Incomprehensible [Italian Tra...

By simo0609

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"Perché sei così spaventata da me, Laura?" "Perché tu sei il male, Zayn. Hai ucciso delle persone e hai fatto... More

Prologo
Trailer
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17 (1 Pt. )
Capitolo 17 (2° Pt.)
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41

Capitolo 1

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By simo0609

Sospirai, mentre osservavo la pioggia battente fuori dalla finestra, che non aveva smesso di cadere per tutta la mattina e le strade che avevano già iniziato ad allagarsi. Ultimamente, il tempo era orribile, peggiore di quello degli anni passati. Sapevo che la pioggia era una cosa normale nel Regno Unito, ma, a essere onesti, tutto quello mi aveva stancata, dato che sembrava che lo facesse ogni giorno per ore e ore. Perché non potevo vivere in qualche posto caldo con più sole?
Era proprio per quel motivo che mi piaceva andare in Francia per le vacanze: li faceva più caldo, almeno rispetto all'Inghilterra.

Non ero molto concentrata con il rumore assordante della pioggia fuori dalla finestra, avevo bisogno di silenzio per leggere. Infatti, mi si poteva definire un topo di biblioteca o, addirittura, una "sapientona", come mi chiamavano gli amici. A quanto pare, ero la più grande secchiona che si poteva mai incontrare nella propria vita, o "Smartie", come mi definiva Kate.

Kate Rodgers era la mia migliore amica e c'era sempre stata, fin da prima che iniziassimo le elementari. Eravamo andate subito d'accordo e i nostri caratteri simili avevano fatto sí che diventassimo migliori amiche. Eravamo come la colla e non ci saremo mai divise. Anche a lei piaceva leggere e imparare cose nuove e credevo che era per quello che eravamo così legate. Onestamente, non sapevo come avrei fatto a stare senza di lei.

Non ero una di quelle adolescenti che aveva solo una migliore amica, anzi. Ero molto fortunata, dato che avevo un grande gruppo di compagni, anche perché alcuni della mia classe erano stati vittima di bullismo in un modo talmente spaventoso che quasi mi veniva da vomitare. Era stato orribile vedere come alcune persone venivano trattate a scuola, perciò mi ritenevo molto fortunata a non essere nei loro panni. I miei amici, infatti, erano di grande conforto e mi volevano molto bene, e per quello gli ero molto grata. Avrei odiato essere in una situazione dove ognuno era contro di me ed era anche per quello che cercavo di essere sempre simpatica con tutti.

Sospirai di nuovo e chiusi "Il buio oltre la siepe"; ormai avevo perso il conto di quante volte l'avevo letto. Secondo me era un libro fantastico e non mi sarei mai annoiata a sfogliarlo, anche se, comunque, mi piaceva leggere ogni genere e ogni volta trovavo sempre la storia affascinante.

Lo posai nella borsa e mi alzai. La biblioteca era sempre vuota la mattina ed era lì che aspettavo che la campanella suonasse. La bibliotecaria, come al solito, era in ritardo e mi aveva dato il permesso di entrarci anche senza la supervisione di un adulto, ma a essere onesti, mi piaceva molto passare il mio tempo lì.

Posai la sedia sotto al tavolo e velocemente legai i miei capelli ricci e lunghi in una coda di cavallo, però sospirai, quando notai di aver dimenticato delle ciocche. Diedi un'occhiata all'orologio che si trovava sopra la porta: mancavano ancora cinque minuti alla campanella. Non era una brutta idea arrivare in classe in anticipo, vero?

Aprii la porta, per poi richiuderla alle mie spalle e, mentre camminavo, diedi il buongiorno al signor Ronson, il preside. Presi velocemente il mio iPod e misi le canzoni in riproduzione causale. Mi piaceva ogni genere di musica, dal rock al pop e anche un po' di classica. Sorrisi a me stessa quando partì "I'm Yours" di Jason Mraz, così canticchiai, saltellando per tutto il corridoio, diretta verso l'entrata della scuola.

Sorrisi, quando vidi Kate nell'ingresso, con gli occhi spalancati e la bocca socchiusa. Onestamente, sembrava che avesse appena avuto un piccolo trauma e non capivo il perché. In tutti quegli anni, non avevo mai visto la mia migliore amica in quelle condizioni, così tolsi gli auricolari e le corsi incontro. Mi sorrise leggermente, mentre mi avvicinavo, ma non distolse comunque lo sguardo dall'area accoglienza. Avvolsi le cuffie intorno all'iPod e lo posai nella tasca laterale della borsa.

"Kate, cosa stai guardando?" le chiesi. Feci scorrere la mano davanti al suo viso, cercando di avere la sua attenzione, ma, dato che non funzionò, decisi di seguire il suo sguardo. Nell'area accoglienza, c'era un ragazzo che stava parlando con la signora Harris, la segretaria. Sembrava che la mia amica lo stesse mangiando con gli occhi. Non lo avevo mai visto prima, così pensai che si trattasse di un nuovo studente; avevo sentito parlare di un nuovo iscritto nella scuola e doveva essere proprio quel ragazzo di fronte a me che si alzò, appoggiandosi alla finestra dell'ufficio, con il braccio sopra della testa, mentre continuava a parlare con la signora Harris. Sopra alla maglietta bianca indossava una giacca marrone di pelle, dei jeans neri molto attillati, che mettevano in mostra la sua parte inferiore, e delle converse bianche ai piedi. Per farla breve, era davvero bello.

"Laura, non avrei mai pensato che mi sarei innamorata di uno sconosciuto." Disse Kate all'improvviso.
La guardai e risi. La mia inaspettata risata fece girare il ragazzo verso di noi e solo allora mi resi conto di quanto fosse bello. Non c'era da stupirsi se Kate sbavava per lui. I suoi occhi neri incontrarono i miei e un sorriso perfetto si formò sul suo viso. Io ricambiai, educatamente, perchè non volevo sembrare maleducata, così lui si girò, ancora sorridente.

"Beh, c'è una prima volta per tutto." Borbottai, mentre mi guardavo le unghie.

"Sì, questo ragazzo sembra figo. Voglio dire, guarda quella giacca. E i suoi occhi. Ha un aspetto così pericoloso. Tu li hai visti, insomma, non sto scherzando, sono... magnifici..." Biascicò, sorridendo a se stessa. Alzai lo sguardo e osservai la mia amica: l'avevo vista in quel modo solo un volta ed era per una celebrità.

"Li ho appena visti i suoi occhi, Kate." Risi.

"Sì, ma io intendevo chiusi." Disse, guardando dietro di me.

"Datti una regolata, Rodgers!" Ridacchiai, mentre lei mi fulminò con lo sguardo. Sapevo che a Kate piaceva guardare i ragazzi, era come un hobby per lei, dopo leggere e studiare, così
continuai a guardarlo mentre consegnava un foglietto di carta alla segretaria.

"Credimi, mi darò una regolata," disse Kate, con un sorriso malizioso "sul guardare il suo culo."

"Sei disgustosa!" Replicai, fissandola. Lei si girò verso di me e fece spallucce, mentre io saltavo al suono della campanella, facendola ridere. Ma subito mi ricomposi perché il nuovo ragazzo si allontanò dalla signora Harris, che sembrava leggermente sbalordita, stordita in un certo senso. Feci un respiro profondo mentre lo sconosciuto passava al mio fianco, i suoi occhi ardenti puntati nei miei. I suoi capelli consistevano in un ciuffo alto, con una singola striscia bionda. Sentivo il suo sguardo su di me, cosa che mi fece rabbrividire, anche perché era maleducazione fissare le persone.

"Signorina Mitchell?"

Mi girai al suono del mio nome, sistemando una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Misi le mani in tasca mentre mi dirigevo verso la scrivania dell'area accoglienza, dove la signora Harris mi stava aspettando. Guardai dietro di me e vidi il nuovo ragazzo che mi fissava mentre Kate sorrideva ampiamente, inclinando la testa di lato. Sorrisi alla mia amica, che mi rispose facendomi l'occhiolino.

"Sì?" Chiesi. La signora Harris mi guardò attraverso i suoi occhiali e i suoi sottili capelli bianchi leggermente ondulati, che le scendevano lungo il viso. Si morse due volte le labbra screpolate prima di parlare.

"Che materie ha, oggi?' Mi chiese. Riflettei un momento, prima di risponderle. Con la sua voce stridula e il suo aspetto un po' inquietante, mi ricordava tanto una strega.

"Due ore di arte, due di musica, una di matematica e infine educazione fisica." Le risposi e mi meravigliai del perché fosse curiosa di sapere le mie materie del giorno, ma la sua risposta risolse tutto.

"E' incredibile!" Esclamò, strofinandosi le mani, con un sorriso smagliante. "Per favore, potresti aiutare il signorino Malik per un paio di settimane? E' nuovo e sembra che abbia il tuo stesso orario."

"Malik?" Chiesi, confusa.

"Il nostro nuovo studente" Mi spiegò la signora Harris. Aiutare il nuovo ragazzo? Io andavo in panico quando si trattava di ragazzi e poi non volevo sembrare una stupida di fronte a lui. Mi girai verso lo sconosciuto, che mi stava sorridendo di nuovo e deglutii, prima di girarmi di nuovo verso la signora Harris, a cui feci un veloce cenno col capo.

"Grandioso! E' proprio dietro di te." Annuii e andai verso Kate.

"Di cosa si tratta?" Mi chiese, osservando l'alto e bellissimo ragazzo dietro di noi.

"Dovrò occuparmi del nuovo ragazzo per un po'. Abbiamo lo stesso orario, così la signora Harris ha pensato fosse una buona idea che gli faccia da guida per un po'" Le spiegai, ma lei mi guardò preoccupata.

"Non è giusto! E' mio!" Si lamentò, mentre io ridevo. Ringraziai Dio che era abbastanza lontano da non poterci sentire o altrimenti sarei morta dall'imbarazzo.

"E' ancora tuo, non preoccuparti" Dissi a Kate, prima di girarmi verso il signorino Malik. Mentre camminavo verso di lui, gli feci un timido sorriso, che ricambiò, e non potei fare a meno di notare quanto fosse alto in confronto a me. Non mi consideravo una persona bassa, ma certamente non potevo sentirmi alta quando ero vicino a lui.

Prima che iniziassi a parlare, si appoggiò con la schiena al muro.

"Ciao." Lo salutai, sentendo le mie guance colorarsi di rosso, ma subito mi maledii. Sembrava che lo facessero solo quando provavo a essere sicura di me stessa. Portai una ciocca riccia dietro l'orecchio e mi schiarii la gola. Era un abitudine, ormai.

"Hey." La sua voce era calma e profonda, in contrasto col suo aspetto pericoloso. Sapevo che avrebbe avuto molto successo con le ragazze della scuola. Tutti i nuovi ragazzi lo avevano, specialmente se erano belli come lui.

"Suppongo che dovrò farti da guida per un po'."Continuai, mentre mi guardava dall'alto in basso, come se mi stesse ispezionando. Si morse il labbro e mi fece un lieve cenno del capo, per poi staccarsi dal muro su cui si era appoggiato e mi porgermi la mano. La fissai, insicura se accettarla o no.

"Zayn." Sorrise, mostrandomi i suoi perfetti denti bianchi. Deglutii, prima di afferrare la sua mano e fu molto strano, come una scossa improvvisa che si propagò in tutto il mio corpo. Rabbrividii all'improvviso sbalzo di temperatura. La sua mano stringeva la mia, agitandola, e quando la lasciò andare, diventò improvvisamente di nuovo calda. Forse era perché la sua era così fredda? Dopo tutto, fuori stava piovendo.

"L-Laura..." Balbettai, facendolo sogghignare.

"Laura! Dobbiamo andare in classe!" Sentii dire in modo cantilenante da Kate, che si stava dirigendo verso di noi con un sorriso smagliante a fior di labbra. Notai che aveva ri-applicato il suo lucidalabbra nel breve tempo in cui avevo parlato con Zayn, così le sorrisi.

"Sì." Zayn guardò il suo orario prima di piegarlo e posarlo nella tasca, poi fece un dolce sorriso a Kate prima di raggiungermi.

"Ci incontriamo in biblioteca durante la pausa?" Chiesi a Kate, mentre iniziava ad allontanarsi.

"Okay!" Mi disse e la campanella suonò. Le feci un cenno del capo, prima di girarmi verso Zayn.

"Arte." Annuii. Amavo l'arte, quindi averla per due ore di lunedì mattina era un piacere.

Iniziai a salire le scale, mentre gli studenti riempivano i corridoi. Qualcuno mi lanciò delle occhiate strane quando videro quel bel ragazzo al mio fianco. Lui sorrideva a chiunque, mentre mi seguiva all'ultimo piano, dove avremmo dovuto aspettare il suono della seconda campanella. Il professore Carlton ci impiegava sempre dei secoli per raggiungere la classe. Una volta dovemmo aspettare ben dieci minuti prima di iniziare la lezione. Supponeva che fosse colpa del whiskey che metteva nel suo caffè prima di venire in classe.

"Allora, come stai, stamattina?" Chiese Zayn di punto in bianco. Mi girai e, quando guardai nei suoi occhi color ambra, un brivido mi percorse la spina dorsale. Dovevo trovare un modo per controllarmi.

"Ehm, bene, grazie. Tu?" Replicai, sorridendo timidamente. Non avevo mai odiato così tanto il mio carattere. Avevo degli amici maschi -molti- e non ero mai stata così nervosa con loro, quindi perché con Zayn era diverso? Misi il pensiero da parte, quando vidi il professore Carlton in corridoio, con una tazza di caffè - senza dubbio piena di whiskey- tenuta saldamente in mano.

"Alla grande!" Sussurrò Zayn al mio orecchio. Mi spaventai della sua improvvisa vicinanza e per questo mi girai subito verso di lui, che fece un piccolo passo indietro, per poi sorridermi compiaciuto. Cominciavo a sentirmi un po' a disagio con Zayn così vicino. Mi schiarii la gola, mentre guardavo gli altri studenti entrare lentamente in classe.

"Dì al professore che sei nuovo e lui ti dirà dove sederti e cosa fare." gli dissi e Zayn annuí. Mi girai e andai in classe. Mi sedetti in fondo, vicino alla finestra, così da poter aver la luce migliore mentre lavoravo. Avevo sempre scelto il mio posto attentamente dato che dovevano essere sempre gli stessi fino alla fine dell'anno. Mi trascinai tra i banchi e appoggiai la mia borsa su quello vuoto affianco al mio. Nessuno si sedeva vicino a me, quindi era molto facile lavorare ai miei progetti. Uno dei molti vantaggi dello scegliersi il proprio posto da soli.

"Prendete le vostre cose" disse il professore Carlton alla classe. Era un uomo di mezza età, sulla cinquantina, che puzzava di whiskey e di dopobarba, motivo per cui gli studenti tossivano quando passava per controllare e giudicare i loro lavori. Indossava sempre jeans larghi e magliette con strani disegni molto colorati. In breve, non era molto attraente.

Anche gli altri professori sembrava pensassero la stessa cosa, dato che gli stavano sempre lontani durante la pausa pranzo. Però, malgrado il suo pessimo aspetto e il suo odore nauseante, era un artista brillante e un bravo professore.

Vidi Zayn porgergli un pezzo di carta, mentre mi giravo a prendere il raccoglitore e i colori. Proprio come la signora Harris, il professore Carlton sembrava essere come incantato, mentre parlava con Zayn. Alzai gli occhi al cielo e vidi anche Megan e Hayley fissarlo, battendo le loro ciglia finte. In realtà, la maggior parte del loro corpo era finto. Dai capelli fino ai vestiti che indossavano. Ed erano completamente ignare del fatto che tutti fingevano di non rendersi conto della loro stupidità. Non sembrava neanche importasse loro il fatto che tutto quel trucco rovinasse loro la pelle, soprattutto se lo mettevano in modo sbagliato, su tutto il viso.

Sollevai un sopracciglio, quando vidi Zayn dirigersi verso di me, con un sorrisetto a fior di labbra.

"Perché sei così felice?" Gli chiesi, mentre lui toglieva lo zaino dalla spalla e lo appoggiava sul banco vuoto, affianco alla mia borsa. Lo guardai, aggrottando le sopracciglia.

"Ha detto che sarebbe stato più facile se mi fossi seduto vicino alla mia guida" mi disse, grattandosi il mento. Deglutii e mi portai di nuovo i capelli dietro l'orecchio. Fantastico. Sembrava proprio che il posto libero accanto a me fosse stato occupato da Zayn.

"Oh..." fu tutto quello che dissi prima di prendere la cartellina e i colori per posarli sul mio banco Mi girai e andai al mio posto, mentre lui si sedeva al mio fianco. Mi fece un altro sorriso prima di togliere la mia borsa dal suo banco. La posai sotto il tavolo ed entrambi ci girammo verso il professore Carlton, mentre Zayn si dondolava sulla sedia.

"Oggi voglio che continuiate a lavorare sull'immobilità. Gli oggetti che avete scelto sono proprio dove li avete lasciati" disse. Un'altra volta, ognuno si alzò e girò per la classe in cerca dei propri oggetti. Io avevo lasciato il mio in fondo all'aula. Misi la bottiglia di succo di frutta sul banco e la girai in modo che la luce fosse la stessa dell'ultima volta. Quando tornai a posto, Zayn era ancora seduto a fissare il foglio bianco davanti a lui. Lo guardai preoccupata, dato che stava continuando a sorridere compiaciuto. A essere onesta, sembrava un po' strano.

"Hai più di quattro settimane per finire il tuo progetto" gli disse il professore Carlton, mentre lui si grattava il collo. Sentii Hayley e Megan ridere dall'altra parte della classe.

"Ti suggerisco di non sprecare il tuo tempo con delle sciocchezze."

"Questa classe è una stupidata!" sentii dire da qualcuno. Tutti iniziarono a ridere, mentre io negavo col capo. Non riuscivo a capire come alcune persone potessero essere così superficiali nei confronti dei professori, specialmente quando volevano solo esserti d'aiuto. Io non avevo mai risposto a un professore, perchè ero cresciuta in una casa piena di regole. A dire la verità, ero una studentessa modello.

"Allora, su cosa state lavorando?" mi chiese Zayn all'improvviso. Quando mi girai, lui già era rivolto verso di me, i suoi occhi scuri puntati nella mia direzione. Le mani mi stavano iniziando a sudare mentre mi fissava, quindi presi un respiro profondo prima di rispondere.

"Ehm, stiamo lavorando sull'immobilità - iniziai - Devi scegliere un oggetto che è nella stanza, disegnarlo e colorarlo."

"E tu hai scelto la bottiglia del succo di frutta?"

"Sì."

Zayn annuì, prima di alzarsi e dirigersi di nuovo verso il professore Carlton. Parlarono qualche minuto, poi Zayn ritornò con una cartellina e diversi fogli di carta. Si sedette al mio fianco, così che potessi sentire il profumo della sua colonia. Aveva davvero un buon odore.

Erano passati solo dieci minuti dall'inizio della lezione e la classe era già piena di risate. Era più che ovvio che nessuno stava ascoltando i comandi del professore, come al solito. Per il momento ero riuscita a colorare solo metà del mio disegno, mentre Megan si era girata a guardare Zayn ventitre volte, anche se lui - mi aveva sorpresa dato che non aveva fatto altro che disegnare - la ignorò. Ero anche riuscita a notare che aveva una particolare predilezione per i teschi, le farfalle e i personaggi dei cartoni animati, tutti molto belli. In realtà, erano fantastici.

"Sono davvero molto belli" dissi, annuendo verso i disegni. Zayn lentamente distolse lo sguardo dal suo lavoro e mi sorrise.

"Grazie. Anche il tuo è fantastico" mi rispose, guardando il mio disegno. Anche se i miei amici e la mia famiglia mi avevano sempre detto che avevo un talento naturale per le cose creative, ovviamente, non credevo loro; semplicemente, li ringraziavo e continuavo con quello che stavo facendo.

"Grazie" mormorai e lo vidi sorridere. Presi di nuovo il pennello e lo immersi nella vernice gialla. Passai il minuto successivo a miscelare i colori per formare la tinta corretta che dovevo usare per la banana.

"Allora, da quanto tempo stai lavorando a questo quadro?" mi chiese Zayn all'improvviso.

Mi voltai verso di lui e risposi: "Da un paio di settimane, tre al massimo. Figurati che alcune persone non hanno ancora deciso cosa disegnare."
Mi girai verso Hayley e Megan mentre parlavo, ma loro mi stavano già guardando. O, dovrei dire, stavano guardando Zayn. Naturalmente la loro attenzione era concentrata su di lui. Zayn seguì il mio sguardo e guardò le due ragazze, che scoppiarono subito a ridere.

"Suppongo che siano loro..." Mi chiese e io annuii.

"Se vuoi qualche consiglio per il tuo primo giorno, ti suggerisco di stare lontano da loro" dissi e Zayn alzò un sopracciglio.

"Davvero? Come mai?" Chiese.

"Flirtano con qualsiasi cosa si muova - gli dissi - Hanno dei ragazzi con cui è ancora peggio, ma senza dubbio non ti faranno niente" finii e lui ridacchiò.

"Grazie per esserti preoccupata per me" rise, mentre io gli facevo un cenno del capo. Mi stavo davvero preoccupando per lui? Non lo conoscevo, ma non c'era nulla di male nel dargli una mano. Osservai Zayn mentre metteva gli scarabocchi nella sua cartellina prima di iniziare a lavorare su un altro foglio. Sospirai, per poi continuare di nuovo a lavorare. Ero capace di tutto pur di finirlo prima della scadenza, così iniziai a lavorare all'altra parte.

"Allora, qual è il tuo cognome?" Mi chiese Zayn dopo alcuni minuti di silenzio. Aggrottai le sopracciglia alla sua domanda, sorpresa che me ne stesse facendo così tante. Forse era tipico delle persone nuove fare domande e provare a farsi degli amici, ma io non ero molto esperta in materia.

"Mitchell" dissi, sorridendo. Annuì, poi si tolse la giacca marrone di pelle e la posò dietro la sedia. Non potei fare a meno di notare il modo in cui i suoi muscoli si flettevano a ogni movimento, qualcosa per cui Kate avrebbe sbavato, se fosse stata al mio posto. Notai anche che, al di sotto del materiale sottile della maglietta, c'erano delle linee sottili che sembravano essere dei tatuaggi.

"Sono tatuaggi?" chiesi, curiosa. Zayn notò che li stavo guardando, così alzò il braccio per farmeli vedere.

"Yeah!" rispose, sbottonandosi il polsino. Arrotolò la manica fino al gomito, facendo in modo che li potessi vedere meglio. Rimasi scioccata da quanti ne aveva: gli coprivano l'intero braccio, fino al polso e ogni disegno era intricato e dettagliato.
"Wow!" dissi, con gli occhi spalancati. "Quanti ne hai?"

Ridacchiò. "Molti."

"Hanno tutti un significato? Non sei obbligato a dirmelo, se non vuoi, eh" aggiunsi subito, ma lui ridacchiò di nuovo.

"Grazie - disse - Alcuni di loro hanno un significato, mentre altri sono solo per divertimento" rispose, mentre io annuivo, facendo cadere gli occhi sul grande e dettagliato microfono sull'avambraccio. Non avevo mai visto qualcuno della mia età con così tanti tatuaggi. Almeno, pensavo avesse la mia età ...

"Quanti anni hai?"Chiesi, continuando ad ammirare il suo braccio. Pensai che si fosse irrigidito alla mia domanda, ma misi subito da parte quel pensiero quando la mia attenzione fu catturata dal teschio vicino al gomito.

"Venti" disse, facendomi spalancare gli occhi.

"Venti?" Chiesi, scioccata. Se lui aveva vent'anni, perché era ancora a scuola? Non doveva essere già fuori, magari a lavorare o a studiare all'università? Vidi il suo sorriso ingrandirsi, alla mia reazione. Probabilmente sembravo davvero una stupida, con gli occhi spalancati e la bocca aperta.

"Sì, sono un stato bocciato un paio di anni per dei cattivi voti" disse e io annuii. Oh, ora aveva molto più senso!
Zayn cominciò di nuovo a disegnare mentre io guardavo i suoi tatuaggi e lo scorrere della sua matita era l'unico rumore che riuscivo a sentire. La classe diventò di nuovo silenziosa, così il professore Carlton ci diede altre istruzioni mentre camminava tra i banchi, controllando i disegni di ognuno.

"Ne ho molti altri" mi disse tranquillamente Zayn, fissandomi. Non potei fare a meno di trattenere il respiro mentre mi guardava negli occhi, il suo sguardo mi prendeva sempre alla sprovvista.

"Altri tatuaggi? Ne hai già così tanti!"Dissi, sorridendo. Alzò un sopracciglio e ridacchiò. Non avrei mai immaginato che sarei subito andata d'accordo con un nuovo ragazzo, ma, a quanto pare, mi sbagliavo di grosso, visto che sembrava stesse andando molto bene. Dopo tutto, non era così male essere seduta accanto a lui.

Quando la campanella suonò, finalmente ero riuscita a colorare correttamente ogni parte del mio dipinto. Zayn aveva iniziato un altro disegno, ma le sue braccia avevano fatto da scudo alla mia vista. Anche se, qualsiasi cosa avesse disegnato, sicuramente era fantastica. Lo sentii canticchiare mentre lavorava, schiarendo con il dito le linee della matita, per aggiungere carattere al disegno.

Mi parlò del suo amore per il disegno e di quanto fosse capace di tranquillizzarlo. Per me era lo stesso con la musica: la amavo.

Parlammo per un po' dei nostri interessi e dei nostri hobby. Scoprii che anche a lui piaceva cantare, per lo più quando era da solo. Ero così emozionata di star parlando con lui.

Megan e Hayley gli facevano in ogni momento l'occhiolino. Roteai gli occhi al cielo per le loro azioni infantili, mentre Zayn rideva, continuando a disegnare. Non potei fare a meno di notare che ogni tanto mi rivolgeva uno sguardo di nascosto, per poi tornare a guardare il foglio. Perché mi stava guardando?
"Quindi, perché ti sei trasferito a Bradford?" Chiesi, curiosa. Zayn alzò di nuovo lo sguardo per guardarmi. Sorrise a sé stesso e tracciò una linea sul suo disegno, prima di rispondere.

"Vivevo qui quand'ero ragazzino, ma la mia famiglia poi si è trasferita a Londra e siamo stati lì per un po' di anni" disse. Io alzai un sopracciglio.

"Londra? Deve essere stato un grande cambiamento per te" dissi.

Zayn ridacchiò. "Sì, lo è stato. Volevo tornare di nuovo alla mia vecchia casa, così eccomi qui..."

Annuii. Guardai il mio quadro, per poi immergere il pennello nella vernice bianca. Aggiunsi solo altri dettagli qua e di là dove c'era bisogno e poi dei tocchi finali per completarlo.

"Di tutte le scuole superiori, perché hai deciso proprio la Tong High?" Chiesi.

"Tutta la mia famiglia ha studiato in questa scuola, probabilmente è per mantenere la tradizione, non credi?"disse e io sorrisi in risposta. Fui sorpresa da quanto fosse facile parlare con lui. Ogni volta che incontravo nuove persone, era sempre molto imbarazzante e avevo bisogno di tempo per aprirmi con gli sconosciuti, ma con Zayn era completamente diverso. Sì, ero stata nervosa, all'inizio, ma poi mi ero subito rilassata.

"Credo." Risposi, portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Notai Zayn sporgersi indietro sulla sedia e sospirare. Quando mi girai a guardarlo, lui già mi stava fissando, i suoi occhi puntati nei miei. Subito guardai altrove e incominciai a dipingere un'altra volta, cercando di ignorare il fatto che mi sentivo osservata. Se devo essere onesta, era un po' irritante, ma non volevo sembrare maleducata, così tenni la bocca chiusa.

"Perché continui a giocare con i capelli?"mi chiese. Mi irrigidii a questa domanda.

"Non lo sto facendo" dissi. Non avevo mai fatto una domanda del genere a qualcuno, quindi non sapevo esattamente come rispondere. E di certo non avevo intenzione di dirgli che incontrare nuove persone mi rendeva estremamente nervosa.
Alzò un sopracciglio e sorrise compiaciuto.

"Lo stai facendo, Laura. Sei nervosa?"

Mi girai verso di lui, aggrottando le sopracciglia. Ero sorpresa che avesse ragione - io ero nervosa. Forse non come prima, ma lo ero ancora. Sembrava fosse consapevole dell'esatto effetto che aveva su di me.

"N-no..." balbettai e lui ridacchiò. Fu una sorpresa quando avvicinò la sua sedia alla mia. Mi morsi le labbra, cercando di resistere all'impulso di giocare con i capelli. Non volevo dargli la soddisfazione mostrandogli che aveva ragione.

"Penso che ... - trattenni il fiato quando si avvicinò a me, sussurrandomi all'orecchio - tu stia mentendo."

Mi allontanai, arrivando al bordo della sedia per cercare di creare più spazio possibile tra noi. Sentii le mie guance arrossire quando lui allungò la mano verso di me, infilandomi i capelli dietro l'orecchio. Mi immobilizzai, quando la sua pelle fredda toccò la mia, provocandomi dei brividi in tutto il corpo.

"Perché dovrei mentire?" Chiesi. Zayn mi sorrise, compiaciuto. Fui sorpresa da quanto velocemente cambiò il suo umore. Un momento prima sembrava gentile e amichevole, quello dopo si stava comportando come un completo idiota. Era uno di quei ragazzi che pensavano bastasse camminare come dei modelli per avere il proprio posto nella scuola? Pensava di essere capace di spaventare e intimidire chiunque? Forse Kate aveva ragione quando aveva detto che sembrava un ragazzo pericoloso.

"Perché sei spaventata" disse. Fui sorpresa dalla sua supposizione. Come poteva pensarlo? Sembrava sapesse ogni cosa di me, ad eccezione dei miei hobby e del mio nome. Mi meravigliai che fosse diventato un arrogante bastardo in così poco tempo. Prima sembrava normale, mentre ora aveva rivelato di essere come tutti gli altri ragazzi della scuola: un cazzone.

"Da cosa?" chiesi, seccata.

Lui sorrise compiaciuto, ma, prima che potesse rispondere, la seconda campanella suonò e ognuno si alzò dai propri banchi. Mi alzai velocemente e posai la bottiglia di frutta, cercando di ignorare quello che Zayn mi aveva detto. La sistemai, per poi tornare al mio banco. Lui stava ancora disegnando e la matita scorreva furiosa sul foglio.

"La lezione è finita" borbottai. Prima di alzarsi, mi guardò sorridente. Rimasi quasi senza fiato quando vidi cosa aveva disegnato. I tratti leggeri e definiti erano di una ragazza, ma non fu quello che mi sorprese: la ragazza del disegno indossava gli stessi vestiti e gioielli che avevo io, aveva il mio stesso taglio di capelli e stessa cosa per quanto riguardava il viso. La ragazza ero io. Zayn mi aveva disegnata per tutto il tempo.

"Sono io, quella?" Chiesi, calma, anche se già sapevo la risposta. Zayn mi sorrise, prima di annuire.

"Sì" rispose. Lo guardai mentre tirava giù le maniche della maglietta, coprendo i tatuaggi. Prese gli scarabocchi e altri fogli e li infilò nella cartellina, mentre il disegno su di me rimase sul banco.

"Perché mi hai disegnata?" Chiesi, sussurrando. Tutti gli altri avevano già lasciato le stanza per la pausa, anche il professore Carlton. C'eravamo solo Zayn ed io. Prese il disegno e me lo porse. Lo presi lentamente e lo osservai. Il modo in cui mi aveva disegnato sembrava così reale, tanto che fu difficile credere che l'avesse fatto in così poco tempo.

Trasalii mentre si avvicinava verso di me un'altra volta, con un sorriso malizioso a fior di labbra. I suoi occhi scuri incontrarono i miei prima che mi sussurrasse nuovamente qualcosa all'orecchio. Il suo respiro freddo mi fece rabbrividire.

"Tieni pure il disegno, baby" disse, prima di spostarsi. La mia bocca formò una piccola "O" quando capii ciò che aveva detto. Prima che potessi fare qualsiasi cosa, però, mi afferrò il polso e prese la mia piccola mano nella sua. Rimasi senza fiato per le sue azioni improvvise e per la freddezza della sua pelle. La sua mano era congelata. Aprì la mia e la tenne di fronte a noi, con il palmo rivolto verso l'alto.

"Cosa stai facendo?" Balbettai, quando appoggiò il suo palmo sul mio.

"Vedrai..." mormorò, mentre guardava le nostre mani. Corrugò la fronte e si morse le labbra, concentrandosi. Quando tolse la sua mano, chiuse la mia a pugno e lasciò il mio polso. Senza aggiungere altro, si girò e se ne andò, facendo oscillare la giacca sulla spalla. Potevo sentire i suoi passi mentre camminava lungo il corridoio, diretto verso le scale.

Fui sorpresa dalla sue azioni, così rudi e allo stesso tempo gentili. Non mi aveva fatto del male, mi aveva solo confuso un po'. Mi chiesi cosa si fosse attivato in lui dato che, all'improvviso, aveva iniziato a comportarsi come un idiota. Avrei dovuto raccontare tutto a Kate, senza dubbio avrebbe voluto sapere cosa fosse successo durante le prime due ore di lezione con lui.

Guardai la mia mano e rabbrividii quando, lentamente, la aprii, rimanendo senza fiato quando vidi cosa c'era nel mio palmo: un piccola farfalla nera, che muoveva le ali. Senza preavviso, le spiegazzò e volò via dalla mia mano, verso la porta. Guardai con stupore la piccola creatura che svolazzava verso l'uscita, da cui pochi istanti prima Zayn se n'era andato.

Come diavolo aveva fatto? Non c'era niente, né nel suo palmo, né nel mio. Conosceva la magia? Era tutto un illusione? Non ne avevo idea, ma sapevo per certo che quella farfalla era apparsa dal nulla e Zayn ne era la causa.

Con un sospiro di frustrazione, lasciai la classe.


Ciao a tutte! Scusate il ritardo, ma come avete potuto vedere, l'autrice ha scritto ben 10 pagine, quindi ci ho messo un bel po' di tempo per tradurre. Beh, spero che tutto vi sia chiaro fino ad ora e anche che la storia vi stia piacendo, dato che io l'adoro. Cosa ne pensate della protagonista? E di Zayn? Vogliamo parlare della farfalla nera? Io ero tipo "What?!"

Vi volevo ringraziare per tutti i voti e i complimenti che mi avete fatto nel prologo, sul serio, mi avete reso felicissima. Grazie!

P.s: Ringrazio la mia amica Viviana per avermi betato il capitiolo, è fantastica :)

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