Colpa delle fiabe;『l.s』

By eustylinson

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Harry non poteva saperlo, al tempo era solo un bambino che a malapena sapeva parlare. Harry19, Louis23 | Crea... More

Tanto tempo fa.
Semi e querce.
Chiavi e petali.
Stranieri e lavanda.
Lacrime e vestiti.
Taverna e combattimenti.
A Nord-Est.
Vino e coraggio.
Guerriero ed Erede.
La cena delle guardie.
Lunghi capelli biondi.
Il fermaglio e la luna.
Lunga vita al Re.
Era lui.
Segreti che fanno male.
Fate e tritoni.
Il grande giorno.
Inganni e ricatti.
Un freddo pomeriggio d'inverno.
Stelle e sensi di colpa.
Stupido libro di fiaba.
Incubi e ancore.
Maledizioni e oppositori.
Violazione.
Fiducia?
Di male in peggio.
Libertà!
Visto? Ovunque.
Il mantello e il cavallo.
Era ora.
La Zuijin.
La principessa.
Domatrice.

Stregato e curioso.

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By eustylinson

Schiuse lentamente gli occhi e sbatté piano le palpebre pesanti. Portò una mano alla testa e si alzò lentamente a sedere, aveva una forte emicrania e svegliarsi con il sole puntato negli occhi non era molto d'aiuto. Si coprì il viso e si spostò quanto bastava per non ricevere i raggi dritti in faccia.

Aprì per bene gli occhi e vide una figura di spalle seduta sull'elegante divano che si trovava davanti al camino. Scese piano dal grande letto e trascinando i piedi si avvicinò lentamente a quella persona che si rivelò essere Louis.

《Harry, finalmente sei sveglio.》Gli sorrise dolcemente il maggiore, spostandosi per fare spazio al ragazzo dai capelli ricci.

《Mi sta esplodendo la testa.》Sospirò il minore sedendosi accanto a Louis.

《Il peggio è passato, ora cerca di non pensarci.》Gli disse il ragazzo dagli occhi azzurri passandogli una tazza di te decorata con dei disegni molto eleganti.-《Ieri hai fatto spaventare tutti.》

Harry prese la tazza e lo ringraziò con un debole sorriso.《Sono a pezzi.》Mormorò sorseggiando il te e tenendo gli occhi puntati sulla fiamma del camino.

《Lo so Harry, lo so.》Lo accarezzò l'altro, passandogli piano una mano sul braccio coperto dal pigiama di lino.

《Dove sono gli altri?》Domandò prendendo un biscotto dal vassoio che si trovava sul tavolino davanti a loro.

《Liam questa mattina lavora nella sua taverna, Niall è andato nella struttura per stranieri a recuperare la tua roba mentre Zayn è con Alex e Paul, stanno sistemando il ponte levatoio.》Rispose guardandolo negli occhi verdi.

Harry gli mostrò un dolce sorriso con tanto di fossette, i suoi occhi erano visibilmente stanchi e aveva bisogno di un bel bagno caldo per rilassare i suoi nervi. Louis si avvicinò a lui e gli cinse le spalle, spingendolo contro il suo petto per stringerlo a se. Il ricco lo lasciò fare e si intrufolò tra le sue braccia, affondando successivamente il naso nell'incavo del suo collo, beandosi del suo profumo.

Ad interrompere quel momento fu l'interruzione di una serva, o comunemente chiamata cameriera. Bussò piano alla porta e poi senza attendere risposta la aprì. Harry e Louis si staccarono velocemente l'uno dall'altro.

《Vostra maestà, il sarto di corte è qui per prendervi le misure.》Disse la donna stringendo il bordo dello strofinaccio che teneva legato attorno alla vita.

Harry si grattò piano il mento e poi guardò Louis.《Il sarto?》Corrucciò le sopracciglia.

《Sì, ricciolino. Credi davvero di dover indossare per il resto della tua vita dei semplici abiti? Sei il Re adesso, nulla di quello che indosserai d'ora in poi sarà comune.》Disse Louis accarezzandogli piano la mano senza farsi vedere dalla serva.

Harry guardò Louis, poi le loro mani e dopo la donna rimasta in piedi davanti alla grande porta bianca.

《Va bene, adesso arrivo.》Le rispose dolcemente e le mostrò un tenero sorriso che la fece immediatamente tranquillizzare. Nessuno lì sapeva ancora come fosse il nuovo Re, e dopo l'ultima esperienza che avevano avuto qualcuno era ancora molto spaventato.

《Volete che vi prepari un bagno prima dell'incontro con il sarto?》Domandò la serva, ricevendo un sì con la testa da parte del ragazzo riccio. Dopodiché piegò la testa in segno di inchino e uscì dalle stanze del re.

Harry si alzò dal divano e appoggiò la tazza sul tavolino dorato, si rimise dritto e andò verso la grande finestra. Appoggiò i gomiti sul davanzale e cominciò ad osservare i giardini reali pieni di cespugli, alberi, una grande fontana a forma di pesce e un lago con dei cigni sulla superficie.

《È tutto così strano per me.》

《Tempo al tempo, Harry. Presto ti ci abituerai.》Rispose Louis comparendo dietro al ragazzo, gli mise una mano sulla spalla e guardò anche lui fuori dalla finestra.

《Voglio solo svegliarmi da questo incubo.》Disse a bassa voce, mettendosi poi le mani sul viso.

Quella notte, dopo la confessione di Anne, nessuno al di fuori dei suoi amici era riuscito a vedere Harry.
Alex lo aveva portato nelle sue stanze tramite un passaggio segreto, in modo da non far vedere a nessuno lo stato del re. Intanto Paul, invece, era andato a chiamare i quattro ragazzi.
Una volta arrivati tutti nella camera da letto avevano tentato di calmarlo in qualsiasi modo, cercarono di spiegargli che farsi del male non avrebbe risolto nulla e che non c'era niente che gli impedisse di respirare. Si era anche strappato la maglietta con le sue stesse mani, continuando ad insistere sul fatto che ci fosse qualcosa nella sua gola, ma era solo un brutto attacco di panico dovuto a tutto quello che stava passando. L'unica cosa che riuscì a calmarlo un po' fu una caraffa di camomilla che lo fece sprofondare in un pianto violento ma allo stesso tempo liberatorio, e Louis a quel punto aveva mandato tutti via, non voleva vedere più nessuno attorno al riccio, non voleva continuare a vedere i loro occhi pieni di pena verso il minore. Dopodiché gli aveva messo un pigiama portato da una cameriera su sua richiesta e lo aveva coccolato dolcemente fino a farlo addormentare.

-《Posso farti una domanda?》Disse ad un certo punto, interrompendo il silenzio che si era creato nella grande camera da letto. Louis annuì e si mise al suo fianco.-《Perché quel giorno tu e la tua amica Marystella siete rimasti colpiti dal fatto che io avessi trovato le perinte?》Domandò.

Louis sorrise piano e gli accarezzò la testa piena di ricci.《Le perinte fioriscono solo per aiutare colui che è arrivato per salvarci. La loro funzione è quella di alleviare i dolori fisici e psicologici, perché loro sanno che prima o poi ne avrai bisogno e che dovrai ricorrere al loro aiuto.》Spiegò.

Harry aggrottò le sopracciglia e lo guardò negli occhi.《Quindi..》

《Quindi se un giorno dovesse capitarti di nuovo quello che è successo stanotte, potresti bere il loro succo e sentirti meglio, è un ringraziamento da parte della natura per quello che fai per il regno.》Gli disse tenendo gli occhi fissi nei suoi.

Il riccio si morse le labbra e poi le socchiuse, era pronto a dire o a fare qualcosa, ma la serva venne a chiamarlo, il suo bagno caldo era pronto.

《Vieni con me?》Gli chiese prima di uscire fuori dalla camera, Louis annuì senza pensarci due volte ed entrambi seguirono la donna fino alla stanza per il bagno.

La serva aprì una porta ornata con dell'oro e fece entrare i due. Era pronta ad aiutare Harry a spogliarsi, ma lui semplicemente scosse la testa e glielo impedì allontanandosi.《Faccio da solo, non preoccuparti. Puoi lasciarci.》Disse dolcemente per non ferirla.

La donna rimase un attimo colpita, però poi gli sorrise, si inchinò e andò via lasciandoli soli.

《È loro compito aiutare il Re a lavarsi.》Parlò Louis dopo aver sentito la porta chiudersi. Si avvicinò ad Harry e cominciò a sbottonargli piano la maglietta del suo pigiama blu di lino.

《So lavarmi da solo, non ho bisogno del loro aiuto.》Gli rispose guardando le mani del maggiore che armeggiavano sul suo pigiama.

《Vengono pagate per farlo, è il loro dovere.》Gli sfilò la maglia e la gettò per terra senza troppe preoccupazioni. Poi si avvicinò alla grande vasca in rame galvanizzato, passò l'indice nell'acqua calda e schizzò il ragazzo dai capelli ricci, facendolo così ridacchiare. Louis rimase stregato da quel suono così delicato.

Harry si morse piano il labbro e si sfilò i pantaloni sotto gli occhi del maggiore, Louis non perse tempo e si accomodò su una poltrona rivestita in pelle che si trovava lì nella grande stanza da bagno. Il vapore dell'acqua fece appannare i grandi specchi attaccati al muro e l'aria divenne pesante, costringendo il riccio a respirare profondamente, sia per quello che stava facendo davanti agli occhi dell'altro, sia per il vapore bollente che gli impediva di respirare correttamente.

Sfilò anche l'intimo davanti agli occhi tanto curiosi quanto azzurri di Louis e mise poi lentamente una gamba nella vasca, con tutta l'eleganza che possedeva, poi infilò anche l'altra, diede le spalle al maggiore e affondò successivamente il sedere nell'acqua bollente. Appoggiò la schiena contro la parete della vasca e portò all'indietro la testa appoggiandola al bordo, chiuse gli occhi e rilasciò un profondo sospiro.

Sentì un rumore alle sue spalle, uno stridio, quindi aprì gli occhi e si voltò verso Louis. Lo vide alzarsi dalla poltrona in pelle e con un'espressione indecifrabile sul viso uscì dalla grande stanza lasciando Harry lì, da solo, nella vasca.

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