COLLISION|| Charles LeClerc [...

By lucreziasstories

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All rights reserved to @lucreziasstories (La storia sarà revisionata a breve) «Se chiedete a un bambino di di... More

0|Prologue
1|Gelato alla fragola
2|Conoscenze
3|Neve
4|Un Babbo Natale taglia XS e un'elfa
5|«TOMBOLA!»
6|Il giorno dei Cupidi
7|Prosciutto e avocado
8|Come ai vecchi tempi
10|Rookie alla riscossa
11|Nonna LeClerc e nonna Bianchi
12|«Baku è la città dei motori in fiamme»
13|Caput mundi
14|Riflessioni
15|«Tappeto rosso e si va in scena!»
16|Cinquanta volte Canada
17|Seb e Hanna
18|Spuntatina
19|«Mai sentita la parola "smalto"?»
20|Prendi fiato e ricomincia
21|What a race!
22|Chiacchiere a cuore aperto
23|«Ripeti con me, ragazzo. "Hakuna Matata"»
24|Schianti, lacrime, silenzi e dediche
25|Inferno Rosso
26|Jimmi'z
27|Fotografia
28|Glitter
29|Arigato (感謝)
30|Ritiri e acquisti dell'ultimo minuto
From Lucrezia to Charles
Sequel!

9|Mare e primi appuntamenti

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By lucreziasstories

4 aprile 2019
📍Principato di Monaco

🎧 Strip that down- Liam Payne ft. Quavo

Gli ultimi due giorni sono stati caratterizzati dal guardare una maratona de Il Trono di Spade con Daniel e Max mangiando schifezze e tanto cioccolato. Ma oggi ho deciso di prendermi una giornata per me, mi sono fatta un bagno rilassante e dopo tanto tempo sono andata dalla parrucchiera per sistemarmi il cespuglio che mi trovo al posto dei miei capelli. Riflettendo sulle cose che non faccio da tempo, c'è anche la casella andare al mare ed una cosa che mi piace di Montecarlo è il fatto che sia proprio sulla costa.

Conosco una spiaggia che non è mai affollata perché nessuno la conosce e la maggior parte dei turisti che viene qui visita i monumenti principali di Montecarlo, mentre la restante minoranza dei turisti passa il tempo sulle spiagge frequentate dai VIP.
Spengo il cellulare di modo che nessuno possa disturbarmi e mi avvio verso la spiaggia, ogni tanto qualcuno mi ferma e mi chiede di fare una foto oppure di fargli un autografo. Una bambina con il cappellino dell'Alfa Romeo mi indica e la mamma la rimprovera ma non appena nota che sta indicando me, guarda la figlia comprensiva e si incammina nella mia direzione.

«Mi fai un autografo?» domanda la bimba, tendendomi un quaderno, la madre chiede:«Come si dice, Emilia?»
La bambina capisce cosa sta intendendo la madre e aggiunge:«Per favore» sorrido, prendo il quaderno e ci traccio sopra la mia firma mentre la bimba è in trepidante attesa. «Ecco qui, Emilia» dico restituendole il quaderno e la piccola mi getta le braccia al collo ringraziandomi.
La saluto con un cenno della mano e continuo la mia camminata verso la spiaggia isolata, una volta arrivata inspiro l'aria carica di salsedine e lascio che questa mi scompigli i capelli, anche se sono appena stata dalla parrucchiera.

Mi siedo sulla sabbia e osservo il mare che oggi è tranquillo proprio come me. Quando ero ragazzina facevo un gioco, urlavo al mare tutto quello che non mi andava bene della mia vita e lo guardavo portarselo via, onda dopo onda.
Una volta ho persino urlato di odiare la mia vita perché mi aveva portato via Jules senza nemmeno chiedermi il permesso, avevo gridato che non volevo più correre e avevo pregato Dio di restituirmelo, anche se sapevo che non avrebbe funzionato.
«Pensavo di essere l'unico a conoscere questo posto, ma a quanto pare mi sbagliavo!» esclama una voce alle mie spalle.

Mi volto di scatto e Will sta diminuendo sempre di più la distanza che ci separa, nel poco tempo che ci siamo frequentati ho apprezzato la sua presenza, mi ha fatta ridere e con lui il tempo passa velocemente. Si siede accanto a me e osserva il mare senza dire una parola, qualche gabbiano vicino a noi gracchia e poco dopo si solleva in volo verso l'azzurro del cielo.
Rimaniamo così per qualche minuto finché Will non mi richiama alla realtà dicendo:«Stasera usciamo e non accetto un no come risposta»
Sono spiazzata però riflettendoci può essere un occasione per tentare qualcosa con Will, annuisco e ci incontreremo questa sera alle otto sotto casa mia.

«Mi dici almeno dove mi porti?» rido afferrando la mano che mi sta porgendo per rialzarmi, cerco di levare la sabbia che si è depositata sui miei jeans e lui afferma:«No, cherie. Lo scoprirai»
Saluto Will e corro verso il mio appartamento, in una situazione come questa ho bisogno di Cate, afferro il cellulare e compongo il suo numero.
«A meno che non sia un'emergenza, non sono disponibile» afferma Cate dall'altra parte del telefono, sollevo gli occhi al cielo e ribatto:«Alza il sedere dal divano, perché è li che ti trovi e vieni a casa mia. Will mi ha chiesto di uscire»
Sento un gridolino che mi fora i timpani e un suo arrivo subito, chiudo la chiamata e non appena intravedo il mio appartamento, Cate è davanti all'entrata.

«Non ci credo! Emilie esce con qualcuno!» ride e inizia a chiedermi i dettagli della serata, dove mi porterà, cosa faremo ma soprattutto cosa mi metterò.
«È proprio per questo motivo che ti ho chiamata Cate, non so cosa mettermi!» strillo esasperata, spalanca gli occhi e mi prende per un braccio sussurrando:«Prepara la carta di credito, ragazza. Andiamo a fare spese!»
Per fortuna che indosso un paio di scarpe comode!

Giriamo per l'unico centro commerciale presente nel Principato e Cate mi obbliga a provare ogni abito esistente, purtroppo sono tutti troppo scollati, troppo corti o troppo appariscenti.
«Come fa a non piacerti nulla? Hai guardato...» dice Cate mentre osservo alcuni abiti ma uno in particolare colpisce la mia attenzione. Spalanco la bocca e non appena la mia amica intercetta l'abito mi risponde:«No, tutto ma quello no! È troppo rosso!»
Mi avvicino per osservarlo meglio, è un abito con una gonna non troppo ampia che arriva fino al ginocchio, uno scollo a cuore e del pizzo altrettanto rosso ricopre le braccia e parte del corpetto.

«Fammelo almeno provare!» dico con sguardo supplichevole e lei acconsente con uno sbuffo, entro nel camerino entusiasta e non appena lo indosso, mi sento tutt'altra persona. Questa non sono io, questa non è la solita ragazza che si nasconde dietro un casco e non è la solita ragazza che mette le sneakers al posto delle scarpe con il tacco. Questa è una nuova me, liscio la gonna e sento Cate che dall'altra parte della tenda mi richiama.
«Sei bellissima!» esclama quando sono uscita dal camerino e un sorriso si apre sul suo volto, mi guardo allo specchio per l'ennesima volta e mi ripeto le parole appena pronunciate dalla mia amica, sei bellissima.
«Lo dici perché lo pensi o solo perché mi piace questo vestito e non vuoi offendermi?» domando voltandomi verso di lei, a quell'affermazione Cate spalanca gli occhi e sbuffa.

«Lo penso veramente, Emilie. Altrimenti gli avrei dato fuoco!» ride lei e non posso fare a meno di seguirla.
«Uh, vado a cercare un paio di scarpe con il tacco! Ne ho viste un paio laggiù e credo che staranno benissimo!» dice Cate ma prima che possa dirle che non voglio scarpe con il tacco, lei è già sparita nel negozio.
«Ehi! Ti stai preparando per il Gala della FIA? Un po' in anticipo, signorina» scherza l'immagine di Charles nello specchio, faccio una risata finta e mi volto verso il mio migliore amico incrociando le braccia al petto.
«E tu che ci fai qui? Cercavi un vestito che rendesse giustizia alle tue curve?» lo prendo in giro mentre lui scuote la testa.

«No, certo che no! Chantalle deve partecipare al matrimonio di sua cugina, ma non ha un abito adatto, quindi siamo venuti qui» esordisce lui e poco dopo intravedo Cate che sta arrivando con due paia di scarpe rosse in mano.
«Con o senza plateau?»chiede Cate «Oh... ciao Charles!» esclama non appena nota la presenza accanto a lei, osservo i due modelli di scarpe rosse che mi sembrano identici.
«Direi che quelle con il plateau vadano meglio e...» affermo tendendo la mano affinché Cate mi porga la scarpe ma Charles mi dà uno schiaffetto su di essa, lo guardo stupida mentre lui aggiunge:«Con il plateau ti verranno le vesciche, ti consiglio senza»

«Vuoi farmi sembrare più bassa, vero?» chiedo dopo averlo squadrato da capo a piedi, il monegasco risponde con un no un po' incerto e alla fine decido di chiedere a Cate.
«Direi senza, dato che Will non è poi così alto» esordisce Cate ma non faccio in tempo a zittirla e mi porto una mano sugli occhi per evitare di vedere la reazione di Charles, se è simile a quella del Bahrain farà saltare in aria l'intero negozio!
«Quindi tu e Will uscite insieme ora? Cioè, tu e Will Harper? Wow!» esclama una quarta voce che riconosco essere di Chantalle, mi costringo a rispondere di nel tono più dolce che riesco a rivolgere alla bionda e sul suo volto si allarga un sorriso grande quasi quanto la Muraglia Cinese.

«Beh, alla fine seguirò il vostro consiglio, meglio senza» dico per togliermi dalla situazione in cui mi trovo ed entro in camerino per cambiarmi. Mi appoggio al muro e mi guardo allo specchio per poi ripetere le parole di Cate. Sei bellissima. Due parole che non sentirò mai e poi mai dire dalla persona che veramente voglio che me le dica.

__________________________

«Emilie, tutto ok? Non stai bene? Ti viene da vomitare o peggio, da svenire?» domanda Cate premurosa come sempre e preoccupata per me, rispondo dicendo che sto bene anche se è da quando ce ne siamo andata dal negozio che non apro bocca.
«Sei sicura di volerci provare con Will?» chiede afferrando una sedia e sedendosi davanti a me, annuisco con fin troppo entusiasmo.
«E Charles?» azzarda lei e ha toccato il tasto giusto, il grande pulsante rosso che attira tutti. Charles è il mio pulsante rosso, e non è grande ma a dir poco enorme.

«L'hai capito, eh?» domando abbassando lo sguardo sulle calze che mi coprono i piedi, Cate sospira:«Quando lo guardi ti brillano gli occhi»
Scuoto la testa e mi alzo di scatto dalla sedia mentre la mia migliore amica rimane sorpresa dal mio gesto così brusco, mi porto una mano sugli occhi ed esclamo:«Hai ragione, forse provo qualcosa!»
Cate alza le sopracciglia come per dire non raccontare stronzate e sbuffo:«Ok! Mi sono innamorata di Charles! Ma che senso ha correre dietro un uomo che non mi vorrà mai?»
La mia migliore amica alza gli occhi al cielo e io indico le scarpe appena comprate:«Ho delle scarpe troppo costose, e non lo dico solo perché sembra una battutina stronza ma perché è vero»

Dopo questa affermazione la mia amica spalanca gli occhi e scoppia in una risata a cui si aggiunge la mia.
«Però è vero... quelle scarpe costano un occhio della testa! Ma di cosa sono fatte?! Sotto quel rosso si nasconde dell'oro, per caso?» dico facendo aumentare la risata della mia migliore amica che poco dopo si impone di smettere.
«Adesso basta, devi preparati. Ti trucco io!» strilla facendomi sedere, in tutta risposta dico:«Mi pasticcerai la faccia, giusto?»
«Giusto un po'...» afferma Cate e inizia a passarmi sulla faccia un pennello con setole troppo morbide e che mi fanno il solletico.

__________________________

Cate mi sta aiutando a tirar su la zip che ho sulla schiena quando il campanello suona, segno che Will è arrivato. Sto per andare a rispondere ma Cate mi consiglia di farmi desiderare, che cosa stupida! dico a me stessa mentre infilo le scarpe.
«Un momento!» strillo mentre mi infilo le scarpe, poco dopo mi dirigo alla porta e Will è davanti a me, vestito di tutto punto. La camicia bianca si adatta perfettamente al suo corpo slanciato, la giacca nera gli calza pennello e la cravatta nera da un tocco di classe al suo look. Assomiglia a un cameriere penso ma scaccio subito questo commento e afferro la mia pochette rossa.

«Wow» sussurra lui, a quanto pare il mio corpo fasciato da questo abito fa un certo effetto, o forse è solo sorpreso di vedermi con qualcosa che non sia una tuta dell'Alfa Romeo.
«Riportala qui per mezzanotte!» esclama Cate per alleviare la tensione che in questo momento mi sta tenendo ferma alla porta d'ingresso, la mia migliore amica sta fingendo di essere la mia coinquilina per non destare sospetti. Esco di casa, Cate ci augura di trascorrere una buona serata e chiude la porta, infilo il mio braccio sotto quello di Will e gli domando:«Allora mio galantuomo, dove andiamo?»
Will ridacchia e mi apre la portiera della sua auto, un Audi nuova di zecca, poco prima di chiuderla risponde:«In un posto molto speciale, madamigella»

Il viaggio verso la meta è piuttosto breve, il mio ristorante italiano preferito è proprio davanti a me, si affaccia sul mare e non posso chiedere una serata migliore di questa, in più qui è tutto delizioso!
Al tavolo siamo seduti con solo un lume di candela che ci separa, per la sala echeggiano diversi dialetti italiani e tutti sembrano felici come non mai, beviamo buon vino rosso e ogni tanto guardo il suo viso, studiando ogni singolo dettaglio.
Dopo cena, passeggiamo sulla spiaggia al chiaro di Luna con il sottofondo delle onde che si infrangono contro la costa, le dita di Will si insinuano alla ricerca delle mie e senza pensarci due volte, gli stringo la mano.

«Guarda che splendida Luna!» sussurro fermandomi sulla sabbia e osservando l'astro lattiginoso mentre la brezza mi muove i capelli.
«Sai cos'altro è splendido?» domanda mentre con la coda dell'occhio noto che mi sta guardando, mi volto verso di lui e, anche se conosco questo stupido giochino, voglio dargli soddisfazione.
«No, che cosa?» chiedo incastrando i miei occhi nei suoi, fa un sorriso e mi poggia la mano libera sulla guancia per poi accarezzarla dolcemente con il pollice. In questo momento, sento delle farfalle nello stomaco e la testa mi gira vorticosamente come se fossi dentro una centrifuga.
«Tu, Emilie» risponde e lentamente il suo viso si avvicina al mio, non so se sono pronta per questo ma non appena le sue labbra entrano a contatto con le mie, ho perso ogni lume della ragione.

La sua mano abbandona la mia guancia per appoggiarsi sul mio fianco e portarmi più vicino a lui, mentre le mie vagano alla ricerca di un appiglio che viene identificato nel suo collo. Lo cingo con le braccia e in questo momento mi sento leggera come una piuma, a un passo dal cielo.
Poco dopo, appoggia la fronte alla mia ed entrambi sorridiamo, sono due sorrisi talmente grandi che mi fanno male le guance, continuiamo la nostra passeggiata mano nella mano e con la testa tra le nuvole.

In poco tempo sono davanti a casa, due minuti prima del coprifuoco datomi da Cate, Will mi apre la portiera e mi aiuta a scendere, mi accompagna davanti alla porta d'ingresso e in questo momento tocca a me parlare.
«Grazie mille per questa serata, mi è piaciuta davvero» dico passandomi la pochette da una mano all'altra mentre prende dei respiri profondi per calmare il mio tremore alle gambe.
Sorride e mi lascia un soffice bacio sulla labbra:«Anche a me. Buona notte, Emilie»
«Buona notte, Will» rispondo e successivamente mi volto ad aprire la porta di casa.

Una volta dentro il mio appartamento, noto che Cate sta guardano un film comico mentre io ho una confusione colossale nella testa.
Mi appoggio alla porta e mi porto le mani tra i capelli mentre realizzo ciò che ho fatto, ho baciato Will Harper e mi è piaciuto da morire.
Finalmente Cate si accorge della mia presenza e domanda eccitata:«Allora, come è andata? Voglio tutti i dettagli! Avanti, siediti!»
Rimango bloccata, appoggiata alla porta e rispondo:«Ci siamo baciati» sento una lacrima solcarmi la guancia e la scaccio con un gesto repentino.

«Ma, perché stai piangendo?» domanda spegnendo la televisione e venendo nella mia direzione, mi poggia le mano sulle spalle e mi guarda negli occhi come se volesse scoprire se Will abbia fatto qualcosa di sbagliato
«Perché mi è piaciuto e non credevo che potesse essere così bello!» esclamo con la voce impastata dalla lacrime mentre Cate mi accoglie tra le sue braccia e mi consola come la sorella che non ho mai avuto.

N/A
DAN DAN DAAAAAN
Ed ecco qui un capitolo decisamente strano!
Emilie continua a non capire il comportamento di
Charles, forse Cate sa qualcosa?
Bwoah chi lo sa!
Se volete potete linciarmi, odiarmi e fare qualsiasi altra cosa ma prometto che da adesso in poi
le cose si faranno un po' più interessanti!
All the love
-Lucrezia🥰

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