Fino alla fine || Federico Be...

By nowhereissafe

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Olivia, studentessa ventiduenne di lingue, si trasferisce a Torino con il padre dopo la separazione dei suoi... More

Uno {Prologo}
Due
Tre
Quattro
Cinque
Sei
Sette
Otto
Nove
Dieci
Undici
Dodici
Tredici
Quindici
Sedici
Diciassette
Diciotto
Diciannove
Venti
Ventuno
Ventidue
Ventitré
Ventiquattro
Venticinque
Ventisei
Ventisette
Ventotto
Ventinove
Trenta
Trentuno
Trentadue
Trentatré (❤)
Trentaquattro
Trentacinque
Trentasei
Trentasette
Trentotto
Trentanove
Quaranta
Quarantuno
Quarantadue
Quarantatré
Quarantaquattro
Quarantacinque
Quarantasei
Quarantasette
Quarantotto
Quarantanove
Cinquanta
Cinquantuno
Cinquantadue
Cinquantatré
Cinquantaquattro
Cinquantacinque
Cinquantasei
Epilogo
Ringraziamenti

Quattordici

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By nowhereissafe

Io e Federico ci incamminiamo verso la sua Jeep nera parcheggiata nel suo posto numero 33 e la scritta "BERNARDESCHI" in bianco e nero. Mi prende per i fianchi e mi fa salire sulla macchina, risparmiandomi la fatica. Sale a bordo anche lui e partiamo.

"Dove mi porti?" gli domando, guardando la strada.

"A casa mia" mi risponde in tono neutro, girando leggermente il viso verso di me per sorridermi.

COSA? Io e Federico da soli a casa sua? 

Potrei morire.

"Che hai?" Si accorge della mia mancata risposta.

"Niente, niente... Solo che... Non lo so, non pensavo che..."

"Non pensavi che cosa?"

"Che mi portassi a casa tua così, non lo so, non ci sto capendo niente" ammetto, scuotendo la testa.

"Rilassati" la sua voce è tranquilla. Sento la sua mano sulla mia coscia e a quel contatto mi sembra che tutto il mio corpo mi stia andando a fuoco. 

Come può farmi venire i brividi soltanto toccandomi la coscia con la mano?

***

Wow. Casa di Federico è una reggia. Mai mi sarei aspettata una cosa del genere.

"Me ne regali una così?" fisso l'esterno della casa a bocca aperta. E' esattamente come ho sempre immaginato la mia casa dei sogni: villetta con mattoni a vista su due piani con la mansarda, giardino con piscina e tanto spazio sul retro, con un gazebo e un grande tavolo sotto di esso e una vista stupenda sulle Alpi.

"Ti piace?" sorride e si avvicina alla porta, che apre subito.

"Se è bella così fuori, chissà quanto è bella dentro." Entro in casa e me ne innamoro sempre di più. L'arredamento è moderno, ma con qualche dettaglio rustico. Mi fa impazzire. E' luminosa e con ampi spazi.

"Come fai a vivere da solo qui? E' enorme questa casa!" giro su me stessa allargando le braccia.

"Prima vivevo con Veronica." 

Quattro parole. Quattro parole che mi hanno ribaltato l'umore della giornata. Non posso essere gelosa, non ne ho il diritto, eppure mi da fastidio sentire il suo nome, specialmente se pronunciato da Federico.

"E' comunque sprecata per viverci in due soltanto" è la prima cosa che mi viene in mente ed effettivamente è vero. Potrebbe starci tranquillamente una famiglia di sei persone.

"Dovrò fare tanti bambini allora" lo sento dietro di me mentre mi appoggio al davanzale della finestra. La sua voce mi fa uno strano effetto, soprattutto quando la sento così vicino a me.

"Ti ci vedo con una squadra di bambini" scoppio a ridere.

"Sarei un bravo papà"

"Tiratela meno" sorrido e mi giro verso di lui.

"Se ti piace tanto tu e tuo papà potreste venire a vivere qui, c'è tanto spazio" 

"Stai scherzando? Penso che mio padre farebbe i salti di gioia ma non sarebbe proprio una cosa normale, poi non avresti più la tua privacy e abbiamo stili di vita completamente diversi." Le mie parole sono sincere, la proposta di Federico è folle e azzardata.

"Beh, sono un ragazzo normalissimo, non sono un coglione solo perchè faccio il calciatore."

"Nessuno ha detto questo, ma capisci che sarebbe imbarazzante, soprattutto per me..." dico le ultime parole sottovoce, perchè l'idea di vivere sotto lo stesso tetto di Federico mi fa avvampare, ma è un'idea irrealizzabile.

"Potrei baciarti tutte le volte che voglio" continua lui, avvicinando le sue labbra alla mia guancia. Allungo le mie braccia attorno al suo collo accarezzandogli dolcemente i capelli con le dita.

"E allora fallo" sussurro al suo orecchio, in punta di piedi.

Mi prende per i fianchi e mi solleva sul davanzale, come se fossi una piuma. Si posiziona tra le mie gambe, che allaccio alla sua vita, mi prende il viso tra le mani e si avventa sulle mie labbra.

Sto provando un milione di sentimenti in questo momento, non riesco a pensare lucidamente. D'altronde, Federico è il mio punto debole.

Continuiamo a baciarci per un tempo indefinito finchè entrambi dobbiamo staccarci per prendere fiato. Il nostro respiro è affannato, la nostre fronti sono una contro l'altra e i nostri occhi si stanno squadrando a vicenda.

"Ma che occhi hai..." sussurro mordendomi il labbro gonfio, sentendo ancora il suo sapore.

"Sono quasi certo di averne due" ridacchia mordendomi il naso.

"Scemo, mi fanno impazzire" arrossisco nel dire quelle parole perchè i suoi occhi sembrano leggermi dentro.

"Anche i tuoi sono belli" replica lui, dandomi un bacio a stampo.

"Nah, sono marroni e non sono niente di speciale" alzo le spalle. Non mi sono mai piaciuti i miei occhi. Sono normali, non sono ne' azzurri, ne' verdi. Quelli verdi sono i miei preferiti, avrei voluto ereditarli da mio padre ma purtroppo sono un carattere recessivo e quindi li ho marroni come il 90% delle persone. Grazie mamma per avermi trasmesso gli occhi marroni.

"A me piacciono quindi zitta" mi fa la linguaccia. Non fa in tempo a ritirare la lingua dentro alla sua bocca che la unisco alla mia, baciandolo con passione come per non farlo staccare mai da me.

Le sue mani si spostano sui miei fianchi e sotto alla mia maglietta. Di scatto lo allontano da me e mi copro la pancia con le braccia.

"Olivia, che ti prende?" mi guarda preoccupato a causa della mia reazione.

Scuoto la testa e abbasso lo sguardo, non ho il coraggio di guardarlo in faccia. Sicuramente pensa che sia pazza. E non avrebbe tutti i torti.

"Ho fatto qualcosa di sbagliato? Scusami, non volevo." Continua a parlare, ma io non riesco a dire una parola.

"Ti prego, di' qualcosa, guardami..." Si sta avvicinando lentamente a me.

"Non ti avvicinare, ti prego" ho riacquistato il dono della parola. "Non hai fatto niente di sbagliato, sono io che sono sbagliata, okay? Non... Non mi sento a mio agio con il mio corpo e..."

"E... cosa?" Federico è in ginocchio per terra davanti a me. In questa posizione può vedere il mio viso, guardandomi dal basso verso l'alto, dato che non ho la minima intenzione di alzare lo sguardo dal pavimento.

"E mi vergogno. Mi vergogno, okay? Non sono una modella, non ho il corpo perfetto che piace ai ragazzi, specialmente a voi calciatori poi, che se non sono alte magre fighe e un po' zoccole non le cagate di striscio" le mie parole sono confuse e non riesco a controllarle. "Non so neanche cosa ci faccio qui! Perchè sono qui? E' una stupida scommessa? Dimmelo! Il fatto è che non riesco a pensare quando ci sei tu, non capisco più niente. Guarda oggi: sono venuta a Vinovo perchè volevo parlare del nostro bacio, perchè ho paura, non sono la tipica ragazza da copertina, anzi sono l'opposto! E invece che chiarire la situazione e fare ordine nella mia testa la cosa è peggiorata fino a questo punto. Sono a casa tua, tu sei bello da morire e io so che non sarò mai all'altezza. Sentire la tua mano contro la mia pelle è la sensazione più bella del mondo, credimi, ma io non sono quello che vuoi."

Sono un fiume in piena, penso di aver preso fiato soltanto un paio di volte mentre parlavo perchè ho il fiatone. Ho alzato lo sguardo da terra e sto guardando Federico in ginocchio davanti a me. Lui mi guarda e ascolta ogni mia parola.

"Hai finito?" mi chiede. "Prima di tutto non ti devi vergognare di niente. Di cosa ti vergogni, del tuo corpo? Non hai niente di strano, Olivia. Sei bellissima così come sei. Smettila di fissarti con il corpo, con il cibo e con le modelle! Dio, sei fissate con ste modelle, oh! Seconda cosa, tu non hai idea di cosa piaccia a me e non sono il tipo di persona che fa stupide scommesse con gli amici sulle ragazze, ma per chi mi hai preso? Sono un calciatore, non un idiota. E capisco che lo stereotipo a volte accomuna le due cose, ma credimi non sono così. Terzo, sei qui perchè mi andava di portarti a casa mia. Non ho intenzione di scoparti e buttarti in mezzo a una strada, posso portarti in hotel quando vuoi, basta che me lo dici. Quarto, puoi chiedermi tutto quello che vuoi sul bacio e possiamo stare ore e ore a parlarne se ti rende più tranquilla. Quinto, hai appena detto che sono bello da morire?" 

Rido sentendo l'ultima frase. Mi è scappata in mezzo a tutto quello che gli ho detto.

"Sì, sei bello da morire e questo non mi aiuta. Ho sempre avuto problemi con il mio corpo, non mi sono mai piaciuta." Alzo gli occhi al cielo per cacciare indietro le lacrime, direi che sono già stata fin troppo melodrammatica. "Ho vissuto all'ombra di mia madre. Lei è sempre stata magra, alta, con le gambe lunghe un chilometro, la pelle perfetta, i capelli sempre in piega e le tette che stanno su da sole anche a 50 anni. Non ho preso niente da lei, niente. Mi ha sempre fatto notare il fatto di essere diversa rispetto a lei, di essere sbagliata. Lei è una di quelle donne fissate con la dieta, lo sport, le proteine e sta cazzo di palestra che mi fa venir voglia di vomitare solo al pensiero. Mi ha sempre fatta sentire come il brutto anatroccolo della famiglia, il che probabilmente è anche vero, ma non perdeva occasione per farmi sentire in imbarazzo e a disagio con il mio corpo. E stare qua con te che sei un atleta e hai un corpo perfetto mi fa sentire inferiore. Non perchè tu abbia fatto qualcosa di sbagliato anzi, è un problema mio. La psicologa mi ha sempre detto che ho un "trauma infantile" legato a questa cosa." Mi sto confidando come non facevo da tempo. Mi sto spogliando dei miei sentimenti e dei miei peggiori incubi.

"Olivia, voglio che mi ascolti bene. Le persone non sono belle solo perchè sono magre e non sono brutte perchè sono grasse. Capito? Tu mi piaci così come sei e chi se ne frega se non hai le gambe lunghe o non vai in palestra. Non me ne frega un cazzo. Se tua madre non ha mai capito quanto sei bella è un problema suo. Hai vissuto l'inferno per colpa sua ma non devi farti influenzare. Se vuoi posso aiutarti io. Se tu senti l'esigenza di metterti in forma o fare esercizio fisico posso farti piacere la palestra. Sarò il tuo personal trainer. Ma se vuoi farlo devi farlo per te stessa, per nessun altro. Perchè sei bella esattamente come sei. Hai capito?"

Ho le lacrime agli occhi mentre ascolto le sue parole. Mi ha capito più lui in 10 minuti che mia madre in 22 anni. E mi ha fatto lei!

"Potrebbe piacermi questa storia del personal trainer" appoggio due dita sul mento facendo finta di pensarci su. "Scusami per prima, non volevo fare la figura della pazza. Ho poca autostima e penso che ce l'avrò per sempre."

Si avvicina a me e prende le mie mani nelle sue, stringendole forte.

"Non lo so cosa mi stai facendo, Olivia, ma io sono qui e non ho intenzione di forzarti a fare nulla se tu non vuoi. Okay?"

Annuisco e mi abbasso per baciarlo nuovamente sulle labbra, schiudendole sulle sue mentre le mie dita sono tra i suoi capelli e la mano libera è sulla sua guancia.

***

Sono nella mia camera d'albergo a fissare il soffitto, pensando a tutto quello che è successo oggi. Federico è davvero una persona bellissima e giorno dopo giorno scopro lati di lui che mi piacciono sempre di più. Sono persa nei miei pensieri e ricordi quando sento vibrare il cellulare nella mia mano.

Chat Whatsapp tra Olivia e Federico

Federico: 💙

Sorrido allo schermo del mio cellulare e mi addormento pensando a due occhi color marrone-verde che mi hanno fatto perdere la testa.


Buonasera a tutti! Chiedo umilmente perdono per la mia assenza ma avevo un esame da preparare e non potevo aggiornare. Voglio rubarvi un secondo per tornare a guardare l'immagine che ho messo per questo capitolo. 

Ma secondo voi è legale? Io penso di no. 

Quanto è bello, mamma mia.

Detto questo, volevo dire due paroline sulla partita di Champions di ieri, ma sono state dette fin troppe cose. Ci tenevo solo a citare una frase che sento dire spesso sulla Juventus:

"La Juve non muore LETTERALMENTE mai!"

Ieri sera lo abbiamo dimostrato, nonostante tutto e tutti. 

Fino alla fine. Forza Juventus. ⚪⚫

A presto,

C.

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