COLLISION|| Charles LeClerc [...

Per lucreziasstories

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All rights reserved to @lucreziasstories (La storia sarà revisionata a breve) «Se chiedete a un bambino di di... Més

0|Prologue
1|Gelato alla fragola
2|Conoscenze
3|Neve
4|Un Babbo Natale taglia XS e un'elfa
5|«TOMBOLA!»
6|Il giorno dei Cupidi
7|Prosciutto e avocado
8|Come ai vecchi tempi
9|Mare e primi appuntamenti
10|Rookie alla riscossa
11|Nonna LeClerc e nonna Bianchi
12|«Baku è la città dei motori in fiamme»
13|Caput mundi
14|Riflessioni
15|«Tappeto rosso e si va in scena!»
16|Cinquanta volte Canada
17|Seb e Hanna
18|Spuntatina
19|«Mai sentita la parola "smalto"?»
20|Prendi fiato e ricomincia
21|What a race!
22|Chiacchiere a cuore aperto
23|«Ripeti con me, ragazzo. "Hakuna Matata"»
24|Schianti, lacrime, silenzi e dediche
26|Jimmi'z
27|Fotografia
28|Glitter
29|Arigato (感謝)
30|Ritiri e acquisti dell'ultimo minuto
From Lucrezia to Charles
Sequel!

25|Inferno Rosso

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4 settembre 2019
📍Piazza Duomo, Milano, Italia

🎧Tutto quello che ho- Finley

Mi è sempre piaciuta l'Italia, la trovo una terra piena di tradizione e di colori, tra tutti questi oggi spicca il rosso. Il rosso è il colore dell'amore, della passione, della rabbia e della Ferrari, quel rosso con cui sogno di guidare e di vincere.
Non credo di aver mai visto cosi tanta gente in una piazza, ho visto un enorme folla racchiusa nella piazza del Vaticano oppure nelle piazze dove si svolgevano le propagande politiche solo sui miei libri di scuola ma niente mi ha preparato a viverlo in prima persona.
I tifosi indossano cappellini e magliette rosse segnate dallo stemma giallo e dal cavallino rampante, cammino accanto alla folla mentre mi richiamano per una foto o un autografo, mi sto abituando a tutto questo e devo ammettere che mi piace, i tifosi sono calorosi e i bambini sono quelli migliori, non importa se io faccia errori o meno perché continuerò ad essere uno dei loro punti saldi.
Le telecamere sono ovunque, alle sei di questo pomeriggio inizierà l'evento legato al Gran Premio d'Italia, quello più veloce dell'intera stagione, quello dove sento di appartenere a questa terra almeno per un po' e quello dove mi sento in diritto di gridare MAMMA MIA! a mio rischio e pericolo.
Dopo aver passato buona parte del mio tempo a firmare cappellini, riviste e anche piccole riproduzioni del mio casco mi dirigo verso la zona della auto d'epoca tutte marchiate Ferrari, ho amato questa scuderia dal primo Gran Premio che ho visto e trovarmi qui ora è l'avverarsi di un sogno.

Federica Masolin sale sul palco assieme a Carlo Vanzini e i due iniziano a presentare l'evento partendo dalla storia della Ferrari, nel tragitto verso le auto d'epoca, vari fan mi fermano e mi chiedono altri autografi. Nel mentre, Charles mi affianca e mi rivolge un sorriso, toglie il tappino dal pennarello e i fan lo acclamano a gran voce per riuscire ad accaparrarsi un autografo dal nuovo pilota prodigio.
Perdo di vista il pilota numero sedici e senza nemmeno accorgermene sono arrivata alla zona delle auto storiche, ci sono auto che hanno fatto la storia della Formula Uno e ci sono altre che ricordo di aver visto solo nei film, c'è la monoposto con cui Niki Lauda ha conquistato due mondiali e tante altre.
Osservo alcune vetture e poco dopo sento la voce di Federica Masolin che chiama i piloti della Ferrari Driver Academy, è bello ricordare come mi sentivo lo scorso anno su quel palco rosso.
«Che bello quando eravamo là sopra con le scarpe rosse, sempre e solo quelle. Ti ricordi?» domanda lui mentre mi poggia un braccio sulle spalle, annuisco e rispondo:«Mi ricordo di quelle scarpe rosse, cosi come mi ricordo che a quindici anni hai detto "preferiscava" al posto di "preferiva"»
Charles ride e torna ad autografare gadget mentre io rispondo a delle domande che mi fanno da oltre le transenne, la folla acclama Mick che visibilmente in imbarazzo parla in inglese.

Il tempo passa e il mio nome viene annunciato dalla voce di Carlo Vanzini, salgo rapidamente sul palco e mi piazzo davanti alla marea rossa, sussurro wow e Federica Masolin replica:«Esatto Emilie, wow. È l'unica cosa che hai da dire?»
Faccio cenno di si con la testa e mi porto una mano sulla bocca, talmente tanta gente riunita in una sola piazza per un amore comune, la Ferrari e l'automobilismo.
«Che siete tutti fantastici» affermo sorridendo e ci sono alcuni flash che mi accecano, sbatto gli occhi e noto che c'è una bambina in prima fila che continua a scuotere le braccia per attirare la mia attenzione.
Le strizzo l'occhio e la bimba fa un sorriso enorme, il pomeriggio vola e verso le otto ci troviamo a firmare autografi per le persone che non ne hanno ancora uno, la bambina che cercava di attirare la mia attenzione chiede una foto e un autografo sulla sua maglietta bianca e rossa. Alle nove e mezza Charles mi picchietta un dito sulla spalla e mi fa cenno di fermarmi, mi scuso con la signora davanti a me e schizzo fuori da piazza Duomo seguendo il giubbotto rosso di Charles.

«Ci fermiamo a mangiare qualcosa?» domanda mentre annuisco e mi ritrovo a farmi strada tra la calca di Milano mentre Charles riesce a passare facilmente tra la gente, sono sempre stata un po' maldestra e lo sarò sempre!
«Mc Donald oppure Sushi?» chiede il pilota numero sedici e al sentir nominare il piatto giapponese, storco il naso, il monegasco capisce che gradisco il mio solito Crispy McBacon ed entra nel fast food, dopo aver passato venti minuti a rispondere ai fan su Instagram, Charles esce dal fast food con un sacchetto tra le mani e ci dirigiamo verso l'hotel per mangiare i nostri panini e guardare la terza stagione de la casa de papel su richiesta del monegasco.
Entriamo nella mia camera e inizio a cercare sul PC la casa di carta tra le milioni di serie Tv che ho iniziato ma che non ho tempo di finire perché ne trovo sempre di nuove.
«Come fai a non aver ancora finito la terza stagione? Io l'ho finita il giorno stesso in cui è uscita!» esclama lui mentre io alzo gli occhi al cielo e faccio partire il primo episodio, siamo seduti a terra poiché la mia stanza non ha un tavolino e non voglio sporcare le lenzuola.
«Semplicemente non mi chiamo Charles LeClerc e non ho un'ossessione per la casa de papel» rispondo facendogli la linguaccia e dopo addento un pezzo del mio panino.

«Lo sai che Tokyo e Rio...» inizia lui ma lo interrompo saltandogli praticamente addosso per evitare che mi dia uno spoiler, Charles è capace di qualsiasi cosa quando si parla di serie Tv, ha osato rivelarmi che in Grey's Anatomy il dottor Stranamore sarebbe morto investito da un tir.
«Vuoi che ti riporti alla mente cosa ti è successo l'ultima volta che hai osato farmi uno spoiler?» domando nel tono più dolce che ho, quella volta ho rischiato seriamente di fargli male e ho avuto tutto l'appoggio di Pascale, ma io sono troppo buona e non ho avuto il coraggio di fargli male, gli ho semplicemente procurato un po' di dolore al polso dato che l'ho stretto troppo con una delle prese da autodifesa che avevamo imparato durante l'ora di educazione fisica.
«Quella presa dovevi usarla in altri modi, non per vendicarti di una cosa innocua!» risponde lui mentre mi levo di dosso e lo fulmino con lo sguardo.

«Innocua? INNOCUA?! Mi hai detto che il mio personaggio preferito, ci tengo a precisare che avevo una specie di cotta per Derek Shepeard, sarebbe morto due stagioni prima che accadesse! Mi ero appena ripresa dall'incidente aereo e dalla morte di Lexie! Che cosa ti era saltato in testa?» domando alterata e Charles fa spallucce come per dire che gli interessa poco o nulla.
«Prima o poi avresti dovuto saperlo e...» si giustifica lui mentre lo fisso spronandolo ad andare avanti, incrocio le braccia al petto e attendo la sua risposta.
«Non so nemmeno io perché l'ho fatto, perdonami!» esclama prendendo una patatina e avviando il primo episodio della serie, scuoto la testa e do un altro morso al mio panino.

8 settembre 2019
📍Circuito di Monza, Italia

La mattina mi sveglio tardi e sono più eccitata del solito, amo questo circuito alla follia e non vedo l'ora di correre qui, mi cambio velocemente e scendo a fare colazione, una volta seduta al tavolo Kimi nota la mia fretta e fa una risatina.
«Corri dal pupillo della casa Ferrari?» domanda lui ridacchiando e bevendo un sorso di caffè e latte dalla sua tazza, per poco non mi ingozzo con il succo d'arancia e scuoto la testa dopo essermi ripresa dalla domanda fatta da Kimi.
Charles ha ottenuto un'altra pole position e pensare che fino a otto mesi fa Charles non credeva che sarebbe arrivato fino a questo punto, lo rende estremamente felice.
Però lo conosco meglio di chiunque altro, dopo sua madre, e so che quando si monta la testa diventa testardo e vuole tutto per sè, spero solo che non sia questo il caso.
«Con tutte le pole position che sta ottenendo ho paura che inizi a montarsi la testa e non voglio che il mio migliore amico diventi il nuovo Lewis Hamilton dell situazione. Mi basta già il perfezionista che è in lui!» esclamo e addento un muffin con le gocce di cioccolato, Kimi mi guarda di sottecchi ma non mi curo del suo sguardo.
Finisco il dolcetto e saluto Kimi, avviandomi velocemente verso il circuito, alcuni fan sono già arrivati per saltare la coda ma a quanto pare qualcuno ha avuto la loro stessa idea e di conseguenza la coda si è già creata.

L'asfalto che brucia.
Lo senti il rumore?
Di un cuore che pulsa
più di questo motore.

Chiacchiero un po' con Roger fin quando non arrivano i giornalisti di Sky Sport Formula Uno per farmi alcune domande prima della gara.
«Emilie, a SPA non sei riuscita ad arrivare nella zona punti a causa dell'incidente avuto all'ultimo giro, pensi che su questa pista avrai più fortuna?» domanda Federica Masolin, vestita di tutto punto come lei sa essere, mi schiarisco la gola e affermo:«Beh di sicuro a SPA mi è dispiaciuto non essere riuscita ad arrivare fino alla fine perché ero in una buona posizione e avrei preferito portare un po' di punti qui. Spero di riuscire ad andare meglio qui e riuscire ad accaparrarmi qualche punto da portare a casa!»
«La maggior parte dei piloti sono già stati confermati o hanno un contratto che scadrà il prossimo anno, tu sei una dei pochi che non ha ancora ricevuto una nuova proposta. Vasseur deve scegliere tra te, Antonio Giovinazzi e Nico Hulkenberg. Sicuramente c'è rivalità tra di voi, tu chi pensi che potrebbe scegliere?» chiede Federica Masolin facendo passare il microfono da lei a me.

Scuoto la testa e affermo:«Come ogni pilota che si rispetti, vorrei mantenere il mio sedile e cercare di continuare la mia carriera in questo sport. Tutto è nelle mani di Vasseur che di sicuro prenderà la decisione migliore per la squadra e per la prossima stagione. Non mi focalizzo sul futuro ma preferisco pensare al presente»
Davide Valsecchi si rivolge a una telecamera ed esclama con la sua voce squillante:«Un'ultima domanda e poi ti lasciamo andare»
Annuisco e mi metto in ascolto della domanda:«Sei un pilota Ferrari Driver Academy, data la stagione altalenante di Sebastian Vettel, credi che potrebbe ritirarsi e lasciare il suo posto a te?»
Mi acciglio e attendo un momento per rispondere alla domanda, non ci avevo mai pensato e anche se Sebastian dovesse ritirarsi alla fine di questa stagione, dubito che la Ferrari scelga me per il semplice fatto che sono una donna.
«Credo che non sia ora il momento di dirlo, nonostante l'idea di un contratto con la Ferrari sia allettante preferisco rimanere con i piedi per terra e attendere ancora un po'. Sebastian è un buon pilota, semplicemente non sente la macchina adatta a lui ed è normale che la stagione non stia andando molto bene. Quindi, per quanto riguarda la Ferrari e un possibile contratto con essa, l'idea mi attira ma preferisco non sognare troppo!» ridacchio mentre Davide compie il mio stesso atto e Federica mi ringrazia per la disponibilità.

Una vita che passa
in un solo secondo
C'è soltanto una strada che porta
fino al centro del mondo

I due si allontanano e prima che io possa accorgermene è già pomeriggio ed è ora della drivers parade, sono riuscita a classificarmi undicesima e non mi lamento di questa posizione anche se avrei potuto dare un po' di più.
Salgo sull'Alfa Romeo d'epoca e non appena chiudo la portiera, il guidatore mi chiede una foto e un'autografo sul suo capellino rosso e bianco, l'auto prende velocità e gironzoliamo per il circuito e saluto la folla con la mano mentre vengono scattate foto su foto, al termine della drivers parade ritorno nel mio box e indosso la tuta, mi lego i capelli e afferro il mio casco, con un nuovo disegno in onore di questo Gran Premio. Mi calo nella vettura e mi posiziono in pit lane, il semaforo lampeggia solo su due delle tre luci e quando compare la terza lucina verde, premo sull'acceleratore e faccio un giro della pista lentamente per poi posizionarmi sulla griglia di partenza. Una volta raggiunta la mia piazzola, scendo e mi levo il casco in attesa dell'inno nazionale, Roger si avvicina e afferma:«Attenta a non avere bloccaggi nella prima variante, nel caso dovesse succederti perderesti tempo e posizioni per fare lo slalom e tornare sul circuito»

Annuisco e tra la frenesia della griglia di partenza scorgo i bambini vestiti di bianco che si posizionano l'uno di fianco all'altro, mi dirigo verso il tappeto rosso e un coro canta l'inno nazionale di cui conosco la melodia e qualche frasetta sparsa, una di queste è siam pronti alla morte l'Italia chiamò. Una volta concluso l'inno, mi infilo il casco e siedo nella monoposto mentre le mani dei miei meccanici sistemano alcune cose prima di lasciarmi stare fino al primo pit-stop, le termocoperte vengono levate dalle gomme e iniziamo il giro di formazione.
Davanti ai semafori prendo un respiro profondo e attendo lo spegnimento, una volta che le cinque luci sono scomparse poggio il piede sull'acceleratore e subito alla prima variante, Max va lungo e riesco a scalare qualche posizione. La gara è da togliere il fiato, Charles e Lewis se la vedono tra di loro mentre Sebastian Vettel commette un errore molto grave e si ritrova tra le ultime posizioni. Charles viene richiamato più volte all'attenzione mentre mi viene comunicato che sto andando molto bene, la bandiera a scacchi arriva dopo un tempo interminabile e una volta scesa dalla vettura, Roger mi prende per un braccio e afferma:«Charles ha vinto, vai sotto il podio e festeggia. Stai attenta alla spalla!»

Gli lascio il casco tra le mani e corro accanto a Mattia Binotto e all'intero team Ferrari, prendo fiato e il team principal della Ferrari mi chiede:«Tra quanto ti vedi su questo podio?»
Faccio spallucce e affermo:«Spero molto presto»
L'altoparlante annuncia l'arrivo dei primi tre classificati, Lewis Hamilton terzo, Valtteri Bottas secondo e Charles che sorride dal gradino più alto del podio, il mio cuore si riempie di gioia quando vedo quelle due fossette che conosco fin troppo bene spuntare ai lati del suo sorriso.
Applaudisco fin troppo forte quando gli viene consegnato il premio e lo solleva in aria esultando, dopo che il tre si sono bagnati con lo champagne, scendono dal podio e la calca rossa di dirige verso il box Ferrari, decido che andrò da Charles più tardi perché la spalla inizia a farmi male e ho seriamente bisogno di farmi una doccia.
Mi ritiro nella mia camera e dopo essermi levata di dosso l'odore del sudore, mi cambio e vado verso la pasticceria più vicina, prendo due muffin, uno alle gocce di cioccolato e uno con i mirtilli. Chiedo una candelina con il numero 1, pago e ritorno all'hotel. So che nel caso Charles avesse vinto, Riccardo lo  avrebbe portato fuori a cena e io non mi sono opposta, per una volta può festeggiare senza di me.

Prendo un accendino che mi sono fatta prestare da Max anche se non ho idea del perché l'olandese ne avesse uno, accendo la candelina e busso alla porta di Charles, il monegasco apre la porta con i capelli bagnati dalla doccia appena fatta e sorride alla vista del dolcetto.
«È una cosa dell'ultimo minuto, ho pensato di fare qualcosa di carino e mi è venuto in mente questo» faccio spallucce e gli intimo di soffiare sulla candelina, una volta spenta la fiammella faccio un piccolo verso di vittoria e Charles mi invita a entrare nella sua stanza, ci sediamo al tavolino sul piccolo balcone che offre una vista del circuito e del parco di Monza, i folti alberi hanno delle foglie verdi su cui si riflette la luce arancione del tramonto.
Dò un morso al muffin e mi scuso nuovamente dicendo:«Non ho avuto tempo, spero almeno che sia buono»
Charles fa un sorriso e afferma:«Anche se fosse uno schifo lo apprezzerei, è pur sempre da parte della mia migliore amica e non lo rifiuterei mai»
Accenno un sorriso e torno a finire il mio muffin, una volta che entrambi abbiamo sbranato il nostro dolcetto, rimaniamo a chiacchierare un po' e quando Charles annuncia che per lui è ora di andare, mi dà un abbraccio e io mi ritiro in camera mia, stretta al mio cuscino e guardando la terza stagione de la casa de papel.

N/A
Ciao a tutti!
So che ho detto che non ci sarei stata fino a dicembre ma oggi è il compleanno di Charles e non posso non aggiornare.
Per cui TANTI AUGURI SHARL 🥳✨🎂🍰💕
Un saluto a tutti e lasciate una stellina se vi è piaciuto
-Lucrezia💕

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