Cinquanta Sterline

By sk8erszouis

132K 5.9K 2.2K

Harry non è mai andato a puttane. Non ci ha mai pensato ed effettivamente non ne hai mai sentito il bisogno... More

1. Cinquanta sterline
2. Si può essere felici per un bacio?
3. Non mandare nessuno
4. Crollo
5. Ridere
6. Niente
7. Possessione
8. Non puoi
10. Per Louis
11. Sai da quanto non faccio sesso?
12. Forse
13. Epilogo
AVVISO
AVVISO 2

9. Castelli di carte

6.3K 362 68
By sk8erszouis

"Cinquanta sterline."

Queste le due insulse parole che Harry si ricorda della notte precedente.

Ed ora, con quelle suddette parole nella testa, sotto le coperte e con gli occhi semi-chiusi, il riccio non ha la minima voglia di fare nulla.

Si gira su un fianco, poi sull'altro, ora a pancia in su, ora in giù. Insomma, un'agonia.

Il portafogli vuoto di cinquanta sterline e il solito intorpidimento post-sesso, questo invece quello che gli rimane.

Harry sapeva che sarebbe andata a finire così, e alla fine non si lamenta nemmeno, Louis avrebbe potuto benissimo sputargli in faccia e andarsene, invece era rimasto, ed avevano scopato.

Come facevano tutte le volte che c'era un problema da risolvere.

L'iPhone nero sul comodino vibra, Harry non ha la minima intenzione di allungare la mano per prenderlo.

Ma il telefono non la smette di trapanargli le orecchie abituate ormai al silenzio della notte.

Harry alza il viso dal cuscino e recupera il cellulare.

Zayn.

Lo sta invitando ad una imbarazzantissima uscita con lui e Niall.

Ma in fondo cos'ha da perdere ormai? Sottrarsi all'inevitabile sarebbe inutile, Zayn non vedeva l'ora di presentargli il biondino. E di certo Harry a casa da solo con Silver non ci vuole stare.

Così si alza, si stropiccia gli occhi e si guarda intorno.

Il nulla.

Harry non vede altro che vestiti sparsi sul pavimento, buste di patatine e Haribo per terra e bottiglie di birra vuote.

Niente Louis.

Indossa dei jeans, una maglietta bianca e una felpa blu.

S'infila le converse bianche sull'uscio di casa e, guardandosi indietro un'ultima volta, esce.

Alla fine non è neppure tanto male, pensa il riccio mentre si lecca via la schiuma del cappuccino dalle labbra.

È biondo, è carino, ha una buffissima fossetta sul mento e gli occhi azzurri.

Alla fine non gli da nemmeno poi tanto fastidio, anche se ogni volta che gli occhi di uno si posano sul viso dell'altro Harry percepisce tutto quello che c'è dietro.

Harry si chiede inevitabilmente se quando guardava Louis succedeva lo stesso, ma tanto non sarebbe successo più, inutile pensarci.

Niall, o Nialler così lo chiama affettuosamente Zayn, è teso e preoccupato anche, Harry si chiede perché, poi però lo sente ridere e smette di farsi strani pensieri.

Finita la colazione, i tre s'incamminano per la città già frenetica alle dieci del mattino.

Zayn ha la mano sepolta nella tasca del biondo e cammina spedito portandosi dietro il proprio ragazzo come un padrone con il cane.

Niall si limita a sorridere e seguirlo per le strade.

Harry invece guarda la scena in silenzio, osserva e trae conclusioni nella mente.

Zayn è sicuramente il dominante, non c'è dubbio, Niall è un ragazzo insicuro ma che quando ride sprigiona talmente tanta allegria da farti venire irrimediabilmente voglia di strizzargli le guance.

Zayn ha appena bussato alla porta dell'appartamento del riccio.

Ha appena riportato a casa Niall ed è tornato da Harry.

Il riccio non aveva la minima voglia di vederli salutarsi affettuosamente sull'uscio della porta di casa del biondino.

Ma Zayn sa che Harry ha bisogno di lui, quindi torna, entra in casa e raggiunge il riccio sul divano, lo stringe a sé affettuosamente e gli bacia i ricci profumati.

Dopo qualche minuto con il solo suono dei loro respiri di sottofondo Zayn si sistema sul divano, e si sporge leggermente per vedere meglio il tavolino basso davanti a sé.

"Non ti droghi vero?" Chiede ad un Harry quasi addormentato contro il suo corpo.

Il riccio si guarda intorno disorientato, poi capisce.

Una boccetta arancione é abbandonata sul tavolino, il tappo avvitato male, due pastiglie blu umide sul fondo e l'etichetta sbiadita.

Louis.

"No, é di Louis." Dice allora, la voce piatta, atona, gli occhi spenti.

Zayn non può fare a meno di preoccuparsi per il suo riccio.

Così non indaga, non dice più nulla, riprende tra le braccia Harry e lo abbraccia. Gli accarezza la schiena rigida e lo fa rilassare.

Qualche ora dopo Zayn lo saluta sulla porta, gli lascia un bacio sulla fronte e lo guarda negli occhi.

Harry non sopporta più che lo guardi in quel modo, con la preoccupazione di perderlo sepolta nelle iridi scure, ma é grato al moro per essergli stato accanto quindi lo saluta con la mano e un sorriso appena accennato.

É stufo di aspettare, prende le chiavi della macchina e s'infila nel traffico delle otto di sera di Londra.

Il cuore batte forte e le mani sudano sul volante.

Arriva al bordello e sente le gambe cedere.

Entra.

Un traffico incredibile di corpi semi-nudi gli passa davanti, ma lui é li per un motivo ben preciso.

Sale le scale di fretta, correndo.

Arriva al terzo piano con il fiatone.

301.

Guarda i numeri d'oro incisi sulla porta e prende un grosso respiro, poi entra.

Stavolta Louis é solo.

Nudo sul letto matrimoniale della stanza.

Lo stava aspettando se lo sente.

Se lo sente da come sembra sollevato quando lo vede entrare, lo sente da come lo guarda invitandolo ad avvicinarsi a lui.

Harry si spoglia lentamente e un leggero rossore comincia a colorargli le guance.

Si sfiorano come in imbarazzo, come se non conoscessero così bene l'uno il corpo dell'altro.

Louis arrossisce sulle gote così come Harry, entrambi hanno quasi paura ad avvicinarsi.

Si baciano lentamente, con trasporto.

Harry trattiene Louis per il collo abbronzato mentre la sua lingua esplora la bocca del castano.

Gli schiocchi diventano osceni e il calore aumenta.

Louis non lo prepara nemmeno quando entra in lui.

Harry geme forte ma non urla, si trattiene solo per non darla vinta all'altro.

Il dolore che gli lacera la carne però é straziante, lascia il riccio senza fiato nemmeno per respirare.

Harry, il ventre incollato al materasso freddo e la mano di Louis tra i capelli, vorrebbe urlare, ma non lo fa.

Strizza gli occhi e ansima, geme e serra la mascella.

Louis spinge veloce, é instancabile e insaziabile.

Quindi é assurdo che, quando entrambi vengono, siano sdraiati uno di fianco all'altro.

Louis, gli occhi puntati sul soffitto e la bocca umida serrata, respira piano e giocherella con lo sperma che si ritrova sul ventre piatto.

Harry invece sfiora la pelle del castano, passa i polpastrelli ruvidi sulle braccia dell'altro, sul suo petto, sulla sua gola.

Lo sfiora come se non credesse ancora che sia li con lui.

"Vuoi sapere cosa mi manca più di te?" Chiede al vento il riccio, perché Louis non lo sta ascoltando.

"Mi manca aspettare che tornassi a casa da me." Il riccio si ferma in attesa di un segno da parte del castano.

Louis volta il viso verso Harry, lo guarda con gli occhi spalancati e una malsana voglia di sentirlo parlare e raccontare.

"So che può sembrare stupido ma mi piaceva aspettarti, vederti sull'uscio della porta e aspettare che tu ti avvicinassi a me e che facessi qualcosa, qualsiasi cosa, per farmi capire che finalmente eri tornato. Poi non vedevo l'ora che te ne andassi per poi stare ad aspettarti di nuovo e ripetere la scena."

Harry ridacchia imbarazzato.Ha le guance rosse e si sente stranamente stupido.

Allora Louis si alza con il busto e si abbassa sul viso di Harry, lo bacia piano e :

"Smettila di parlare così." gli sussurra sulle labbra con voce rotta.

Harry, tornato a casa con il portafogli alleggerito di cinquanta sterline, si chiede come mai Louis non l'avesse cacciato via urlando.

Si chiede quanto resisterà prima di correre di nuovo da lui e si re de conto che la consapevolezza che il castano non tornerà più a casa da lui lo sta lentamente distruggendo.

Harry si rende conto che aspetta quei momenti con tutta l'anima, il momenti in cui può dire di essere davvero felice e in pace con se stesso, i momenti in cui é con Louis.

Quel ragazzo che in quel momento gli sta succhiando avidamente il labbro inferiore.

Il ragazzo che lo rende felice senza fare assolutamente nulla.

Louis s'inarca e viene tra le labbra rosse del riccio.

Insieme sono inutili come uno specchio che non riflette, instabili come un castello di carte e fragili e sottili come un filo d'erba.

Il loro rapporto era sempre stato appeso a un filo già sfilacciato in partenza.

Sempre sull'orlo di un precipizio, sempre in bilico a metri d'altezza e pronto a cadere giù.

Ma Harry viene a capo di una verità assurdamente importante quando Louis, delicato e aggraziato lo trascina a sé e lo bacia dolcemente.

Harry in quel momento capisce che c'é cascato, ci é cascato in pieno e non può fare più nulla per allontanarsi da lui. Sarebbe tutto inutile.

"Ti trovo bene, ti trovo meglio." Dice Harry, ancora lo sperma dell'altro che gli gocciola da una ciocca di capelli, ancora il suo sapore sulla lingua.

Louis sbuffa e, appoggiato a un fianco, lo guarda intensamente, studiando il suo viso, le sue guance enormi, le sue labbra rosse.

"Stai meglio qui, che da me." Asserisce convinto poi, la voce tremante e malinconica, il peso di quella situazione lo sta schiacciando.

Louis si avvicina a lui, i loro nasi si sfiorano sul cuscino, le mani esperte di Harry gli sfiorano la linea del corpo e si soffermano sui fianchi.

Harry si rende conto che Louis sta davvero meglio, ha messo su qualche chilo, lo sente dalla morbidezza del suo fianco quando glielo strizza.

Louis ridacchia infastidito ma non si muove, riporta la mano di Harry più su e ricomincia a guardarlo.

Harry non può che essere felice che Louis stia meglio.

"Non é vero." Risponde Louis. Harry non può che esserne lusingato ma alla fine non ci crede molto, lo vede che Louis sta meglio.

"Allora torni a casa con me?" Chiede quasi supplicandolo, la voce che gli si incrina verso metà frase perché sa che potrebbe davvero supplicarlo.

"No." Ed é un no che non ammette repliche, un no che lascia Harry senza parole.

Così, deluso, lascia cinquanta sterline sul comodino ed esce da quella stanza.

Louis é davvero più felice, certo le boccette arancioni sono sempre onnipresenti nella sua vita ma Harry lo vede che Louis é più felice.

E lo sente anche, lo sente da come l'ha preparato per bene prima di spingersi in lui con una spinta secca del bacino.

Lo sente da come lo bacia quasi volesse fargli sentire che lui era li, che voleva stare li con lui.

Harry stringe le caviglie dietro la schiena dell'altro e stavolta non si trattiene, geme forte, ansima a bocca aperta e lo bacia avidamente.

Ma é quando Harry sussurra il suo nome al suo orecchio che Louis capisce tutto, capisce che Harry ci é cascato e non sa se esserne felice o averne paura.

Quello che sa é che vuole il riccio, lo vuole e non può negarlo.

Allora Louis arriva al culmine baciandolo sulle labbra, lo riempie del suo seme e ansima un paio di volte prima di uscire da lui e sdraiarsi sul materasso.

"Ti stai innamorando di me?" Chiede dopo qualche minuto di soli ansimi leggeri.

Louis é quasi stordito, intontito.

Si sdraia sul materasso umido, poggia la testa sul cuscino duro e aspetta.

Harry non ha mai attribuito al loro strano rapporto nessuna parola che assomigliasse alla parola amore.

Non ci aveva mai nemmeno pensato.

Louis lo guarda attraverso il buio, gli occhi chiusi rivolti verso il soffitto, le labbra socchiuse, il collo bianco allungato, il pomo d'Adamo che si alza e abbassa quando Harry deglutisce.

Il riccio volta il viso verso di lui, gli occhi spalancati e le labbra arcuate in un enorme sorriso.

"Si" sibila, le labbra gli si muovono impercettibilmente.

Louis allora, la mani sudate, le labbra spalancate e la pelle d'oca provocata da quella conversazione assurda, espira un profondo respiro, chiude gli occhi e:

"Smettila, io non sono normale, non sono giusto per te." esala coprendosi gli occhi con un palmo sudaticcio.

Louis non può permettersi che quello stupido ragazzino si rovini per lui, non se lo merita e sinceramente, non vuole.Harry scuote la testa, quel "non sono normale" non gli piace affatto.

Deglutisce e alza il busto per arrivare con il viso all'altezza di quello dell'altro.

"Senti, non sarai il ragazzo perfetto ma, sapevi che avevo, e ho, bisogno di te e sei rimasto con me." Harry sorride, un sorriso genuino, infantile, bello da stare male.

Allora Louis lo bacia ad occhi chiusi, gli passa le dita sul mento e gli stringe il collo tra le mani.

Poi si guardano e, per la prima volta, abbassano lo sguardo sentendosi incapaci di sostenere l'uno quello dell'altro.

Harry si alza a malavoglia dal letto, recupera i pantaloni da terra e ci fruga nelle tasche cercando il portafogli.

Louis lo vede e scuote la testa fermando le sue mani che già tengono tra le dita le banconote sgualcite.

Harry lo guarda sorridente e:

"Sicuro?" sussurra riconoscente.

Louis annuisce e lo bacia di sfuggita.

"Ora tornerai a casa con me?" Chiede speranzoso il riccio.

"Ora no." Risponde Louis.

Louis abbassa lo sguardo prima di chiudere Harry fuori dalla stanza numero 301 con un sorriso.

Harry non é contento lo stesso ma almeno Louis aveva detto "ora no" e quello é già un buon inizio.

Continue Reading

You'll Also Like

30.2K 1.1K 48
Harry conosce Louis in un contesto che mai avrebbe immaginato possibile nella sua vita, ma la loro storia non è una semplice storia d'amore. "Ci amer...
5.7M 255K 67
itsloutomlinson: Che ne dici di conoscerci? whatshazz: Non te lo consiglio itsloutomlinson: Perché? whatshazz: Perché faresti l'errore più brutto del...
235K 15.5K 47
[COMPLETA, disponibile in cartaceo su amazon] Ti va di giocare? Ciao curiosa persona che sta leggendo, come va? Sono un semplice ragazzo annoiato, ch...
8K 386 22
15 modi per chiedere di scopare. Storia humor sui Muke. Dove Michael cerca di portarsi a letto Luke. Storia comporta da "tre serie". STORIA IN COLLAB...