

"beh vengo da Portland non dista molto da qui, e voi?"

"Io e Dust siamo di Seattle" rispose Nick.

"Io Vengo da Las Vegas." Intervenne Jack.           

"Woow Las Vegas, la città della perdizione! Nick tu e Dust vi conoscete da tanto?" domandai curiosa.

"Siamo cresciuti assieme, per me è come un fratello, ne abbiamo combinate tante assieme, come quella volta che abbiamo riempito di ketchup e maionese l'ufficio del preside, ti ricordi?" Dust scoppiò in una sonora risata.

"Oh fratello non lo dimenticherò mai, non ci siamo mai divertiti così tanto!"

"Secondo me stanno ancora cercando il colpevole!" disse Nick ridendo. La sua risata aveva un suono meraviglioso era bello vederlo ridere,  ed erano ancor più belli i suoi occhi quando rideva di gusto diventavano lucidi e pieni di lacrime. Cominciai a ridere non tanto per la storia buffa quanto più per il suo modo di ridere.

"E tu Elly hai mai combinato qualcosa di divertente?" mi chiese Dust.

Combinato qualcosa diciamo di si di divertente no, ma non posso dirglielo o mi chiederebbero i dettagli, e non posso parlarne con nessuno....e poi è troppo doloroso e pericoloso.

"Diciamo che ero una studentessa modello ecco.." risposi con un vago sorriso.

 "Una studentessa modello.. non si direbbe!"  disse Jack.

I ragazzi continuarono a chiacchierare di quel nuovo gioco di guerra appena uscito. 

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