11|Nonna LeClerc e nonna Bianchi

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20 aprile 2019
📍Principato di Monaco

🎧All of me- John Legend

È sabato e l'unica cosa che voglio fare è dormire, ma qualcuno decide di far saltare i miei piani suonando il campanello e facendomi odiare tutto e tutti.
Mi rigiro nelle coperte e tento di riprendere sonno, il campanello suona di nuovo e reprimo la voglia di spaccare la faccia all'essere che in questo momento è fuori dalla mia porta d'ingresso. Se il diretto interessato non ha bisogno di me in questo preciso istante, può anche passare più tardi.

Il campanello smette di suonare e sto per scivolare di nuovo nel mondo dei sogni quando il mio cellulare inizia a squillare senza sosta, lo afferro e sullo schermo il nome di Charles è l'unica cosa che vedo. Prendo un respiro profondo e rispondo:«Se mi hai svegliata per un motivo futile, ti trancio le gambe non appena ti vedo»
Chiudo la chiamata e sento la sua risata provenire da oltre la porta d'ingresso, non appena apro la porta Charles ride a crepapelle davanti a me mentre la mia faccia assomiglia a quella di uno zombie in uno dei classici film americani che trattano questo tema.

Riduco gli occhi a due fessure e sussurro in tono minaccioso:«Non è divertente»
Il monegasco entra nel mio appartamento e si accomoda sul divano, mi dirigo verso il frigorifero e afferro il cartone di succo d'arancia per poi versarmene un bicchiere.
«Cosa vuoi?» domando appoggiandomi al bancone della cucina mentre lui sta ancora ridendo, indosso un pigiama rosa con disegni di avocado, un regalo di Daniel per il mio compleanno altamente imbarazzante.
«Per prima cosa, voglio complimentarmi per il pigiama di alta classe» ride lui indicando il mio capo di vestiario.

«Ehi! È un regalo di Daniel, hai visto gli avocado, no?» chiedo bevendo un sorso di succo mentre Charles riprende a parlare:«Tralasciando l'ottimo gusto in fatto di moda del caro Daniel Ricciardo, volevo dirti che nonna Emma ti ha invitato a mangiare nella sua casa in collina a Pasqua. Non puoi dire di no»
Non appena sento nominare nonna Emma il succo mi va di traverso e inizio a tossire rumorosamente, non vedo nonna Emma da tantissimo tempo e posso dire che sono definitivamente eccitata di rivedere la nonna di Charles.

«Hai detto veramente nonna Emma?»domando per essere sicura di aver sentito bene e Charles annuisce, credo che dalla bocca mi sia uscito un gridolino acuto perché il mio migliore amico si avvicina a me dicendomi di calmarmi e che non si immaginava una reazione di questo genere.
«Non ti aspettavi una reazione di questo genere? Non vedo tua nonna da quando...» sto per terminare la frase quando mi accorgo di quello che sto per dire, scuoto la testa e reprimo il pensiero.
«Da quando?» chiede Charles, probabilmente deve essersi dimenticato o semplicemente è una delle informazioni meno importanti che deve tenere nella sua mente.

Il silenzio che aleggia tra noi mi costringe a continuare per evitare una situazione imbarazzante:«Da quando la mia si è ammalata di Alzherimer»
Dire queste parole è pari a sollevare un macigno e spostarlo per una distanza infinita, in poche parole mia nonna si ricorda tutto fino a poche settimane prima dell'incidente di Jules. Lo abbiamo scoperto perché dimenticava spesso il fornello della cucina acceso, ripeteva sempre cose già raccontate ma soprattutto era diventata molto aggressiva nei confronti del nonno, il quale non capiva il perché di questi attacchi d'ira.
Il nonno non riusciva più a gestirla, cosi l'abbiamo portata in un ospizio in cui è seguita da medici e in buona compagnia delle infermiere che organizzano giochi come bingo e tombola.

Quando posso vado a trovarla ma spesso mi dice quanto sei cresciuta! e ogni volta mi domanda dov'è Jules, è sempre un colpo basso e devo tentare di non scoppiare a piangere in sua presenza altrimenti si insospettirebbe. Le rispondo che è via per un Gran Premio oppure che aveva delle commissioni da fare, ogni singola volta domanda verrà a trovarmi presto? e sono obbligata a rispondere di si, che verrà presto.
Ci sono episodi in cui mi vede come la ragazza gentile e simpatica che viene a farle compagnia quando nessuno può farlo e non mi dice più un ti voglio bene da quasi quattro anni. In queste ultime settimane è peggiorata, fatica a mangiare da sola e comincia a diventare sempre più silenziosa.

COLLISION|| Charles LeClerc [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora