12. Forse

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La strada per il bordello non gli é mai sembrata così lunga.

Harry, occhiaie ed enorme senso di stanchezza a pesargli sulle spalle, stringe il volante e guarda fisso la strada.

Trattiene malamente quelle lacrime che non lo vogliono abbandonare.

Deglutisce, si sente debole e sente che il suo piano é destinato a fallire prima persino di cominciare.

Parcheggia e trascina i piedi sull'asfalto gelido di quel dicembre ancora più gelido.

Non si é nemmeno vestito, la tuta grigia sformata gli sta larga addosso e il cappotto slacciato gli fa sentire i brividi di freddo fin dentro le ossa.

Harry scuote la testa e si sposta il ciuffo di riccioli dagli occhi.

Entra nel bordello.

É pomeriggio, dunque non c'é in giro ancora nessuno.

É diverso in quel momento, non ci sono ragazzi mezzi nudi, niente uomini accaldati che si strusciano tra loro e niente musica e cocktail fluorescenti.

Solo silenzio, come quello che si sente a casa del riccio da quando Louis non é più con lui.

Harry s'infila la mano nella tasca destra, stringe quel barattolo arancione di pillole, l'unica cosa che gli dimostra che Louis non é stato un miraggio, che esiste e lui deve salvarlo.

Perché entrambi hanno bisogno l'uno dell'altro.

Il ragazzino si guarda intorno, nessuno.

Poi segue una voce profonda che proviene da una stanza dietro un angolo.

Lui é lì, bello come se lo ricordava.

I capelli color miele sono stati rasati, ma il ragazzo non ha perso quello charme che lo rende così affascinante.

Liam lo vede e s'illumina, lo raggiunge e gli scompiglia la chioma riccioluta come se fossero vecchi amici.

"Hai bisogno?" Chiede cordiale.

La camicia allacciata fino al collo, i jeans larghissimi e le scarpe da ginnastica rovinate, Harry per la prima volta si chiede cosa ci faccia Liam in un posto come quello.

"Si, devo parlarti." Dice, la voce gli trema.

Liam lo guarda preoccupato e lo fa uscire da quel posto, chiude a chiave il bordello e i due si trascinano a piedi verso il bar dall'altro lato della strada.

Harry é spaesato, Liam se ne accorge subito. Gli occhi verdi sono spenti e implorano aiuto.

Liam gli offre del tè, Harry apprezza ma non riesce a non preoccuparsi, lo stomaco attorcigliato e il respiro pesante.

"Sai, Louis era venuto a stare da me." Parlare del bellissimo ragazzo dello Yorkshire gli fa girare la testa.

Prende un sorso caldo di tè e respira profondamente.Liam intanto lo guarda confuso.

"Abbiamo vissuto insieme per un po', tengo molto a lui." Asserisce poi Harry, gli occhi lucidi e le labbra tremolanti.

"Adesso dov'è? Arriva al punto." Incalza il castano mordendosi l'interno della guancia destra per la tensione.

"Il suo patrigno l'ha visto al bordello. L'ha rinchiuso in casa, non gli permette di uscire, di studiare, di lavorare... Di vedermi." Harry parla con voce piatta, arrochita dal poco sonno.

"Uh. Mark. Non é la prima volta che viene." Liam abbassa lo sguardo, si sente sporco, sente di aver perso ogni rispetto per sé stesso.

Mark era un cliente abituale del bordello e lui l'aveva sempre tenuto nascosto a Louis.

Cinquanta SterlineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora