Ciscandra - Personality Disor...

By Ciscandra

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E dopo il Mondo Bipolare? Dove conduce quella misteriosa porta sul nulla che Ciscandra ha appena aperto? Sei... More

♥ Avviso per tutti i Cannibal Rabbits ♥
1. Le persone che sei stata prima
2. Cocktail mostruosi
3. Lo smacchiatore
5. White Lily e la seduta
6. La Tigre del Cuore
7. Pugnali e autoreggenti
8. Ascolterai Mine Bruciate Rubando Amore
9. Un origami di carta sul baratro dell'incendio
10. Tu non mi hai spezzata
11. Pancakes rivelatori
12. Priscilla
13. Ho una voce. Ascoltami ruggire stanotte.
14. Il Distretto degli Istrionici
15. L'Indovina di Ferro
16. Diario di una cannibale
17. L'Imperatore Pallido
18. Sono una confessione che aspetta di essere ascoltata
19. Burattini, bugie e labbra di carta
20. Morso e la Regina dei Ratti
21. Giglio Cangiante
22. Pietra dei Ladri
23. Il Distretto degli Schizoidi
24. Il valzer del cuore cattivo
25. Fili rossi e frullati alla fragola
26. Niní
27. La Foresta delle Allucinazioni
28. La Casa degli Specchi
29. L'Hotel degli Inutilizzati
30. Brian
31. Ciscandra amerà distruggerti. Resterai imprigionato crollando.
32. Le Stelle Fredde e il Disegnatore di Ombre
GRAZIE

4. Erzsy

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By Ciscandra


Quando Mr Gray scosta due paraventi cinesi di legno scuro, la scena che mi trovo davanti, mi contorce lo stomaco in un blocco di ghiaccio.

Non tremo, ma una leggera nausea sembra arrampicarsi nella mia gola e insiste per farmi piegare le gambe.

Il grido lacerante proviene da una signora millenaria (e con questo intendo dire che non c'è angolo della sua pelle che non sia segnato da rughe profonde e bianche cicatrici!).

A guardarla meglio, sembra che indossi un deserto crepato dal vento e violato dal sole.

L'anziana immersa in una piccola piscina di plastica, circondata dai suoi bassotti che uggiolano con le code basse, è un'immagine che non riesco proprio a sostenere.

E non perché mal sopporti la vista degli anziani senza vestiti, ma perché la piscina di tela cerata è ricolma fino ai bordi di sangue.

Didì coglie le mie mani scosse da un tremito e forse è per questo che mi mette un braccio attorno alle spalle, senza dire nulla.

"È impuro! Bisogna cambiarlo! È impuro! Presto! Fate preeesto!"

La Signora Millenaria è fuori di sé, agita le braccia schizzando sangue ovunque, mentre i suoi bassotti iniziano a latrare impazziti (qualcuno persino ulula). Ma la cosa che mi impressiona di più sono i suoi occhi bianchi, affamati e sporgenti, che sembrano voler scappare dalle orbite per correre nella stanza.

"Oh! Per l'amor di nessuno! Cambiatelo! Oh no! Invecchierò! Mi polverizzerò! Fate presto! Presto!", grida, battendo furiosa i piedi nella piscina e sollevando così enormi schizzi, come fuori d'artificio viscosi.

È solo in quel momento che Dorian le si avvicina, dopo esser rimasto fermo ad osservare la scena, con una calma quasi inquietante.

"Erzsy cara! Su! Non faccia così! Abbiamo cambiato l'intera vasca solo mezz'ora fa!", dice con sguardo sornione, sistemandosi la lunga treccia bionda dietro le spalle, insieme ad un ghigno divertito.

"È impuro! È impuro! Per l'amor di nessuno! Ho bisogno di una vergine! La prego Dorian! Una squisita e candida vergine!", e nel dire questo strattona Mr Gray per la camicia aperta, imbrattandolo di disperato rosso.

"Tu! Ragazza!", mentre Dorian si volta con uno sguardo tagliente verso di me, mi scopro imbarazzata, e forse è l'unica volta che ringrazio il mio corpo di non mostrare rossori sulla mia pelle.

Un vuoto mi scava nel petto e mi vergogno di non aver mai potuto sfiorare un mondo, che era appena fuori dalle sbarre della mia stanza.

Ho sempre dato la colpa agli altri per avermi reso invalida alla vita. Ma io forse avevo mai mostrato interesse per cosa c'era al di là di quelle tende bianche come fantasmi?

"Cristo sulle Furie! Mr Gray!", Didì mi stringe a sé questa volta, "Che assurdità è questa! Non vorrà mica sacrificare la purezza della nostra Ciscandra per una... Scusi lei è?"

La vecchia in tutta risposta urla impazzita, scavandosi lunghi tagli nel volto con le unghie.

"Fucking mama! Non c'è bisogno di starnazzare come una cicogna costipata! Signora mi donerei io ai suoi servigi, ma in quanto a purezza mi hanno saltato nella catena di produzione! Secondo mia madre, Papi-l'Altissimo mi ha ripudiato già anni fa! Ma sa, in cambio ho avuto scarpe vertiginose e rossetti shocking! Per non parlare delle calze a rete! Cosa potrebbe mai volere di più un uomo sulla terra?", Dalila sembra essersi persa di nuovo nelle sue parole, mentre il ventaglio arancione si muove frenetico sul suo volto.

Mr Gray si porta una mano al petto con una sonora risata. È incredibile la dissonanza che crea in me quest'uomo: i delicati e lenti gesti raffinati in contrasto con la pancia sostenuta dalla cinta di cuoio e il viso deturpato dal tempo impietoso.

Nel guardarlo mi sento un puzzle preso a pugni.

"Che audacia Miss D.!", sghignazza Dorian con un sorriso sghembo, "Il suo credere che io sia ancora drogato di vertigini mi onora! Ma le vergini le impiego in ben altra maniera! Stavo mandando la ragazza a prendere altro sangue nella cucina qui a fianco, dal nostro cuoco, il Dr. Jekyll! Lei invece Miss D., mi deve aiutare a sollevare la cara Miss Báthory! Bisogna farla uscire dalla vasca, prima che nella disperazione addenti qualche suo bassotto."


***


Anche nel tragitto verso la cucina le gambe restano incerte, mentre l'imbarazzo sbiadisce abbastanza in fretta.

Non ho ancora capito l'esatto funzionamento del mio corpo e delle mie emozioni in questa dimensione. È strano, perché solo quando rifletto su questo mio sentire ovattato, mi torna in mente l'ospedale e la vita reale che avevo prima.

È come se il mio corpo fosse l'unica àncora che mi rimane alla realtà.

Ma quale realtà?

"Quella vera", dice una voce nella mia testa.

Ma perché? Questo viaggio è forse meno reale?

Quando ero di fronte alla Donna-Orologio credevo di saper distinguere le cose con certezza, ma ora, non ne sono più molto sicura.

La cucina è una stanza di vapore. Per i primi secondi non riesco a vedere altro che dense volute di fumo bianco, mentre un odore di frittelle di mela mi avvolge caldo.

"Problemi con la Contessa?", sento dire ad una voce cavernosa. È la voce più profonda che abbia mai sentito in vita mia, come un boato scuro dal centro della terra.

Le nubi si diradano in fretta e compare il viso di un uomo. La sua pelle nera come il carbone è sporcata da macchie di farina e impasto, sulle guance e sulla fronte.

"C-cercavo del...", deglutisco, "sangue!"

Cerco di dirlo controllandomi, ma sull'ultima parola il tono s'impenna in un acuto. Lo sfrigolio dei fornelli continua in sottofondo.

L'uomo scoppia a ridere. "Sì! Certo! Sangue!", dice, asciugandosi con un braccio il sudore sulla fronte.

Il Dr. Jekyll scompare qualche secondo con la testa in un armadietto cigolante, per riapparire tra le nuvole di vapore come un prestigiatore, con cinque bottiglie di quello che scopro essere succo al lampone.

Prima che possa dire qualcosa lui mi precede: "Lei crede che sia sangue. Ma da qualche millennio abbiamo optato per lo sciroppo! È buono ed è sempre in offerta sul catalogo che prende Dorian! Ciambelline alle mele?"

Ora posso vederlo meglio.

Lo spaventoso Dr. Jekyll è un uomo piccolino, con una carnagione ebano e dei vispi occhietti cioccolato. Il sorriso è un'accecante distesa di specchi e porta dei lunghi rasta spinosi, che arrivano a toccare il pavimento, come un'enorme coda di uno strano animale. Le grandi mani (sembrano quasi sproporzionate rispetto al suo corpo) stringono un fragile piatto di porcellana fiorita, su cui giacciono piccole ciambelle di diversa dimensione e colore.

"Ciambelle?", ripete sorridente, mentre mi perdo nei suoi occhi.

Dov'è tutto l'orrore? La crudeltà? La sete di morte e vendetta?

Non riesco a scorgerli negli occhi di quest'uomo. E non perché mi sta offrendo un piatto di dolci, ma semplicemente perché c'è una luce inquietante e calma nelle sue iridi, come se avesse ingoiato stelle per millenni.


***


Quando torno insieme al Dr. Jekyll verso la piscina di Erzsèbet Báthory, trovo Didì su una sedia di plastica verde, imbrattato di succo al lampone e intento a massaggiarsi i piedi.

La Contessa sta seduta al suo fianco, stranamente silenziosa. È avvolta in un accappatoio di spugna viola e ora sta accarezzando uno dei suoi bassotti, con lo sguardo appannato verso il muro ingiallito.

L'unico in piedi è Mr Gray.

È intento a conversare con uno sconosciuto molto alto che mi dà le spalle.

Quando l'uomo si volta, il mio cuore trattiene il respiro.

Non mi sorride, non esattamente, ma resta una morbida espressione sulle sue labbra gonfie, appena un cenno di gradimento.

Il suo viso è estremamente pallido, sembra ricoperto da uno spesso strato di cipria, che sottolinea delle venature secche sulla sua bocca. Ma quello che risucchia l'aria nell'intera stanza, sono i suoi occhi.

Ha uno degli sguardi più umani che io abbia mai visto.

E mi sento in un barattolo sottovuoto, ipnotizzata da un umano che danza nella luce, con le mani sporche di sangue.

Non sto parlando delle stelle che ho visto negli occhi del Dr Jekyll, né del calore delle iridi del Dottor S. in cui mi nascondevo sempre. Non sono neanche le tempeste gelose che si rincorrevano in quelli di Samuel.

Sto parlando di un cuore che ha rotolato in dirupi abissali senza mai fermarsi, scontrandosi con rami, sassi, fiumi, rocce, alberi, valanghe di fango e di neve, mangiato dai corvi e consumato dal tempo, per poi ritrovarsi disteso al sole, impreparato e stanco, preso d'assalto dalla vita, e poi abbandonato con un grande respiro, senza lasciare nulla dietro di sé.

Quando l'uomo cammina nella mia direzione tutto sembra rallentare e zittirsi, compresa Didì, che vedo alzarsi e dire qualcosa stretta in un angolo del mio campo visivo, ma che non sento minimamente.

"Tu devi essere Ciscandra", mi dice soltanto, mentre io mi spavento davanti a quelle voragini nocciola screziate di verde, contornate da un pesante trucco nero, che gli dipinge una fascia di petrolio sugli occhi, come una maschera di pelle.

Annuisco, accettando la grande mano che mi porge, ma quando provo a ricambiare la stretta, sento solo le mie mani sudare nelle sue ruvide e fredde.

"Spero che tu e la tua amica vogliate unirvi alla nostra seduta", mi dice, sempre senza sorridere, ma fissandomi con quegli abissi ipnotici che stanno diventando quasi fastidiosi.

Mentre il sudore mi cola lungo la spina dorsale e mi bagna le labbra, osservo l'alta figura allontanarsi, stretta nel suo completo grigio, senza neanche una piega. Cammina come se fosse affamato di asfalto.

Solo allora i rumori e i movimenti sembrano rimettersi in moto, come un enorme grande ingranaggio oliato, che sbuffa un grande sfiato di vapore prima di ripartire.

"Cristo sulle furie! Hai visto che fascinoso il terapeuta! Oh Papi! Ora mi sento svitata come un tappo di sughero d'ottima annata! Curami love caro! Sono pronta per una seduta!", Dalila mi si aggrappa ad un braccio, chiudendo gli occhi nei suoi gridolini impazziti.

"Didì, ma dove siamo finite?", lo chiedo di nuovo, anche se l'Uomo Nero me l'ha già spiegato, ma ho bisogno di sentirmi, perché mi sono persa e provo uno strano sollievo quando le parole mi escono tutte d'un fiato.

"Oh, my love! Lo chiamano Ricovero degli Alter-Ego! Ho visto la brochure prima! Hanno anche la piscina, sai? Come nei migliori resort! Mi chiedo se abbiano anche una massaggiatrice o un'estetista! Avrei bisogno di rifarmi lo smalto!", dice, facendo tintinnare di nuovo le perle alle sue orecchie.

Vorrei chiederle da dove vengono quei pendenti, o come fa a sapere cos'è una massaggiatrice, un resort o un'estetista. Forse ho sbagliato a pensare che il Mondo Bipolare fosse bloccato in un'epoca vittoriana?

Mi gira così tanto la testa che devo prendermela tra le mani e aspettare che le piccole esplosioni di puntini luccicanti si plachino.

"È già iniziata la seduta?", una voce acuta mi fa sobbalzare.

Mi ritrovo nell'oscurità e devo alzare molto la testa per vedere chi sta parlando.

Una creatura, enorme come una montagna, mi sovrasta. Nelle mani stringe una piccola palla da bocce (minuscola per le sue mani enormi!).

Poi, ancora tra sprazzi di luce capricciosa, metto a fuoco il volto della Creatura di Frankenstein.


♥ ♥ ♥

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