Fino alla fine || Federico Be...

By nowhereissafe

403K 9.4K 3.1K

Olivia, studentessa ventiduenne di lingue, si trasferisce a Torino con il padre dopo la separazione dei suoi... More

Uno {Prologo}
Due
Tre
Quattro
Cinque
Sei
Sette
Otto
Nove
Dieci
Undici
Dodici
Tredici
Quattordici
Quindici
Sedici
Diciassette
Diciotto
Diciannove
Venti
Ventuno
Ventidue
Ventitré
Ventiquattro
Venticinque
Ventisei
Ventisette
Ventotto
Ventinove
Trenta
Trentadue
Trentatré (❤)
Trentaquattro
Trentacinque
Trentasei
Trentasette
Trentotto
Trentanove
Quaranta
Quarantuno
Quarantadue
Quarantatré
Quarantaquattro
Quarantacinque
Quarantasei
Quarantasette
Quarantotto
Quarantanove
Cinquanta
Cinquantuno
Cinquantadue
Cinquantatré
Cinquantaquattro
Cinquantacinque
Cinquantasei
Epilogo
Ringraziamenti

Trentuno

7K 159 79
By nowhereissafe

Torino, 2 agosto 2017

"Papi, sbrigati, non voglio fare tardi" richiamo a gran voce mio padre. E' almeno mezz'ora che è in bagno a prepararsi e siamo in ritardo. Oggi abbiamo deciso di andare a vedere gli allenamenti della prima squadra a Vinovo.

Papà se lo merita, non esce praticamente mai a causa del lavoro che lo tiene sempre impegnato e, quando Federico lo ha ufficialmente invitato a vedere una sessione di allenamenti, stava facendo letteralmente i salti di gioia sul letto.

"Eccomi, quanto sono bello?"

Scuoto la testa sorridendo, pensando alla forza che ha mio papà dentro alle vene. Tra una settimana dobbiamo tornare a Milano per la separazione con la mamma e, nonostante tutto, sembra che niente lo possa scalfire. Ma io lo conosco meglio di quanto conosca me stessa e so che anche se non lo da a vedere, soffre e piange di nascosto, quando è sicuro che nessuno lo veda.

"Sei senza dubbio il papà più bello del mondo" gli circondo la vita con un braccio e gli lascio un bacio sulla guancia, leggermente ruvida per la barba incolta. Prendiamo l'ascensore e andiamo in garage, saliamo in macchina e partiamo verso il centro degli allenamenti juventino.


***


"Oggi finalmente conoscerò Federico, allora?" Si volta verso di me, togliendo per un secondo gli occhi dalla strada.

"Sì, ma ti prego papi, non fare come tuo solito" mi giro nella sua direzione, pregandolo con gli occhi di non uccidere il mio ragazzo.

"Non ti preoccupare, conosco già Bernardeschi il calciatore, ma ora mi interessa conoscere Federico, il ragazzo della mia bambina" allunga una mano e stringe la mia, come per infondermi coraggio.

Penso di essere più nervosa ed imbarazzata di lui. Non è una cosa che succede tutti i giorni di presentare il tuo nuovo fidanzato a tuo padre, per di più se stiamo parlando di uno dei calciatori della Juventus. 


Chat Whatsapp tra Olivia e Federico

Olivia: Ricordami come ti è venuto in mente di invitare mio papà...

Federico: Perchè lo voglio conoscere

Olivia: Ti sto odiando

Federico: Perchè? Non preoccuparti, andrà tutto bene

Olivia: Ti prego, comportati normale, come se lui non ci fosse

Federico: Ti dai una calmata? Stai tranquilla

Olivia: Non dirmi di stare calma

Federico: Ci vediamo tra poco, andrà bene, bimba


***


Siamo sugli spalti a Vinovo mentre i ragazzi finiscono gli esercizi a coppie, prima di dare inizio alla partitella che conclude l'allenamento. Mio padre è visibilmente emozionato, lo guardo con la coda dell'occhio e sento tutto l'amore che prova per questa squadra.

In questo momento non vedo mio padre, ma un tifoso che non ha mai avuto la possibilità di vedere i suoi beniamini giocare dal vivo, soltanto in televisione. Segue i movimenti di tutti i calciatori, non perde di vista la palla e posso giurare che abbia gli occhi un po' più lucidi del solito.

Federico è in coppia con Paulo e, mentre va a prendere una bottiglietta d'acqua dalla panchina prima di cominciare la partita, alza lo sguardo verso le tribune. Sul suo viso si allarga un sorriso a 32 denti e muove il braccio destro nella nostra direzione.

Alzo timidamente la mano per rispondere al suo saluto e mi giro immediatamente verso mio padre, che mi sta già fissando.

"Che c'è, papi?"

"Nulla, ti vedo felice" risponde semplicemente.

"Sono felice" sussurro, abbassando la testa, probabilmente rossa come un peperone.

"E io sono felice per la mia bambina." Mi attira a se' abbracciandomi, stringendomi forte tra le sue braccia. In questo momento non mi interessa se ci sono le altre fidanzate che mi guardano male, l'approvazione di mio papà è la cosa più importante del mondo per me ed ora posso dire di essere un po' più tranquilla.

"Scambi più veloci, siamo troppo lenti!" 

La voce inconfondibile di mister Allegri mi riporta alla partita appena iniziata. Io e mio padre giriamo immediatamente lo sguardo verso il campo e seguiamo tutte le azioni come se fossero gli ultimi minuti della finale di Champions League.

"Tutti i passaggi devono essere perfetti, non ci dobbiamo accontentare!" 

L'allenatore toscano si fa sentire anche dalla panchina. Sono rimasta molto colpita da come interagisce con i ragazzi, si vede che ci tiene davvero tanto e fa di tutto per portarli sempre più in alto. Anche se mi fa un effetto strano vederlo con la tuta della Juventus, sono abituata a vederlo urlare in giacca e cravatta.

"Berna, crossa in area da Mario!" 

Federico è quasi alla fine del campo, sul lato destro, davanti a lui Alex Sandro non lo perde di vista un momento. Se si porta avanti ancora di più la palla, la perderà, e non è detto che vada in calcio d'angolo. Mario è in area di rigore, unica punta della squadra di Federico, ma è marcato a uomo da Giorgio Chiellini. Se crossa nella sua direzione, il numero 3 la prenderà in anticipo e l'azione che è iniziata al limite dell'area avversaria sarà mandata in fumo.

C'è una mossa migliore. Nessuno se l'aspetterà.

"Fede, passala a Paulo!" Urlo alzandomi in piedi, sovrastando la voce del mister.

Federico pare sentirmi, perchè di esterno sinistro passa la palla verso il centro del campo a Paulo che, smarcato, sfodera un sinistro imprendibile sotto al sette. 

GOL! 1 - 0

Solo in quel momento mi accorgo di quello che ho appena fatto, quando mio padre mi prende per una mano e mi invita a risedermi sulla sedia, cercando di non dare ancora più spettacolo.

Il numero 33 si gira verso la mia direzione e mi manda un bacio, che mi fa sorridere come un'imbecille, per poi correre verso il nuovo capitano bianconero, il quale gli da il cinque e corrono insieme verso il centro del campo.


***


"Sono mortificata, non volevo mancarle di rispetto, non so che mi è preso" chiedo gentilmente scusa a mister Allegri non appena finisce l'allenamento, correndo in campo.

"Olivia, non mi devi chiedere scusa, anzi, è stata una scelta brillante, sei brava" l'allenatore livornese mi sorride sinceramente, dandomi una pacca sulla spalla. "Uno di questi giorni vieni in panchina dopo lo stage, mi servirebbero dei consigli al di fuori dei miei collaboratori."

Ed è con queste parole che mi stringe la mano e sparisce negli spogliatoi, esattamente come fa dopo ogni partita.

"Da quando fai l'allenatrice?" La voce di Miralem mi riporta alla realtà, dato che avevo perso ogni connessione con il mondo dopo le parole del mister.

"Ho un sacco di talenti nascosti" mi giro verso il mio migliore amico e lo abbraccio, scompigliandogli i capelli sudati.

"GOLAAAZOOO!" Un euforico Paulo Dybala mi solleva da terra arrivando da dietro e mi fa roteare, senza smettere di ridere. "Max non ti ha nemmeno uccisa, è un miracolo" scherza l'argentino.

"Sei stato bravissimo" gli dico una volta che mi ha rimesso con i piedi per terra, aggrappandomi alle sue spalle per non cadere.

"Merito tuo, lo schema era crossare in area" aggiunge il numero 10 mentre ci dirigiamo tutti e tre verso le panchine per ripararci dal sole cocente di agosto.

"Era una mossa idiota, Chiello avrebbe anticipato Mario senza problemi e poi tu eri smarcato, al limite dell'area, sarebbe stata un'eresia non farti tirare uno dei tuoi gioielli" rispondo spettinando Paulo, che mi fulmina con lo sguardo per un secondo. I capelli per lui sono sacri, l'ho visto guardare male persino Oriana una volta quando si è permessa di farlo.

"E' ufficiale, ti voglio come vice allenatore" sentenzia l'argentino. Sorrido gettando le braccia al collo di Miralem e Paulo, liberandomi in una fragorosa ed inspiegabile risata.

"Troppo gentili, sono solo una tifosa che ama il calcio più della propria vita" alzo le spalle, facendo finta che quello appena detto non sia il sogno della mia vita. "Comunque, dov'è Federico?" Chiedo mentre mi guardo intorno, ma non vedo più nessuno sul campo da gioco.

"E' con tuo padre" Miralem indica gli spalti poco distanti dall'uscita per gli spogliatoi, dove vedo mio papà e Federico parlare tranquillamente. Non riesco a capire cosa dicono, ne' tanto meno a leggere il labiale, ma li vedo rilassati.

"Stai tranquilla, tuo padre è una brava persona e Federico ti adora, andrà tutto bene" Miralem mi prenda una mano nella sua e mi lascia un bacio sulla guancia, per tranquillizzarmi.

"Speriamo bene" mi giro verso di lui, sospirando leggermente a causa del nervosismo.


***


"Pulce, devo andare a casa a finire di lavorare, se vuoi rimanere di più può andare con Federico" mio padre si avvicina a me con il mio fidanzato, con un'espressione rilassata e felice sul volto.

"Va bene papi, non ti preoccupare, non è un problema per te, vero?" Meglio chiederlo di nuovo, non si sa mai che me l'abbia detto solo per mettermi alla prova.

"Non c'è nessun problema, pulce, state un po' insieme, ma mi raccomando" pronuncia l'ultima frase tornando serio e spostando lo sguardo su di me e poi su Federico, che annuisce prontamente.

"Non si preoccupi, signor Diviani, mi prenderò cura di sua figlia" risponde il numero 33.

"Lo spero bene, Bernardeschi, ho fiducia in te" questa volta mio padre rivolge tutte le sue attenzioni verso l'attaccante bianconero, gli mette una mano sulla spalla e gli sorride timidamente. "Ah, e chiamami Corrado, non sono così vecchio."

Davanti a me vedo una scena assurda: mio padre e il mio ragazzo si danno una stretta di mano "da uomini" e, dopo avermi salutata, vedo la figura di mio papà allontanarsi verso l'uscita.

"Dimmi che non ti ha minacciato" chiudo gli occhi e corrugo la fronte.

"Solo un pochino" ridacchia Federico, avvicinandosi a me, bevendo dalla sua bottiglia d'acqua. "Ma è inutile che mi chiedi cosa ci siamo detti, non lo saprai mai, mettiti l'anima in pace" alza le mani per bloccare la serie di domande che stavo per fargli.

"Che stronzo" borbotto, incrociando le braccia sotto al seno.

"Questo stronzo ti deve ringraziare" ormai è ad un passo da me e mi guarda con quegli occhi che mi farebbero cedere a qualsiasi cosa. "Senza il tuo suggerimento non avremmo fatto gol" le sue mani sono sui miei fianchi e gli occhi sono dritti nei miei.

"Figurati, mi è venuto dal cuore" allaccio le braccia attorno al suo collo, fregandomene del sudore e dei capelli bagnati che gli ricadono sulla fronte.

"Il prossimo gol è per te, bimba" sussurra sfregando il naso contro il mio. Annulla la distanza tra di noi poggiando le sue labbra carnose sulle mie, mandandomi in estasi solo con quel semplice tocco. Piego la testa di lato per lasciargli più spazio e dandogli pieno accesso alla mia bocca, facendo in modo che le nostre lingue giochino insieme senza separarsi mai.

"Mi sei mancata" dice sulle mie labbra, facendo scendere la voce di un paio di toni e provocandomi una serie di brividi lungo la schiena.

"Anche tu, ananas" ridacchio passando una mano tra i suoi capelli indisciplinati, che in questo momento hanno preso davvero le sembianze di un ananas. "Però ti devi tagliare i capelli" scuoto la testa, notando quanto siano effettivamente troppo lunghi.

"Zitta che sono bellissimo" alza gli occhi al cielo sorridendo. 

Ammiro i suoi lineamenti, la sua mascella scolpita, i suoi occhi color del mare che, ora che guardano il sole sono ancora più chiari e sembrano quasi trasparenti, l'accenno di barba sulle guance e sul mento, il sorriso di chi in questo momento è davvero felice ed in pace con il mondo.

"Sei davvero carino, purtroppo" poggio le mani sul suo petto muscoloso mentre lui mi attira a se', facendomi fare una giravolta con i piedi staccati da terra. 

"E tu sei bellissima" mi guarda negli occhi e mi fa dimenticare che esiste un mondo attorno a noi. "Vado a farmi la doccia, a dopo bimba, aspettami all'uscita" dopo un bacio lungo e appassionato, lui si dirige verso gli spogliatoi ed io verso il parcheggio, dove ripenso alla giornata appena trascorsa con un sorrisino ebete stampato sulla faccia.

Sono davvero felice.


Eccomi qui, bella gente! Vi ho fatto una sorpresa perchè avrei dovuto pubblicare domani, invece ecco qui il capitolo! So che è tardi, ma le parole si scrivevano da sole, praticamente! Fatemi sapere come sempre che ne pensate con stelline e commenti che mi fanno sempre un piacere immenso. Mi piace particolarmente questo capitolo perchè è un po' diverso dagli altri ma la figura del papà di Olivia è davvero fondamentale per lei e per tutta a storia in generale. In più mi sembrava fosse arrivato il momento di far conoscere Federico e Corrado. Attendo commenti a riguardo! 

7k visualizzazioni e vi amo sempre di più! 

Speriamo di vedere giocare Federico sabato, magari pochi minuti, perchè se lo merita davvero tanto e voglio vedere come rientra dall'infortunio. 
Per quanto riguarda la partita di Champions di martedì l'ho vista sul cellulare a scatti perchè purtroppo ero fuori casa e non potevo disdire l'impegno! Ma che coppia sono Cristiano e Mario? Wojciech che parata ha fatto? Chiellini gioca fino a 70 anni, vero? Rodrigo che fenomeno sta diventando? Amo questa squadra sempre di più, avanti così.

PACE AMORE E FINO ALLA FINE FORZA JUVENTUS ⚪⚫

A presto,

C.


Continue Reading

You'll Also Like

128K 7.1K 115
quando incontri la persona giusta poi è così difficile lasciarla andare, diventa il tuo punto di riferimento, la tua casa, il tuo tutto.
118K 5.2K 53
Where... Camilla Leclerc e Lando Norris scoprono cosa c'è oltre la linea sottile che divide il punzecchiarsi e l'amore. Non possono o meglio non vogl...
1.3K 75 5
Anche se dovesse risvegliarsi e stare bene, e anche se in mille anni dovesse riuscire a perdonarlo e dopo altri mille capire di provare ancora qualco...
32.7K 2.4K 52
Pietro e Beatrice hanno sempre avuto un rapporto complicato. Lo avevano quando si erano appena conosciuti e, due anni e mezzo dopo, la situazione non...