Fino alla fine || Federico Be...

By nowhereissafe

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Olivia, studentessa ventiduenne di lingue, si trasferisce a Torino con il padre dopo la separazione dei suoi... More

Uno {Prologo}
Due
Tre
Quattro
Cinque
Sei
Sette
Otto
Nove
Dieci
Undici
Dodici
Quattordici
Quindici
Sedici
Diciassette
Diciotto
Diciannove
Venti
Ventuno
Ventidue
Ventitrรฉ
Ventiquattro
Venticinque
Ventisei
Ventisette
Ventotto
Ventinove
Trenta
Trentuno
Trentadue
Trentatrรฉ (โค)
Trentaquattro
Trentacinque
Trentasei
Trentasette
Trentotto
Trentanove
Quaranta
Quarantuno
Quarantadue
Quarantatrรฉ
Quarantaquattro
Quarantacinque
Quarantasei
Quarantasette
Quarantotto
Quarantanove
Cinquanta
Cinquantuno
Cinquantadue
Cinquantatrรฉ
Cinquantaquattro
Cinquantacinque
Cinquantasei
Epilogo
Ringraziamenti

Tredici

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By nowhereissafe

Torino, 3 luglio 2017

Devo studiare come se non ci fosse un domani. In questo periodo sto concludendo poco o niente. Un po' per colpa del trasferimento e un po' per colpa di Federico, che non mi permette di pensare lucidamente.

Le cose tra di noi sono strane, non stiamo insieme e non abbiamo mai affrontato l'argomento. Fra tre giorni partirà per gli Stati Uniti quindi non mi sembra il caso di aggiungere carne al fuoco. Anzi, questa pausa potrebbe servirmi per pensare realmente a quello che è successo, perchè io ancora non me ne sono resa conto, credetemi.

"A che pensi?" la voce di mio padre fa irruzione nei miei pensieri. 

"No, a niente..." non devo suonare molto convincente, specialmente a mio padre, che mi conosce meglio delle sue tasche.

"Sì, e io sono Cristiano Ronaldo. Non me la bevo, ragazzina" si siede in fianco a me alla scrivania, dove in teoria, stavo studiando.

"Papi, mi ci vedresti con un calciatore? Sii sincero, non rispondere da tifoso, ma da padre."

Mio padre rimane qualche secondo in silenzio, sta pensando a cosa dire.

"Bambina mia, io non sono nessuno per dirti con chi stare o meno. Ovvio, se ti fidanzassi con un delinquente te lo vieterei perchè sei mia figlia, ma devi stare con qualcuno che ti piace e a cui tu piaci. Che sia un calciatore o un cameriere a me non interessa, deve essere un bravo ragazzo e deve renderti felice. Se no gli spezzo le gambe, il che potrebbe essere un problema sia per il calciatore che per il cameriere." Le sue parole mi fanno riflettere, poi continua. "La vita del calciatore è completamente diversa dalla nostra. Viaggiano, è probabile che stiano in un posto per un anno solo, a volte anche meno, sono costantemente su un aereo per andare a giocare le trasferte e sono sempre sotto ai riflettori. Sempre. Hanno i giornalisti sotto casa, se sono stanchi e fanno una partita sottotono la stampa li demolisce e sono abituati ad avere il meglio dalla vita."

Il meglio dalla vita.

Queste quattro parole, più di tutte le altre, rimbombano nella mia testa. Mio padre ha ragione, la vita da calciatore può essere bellissima: non hanno problemi economici, vivono in case lussuose, guidano macchine che una persona normale non può permettersi neanche dopo aver lavorato una vita intera, il loro lavoro è correre dietro ad un pallone, cosa che la maggior parte della gente fa per hobby e per passione. Però c'è il rovescio della medaglia: non esiste privacy o un posto fisso per tutta la vita. 

"Io e Federico ci siamo baciati" confesso, abbassando lo sguardo.

Mio padre rimane immobile, impassibile, non fa trasparire nessuna emozione. 

"Non sei contenta, pulce?" 

"Certo papi, ovvio che sono contenta. Ho i fuochi d'artificio nella pancia da quando è successo e forse anche da prima, solo che non volevo ammetterlo. Ma lui è Federico Bernardeschi, dai. Potrebbe stare con qualsiasi ragazza al mondo."

"Ne avete parlato?"

"No, non saprei nemmeno cosa dirgli. E poi lui giovedì parte con la squadra, quindi non avrebbe senso." Alzo le spalle, questa conversazione inizia a farmi pensare.

"Dovreste vedervi e parlarne al più presto. Non voglio che tu stia male, pulce. E non me ne frega niente se è un calciatore della Juventus, chi fa del male alla mia bambina lo distruggo, indipendentemente da chi sia." 

Vi ho mai detto quanto amo mio padre? Guardatelo lì, con un matrimonio fallimentare alle spalle, ha avuto il coraggio di ricominciare da capo in un'altra città. E' la mia roccia, il mio punto di riferimento, è il mio migliore amico e compagno di avventure. Tante cose cambiano nella vita, molte persone vanno e vengono, ma lui no. Sarà sempre qui, al mio fianco, a sostenermi. Mi criticherà quando farò qualcosa di sbagliato e mi difenderà da tutto e tutti. Come ha sempre fatto.

"Grazie papi, ti voglio bene"

"Anch'io, pulce." La nostra conversazione termina con un forte abbraccio, dove sento tutto l'amore che prova per me e io spero che lui possa percepire il mio. 

Chat Whatsapp tra Olivia e Federico

Olivia: Hey 🍍 sei impegnato?

Federico: Sono a Vinovo con gli altri

Olivia: Ah, capito... niente, allora

Federico: Hai bisogno?

Olivia: Volevo parlare con te, ma se devi lavorare o stare con i tuoi amici non voglio disturbarti, figurati

Federico: Ti aspetto qui, vieni quando vuoi 😘

Blocco il cellulare, prendo la borsa ed esco. Devo parlare con Federico di tutti i dubbi che ho in testa e nessuno può rispondere alle mie domande meglio del diretto interessato.

Mio padre mi ha gentilmente prestato le chiavi della macchina aziendale, vado al parcheggio dell'hotel e imposto il navigatore. Non so esattamente cosa dire a Federico, non voglio prepararmi un discorso mentale perchè tanto so già che quando lo vedrò mi dimenticherò ogni cosa all'istante. Perciò improvviserò.

E che Dio me la mandi buona.

Arrivo a Vinovo e faccio uno squillo a Federico per fargli capire che sono arrivata. Dopo pochi minuti vedo il grande cancello davanti a me aprirsi, per permettermi di entrare e parcheggiare la macchina. 

La mia 500x sfigura in fianco alle Jeep enormi parcheggiate, ognuna in un posto riservato con nome e numero di maglia del giocatore a cui appartiene. 

Dove cazzo sono finita?

Federico è in fianco alla mia macchina, con le mani nelle tasche della tuta blu della Juventus. Mi sorride ampiamente quando scendo dalla macchina e mi fa strada all'interno dello Juventus Center. 

Inutile dire che ho la pelle d'oca. Vedere dal vivo i campi da gioco dove si allenano i giocatori della prima squadra ai tifosi come me fa uno strano effetto. Andiamo al bar, dove seduti al tavolo insieme a Federico ci sono Miralem, Paulo e Juan Cuadrado. Il colombiano mi contagia subito con la sua simpatia e la sua risata. E' davvero un ragazzo d'oro. Semplice, gentile e simpatico, esattamente come sembra sul campo.

"Fede, possiamo parlare in privato?" mi sporgo dalla mia sedia per parlare all'orecchio dell'attaccante carrarese. 

Lui annuisce e mi porta nello spogliatoio deserto. 

"L'ultima volta che ci siamo trovati in uno spogliatoio ci siamo baciati." Introduco il discorso così. Voglio vedere cosa mi risponde. 

"Tu hai baciato me." E questa frase cosa stracazzo mi rappresenta? Cosa intende dire?

"Quindi se non ti avessi baciato io tu non lo avresti fatto?" domando, leggermente contrariata.

"Penso di sì, non lo so..." 

"Perfetto, ho capito tutto. Ero venuta qui per parlarti di quello che è successo tra di noi e mi pare di capire che ero l'unica a pensare che fosse qualcosa di importante, dato quello che mi hai appena detto."

"Cosa avrei detto, sentiamo." Il suo tono è sulla difensiva, ma qui l'unica persona arrabbiata sono io. Ha appena sminuito il nostro bacio. QUEL bacio che mi ha fatto provare più emozioni di quando ho fatto l'amore per la prima volta. 

"Non ti permetto di rovinarmi quel bacio. Forse solo io ho sentito qualcosa di forte, va bene, ma non puoi parlarne come se fosse un errore..." ho paura della risposta alla domanda che sto per fargli. "E' stato un errore per te?"

Federico non risponde e forse questa è la risposta che temevo di più.

"Ho capito, me ne vado" prendo la mia borsa dalla sedia e mi giro per andarmene.

"Olivia..." mi sento tirare per un polso. Federico mi tira a se' e non riesco a resistere alla sua forza, di conseguenza vado a sbattere contro il suo petto muscoloso. 

"Olivia cosa? Non avrei mai dovuto baciarti, tu puoi avere un milione di ragazze alte, magre, fighe, modelle, lo capisco, non sono stup..."

Non riesco a finire la frase perchè le sue labbra si fiondano sulle mie. Federico mi bacia, con passione, prende il mio viso tra le mani e la sua lingua è dentro alla mia bocca. Mi spinge contro la porta dello spogliatoio e mi morde il labbro inferiore, facendomi letteralmente impazzire.

"Sì, potrei avere chiunque, ma non so spiegarti tutto questo. Mi piaci, Olivia, ma io sono un casino. E non voglio renderti la vita un inferno, voglio proteggerti da tutto questo."

Ascolto le sue parole guardandolo negli occhi, con ancora il suo sapore sulle labbra.

"Mi piace la tua semplicità, il tuo essere vera e genuina. Non mi capita spesso di incontrare persone belle come te, dentro e fuori, dato il mio lavoro." Continua, senza staccare gli occhi dai miei.

"Non possiamo continuare così però, Fede. Sono venuta qui con un sacco di dubbi che pensavo di chiarire, invece con questo bacio ne ho ancora di più."

Mi bacia ancora, e ancora, e ancora. Un'infinità di baci sulle labbra, le sfrega sensualmente contro le mie e sento la sua barba incolta attorno alla mia bocca. Ho una vampata di caldo che mi percorre tutto il corpo. Perchè non riesco a ragionare quando sono con lui?

"Non stiamo risolvendo niente" sussurro tra un bacio e l'altro. 

"Non voglio metterti al centro dell'attenzione in questo momento, voglio avere della privacy con te" sfrega il naso contro il mio e mi fissa sorridendo compiaciuto. Sa che non riesco a resistergli.

"Smettila di guardarmi con quegli occhi verdi okay?" gli mordo una guancia scherzando.

"Se vuoi mi cambio il colore" ridacchia con le braccia attorno alla mia vita.

"Cretino, mi piacciono i tuoi occhi. Cioè, sono talmente belli che mi sento a disagio a volte quando mi fissi" mi mordo il labbro inferiore e arrossisco. 

"Sei carina quando arrossisci"

"La smetti di dirmi che sono carina?" gli do una pacca sulla spalla, non sono abituata a sentirmi dire queste cose, soprattutto da lui.

"No. Zitta e adesso andiamo via da qui" mi bacia l'angolo della bocca e usciamo dallo spogliatoio. 

Usciamo da Vinovo e Federico intreccia le dita con le mie e si porta il mio dorso alla bocca, baciandolo. Non ho idea di cosa stia succedendo, non abbiamo risolto niente ma almeno ho capito che Federico tiene a me. Non so cosa accadrà, soprattutto quando lui partirà tra pochi giorni, ma per il momento mi interessa solo essere qui con lui. 

E tutto questo, per ora, mi basta e avanza.


Nuovo capitolo. 

A presto,

C.

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