Amnesia

By Iris_ink

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Arriva un momento nella vita di tutti nel quale stare fermi non basta più. Si sente il bisogno di abbandonare... More

Capitolo 1
Capitolo 2 - Prima parte
Capitolo 2 - Seconda parte
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10 - Prima parte
Capitolo 10 - Seconda parte
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18 - Prima parte
Capitolo 18 - Seconda parte
Capitolo 19
Capitolo 20 - Prima parte
Capitolo 21 - Prima parte
Capitolo 21 - Parte seconda
Capitolo 21 - Parte terza
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28 - Prima parte
Capitolo 28 - Parte seconda
Capitolo 28 - Parte terza
Capitolo 29
Capitolo 30 - Parte prima
Capitolo 30 - Parte seconda
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37 - Prima parte
Capitolo 37 - Seconda parte
Capitolo 38
Capitolo 39 - Prima Parte
Capitolo 39 - Seconda Parte
Capitolo 40 - Prima Parte
Capitolo 40 - Parte seconda
Capitolo 41
Capitolo 42

Capitolo 20 - Parte seconda

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By Iris_ink

Esco fuori dalla discoteca, trovando accostato al muro Niall. 

Lui si accorge di me, io a malapena riesco a distinguere le figure.

Sospiro, cercando di darmi un contegno. Cercando di eliminare questo bisogno di fumare che cresce in me. Mi avvicino a lui, o meglio... a loro, ora focalizzo le facce di Lucy e un ragazzo dai tratti di pelle scuri, sarà del gruppo.

Deve esserlo perché sembra avere confidenza con la castana che indossa un vestitino blu estremamente corto, lo è sicuramente - penso - quando le sussurra all'orecchio di stare calma.

"C'è il tuo cane da guardia, lì." Facendomi notare Lauren a pochi passi da noi che parla con una ragazza.

Fanculo. Continua a provarci con tutti. Fanculo a lei e a quella certa sintonia.

Mi rivolge un'occhiata, ma la ignoro.

"Avete da fumare?" Chiedo, senza gentilezza alcuna e ritrovandomi il ragazzo che mi allunga la canna e dichiara di rientrare a prendere da bere, costringendo Niall a seguirlo. 

Ci lasciano sole e io mi congratulo con me stessa per la mia capacità di stare lontana dai guai che mi sta travolgendo da quando ho messo piede sull'isola.

Provo ad ignorare anche lei, pur non avvertendo alcun senso disagio mentre mi guarda trattenere il fumo nei polmoni, prima di farlo disperdere nell'aria lentamente.

"Ti devo delle scuse, non è vero?" Mi sorride, sembra quasi come quella sera al falò: un essere indifeso, timido e docile.

"Come ti pare." Le rispondo. Voglio solo fumare e rilassarmi, smettere di sentire le preoccupazioni per ogni cosa che faccio, o che non ricevo.

Le luci attorno appaiono sfocate, ma gli occhi di Lucy sono fissi nei miei e mentre parla lascia trasparire un qualcosa che la mostra realmente interessata nei miei confronti.

"Beh, non mi sono comportata molto bene l'altra sera, è ovvio. Solo che non riesco a capire quale sia il mio problema, perché non possiamo frequentarci, ecco." Dice, impacciata e faccio un'altro tiro prima di passarle la canna.

"È per il cane da guardia?" Il solito tono offensivo e presuntuoso quando si tratta di lei.

"Non chiamarla così."

"Non smette di fissarci. Mi sta infastidendo." Provo una certa soddisfazione nel sapere cosa sta facendo senza dovermi girare a guardarla. "Ignorala." Dico di getto, sentendomi una vera stronza. Avvertendo una cerca soddisfazione nel farlo.

Come se Lauren non potesse toccarmi più, in nessun modo.

"Oh, adesso non ti importa più?" Ride, sfiorandomi il braccio.

"Sono ubriaca, Lucy. Non mi importa più di nulla, adesso." Sorrido, scuotendo un po' la testa per accentuare il fatto che sia vero. La testa vuota e piena allo stesso tempo.

"Quindi, ti lasceresti baciare stasera?" E questo è il tono sensuale che indirizza a me.

So che non lo voglio, eppure per stasera andrebbe bene sfogare tutte le mie voglie su di lei, farmi travolgere dal suo corpo e scrollarmi il peso di quello mai avuto di Lauren.

So che non lo voglio, ma le vocine in testa continuano a ripetermi il contrario, quindi mentre Lucy si avvicina, io non mi muovo.

So che non lo voglio, ma questa volta va bene anche lei. Non ho bisogno di chiedermi come bacia, so già che lo fa bene.

Non mi sposto di un millimetro quando la sua mano sfiora il mio viso e sento perfino gli occhi chiudersi, non per desiderio, ma per sonno.

Lei non lo può sapere, così come non lo può sapere la voce imponente alle nostre spalle che senza gridare si fa sentire forte.

"Levale le mani di dosso." Tremo, chiudendo definitivamente gli occhi.

Quasi come se lo aspettassi perché incapace di farlo da sola.

"È consenziente, Lauren. Vatti a fare un giro." Ribatte Lucy, rimanendo ferma la mano sul mio volto.

"Ti ho detto che le devi levare le mani di dosso, non farmelo ripetere, Lucy."

"Altrimenti mi fai sanguinare anche l'altro braccio? Eh? Ancora non hai imparato come gestire la rabbia, cretina?" Si stacca da me fino a fronteggiare Lauren. L'afferro per il braccio tirandola indietro.

"Lucy" La rimprovero io e lei mi guarda male.

"Te lo ha raccontato quanto sa essere mostruosa la nostra Lauren?"

"Non ti permettere." La intimidisce la mora. Lucy ride. "Ovvio che no! Facciamo credere a tutti che Lauren sia una persona meravigliosa dalle mille sfaccettature tutte incandescenti!"

"Camila, andiamo via." Mi ordina lei, ma Lucy mi tira per un braccio.

"Lei non va via con un reietto come te!"

Sento la testa girare un po' più forte, mi libero della presa di Lucy scostandomi dal suo corpo. "Tu non sai un cazzo. Non ti permettere di giudicare."

"Cosa non so esattamente? Di quel vicino a cui hai rotto il naso a pugni mentre eri sotto anfetamine? O di quando ti sei scopata Halsey mentre uscivi assieme a me? Cosa esattamente non so, cara Lauren? Quanto sei cattiva? Sei un mostro! E non lascerò che Camila diventi come te." 

"Sono cambiate alcune cose, quindi chiudi quella cazzo di bocca."

Lucy ride.

"Ti ho conosciuto due anni fa, stesso posto, stesso periodo, stesse parole del cazzo! Non cambia mai niente con te, Lauren! E la nostra storia ne è stata la prova!"

Ora ho un mancamento. Ha detto storia??? Una relazione. Qualcosa di duraturo.

Non ci credo.

"Volevi fottermi la notte del falò però qualcosa ti ha bloccata. Forse i sensi di colpa!"

"Non c'entra un cazzo, quello. Non sparare stronzate a caso."

"Sinceramente? Non mi interessa nulla di te, tutto ciò che voglio è Camila, adesso. Quindi sparisci." L'intreccio che c'è tra questa gente mi fa veramente venire il vomito.

Non so cosa sia successo in passato, ma so che non voglio rovinarmi il presente per un qualcosa che non ha futuro.

"Lei viene via con me." Annuncia Lauren e scuoto la testa.

"Smettetela di decidere per me. Vado dove cazzo mi pare." Finalmente riesco dar voce ai miei pensieri, appena cammino verso la discoteca Lucy mi si para davanti.

"Mi dispiace, Lucy. Mi viene solo il vomito a sentirvi. Scordati di me perché non succederà mai niente."

È impossibile non notare il sorriso che Lauren nasconde tra i capelli, ma non ne sono così contenta. Non più.

Non mi sono scordata come si è comportata prima, come ci abbia messo poco a non pensarmi, a svagarsi con qualcun altro.

Ad ignorare tutte le cose che ci siamo dette la notte precedente.

Ad avere un modo di vivere che mi fa veramente schifo. 

***

Colpisco d'istinto la palla che arriva nella mia direzione, la passo a Dinah che si alza in volo e con una schiacciata segna l'ultimo punto di questa partita, con delle schiappe.

Zayn e Liam ci guardano sconvolti mentre mettiamo in mostra dei movimenti di danza altamente discutibili e poi scoppiamo a ridere.

"I piatti, i piatti. Laverete tutti i piatti. I piatti!!" Cantiamo in coro, prendendoli in giro.

"Era solo una partita, ragazze." Esordisce Liam, con la classica frase da perdenti. "Non sarà male lavare anche le vostre mutande." Continua da vero sbruffone.

"Tutto tranne quello, bello!" Gli dò una spinta mentre percorriamo il tragitto per il ristorante.

La situazione è decisamente calma, Harry e Louis si stanno coccolando guardando il menù, Lauren è intenta a fissare il cellulare. Dalla discoteca siamo tornati a nottefonda, poco dopo aver assistito a quella mini discussione sono andata a recuperare tutti e gli ho chiesto di andare via. Fortunatamente nessuno ha voluto trattenersi, ho preso sonno subito, nonostante tutte le confessioni relative alla mora che mi hanno sconvolto.

Ho pensato veramente che la testa finisse per scoppiarmi.

Alza gli occhi dallo schermo puntandoli su di me, prendo posto di fronte a lei evitando il suo sguardo. Ogni volta che facciamo un passo avanti succede qualcosa che ne fa fare 10 indietro.

"Tanto vogliamo la rivincita." Annuncia Zayn, dandomi una pacca sulla spalla e sorridendo a Dinah che annuisce armoniosa: "Per farvi di nuovo rifare il culo??"

Ridacchio, afferrando uno stuzzichino. "Abbiamo ordinato pesce fresco, ragazze. Gamberi e calamari fritti come secondo, va bene?" Harry appoggia il menù sul tavolo che viene quasi subito sostituito da uno dei piatti squisiti ripieni di spaghetti con le cozze.

"Lauren, George ti ha risposto poi?" Fisso sott'occhio la mora che arrotola gli spaghetti attorno alla forchetta e annuisce. "Oggi atterreranno qui."

Parla con Louis, come al solito. Lui non sembra davvero contento quando mormora "fantastico".

"Camila, mi passi l'acqua?" Mi chiede la mora, nonostante la bottiglia sia più vicina a Liam che a me. Non le do a vedere che lo faccio controvoglia, lo faccio e basta, sentendo i suoi occhi bruciare su di me. Mi sta scrutando, è ovvio che voglia sapere cosa c'è che non va.

Voleva saperlo prima ancora che ci fosse effettivamente qualcosa che non andasse.

E non vorrei ammetterlo ma starle lontano in qualche modo mi fa male. E con il suo continuo cercarmi non fa altro che renderlo più difficile. Vorrei aver mantenuto tutte quelle promesse che mi sono fatta prima di avvicinarmi troppo.

Stupida, stupida, stupida.

Al termine del pranzo mentre i ragazzi vanno a pagare lei mi affianca.

"Sei arrabbiata?" Chiede immediatamente. Scuoto il capo, evitando di fissarla negli occhi.

"Sei arrabbiata con me?" Prova ulteriorimente, questa volta alzo le spalle e provo a ritornare in spiaggia. "Dai, aspetta." Mi ferma lei, subito.

"Perché, Lauren?" Sbotto io, non importa quanto sembri ridicolo, mi sento tradita.

"Voglio capire per quale motivo mi stai evitando. Lo hai sempre fatto ma adesso è veramente inspiegabile." Riprendo a camminare, non sapendo cosa dire.

"Mi sembrava che stavamo costruendo qualcosa.."

"Oh, davvero? E cosa? Un castellino di sabbia?" L'attacco io e lei sussulta. Non risponde subito ma quando lo fa sussurra "Niente. Hai ragione, ma smettila di fare la bambina."

"Ah, pure?" Rido nervosamente, scendendo le scale del ristorante ritrovandomi sotto l'ombrellone dove ci sono già Dinah e Zayn.

"Sì. Pure. È per la discussione che ho avuto con quella, ieri sera?"

"Dovevi farti gli affaracci tuoi, sì." Mento io, sedendomi accanto al moro.

"Non mi sembrava che ti desse così fastidio a casa di Niall, però." Mi ricorda lei, prendendo posto accanto a Dinah che cerca di capirci qualcosa, alternando lo sguardo da una all'altra.

"Ti stavo dimostrando che so badare a me stessa, ma ti sei intromessa perfino quando non te l'ho chiesto."

"Badavi a te stessa mentre ti facevi infilare la lingua in bocca da una che hai rifiutato una sera prima? Sei brava!" Alza un po' la voce lei, sogghignando. Che faccia da schiaffi.

"Okay, è arrivato il momento di andare." Il moro si alza in piedi trascinando con sé Dinah che scuote la testa e sussurra "no, no, no."

"Non sono affari tuoi quello che ci faccio con la mia lingua, chiaro? Non mi pare che io vedendo la tua sul collo di una troietta da cubo mi sia messa in mezzo." Lei scoppia a ridere, raddrizzando la schiena.

"Allora, è quello il problema!"

La ignoro mentre si diverte inutilmente. "Ti rendi conto che stiamo discutendo su cosa fanno le nostre lingue quando potremo usarle in modi decisamente più piacevoli?"

È così volgare anche quando tenta di non esserlo! Lascio perdere le sue avanches e sbuffo. "Non è quello." Mormoro io, alzandomi per prendere l'acqua.

"E cosa, allora? È per quello che ha detto Lucy fuori dalla discoteca? Ci sono cose che non sai di me, che probabilmente sarebbe meglio se non le sapessi mai, ma voglio essere io a raccontartele, anche sapendo che potresti odiarmi. Solo, non evitarmi per semplice desiderio di tenermi sulle spine perché se mi stanco non cerco più di capire quale sia il problema, capisci?" Annuisco, mordendomi il labbro inferiore.

"Hai cominciato tu a provocarmi mentre ti stavi avvinghiata a quella." Ribadisco il concetto nel caso non l'avesse compreso. "E lo vedi che il problema è quello!" Si mette a ridere di nuovo prima di ritornare seria guardando la mia espressione dispiaciuta.

"Camila, io non ti ho promesso niente, okay?"

"È meglio se stai zitta." Le ordino io, fissando il mare e notando Harry che mi alza il pollice nell'aria. "No, fammi parlare. Seriamente, non ti ho promesso nulla e ciò che stiamo costruendo col tempo, stando insieme, non è chiaro neppure a me. Ma stiamo bene, ci divertiamo, ed è quello che conta. Voglio semplicemente vivermi appieno le emozioni che riesci a trasmettermi ogni volta che stiamo vicine perché, non lo dico tanto per dire, ma quando ti sono accanto sento davvero qualcosa di diverso."

"Che significa?" chiedo io a bassa voce. "Non lo so" e scoppia a ridere, passandomi una mano nei capelli. Non ha senso. "Non va nemmeno a me di evitarti, ma mi riesce bene."

Lei sorride, bagnandosi le labbra. "Ora sei tu che stai facendo la stronza con me..." Sussurra, incredula e un po' offesa.

"Non puoi avere sempre tu la corona." Le faccio l'occhiolino ed è come se lo prendesse come segnale di riappacificazione. Si siede accanto a me, accarezzandomi quasi impacciatamente - Lauren, impacciata??? - la mano.

"Sei ancora arrabbiata?" Annuisco. "Senza motivo." Aggiunge, annuisco ancora.

"E sei gelosa. Ammettilo."

"Ma va" Le do una gomitata "Forza, abbracciami." Mi mette le braccia attorno al collo trasmettendomi la solita sicurezza. Respiro forte il suo odore, un misto di salsedine, profumo e fumo. Scuoto la testa. "Tu. Stai. Davvero. Facendo. La stronza con me!"

Scoppio a ridere di fronte al suo volto stupito e mi concentro sulle guance arrossate dal sole che la rendono quasi tenera e pura. È un caso che la vedo sempre più bella?

"Mi dispiace informarti che la corona è sempre mia."

Sorride maliziosa e poi con un gesto mi spiazza totalmente. In un nanosecondo tira il laccio del mio costume e si ritrova a correre lungo il bagnasciuga con il mio bikini tra le mani. Avvampo, guardandomi intorno. La prima cosa che avverto è la risata di Louis. Immediatamente mi porto le mani al seno, per coprirlo.

"Ti tocca andare a prenderlo!!" Mi grida Zayn.

E se qualche settimana fa mi avvessero detto "ti ritroverai con le tette al vento ad inseguire su una spiaggia di Ibiza una stronza dal culo d'oro" non ci avrei mai creduto.

La gente è talmente presa da se stessa e dal casino che c'è intorno che pochi si accorgono di una tipa mezza nuda che ne rincorre un'altra. Eppure non sto morendo dalla vergogna, per ora il mio unico obiettivo è quello di raggiungerla solo per toglierle lo sfizio.

"Lauren, ridammelo!" Grido quando si ferma con l'affanno e scuote la testa. "Vestitii, nenaa, non siamo a playa desnuda"

Si precipita frettolosamente verso le cabine della spiaggia ed io continuo a correre tenendomi le tette avvolte nelle mani.

Nella prima cabina ci ritrovo due maschi che pomiciano. La seconda è vuota e quindi spalanco direttamente la terza ritrovandomela lì, con il labbro inferiore tra i denti a trattenere un sorriso. Ha quasi gli occhi che brillano ed è ancora più bella quando non sono deformati dall'erba.

"Abbracciami." Ordina all'improvviso e spalanco gli occhi, incredula.

"Stai scherzando." Scuote la testa sorridendo.

"Se non mi abbracci, questo - sventola il mio bikini - finisce nei miei slip."

"Non voglio abbracciarti mentre sono nuda." Replico io.

"Non devi volere, Camila. È un'ordine." Ora sorride e basta. "Forza." Mi incita e scuoto la testa imbarazzata. "Scordatelo." Sospira. "E va bene..." Arrotola il bikini e lo porta all'altezza della pancia.

"Okay, ferma!" Urlo, abbracciandola di colpo e avrei scommesso su qualche altro dispetto del tipo il mio costume che finisce sul pavimento. Proprio tutto mi aspettavo tranne che le sue braccia ad avvolgere il mio corpo. Arrossisco, anche se non può vederlo, per il mio seno scoperto stretto contro il suo.

Mi stringe come se non volesse lasciarmi andare mai più. E mi fa strano.

Non è qualcosa che ti immagineresti con Lauren Jauregui.

"Ti stai eccitando?" Dico per smorzare l'imbarazzo. Lei ride e mi sussurra "Basta anche di meno con te." Poi poggia le sue labbra sul mio collo e un brivido mi scuote quando sento la sua lingua bagnare la mia pelle.

Vorrei staccarmi, fare qualcosa ma proprio mi è impossibile. E più il suo respiro si fa corto più sento il desiderio di attaccarla al muro.

"Lauren.." Mi stupisco di quanto roca ed accolorata sia la mia voce.

So che quelle frasi di prima erano del tutto equivocabili, che non stiamo costruendo un bel niente, che siamo amiche, che non potremo mai essere qualcosa in più di questo, che a stento così ci sopportiamo, figuriamoci se potremmo farlo in altri modi, ma non posso negare che mi piacerebbe tanto. Per quanto pericolosa ed instabile lei sia sentire le sue mani accarezzarmi i fianchi è decisamente piacevole. Più che piacevole.

"Prometti che se ti lascio non corri via?" Annuisco meccanicamente. E quando lo fa non riesco a guardarla negli occhi, stranamente non mi fissa le tette mentre mi porge il reggiseno e neppure mentre lo allaccio.

Non proferisco parola, lei neppure lo fa.

Camminiamo vicine sulla sabbia, sento il suo sguardo addosso ma non ho il coraggio di ricambiare, sono così fragile sotto il suo sguardo che ho paura di bruciare alzando gli occhi ed incontrando i suoi. 

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