Fino alla fine || Federico Be...

By nowhereissafe

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Olivia, studentessa ventiduenne di lingue, si trasferisce a Torino con il padre dopo la separazione dei suoi... More

Uno {Prologo}
Due
Tre
Quattro
Cinque
Sei
Sette
Otto
Nove
Undici
Dodici
Tredici
Quattordici
Quindici
Sedici
Diciassette
Diciotto
Diciannove
Venti
Ventuno
Ventidue
Ventitré
Ventiquattro
Venticinque
Ventisei
Ventisette
Ventotto
Ventinove
Trenta
Trentuno
Trentadue
Trentatré (❤)
Trentaquattro
Trentacinque
Trentasei
Trentasette
Trentotto
Trentanove
Quaranta
Quarantuno
Quarantadue
Quarantatré
Quarantaquattro
Quarantacinque
Quarantasei
Quarantasette
Quarantotto
Quarantanove
Cinquanta
Cinquantuno
Cinquantadue
Cinquantatré
Cinquantaquattro
Cinquantacinque
Cinquantasei
Epilogo
Ringraziamenti

Dieci

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By nowhereissafe

Mi preparo per uscire con Federico e non so davvero cosa mettermi. Dove andremo? Sarà un posto elegante? Devo mettermi i tacchi? Spero di no perchè sembro un dinosauro quando ci cammino sopra. E non è una bella immagine, credetemi. 

Ho ancora tempo quindi mi faccio una maschera al viso che ho comprato tempo fa ma non ho mai utilizzato. Dovrebbe lasciarmi la pelle luminosa e morbida, eliminando i punti neri e tutta la schifezza che entra a contatto con la faccia. Non lo so, ma tira e pizzica. 

Direct tra @oliviadiviani e @fbernardeschi 

@oliviadiviani  

Capisco che tu non mi voglia dire dove andiamo, anche se ODIO le sorprese, ma almeno dimmi se devo mettermi i tacchi e essere elegante oppure fare schifo come al solito

@fbernardeschi

Metti un bel vestito e i tacchi, ma puoi portarti le scarpe di ricambio, stasera voglio essere gentile

Sbuffo leggendo il messaggio e mi rassegno all'idea di dover soffrire sui tacchi per tutta la sera. Si sta facendo tardi e non ho ancora idea di cosa indossare. Apro l'armadio e tiro fuori ogni vestito ma non trovo niente di adatto alla serata. 

Dopo circa 30 minuti di panico, trovo il vestito perfetto in fondo all'armadio. Ovviamente quando cerchi qualcosa ribalti tutto e lo trovi per ultimo, quando hai ormai la camera tutta in disordine. 

Il vestito è rosso, maniche a tre quarti che arrivano ai gomiti, scollo a V non troppo profondo sia davanti sia sulla schiena, mi fascia i fianchi e poi si apre con una gonna morbida che arriva esattamente sopra alle mie ginocchia. Ai piedi indosso un paio di sandali neri alti con il tacco grosso e relativamente comodi che mi fanno sembrare 15 cm più alta del solito. 

Mi guardo riflessa allo specchio e faccio fatica a riconoscermi. Questa non sono io. La ragazza davanti a me mi assomiglia molto ma è molto più bella. Faccio una giravolta e non riesco a smettere di sorridere.

Mi siedo davanti allo specchio e cerco un tutorial per truccarmi in modo da valorizzare il mio viso. Mi metto una serie di ombretti marroni creando una bella sfumatura che sembra allargare i miei occhi, applico una bella riga di eyeliner per intensificare lo sguardo e concludo con il mascara. Sulle labbra opto per un rossetto dello stesso colore del vestito mentre i capelli li lascio sciolti e al naturale.

Mi guardo allo specchio e sono soddisfatta del risultato. Sul serio, ma chi è quella ragazza che mi fissa? Spero di non aver esagerato, di solito non sono abituata a vestirmi così elegante, specialmente per uscire con un ragazzo.

Grazie a Dio papà è a una cena di lavoro, se no mi avrebbe fatto notare quanto sono agitata per l'uscita di stasera con Federico. Prendo le scarpe di ricambio e la borsa, chiudo la porta e scendo con l'ascensore per arrivare alla hall. Chiedo gentilmente se una macchina dell'hotel può portarmi allo stadio e vengo accontentata. Salgo e mando un messaggio a Federico per avvisarlo che sto arrivando.

Direct tra @oliviadiviani e @fbernardeschi 

@oliviadiviani

Sono appena partita dall'hotel, 20 minuti e sono lì. Tu hai finito?

@fbernardeschi 

Sono appena uscito dallo studio di Marotta e sto morendo di fame

@oliviadiviani

Non dirlo a me! Potrei mangiare anche te da quanto sono affamata

@fbernardeschi 

Sono affezionato al mio corpo 

@oliviadiviani

Esaltato. Guarda che ho messo i tacchi solo per te stasera, quindi merito di essere trattata bene

@fbernardeschi 

Chissà che bello vedere il mondo da sopra il metro e sessanta eh 

@oliviadiviani

Sei un uomo morto, sappilo

@fbernardeschi

Solo io posso prenderti in giro

@oliviadiviani

Ti piacerebbe, Bernardeschi

@fbernardeschi

Ammettilo che ti diverti

@oliviadiviani

Mai. Comunque sono davanti allo stadio, scendo e non farmi aspettare troppo tempo in piedi sui tacchi se no torno in albergo


Blocco il cellulare, scendo dalla macchina e non faccio in tempo ad alzare lo sguardo che incontro due occhi fin troppo familiari che mi scrutano da capo a piedi. 

"Hey, hai perso la parola?" chiedo a Federico, sorridendo divertita dalla situazione.

"Wow, sei bellissima" dice, senza staccare gli occhi da me. 

Io sorrido e arrossisco, non sono abituata a ricevere tutti questi complimenti, ma oggi mi sono davvero impegnata per essere carina.

"Grazie, ananas. Anche tu sei molto bello nel tuo competo della Juve" continuo, notando la sua naturalezza nell'essere così elegante e impeccabile.

"Potrei abituarmi a vederti così elegante sempre" l'attaccante bianconero mi bacia sulle guance e mi prende sotto braccio, conducendomi verso lo stadio.

"Scordatelo, sto soffrendo le pene dell'inferno per essere 15 cm più alta" cammino in fianco a lui piangendo mentalmente per il male ai piedi dovuto ai tacchi.

"Sei sempre una nana" mi ridicolizza lui.

"Ma la tua nana preferita" aggrotto le sopracciglia, precisando la sua precedente considerazione. 

Camminiamo ancora per qualche minuto finchè non arriviamo dentro allo stadio. Non riesco ancora a capire cosa ha intenzione di fare e questo fa crescere la mia curiosità. Una volta dentro allo Juventus Stadium prendiamo l'ascensore che ci conduce in pochi secondi al primo anello.

Siamo nella parte ovest dello stadio, il lato che si trova sopra alle panchine, nell'ala riservata ai membri della società, alle famiglie dei giocatori e ai vip che vengono a vedere le partite occasionalmente. 

Rimango a bocca aperta. Non ho mai visto un lusso così. Qui c'è ogni tipo di comfort, ma niente risulta esagerato o pacchiano. Stile Juventus. Sempre elegante. Potete dire tutto quello che volete, ma la classe della Juventus vi sfido a trovarla altrove. 

"Fede, non credo che io debba stare qui, sento che non merito di starci."

"Stai scherzando? Lo meriti di più tu che metà delle persone che vengono qui ogni domenica solo perchè sono ricchi o famosi" mi tranquillizza "non sanno nemmeno spiegare il fuorigioco o non conoscono neanche i nostri nomi, tu dovresti stare in panchina in fianco ad Allegri." 

Le parole di Federico mi fanno rabbrividire. Io sulla panchina della Juventus? Potrei anche svenire. Il sogno di una vita. Andrebbe bene anche la redazione di JTV. 

Il mio accompagnatore mi porta dentro al ristorante dello stadio, dove solitamente pranzano personaggi come Nedved e Lapo Elkann, per farvi capire. Federico saluta lo staff cordialmente e mi porta all'unico tavolo apparecchiato della sala che ha la vista su tutto lo stadio.

"Tutte le volte che mi porti da qualche parte, la vista migliora sempre di più, ma come fai?" gli chiedo ironicamente, con gli occhi lucidi per la bellissima sorpresa che mi ha fatto.

"Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Mi piacerebbe che quando inizierà il prossimo campionato tu stia qui con la mia maglia numero 33 a guardare la partita insieme alla mia famiglia."

Quasi mi strozzo mentre bevo un sorso d'acqua, che il cameriere ci ha appena servito.

"Mai dire mai" la mia strategia non cambia, deve fare lui il primo passo.

La cena prosegue tranquillamente mentre gustiamo ottimi piatti e sorseggiamo un pregiato Chardonnay. Tra un boccone e l'altro i miei occhi incontrano quelli di Federico, che continua a fissarmi schiudendo le labbra.

"Che hai da fissare? Mi sono sporcata?" domando allarmata, guardandomi il vestito.

"No, no..." sorride scuotendo la testa per calmarmi "mi piace guardare le cose belle e si da il caso che tu stasera sia la cosa più bella da guardare." 

Perchè dice quest'ultima frase almeno un'ottava più bassa rispetto al suo timbro di voce normale? Mi fa rabbrividire, avvampare e in questo momento vorrei solo buttare a terra tutto ciò che c'è sul tavolo e saltargli addosso.

"Quindi sarei una cosa?" quanto mi piace provocarlo, voglio vedere fin dove arriva.

"E' possibile che di tutto quello che ho detto tu hai sentito solo la parola 'cosa'?" allarga le braccia, quasi sconsolato. 

"Mi piace provocarti" bevo un sorso di vino e non interrompo il contatto visivo con lui.

"A me piaci tu." 

Quasi mi strozzo con il vino nel sentire quella frase uscire dalla sua bocca. Ma non pensa al fatto che potrei morire? 

"Fede, ti prego..." sussurro, diventando dello stesso colore del mio vestito.

Il cameriere ci interrompe, chiedendoci se vogliamo altro da bere o da mangiare.

"Un limoncello, grazie" mi servirà per proseguire la serata, data la piega che sta prendendo.

Il mio digestivo arriva pochi secondi dopo e lo bevo tutto in un sorso, sentendo l'alcool che brucia la mia gola e il petto. Adesso va meglio. Decisamente.

"Mi porti sul campo?" gli chiedo. 

Lui annuisce, si alza allacciando un bottone della giacca e mi porge il braccio. Io lo afferro e mi aggrappo a lui, sento i suoi muscoli da sopra il completo blu scuro e mi mordo il labbro. Non so per quanto riuscirò a resistere ancora. 

Scendiamo nel tunnel e ci troviamo sul campo di gioco, illuminato dalle luci ai lati dello stadio. Mi tolgo quelle scarpe infernali e cammino lentamente, sentendo l'erba fredda sotto i miei piedi. Chiudo gli occhi e respiro a pieni polmoni con le braccia larghe. 

"Cosa si prova a sentire uno stadio intero che grida il tuo nome e fa il tifo per te?" chiedo a Federico, che cammina accanto a me con le mani in tasca. 

"E' la sensazione più bella del mondo, ti fa sentire amato e sai che qualunque cosa accada i tuoi tifosi saranno sempre qui, pronti a combattere insieme a te e ai tuoi compagni la prossima battaglia." 

"Anche tu sei la cosa più bella da guardare stasera, ma lo saresti anche se questo stadio fosse pieno di persone" dico tutto d'un fiato. 

Sono certa che sia l'alcool a infondermi il coraggio per dire quell'ultima frase e adesso che penso effettivamente a quello che ho appena detto, me ne pento amaramente. 

Perchè sono così stupida? Meno male che dovevo resistere.


Nuovo capitolo. Sono le due di mattina e ho la vista annebbiata, perciò lo faccio finire così un po' con il fiato sospeso come piace a me e ci aggiorniamo con il prossimo. Che succederà? 

A presto,

C.


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