Cinquanta Sterline

De sk8erszouis

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Harry non è mai andato a puttane. Non ci ha mai pensato ed effettivamente non ne hai mai sentito il bisogno... Mais

1. Cinquanta sterline
2. Si può essere felici per un bacio?
3. Non mandare nessuno
4. Crollo
5. Ridere
6. Niente
7. Possessione
8. Non puoi
9. Castelli di carte
10. Per Louis
11. Sai da quanto non faccio sesso?
13. Epilogo
AVVISO
AVVISO 2

12. Forse

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De sk8erszouis

La strada per il bordello non gli é mai sembrata così lunga.

Harry, occhiaie ed enorme senso di stanchezza a pesargli sulle spalle, stringe il volante e guarda fisso la strada.

Trattiene malamente quelle lacrime che non lo vogliono abbandonare.

Deglutisce, si sente debole e sente che il suo piano é destinato a fallire prima persino di cominciare.

Parcheggia e trascina i piedi sull'asfalto gelido di quel dicembre ancora più gelido.

Non si é nemmeno vestito, la tuta grigia sformata gli sta larga addosso e il cappotto slacciato gli fa sentire i brividi di freddo fin dentro le ossa.

Harry scuote la testa e si sposta il ciuffo di riccioli dagli occhi.

Entra nel bordello.

É pomeriggio, dunque non c'é in giro ancora nessuno.

É diverso in quel momento, non ci sono ragazzi mezzi nudi, niente uomini accaldati che si strusciano tra loro e niente musica e cocktail fluorescenti.

Solo silenzio, come quello che si sente a casa del riccio da quando Louis non é più con lui.

Harry s'infila la mano nella tasca destra, stringe quel barattolo arancione di pillole, l'unica cosa che gli dimostra che Louis non é stato un miraggio, che esiste e lui deve salvarlo.

Perché entrambi hanno bisogno l'uno dell'altro.

Il ragazzino si guarda intorno, nessuno.

Poi segue una voce profonda che proviene da una stanza dietro un angolo.

Lui é lì, bello come se lo ricordava.

I capelli color miele sono stati rasati, ma il ragazzo non ha perso quello charme che lo rende così affascinante.

Liam lo vede e s'illumina, lo raggiunge e gli scompiglia la chioma riccioluta come se fossero vecchi amici.

"Hai bisogno?" Chiede cordiale.

La camicia allacciata fino al collo, i jeans larghissimi e le scarpe da ginnastica rovinate, Harry per la prima volta si chiede cosa ci faccia Liam in un posto come quello.

"Si, devo parlarti." Dice, la voce gli trema.

Liam lo guarda preoccupato e lo fa uscire da quel posto, chiude a chiave il bordello e i due si trascinano a piedi verso il bar dall'altro lato della strada.

Harry é spaesato, Liam se ne accorge subito. Gli occhi verdi sono spenti e implorano aiuto.

Liam gli offre del tè, Harry apprezza ma non riesce a non preoccuparsi, lo stomaco attorcigliato e il respiro pesante.

"Sai, Louis era venuto a stare da me." Parlare del bellissimo ragazzo dello Yorkshire gli fa girare la testa.

Prende un sorso caldo di tè e respira profondamente.Liam intanto lo guarda confuso.

"Abbiamo vissuto insieme per un po', tengo molto a lui." Asserisce poi Harry, gli occhi lucidi e le labbra tremolanti.

"Adesso dov'è? Arriva al punto." Incalza il castano mordendosi l'interno della guancia destra per la tensione.

"Il suo patrigno l'ha visto al bordello. L'ha rinchiuso in casa, non gli permette di uscire, di studiare, di lavorare... Di vedermi." Harry parla con voce piatta, arrochita dal poco sonno.

"Uh. Mark. Non é la prima volta che viene." Liam abbassa lo sguardo, si sente sporco, sente di aver perso ogni rispetto per sé stesso.

Mark era un cliente abituale del bordello e lui l'aveva sempre tenuto nascosto a Louis.

E ci era riuscito sempre bene.

Mark portava soldi e lui, di certo, di soldi ne aveva bisogno.

"Come?" Harry alza la testa dal tè, guarda Liam confuso a sua volta e strizza le palpebre.

"Cosa vuoi di preciso da me?" Liam cambia discorso.

"Volevo sapere se potevi aiutarmi. Fallo per Louis, siete amici no?" Azzarda il ricciolino, una ciocca tra le dita nervose.

Liam si guarda in giro, si pulisce il sudore dalla fronte e scuote il capo.

Harry fissa gli occhi in quelli marroni del maggiore, é disperato, il suo orgoglio gli scalpita nel petto ma lui non può andare avanti così. Aveva dovuto chiedere aiuto.

"Ho delle registrazioni. Insomma, per la nostra sicurezza noi dobbiamo avere delle telecamere. Hanno ripreso più volte Mark. Possiamo ricattarlo ma non ti prometto niente. Ha molti soldi, se ci porta in tribunale siamo finiti." Liam non é a suo agio, si vede che si sete costretto dall'amore che prova per Louis a fare quello che sta facendo.

Harry, finalmente, vede una speranza, una via d'uscita. Nulla di sicuro certo, ma almeno era un inizio.

Harry, in quel momento, tiene in mano l'unica cosa che può salvare Louis.

L'unica cosa che li tiene ancora legati.

La piccola chiavetta USB gli brucia sulla pelle delle mani, contiene le riprese di Mark, tutte quelle che Liam era riuscito a trovare.

Liam cammina al suo fianco verso la villa dei Tomlinson.

Sono entrambi nervosi, due cuori palpitanti e due buchi allo stomaco.

"Ma state insieme?" Chiede poi Liam, curioso di sapere di più su quella storia.

Harry allora sorride.

"Forse." Dice.

Una donna apre loro la porta.

Liam si pulisce le mani sulla stoffa ruvida dei pantaloni ed entra.

Harry crede di non potercela fare.

Louis sta suonando il piano in soggiorno, Harry lo intravede dall'ingresso.

Il ciuffo castano sobbalza ad ogni mossa del ragazzo e le dita lunghe si muovono sinuose sui tasti bianchi e neri.

Ad Harry si ferma il battito per un istante.

Mark sopraggiunge poco dopo, e, appena li vede, stringe la mascella e serra le palpebre.

"Cosa volete?" Chiede.

Louis smette di suonare, vede Harry e il suo viso s'illumina.

Si alza e, a piccoli passi, raggiunge il patrigno.

Guarda il riccio ma non dice nulla, il suo sorriso parla per lui.

É tornato a prenderlo.

"Louis." Dice Harry tremando.

Tutta quella tensione é troppa per un ragazzo così sensibile.

Mark ride e spinge Louis dietro di sé, il ragazzo non può opporsi ma si sporge dalla spalla sinistra dell'uomo per vedere il suo Harry.

"Ti ho già detto come stanno le cose ragazzino." Sibila Mark tra i denti stretti.

"Abbiamo delle riprese, di lei al bordello." Dice a questo punto Liam intromettendosi.

Mark storce il naso, Harry so sporge in avanti speranzoso.

"Siete delle puttane, a chi crederà la giuria se decidessi di portarvi tutti in tribunale?!" Le difese dell'uomo cominciano a vacillare, si sente oppresso e in trappola, cerca di dissimulare sembrando aggressivo ma ormai i due ragazzi lo tengono in pugno.

"Siete dei ragazzini! Non potete nulla contro di me." La sua voce torna calma, ma una calma solo apparente.

La tensione é ancora troppa però, Harry sente che Mark potrebbe anche fare del male a Louis, sente che se lo lasciasse lì di nuovo, Mark se lo porterebbe via.

E non potrebbe sopportarlo.

"Adesso Louis viene con noi. Se decidesse di portarci in tribunale faremmo vedere le riprese al giudice. Secondo lei affiderebbero ancora un ragazzo malato ad un maniaco come lei?!" Liam si altera, Harry vede le vene del suo collo pulsare insistentemente.

Il riccio si morde un labbro e attende, vede Mark barcollare e prendersi la testa tra le mani.

Louis dietro di lui non aveva mai smesso di sorridere, orgoglioso di quel ragazzino che gli aveva cambiato la vita.

Poi tutto sembra andare al rallentatore, Louis scansa il corpo del patrigno e raggiunge Harry, gli sfiora una mano con la propria e lo guarda negli occhi.

Ringrazia mutamente Liam con un sorriso e li trascina con sé fuori da quella casa.

I tre camminano in silenzio.

Liam si frema al bordello salutando Louis con un bacio sulla fronte ed Harry con un 'Mi raccomando trattamelo bene.'

Louis arrossisce e monta in macchina.

L'atmosfera sull'auto é calma ma leggermente tesa, e quando i due scendono ed entrano nella casa del riccio, si può percepire chiaramente il fatto che entrambi non sanno come comportarsi.

Sono timidi, impacciati.

Louis fa il primo passo, si muove lentamente e va verso Harry in cucina.

La paura che Mark possa tornare a prenderlo lo fa sentire piccolo, ma il fatto che Harry sia lì con lui gli da forza.

Louis gli posa delicatamente le mani sui fianchi e la testa sulla spalla, lo sente sobbalzare e ridacchia.

"Ti amo." Dice nell'orecchio del riccio, porta le mani ad abbracciarlo completamente, gli sfiora la pancia con le dita e il collo con le labbra.

Harry si sente strano, non gli sembra vero.

Posa le mani su quelle del castano e si abbandona completamente al suo tocco sulla sua pelle.

Poi si gira e lo bacia.

E lo fa con una naturalezza tale che non serve rispondere a quel 'ti amo' perché quel bacio é già una risposta.

Quel bacio vuol dire 'Ti amo'. Harry non aveva mai baciato nessuno in quel modo.

Il castano si perde in quelle labbra che lo lasciano senza fiato, sfiora la lingua del riccio con la propria e, finalmente, si sente al sicuro, protetto, amato.

Si sente normale, non si sente disturbato o malato, con Harry si sente un ragazzo normale, un ragazzo che ama e viene amato allo stesso modo.

Harry non é sicuro dei sentimenti del castano, ma vuole crederci, perché lui é davvero innamorato di lui.

E Louis capisce quanto Harry lo ama quando questi entra in lui così forte da farlo sentire pieno e appagato alla prima spinta.

Louis non fa sesso da troppo tempo e, deve ammetterlo, Harry gli é mancato.

Molto.

Harry spinge e Louis ansima, geme, urla.

Harry spinge e Louis gli graffia la schiena, gli allaccia le caviglie dietro la schiena e gli sussurra 'grazie' in continuazione.

"Grazie di esistere." Gli dice prima di abbandonarsi tra le sue braccia, con il viso nell'incavo del collo del riccio, il suo seme dentro di lui e la sua saliva dappertutto sul suo corpo.

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