Torino, 25 giugno 2017
Oggi è domenica. Sono ancora in hotel con papà perché non abbiamo ancora trovato una casa a Torino. Grazie a Dio l'azienda paga il nostro soggiorno qui, altrimenti non potremmo permettercelo.
Ieri non ho sentito Federico per tutto il giorno e ne ho approfittato per studiare gli ultimi capitoli che mi mancavano di linguistica. Mercoledì ho l'esame e sono stufa di essere bocciata per errori stupidi.
Papà sta guardando l'ultima stagione de "Il Trono di Spade" sul letto, totalmente preso dalla trama. Questa è una tra le mie più grandi soddisfazioni. Quando ho iniziato a guardare quella serie tv continuavo a ripetergli di guardarla con me perché è la più bella del mondo a parer mio, ma lui trovava sempre un motivo per non iniziarla. Adesso non riesce a stare senza una puntata per più di due giorni.
Sono le 17:00 e sono esausta: è tutto il giorno che sono sui libri e mi fanno male gli occhi.
Come se mi avesse letto nella mente, il cellulare vibra sul tavolo, vedo una notifica di Instagram e sorrido automaticamente pensando di vedere il nome di Federico, invece è Paulo.
Direct tra @oliviadiviani e @paulodybala
@paulodybala
Hola Olivia, come stai? Volevo scriverti ieri ma ero fuori casa con Antonella e mi sono dimenticato. Mi ha fatto molto piacere conoscere una super tifosa come te! Anche se Berna non mi aveva detto di avere una ragazza 😉
@oliviadiviani
Hola chico
Scusa devo fare uno screen a questa conversazione
Non capita tutti i giorni di parlare in direct con Dybala 😄
Comunque Fede non ti ha detto niente perché non sono la sua ragazza
Mi scappa da ridere. Ma dai, uno come Federico con una come me... Ma cosa si fuma Dybala?
@paulodybala
Scusa non avevo capito niente allora...
Eravate così affiatati e poi dalla foto sembrava altro...
Rileggo il messaggio più volte, non capendo quello che vuole dire l'attaccante argentino. Quale foto? Di cosa sta parlando?
Poi mi ricordo. Il selfie che ho mandato a papà. Apro la galleria del cellulare e guardo la foto, zoommando su Federico. Non c'è niente di strano, è sorridente e ha una mano tra i capelli. Come sempre. Ananas.
Poi però capisco cosa voleva dire Paulo. Oh mio Dio, ma come ho fatto a non accorgermene? Probabilmente era l'euforia di essere lì con mezza Juventus.
Federico è seduto in fianco a me, ha una mano tra i capelli, mentre l'altro braccio è teso in avanti e la sua mano è sulla mia coscia.
Deglutisco.
Okay, non me ne ero proprio accorta.
Perché l'ha fatto? Magari non significa niente, magari i calciatori fanno così normalmente quando incontrano una ragazza. Ripercorro mentalmente quello che è successo dopo quella foto. Mi ha portata a casa, abbiamo chiacchierato normalmente, non c'era nulla di strano...
"Sei perfetta"
"Guarda che sei bella, scema"
Non posso vivere così. Voglio capire. Apro la chat di Federico e rimango minuti a fissarla non sapendo cosa scrivergli. Poi trovo il coraggio e prendo l'iniziativa.
Direct tra @oliviadiviani e @fbernardeschi
@oliviadiviani
Hey, ananas 🍍
@fbernardeschi
Ciao talpa 👓 mi sei mancata ieri
Come stai?
@oliviadiviani
Mercoledì ho un esame che ho già fatto sei volte e non riesco a passarlo quindi sono stanca e stressata
Senti ti va di fare un giro?
Devo chiederti una cosa...
@fbernardeschi
Aperitivo tra mezz'ora. Passo a prenderti io
A dopo 😙
Ho mezz'ora di tempo per essere presentabile. Mi faccio una doccia in dieci minuti e mentre ho un turbante sulla testa per asciugare i capelli cerco cosa mettere davanti all'armadio.
"Dove vai?" mi chiede mio padre, mettendo in pausa la puntata sul suo computer. "Sembri un'anima in pena."
"Grazie papà, ma non sei d'aiuto. Esco con Federico, comunque" gli rispondo in tono neutro, mascherando l'agitazione.
"Che mi venga un colpo! Ti piace, eh?" calca quella parola, materializzandosi vicino a me e dandomi una gomitata sul fianco.
"Cos... NO! Non mi piace per niente, non è nemmeno il mio tipo" mi alzo di scatto, gesticolando davanti all'armadio aperto individuando il vestito che fa al caso mio. "Cioè... carino è carino indubbiamente, mi trovo molto bene con lui ma non fa per me. E poi anche se fosse a lui non piacciono le ragazze come me..." continuo, quasi come se volessi giustificarmi.
"Quindi non gli piacciono le belle ragazze" si porta una mano sul mento pensieroso "ha senso, certo." Mi sta prendendo in giro.
"Tu sei mio padre, sei obbligato a dirlo. Ma hai un'idea di come sono fatte le fidanzate dei calciatori?" allargo le braccia, cercando di essere più chiara. "Sono modelle, modelle! Vedi le mie gambe? Ecco, loro non hanno le smagliature e la cellulite, non hanno i fianchi sporgenti, non hanno il culo grosso e nemmeno i rotolini sulla pancia e sono alte a differenza mia. Ah, e hanno le tette, giusto, che io non ho... ecco perché non posso piacere a Federico!" dico tutto d'un fiato guardandomi allo specchio.
"Sei bellissima, pulce. E fammi dire un'altra cosa. Se ti piacesse Federico soltanto come amico non ti faresti tutte queste pare mentali, ti conosco. E poi se ti ha chiesto di uscire vuol dire che ha voglia di vederti anche lui. Magari come amici, magari no, non possiamo saperlo. Ma se ti fai condizionare dallo specchio non uscirai più di casa, amore mio" dice mio padre, abbracciandomi forte per farmi sentire che posso sempre contare su di lui, sempre.
Mi serviva un discorso di incoraggiamento. Che poi non lo so se mi piace Federico, è tutto così strano con lui. Così diverso. Non riesco a capire se quello che provo quando sono con lui è l'adrenalina di essere amica di un calciatore oppure se è qualcosa di più.
Mi cambio in fretta e furia e riesco perfino a truccarmi leggermente, con una riga sottile di eyeliner, mascara e un rossetto rosso. Indosso il mio vestito nero con fiori rosa e rossi con le spalline larghe e una scollatura a V che però non risulta volgare, data la mia mancanza di seno, e che arriva appena sopra alle ginocchia. Ai piedi un paio di converse bianche rigorosamente basse. Lascio i capelli sciolti, con i miei ricci naturali più chiari sulle punte ricadere sulle spalle.
@fbernardeschi
Scendi
Jeep nera
Non apro nemmeno la chat, prendo la borsa e le chiavi, saluto con un bacio sulla guancia mio padre ed esco. Prendo l'ascensore e premo T. In pochi secondi sono nell'atrio dell'hotel, lascio la tessera della stanza alla reception ed esco. Vedo poco più avanti sulla sinistra una Jeep nera alta almeno il doppio di me, con i vetri più scuri di una macchina normale. Mi avvicino e noto la sagoma di Federico che mi fa segno di entrare. Salgo in macchina e lo saluto sorridendogli e lui mi dà un bacio sulla guancia.
"Hey talpa, che fine hanno fatto gli occhiali?" mi chiede, stupito, non avendomi mai vista senza.
"La magia delle lenti a contatto" sorrido scrutando il suo viso apparentemente perfetto.
"Non sono l'unico che ha degli occhi bellissimi, adesso che vedo bene anche i tuoi" la sua voce è un sussurro, mentre si avvicina pericolosamente a me, inchiodando i suoi occhi nei miei. Io mi mordo il labbro, diventando probabilmente rossa come un peperone.
"G-grazie..." è tutto quello che riesco a dire, ho il cuore che sta ballando la samba in questo momento.
"Pronta? Ti porto in un posto bellissimo" mi dice, mostrandomi i denti in un ampio sorriso ed io annuisco, posando gli occhi sulle fossette che si sono create agli angoli della sua bocca.
Penso di aver appena realizzato una cosa: tutto questo non è dovuto all'adrenalina di condividere la macchina con un calciatore, c'è di più.
Molto di più.
Eccomi, nuovo capitolo. Non è molto speciale, ma voglio andarci piano con questa storia e non voglio finire le idee. Fatemi sapere che ne pensate, come sempre. Un abbraccio.
A presto,
C.