Devil and Angel fall in love

Por AUnicorn04

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IN REVISIONE Hannah è dolce, sempre sorridente, tenace. Capisce al volo le persone e ama avere il controllo s... Más

Prologo
Cast e Trailer
Cast e Trailer pt.2
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22

Capitolo 13

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Por AUnicorn04

"Più in alto" urlo allungando il braccio verso il cielo coperto di nuvole. Sembrano zucchero filato, schiuma vaporosa
"Dove vuoi finire? Tra le stelle?" ridacchia la mia sorellona dando un'altra spinta all'altalena su cui sono seduta. 
"Magari se incontro una supernova divento luminosa come lei" dico ricordandomi della storia che mi ha raccontato ieri Olivia sulle stelle morenti. 
"Ma tu sei già luminosa di tuo piccoletta." Mi stropiccia tutti i capelli togliendomi il cerchietto che avevo messo con tanta cura stamattina. 
"Eddai Liv, dammelo" piagnucolo cercando di mettere a posto il groviglio che ho in testa. 

"Vieni a prenderlo." Inizia a correre con il sorriso stampato in faccia e il cerchietto tra le mani. 
"Ti prendo!" rido, balzando giù dall'altalena, iniziando a correre nell'erba seguendo la sua maglietta rossa. 

"Aspettami Liv" dico con voce affaticata mentre lei continua a correre. 
"Olivia, dove vai?" urlo provando a raggiungerla ma più vado veloce più la sua maglietta diventa sfuocata. 
Il giardino incantato perde forma, i colori prima sgargianti si scuriscono, la luce dolce del sole viene sostituita delle ombre malvagi delle fiamme. Tutto il prato viene rimpiazzato da una strada buia illuminata solo da un lampione dalla luce traballante. 

Un gelo improvviso mi costringe a stringermi addosso la felpa argentata che indosso. Mi guardo intorno mentre sento un dolore fortissimo al fianco. Mi accascio per terra urlando a qualcuno di aiutarmi, peccato che la strada sia vuota. Urlo, strillo, piango ma nessuno mi sente.
La visione cambia di nuovo e mi trovo dentro una macchina, ma non una normale, una macchina rovesciata con i finestrini rotti, gli airbag scoppiati con fiamme e sangue intorno. 
"E' solo un sogno!" urlo anche se mi sembra tutto reale, tutto così doloroso. 

"Hannah" una voce sottile mi chiama. 
"Liv" urlo provando a scavalcare il cambio a mano per andare davanti. 
"Papà!" Appoggio una mano sulle labbra tremolanti quando noto il corpo di mio padre accasciato sul volante con la gamba schiacciata dall'altra auto in fiamme. 
"E' inutile," Liv afferra il mio braccio, "è già morto, e tra poco lo sarò anche io." Indica l'enorme ferita che ha in testa. 
"No, no, no" ripeto come un mantra. 
"E' tutto ok, piccoletta" sorride e, nonostante i suoi denti siano sporchi di sangue, il suo sorriso è sempre bellissimo. 
"Andrà tutto bene, sei più forte di quello che pensi." Stringe la presa sul mio braccio mentre inizia a tossire. 
"Non è vero." Le lacrime sgorgano dai miei occhi. 
"Sì, ne sono certa. Promettimi solo una cosa: farai di tutto per raggiungere il tuo sogno. Qual è?" 
"Diventare medico e impedire che le persone muoiano" dico come ogni volta che me lo chiede.
"Esatto, diventa il miglior medico di tutta New Orleans. Fallo per me, Hannah. Promettimi inoltre che sorriderai sempre nonostante tutto" mi sorride ancora una volta per poi chiudere gli occhi sempre con il sorriso stampato sulle labbra. 
"Lo prometto" sussurro mentre si fa tutto nero. 

Stacco la testa dal cuscino alzando il bacino velocemente. Faccio dei respiri profondi, mentre con le dita asciugo i residui delle lacrime. Ormai sono anni che succede, ogni tanto mi capita di risognare quella notte per poi trovarmi in lacrime e tutta sudata. Non so se l'ultimo momento dell'incubo sia accaduto veramente o sia solo un'immagine creata dal mio subconscio, ma ho promesso a mia sorella di sorridere sempre e di diventare medico. Ho intenzione di mantenerle quelle promesse.
Per questo mi alzo, tolgo le lenzuola bagnate per metterle a lavare e mi infilo nella doccia per un bagno rilassante con un sorriso tremolante stampato in faccia. 
Resto sotto l'acqua per un bel po', nonostante siano circa le cinque di mattina e potrei dormire almeno altre due ore, ma so perfettamente che non riuscirei ad addormentarmi, quindi decido di farmi coccolare dall'acqua calda il più possibile.  

Quando esco dalla doccia sento un rumore provenire da camera mia. Sto ferma qualche secondo stando attenta ad ogni minimo suono. Il più silenziosamente possibile afferrò il mio pantalone del pigiama, una vecchia tuta di Michael, e infilo una maglietta che ho pescato a caso dal cassetto.
Apro la porta cercando di non far rumore e faccio la stessa cosa cercando di non far scricchiolare il pavimento in legno. 
Quando entro camera noto la luce della mia camera accesa che illumina una figura sul mio letto. 

"Non urlare" dice la voce facendomi perdere un battito. 
"Blake? Ma...oddio...che ci fai qui?" balbetto passandomi una mano sulla faccia riprendendo un colorito normale dal bianco cadavere ad un rosa carne normale in pochi secondi. Che spavento! 
"Ti ho spaventato angelo?" mi chiede alzando il viso verso di me. Indossa una felpa nera con il cappuccio alzato e dei jeans blu con degli strappi, ai piedi i soliti anfibi.
"Tu stai scherzando vero? Mi hai spaventato a morte, non farlo mai più. Abbiamo una porta!"

"Cosa hai fatto alla faccia?" quasi urlo ancora quando, avvicinandomi, noto dei graffi e un alone violaceo intorno all'occhio sinistro. 
"Vuoi svegliare tutti?" mi riprende alzandosi dal letto.
"Risponderai mai ad una mia domanda?" sbuffo esasperata. 
"Forse." Si prende beffa di me mostrandomi il suo ghigno migliore. "Ho bisogno di qualcuno che sistemi questo e il mio taglio è peggiorato" mormora mostrandomi la prima ferita che gli ho curato, di un terribile colore rosso. Gli afferro la manica della felpa subito per poi tirarlo verso il bagno.

"Fai silenzio." Afferro il disinfettante e un po' di cotone idrofilo. Mi piego per afferrare un panno pulito e una bacinella che riempio con un po' d'acqua.
"Sulla ferita spalmati questa e prendi questo per il dolore" dico dopo avergli disinfettato e pulito il meglio possibile la cosa più grave.

"Siediti, adesso pensiamo alla faccia"
"Perché non hai fatto come ti ho chiesto?" gli chiedo irritata quando lo trovo ancora appoggiato alla porta invece di essersi seduto. 
Non dice niente, si avvicina a me prendendomi per le gambe facendomi sedere sul ripiano di marmo di fianco al lavandino. 
"Perché così è meglio" mormora mettendosi tra le mie cosce mentre si toglie il cappuccio. Sono in imbarazzo ma il senso del dovere prende giustamente il sopravvento e faccio quello che devo fare. Immergo il panno nell'acqua cercando di non pensare troppo alle sue mani sulle mie gambe. 

"Questa scena mi sembra piuttosto familiare" dice mentre passo il panno sul taglio sullo zigomo e su quello sul sopracciglio destro per togliere il sangue secco. 
"Non è colpa mia se vuoi fare sempre a botte" dico mentre imbevo il batuffolo di cotone nel disinfettante. Lui sbuffa. 
"Questo brucerà un po' " lo avviso per poi appoggiare il batuffolo sui tagli. 
"Come hai fatto ad entrare?" Cerco di distrarlo dal dolore che sta provando visto che serra la mascella e stringe la presa sulla mia coscia destra. 
"La tua finestra dà su una stradina dove c'è un enorme albero su cui sono riuscito ad arrampicarmi. Non dovresti lasciare la finestra aperta angelo, qualche malvivente potrebbe entrare." Fa un mezzo sorrisetto per provocarmi. 

"Come facevi a sapere che quella è la mia finestra?" domando innocente.
"Io sono già stato a casa tua, tu non ricordi. Dormivi, vai a letto come le galline. Non ti aspettavo sveglie infatti, tutto ok?" schiocca la lingua sul palato.
"Ero andata semplicemente a bere," mi rabbuio, "E comunque mi dispiace che mi hai dovuto portare fino in camera mia quella sera". Devo cambiare discorso. Preferisco mettermi in imbarazzo pur di non parlare del mio passato, non oggi, non dopo quella crisi. Inizio a giocare con i miei capelli come ogni volta che sono nervosa o imbarazzata perché capisco che la mia risposta esaustiva non gli è bastata ma grazie a Dio regge il gioco lasciando da parte l'argomento incubi.
"Non devi scusarti ogni volta Hannah" mi osserva.

"Allora perché hai i capelli bagnati? E perché hai gli occhi arrossati?" domanda sfiorando una ciocca dei miei capelli ancora umida. Pensavo avrebbe lasciato nel dimenticatoio le domande su cosa fosse successo prima che arrivasse ma insiste 
"Risponderò alla tua domanda se tu rispondi alla mia" dico mentre afferro una garza che applico sul taglio più grande, quello sullo zigomo. Se vogliamo parlarne allora userò tutto ciò a mio vantaggio.
"Spara" mi incita.
"Perché sei qui? Sei sparito, dove sei stato fino adesso?" sgancio la bomba mentre afferro una crema per gli ematomi. Da quando i suoi amici avevano chiesto a me informazioni non avevo più avuto alcuna notizia né da loro né da lui. Nessuna fa le entrate in scena come Blake .
"Sono due domande" sbuffa.
"Anche le tue." Questa volta è il mio turno di sogghignare quando vedo la sua espressione stupita.
"Tuochè angelo. Sai sorprendermi," scuote la testa divertito, "va bene" 

"Stai fermo" sussurro iniziando ad applicare la crema intorno al suo occhio sentendo un brivido partire dalle mie dita che toccano la sua pelle sensibile.
"Ho chiesto prima io, quindi mi sembra giusto che tu risponda per prima" parla mentre mi osserva ogni mio movimento.
"Hai davvero accettato la mia proposta?" A momenti mi si stacca la mascella per lo stupore. 
"Sono un uomo d'onore io" ridacchia. 
"Ok, ho avuto un brutto sogno e mi sono svegliata. Sapendo che non sarei più riuscita a dormire ho fatto una doccia," rispondo sbrigativamente alle sue domande, "tocca a te" 
"Sono qui perché mi hanno detto che mi cercavi. Ti sono mancato?" ammicca. 
"Cosa...intendi...chi?" balbetto mentre arrossisco. Lui non mi è mancato, non può mancarmi. 

"Ho saputo che hai conosciuto Adrian e Ashton." Adesso capisco, non vedo quei due da quando mi hanno chiesto informazioni sul moretto qui presente cioè due giorni fa.
"Tu sai sempre tutto?" La butto sul ridere. 
"Mi piace informarmi su quello che mi interessa" alza le spalle distogliendo lo sguardo dal mio. Io gli interesso? Impossibile.

"I tuoi amici mi hanno chiesto se sapevo dov'eri visto che sei sparito. E' tutto ok? Centra sempre..." sussurro sperando di non farlo innervosire. 
"Ho avuto un problema che ho dovuto risolvere, tutto qui." Torna a guardarmi, noto la mascella serrata come i pugni. 
"E hai dovuto usare la forza per farlo?" Faccio un cenno verso i vari segni che ha sulla faccia.
"Questi non centrano niente con quello che ho dovuto fare in questi giorni, questi tagli sono freschi. Mi serviva un medico e sono venuto dalla mia infermierina personale." Si passa la lingua sul labbro inferiore avvicinandosi sempre di più. 

"E se ti avessi cacciato, sai non dovrei fare  entrare sconosciuti in casa. Saresti morto dissanguato? Esistono gli ospedali Blake, sono seria" dico mentre osservo la sua bocca. 
"Sei troppo buona, non mi avresti mai cacciato dopo aver visto le ferite" ribatte spostando il suo sguardo dai miei occhi alle mie labbra. Tira il mio corpo più vicino al suo facendomi risucchiare l'aria tra i denti.

"Cosa vuoi Hannah?" chiede con voce bassa ed estremamente sexy.
"Cosa intendi?" sussurro mentre lui passa un dito sulla mia guancia calda sfiorando le lentiggini.
"Mi tenti" esordisce toccando le mie labbra facendomi sussultare. Libera il mio labbro dai denti, non mi ero neanche accorta di starmi morendo il labbro.
"Non è vero. Io non mi presento in casa di altri alle cinque di notte" farfuglio mentre lui continua ad accarezzare ipnotizzato il mio labbro inferiore che brucia sotto il suo tocco.
"Touché un'altra volta"

Avvicina il viso al mio facendo accelerare il mio respiro e i battiti del mio cuore. Sfiora il mio naso con il suo in una carezza dolce in contrasto con la presa ferrea sui miei fianchi dove le sue mani sono risalite. Io sono ipnotizzata dai suoi occhi così azzurri, così profondi, così belli. 
Le sue labbra carnose sono sempre più vicine alle mie quando dei trilli rumorosi spezzano l'atmosfera diventata fin troppo calda. 

Blake impreca per poi staccarsi velocemente dal mio corpo e rispondere al telefono che ha estratto dalla tasca dei jeans. 
Io mi passo una mano sulle guance costatando che sono accaldata. Cerco di mettermi a posto i capelli per prendere l'espressione più calma possibile cercando di reprimere ogni sensazione che sto provando. Con un balzo scendo dal ripiano ricomponendomi.
"Che cazzo vuoi Ash?. Sì. Perché? Va bene, sto arrivando. Non fate niente finché non arrivo e dì a Lizzie di non fare cazzate" sbraita Blake contro il suo interlocutore, Ashton. Il nome Lizzie mi fa bloccare sul posto. Chi è? Un'altra delle mille ragazze che gira intorno a Blake? Eppure mi sembra di aver già sentito questo nome...

"Devo andare Hannah" Blake mi richiama dai miei pensieri. La sua espressione è tornata quella fredda e distaccata di sempre, preferisco il Blake di prima, quello scherzoso e più aperto. 
"Ok, capisco" sospiro triste uscendo dal bagno per dirigermi in salotto. Sento i suoi passi seguirmi. 
"Ciao" dico semplicemente aprendo il portone per farlo uscire mentre gioco con il mio anello nella mano sinistra. 
"Oggi hai lezione di astronomia con Brown?" mi chiede. 
"Sì, come fai a saperlo?" aggrotto le sopracciglia in un'espressione perplessa. 
"Anche io sono stato preso" mi rivela.
"Davvero?" chiedo stupita. 
"Solo perché non vengo spesso a lezione non significa che io sia stupido" serra la mascella arrabattato. 
"Non intendevo quello, lo sai" afferro il suo braccio. Il suo sguardo si posa proprio sulla mia mano fulminandola. Non credo affatto che Blake non sia portato per lo studio e di certo non è uno stupido, anzi credo sia molto intelligente.

"Ci vediamo lì, sempre se verrai" bisbiglio insicura.
"Ci sarò." Dietro quelle parole sembra esserci di più, un qualcosa che scatena le famose farfalle nel mio stomaco. 

"Grazie Hannah" mormora avvicinandosi e lasciando un bacio tra i miei capelli praticamente asciutti. Esce dal porta facendomi tornare a respirare normalmente. 
Mi appoggio allo stipite della porta chiudendo gli occhi cercando di calmare il battito impazzito del mio cuore. La sua voce, il suo profumo, il suo tocco, lui sembra essere ancora qui di fianco a me. Sto impazzando ed è tutta colpa di Blake Davis. 


Ciaooo, 
Nuovo capitolo, felici? Che ne dite? 
Capitolo triste per la nostra protagonista che "ricorda" la sera in cui sono morti suo padre e sua sorella😢. In compenso si è trovato un bel moro in camera, non gli è andata poi così male🤣😏. Quanto sono belli Hannah e Blake? Avete un nome per la ship?❤
Blake riceve una strana telefonata proprio nel momento scottante (peccato😈🤷‍♀️)
Cosa nasconde Blake? Perché a volte sparisce? E chi è questa Lizzie?
A presto e scusate se ci sono errori, 
AUnicorn04



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