Fino alla fine || Federico Be...

Bởi nowhereissafe

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Olivia, studentessa ventiduenne di lingue, si trasferisce a Torino con il padre dopo la separazione dei suoi... Xem Thêm

Uno {Prologo}
Due
Tre
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Cinque
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Otto
Nove
Dieci
Undici
Dodici
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Ventiquattro
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Ventisette
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Ventinove
Trenta
Trentuno
Trentadue
Trentatré (❤)
Trentaquattro
Trentacinque
Trentasei
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Quaranta
Quarantuno
Quarantadue
Quarantatré
Quarantaquattro
Quarantacinque
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Quarantotto
Quarantanove
Cinquanta
Cinquantuno
Cinquantadue
Cinquantatré
Cinquantaquattro
Cinquantacinque
Cinquantasei
Epilogo
Ringraziamenti

Quindici

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Bởi nowhereissafe

Torino, 5 luglio 2017

Domani Federico partirà per gli Stati Uniti insieme al resto della squadra per due settimane e non nego che questa cosa mi metta un po' d'ansia. Abbiamo parlato molto in questi ultimi giorni, ci siamo detti di andare con calma e di affrontare le cose alla giornata.

La distanza sarà un bel banco di prova: non vedersi per 15 giorni può essere una svolta sia in positivo sia in negativo. Lui potrebbe fregarsene di me e non cercarmi più oppure realizzerà che sono l'amore della sua vita.

Sì, certo, come no.

Sono immersa negli appunti di civiltà russa quando il mio cellulare vibra sul tavolo.

Direct tra @oliviadiviani e @miralem_pjanic 

@miralem_pjanic

Bonjour, Oliviaaa 😘 stasera ci sei? Facciamo una festa di squadra con fidanzate, mogli e amici e ho pensato che sarebbe bello se ci fossi anche tu 

@oliviadiviani

Bonjour à vous, Miralem 💕 se non disturbo mi fa molto piacere!

@miralem_pjanic

Scherzi? Sono contento! Fede non lo sa, facciamogli una sorpresa! Ti passo a prendere alle 20:00, vestiti come sei più comoda 😘😘

@oliviadiviani

Ok Mire a dopo un bacione 😃

Blocco il cellulare e continuo a studiare. Sono davvero indietro, magari il fatto di non essere distratta da Federico mi farà studiare un po' di più durante queste due settimane.

***

Indosso un paio di shorts di jeans che ho comprato qualche giorno fa di cui mi sono perdutamente innamorata e un top nero che mi fascia i fianchi e mi dona parecchio. Indosso le mie Vans nere con le strisce bianche e sono pronta per uscire.

Chat Whatsapp tra Olivia e Federico

Federico: Talpa, hai da fare stasera?

Olivia: Ciao ananas, scusami ma stasera non posso 🤒

Federico: Mi dispiace, hai bisogno di qualcosa?

Olivia: Tranquillo, domani devi partire e non voglio attaccarti la febbre 

Federico: Che palle volevo salutarti come si deve

Olivia: Non impazzire senza di me 😊😘


Scendo nella hall dell'albergo e trovo Miralem seduto su una delle poltrone intento a leggere un giornale sportivo. 

"Che fai, leggi gli articoli che parlano di te?" Mi avvicino prendendolo in giro.

"Sempre. Sono troppo egocentrico." Si alza piegando il giornale e rimettendolo al suo posto. Mi bacia sulle guance e mi accompagna fuori. "Non è vero, mi preoccupo molto di quello che scrivono su di me e in generale sulla squadra e sui miei compagni, perciò leggo sempre tutto."

"Siete i campioni d'Italia per la sesta colta consecutiva, non possono scrivere altro che cose belle" lo rassicuro.

Miralem accende il motore e partiamo. Parliamo del più e del meno, il bosniaco è davvero un ragazzo molto intelligente e simpatico.

"Come sta Edin?" 

"Non vede l'ora di vederti! Stasera si è voluto mettere tutto in tiro perchè gli ho detto che venivi anche tu" ridacchia scuotendo la testa.

"Oh mio Dio, chissà com'è bello!" Sorrido di rimando, pensando a quel piccolo ometto con il completo.

"Lo hai fatto innamorare" mi sorride Miralem.

"E' adorabile, davvero." 

***

Arriviamo dopo una ventina di minuti in una villa appena fuori Torino, immersa in un enorme giardino pieno di piante fiorite. La casa è a tre piani, ha una spaziosa veranda che brulica di ospiti e ovviamente una piscina rettangolare sul retro.

"E' casa di Claudio. Le feste di squadra le facciamo qui di solito. Ti piace?" Mi chiede il numero 5.

"Scherzi? E' un sogno questo posto! Non posso credere che conoscerò il Principino!" Esclamo estasiata. Lui, insieme ad Alex Del Piero, è il più grande simbolo di juventinità con la quale sono cresciuta.

"Chissà Federico quando ti vede..." il centrocampista non conclude la frase.

"Gli ho detto che stavo male stasera, odio dire le bugie."

"Appena ti vedrà, capirà, ne t'inquiète pas."

Scendiamo dalla macchina e ci avviciniamo all'ingresso. Sono accolta da baci e abbracci da parte di tutti, calciatori e compagne, e devo dire che non mi sento nemmeno a disagio, nonostante io non c'entri niente con questo ambiente.

Mi sento osservata. Mi giro e trovo Federico in piedi a pochi passi da me intento a guardarmi, con un sorriso malizioso stampato sulle labbra.

"Stavi male, eh?" Si avvicina a me, ridacchiando e scuotendo la testa.

"Mi sono ripresa in fretta" mi affretto a rispondere, bevendo un sorso di vino che mi è stato gentilmente offerto da Roberta, la moglie di Claudio, nonchè padrona di casa.

Miralem si avvicina a noi e da una spacca sulla spalla a Federico.

"Non ringraziarmi, Berna. Domani il posto vicino al finestrino è il mio" ride dandogli un leggero colpo sulla testa.

"Grazie, fratello" risponde il numero 33.

Finisco il mio bicchiere di vino che subito mi viene riempito. 

"Tu sei Olivia, vero?" Una voce riconoscibile tra mille mi si avvicina. 

Massimiliano Allegri.

L'allenatore della Juventus è in fianco a me, con il braccio teso per stringere la mia mano. 

"Sì, sono io, è un piacere conoscerla, mister Allegri." Non so cosa dire, quest'uomo ha portato i ragazzi alla leggenda, non è una persona qualunque.

"Ho visto che hai fatto applicazione per il tirocinio alla Juventus. Sembri una ragazza piena di risorse e spero davvero che ti prendano. Ho visto il tuo curriculum e Federico mi ha parlato di te."

Vedo Federico in fianco al mister dargli una leggera gomitata sentendo l'ultima frase.

"La ringrazio, mister, sarebbe un sogno per me lavorare alla Juve. Spero con tutto il cuore di farcela e la ringrazio per le belle parole." 

Max Allegri si allontana educatamente da noi, lasciandoci soli di nuovo.

"E così hai parlato di me ad Allegri..." punzecchio Federico. Mi diverto troppo a provocarlo.

"Potrebbe anche essere..." sussurra al mio orecchio l'attaccante bianconero.

"Mh, allora sono importante..." ridacchio allacciando le mie braccia attorno al suo collo.

Le braccia muscolose di Federico sono attorno ai miei fianchi. Sta facendo molta attenzione a non forzare le cose, data la mia reazione l'ultima volta che mi ha toccata. Lo apprezzo tantissimo per questo. Pochi altri uomini sarebbero stati lì a capire la situazione, la maggior parte mi avrebbe cacciata di casa o avrebbe sminuito il problema. Federico invece no.

"Olivia, tu es enfin arrivé!" Sento la voce di Edin avvicinarsi sempre di più a me. Mi stacco da Federico e sento due piccole braccia avvolgermi una gamba.

"Ma ciao! Certo, mon chéri, sono venuta apposta per te!" Mi abbasso e prendo Edin in braccio. Non appena si trova alla mia altezza mi getta le braccia al collo e io non posso che sorridere a quel gesto d'affetto.

Federico rimane spiazzato di fronte a questa situazione. 

"Sei stato fregato da un bambino di 4 anni, mon frère" Miralem si materializza in fianco al carrarese ridendo.

"Olivia è la mia ragazza" dice vantandosi Edin, rivolto verso il numero 33 bianconero.

Federico rimane spiazzato dalle parole del piccolo e sorride, fingendosi offeso. 

"Edin è molto più bello di te, mi dispiace" do un bacio sulla guancia al piccolo Pjanic e sorrido all'attaccante guardandolo negli occhi.

"Edin, maintenant il est temps d'aller dormir" Edin mi da un bacio sulla guancia e poi va in braccio a suo padre, che lo porta dentro a casa Marchisio, nella stanza dei bambini per farlo riposare.

"E così mi hai scaricato per uno più giovane" Federico rompe il ghiaccio provocandomi una risata.

"Ebbene sì, i toy boy vanno di moda" dico, senza pensare.

Federico rimane in silenzio, il sorriso sparisce dal suo viso e abbasso lo sguardo.

Quanto sono cretina? Veronica ha dieci anni in più di lui, lui era il suo toy boy.

"Scusa, sono una deficiente" ammetto, perchè è la verità. "Non dovevo dirlo, non volevo dire quello..."

"Stai tranquilla" mi accarezza una guancia con una mano e mi lascia un dolce bacio a stampo.

Sento il sapore del vino e delle sue labbra sulle mie: un mix micidiale.

"Non ho capito bene" ridacchio, attirandolo a me per la camicia. Mi bacia di nuovo, una mano sulla mia guancia e l'altra tra i capelli.

"Prendetevi una stanza!" Mario è il primo a commentare.

"Vamos hermano" Paulo applaude.

"OOOOOOOOOOHHH" è il suono più forte che risuona da tutti i presenti.

Ci stacchiamo, io sono probabilmente rossa come un semaforo e vorrei sprofondare all'istante. Dio santo, c'è pure Allegri, che figura di merda.

"Forse è meglio andare" mi dice Federico, abbassandosi per farsi sentire solo da me. Annuisco e insieme salutiamo tutti i presenti e ci incamminiamo verso la macchina.

***

"Sono stato benissimo stasera, non voglio più partire. Anche se con Edin, proprio non me l'aspettavo... poi da te, men che meno" ride.

"E' stato amore a prima vista, non ci posso fare niente, mi dispiace. Il mio cuore appartiene a lui ormai" continuo a prenderlo in giro.

"Mi hai ucciso." Si finge morto, accasciandosi sul sedile. Mi sporgo verso di lui e lo bacio sulle labbra, leccandogliele. Lui apre immediatamente gli occhi e mi morde il labbro per non permettermi di allontanarmi da lui.

"Mh, questo non lo dovevi fare. Mi fai impazzire quando mi baci così, non l'hai ancora capito?" dice sulle mie labbra, provocandomi brividi lungo la schiena.

Ci baciamo e stuzzichiamo per quelle che sembrano ore, poi decido che è ora di andare, dato che domani mattina deve prendere un aereo presto.

"Mi raccomando, fammi sapere quando partite e quando atterrate perchè io ho il terrore dell'aereo, okay? Voglio solo sapere se arrivate integri."

"Va bene, talpa" mi da un bacio a stampo e mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Sei bellissima." Aggiunge, due toni più bassi rispetto al suo timbro normale.

"Anche tu, ananas" ci baciamo con passione e poi scendo dalla macchina, guardando la sagoma della sua Jeep nera allontanarsi e mimetizzarsi nella notte.


Eccomi qua con un nuovo capitolo! Scusate se non ho aggiornato ma ieri ero a Milano a vedere la nazionale di pallavolo maschile! Un sogno, non potete capire, è stato bellissimo! Spero che il capitolo vi piaccia. Che succederà dorante le due settimane di lontananza? Lo scoprirete prossimamente.

A presto,

C.

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