Show Me Love /// Paulo Dybala

By SethDiodoros1

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[COMPLETA] Cosa accadrebbe se una ragazza qualunque incontrasse Paulo Dybala? Dopo essersi momentaneamente... More

Una vacanza improvvisata
Il sostituto dell'ultimo minuto
Bomboniere malefiche!
Dottore? Mi ricoveri!
Chiamami pure Paulo
Parola d'ordine: sorridere
Questo non è un addio
Pretendo un avvocato!
Porca paletta!
Strane congiunzioni "paninali"
Una gatta poi non tanto morta
Il porto sicuro
Le bugie hanno le gambe corte
Reazione a catena
Cibo per uccelli
Presagio di Fuoco (parte 1)
Presagio di Fuoco (parte 2)
Accetto
Non è come pensi
Titanic
Jack e Rose
Chi è il vero Dybala?
Non fare stupidaggini
Alle porte dell'inferno
Il paradiso perduto
Vivi e lascia vivere
L'addio al nubilato (parte 1)
L'addio al nubilato (parte 2)
L'addio al nubilato (parte 3)
Buongiorno un corno!
Segreti nascosti
Il seme del dubbio
E chi sta scappando?
Pura magia
Che diavolo significa?
No Maria, io esco!
God save the diamond 💎
Tenere gli occhi aperti
Qualcuno ha detto festa??
The perfection
Party hard with Bernardeschi (parte 1)
Party hard with Bernardeschi (parte 2)
Tutti i nodi vengono al pettine
When the darkness comes (parte 1)
When the darkness comes (parte 2)
The end?
Spesso s'incontra il proprio destino nella via che s'era presa per evitarlo
I see a future inside your eyes (parte 1)
I see a future inside your eyes (parte 2)
Il matrimonio (parte 1)
Il matrimonio (parte 2)
Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco
Show me love
Capitolo extra: Due anni dopo
- News -

E chi sbava!

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By SethDiodoros1

Sono seduta sul divano a casa di Paulo, accanto a lui mentre perde rovinosamente a Fifa contro Douglas. Però è anche vero che ha scelto il Sassuolo, e contro il Real Madrid c'è poco da fare. Gonzalo gioca con il cellulare e Federico segue la partita mezzo insonnolito, a tratti chiude gli occhi e si riprende a scatti.

<<Vinci sempre tu!>> sbuffa Paulo, è così carino quando si arrabbia che lo riempirei di baci. Mette il broncio e le guanciotte sono parecchio pronunciate, sembra un bambinone.

<<Posso giocare io?>> domando, un po' intimorita e annoiata. Anche se starei ore ad osservare Paulo. Douglas ha l'aria sicura, pensa di vincere facile e sicuramente ci andrà piano, all'inizio almeno. Paulo mi passa il joystick e nasconde un sorrisetto cattivo, ha intuito che non sarà la prima volta che gioco a Fifa.

<<Tranquilla, ci andrò piano.>> afferma Douglas, dando una spallata giocosa a Paulo.

Invece di scegliere ognuno la propria squadra lasciamo la scelta al caso, spero solo non siano eccessivamente squilibrate. Avrò la Juventus e Douglas la Roma. Sorrido e felice metto in campo Dybala. Nei primi minuti il ragazzo capisce subito che so giocare e anche piuttosto bene. Dopo averli segnato due goal con Dybala, Douglas inizia a sudare. Riesce a segnare un goal alla fine del primo tempo, e mentre cambiano alcuni giocatori mi accorgo che Gonzalo e Federico sono molto attenti, con gli occhi attaccati alla tv.

<<Senti la pressione amico?>> lo prende in giro Paulo, innervosendo ancora di più Douglas che sorride teso.

Nel secondo tempo non c'è partita, vinco facile. Al quarto goal l'arbitro fischia e sorrido vittoriosa. Poso il joystick sul divano e sale un applauso spontaneo e urla di felicità.

<<Dove l'hai trovata Paulo?>> commenta Federico, dandomi una pacca sulla spalla. Gonzalo annuisce e Douglas si avvicina parecchio interessato.

<<Hai anche una sorella, qualche cugina come te?>> continua Douglas, causando una reazione di Paulo. Scosta l'amico e mi tira verso il suo petto, dandomi un bacio sulla guancia.

<<Rosicare fa male eh?>> dice Paulo, orgoglioso. Sapeva che avrei dato sfoggio delle ore passate alla Play a giocare ai giochi più disparati pur di non pensare.

<<Un po' si, ad incontrarla una ragazza così.>> borbotta Federico, alzandosi dal divano. Gonzalo e Douglas fanno lo stesso, infilando i rispettivi cappotti.

<<Allora ci vediamo alla festa Jessica, è stato un piacere conoscerti di persona.>> esclama Gonzalo, con un sorriso caldo.

<<Come mi hai fatto il culo a Fifa ce la teniamo per noi eh?>> propone Douglas, tirando Federico verso la porta.

<<Tranquillo, rimarrà tra noi.>> ribatto con un sorriso, sono davvero un gruppetto assurdo ma adorabile. Ora capisco come fanno ad essere così in sintonia anche sul campo, perché si conoscono bene frequentandosi anche fuori dal lavoro.

Paulo chiede la porta di casa e senza alcun preavviso si fionda sulle mie labbra, con le guance tra le sue mani. Ora che ci faccio caso ha le dita parecchio lunghe e un palmo molto ampio, liscio e morbido. Il filo di barba che gli copre le gote provoca un lieve arrossamento della mia pelle, ma me ne frego mentre infilo le mani sotto la felpa azzurra che indossa. Appena entro a contatto con la pelle della schiena, così tesa e perfetta, avverto un peso sullo stomaco.

Non ho dimenticato cosa gli sto tacendo, perché è sempre lì in agguato, pronto ad uscire nei momenti meno opportuni. Dovrei fermarlo, sedermi e raccontargli ogni cosa, sperando che reagisca in maniera calma e civile. Paulo ha un carattere pacato, dolce e amorevole, sono certa che la prenderebbe bene...forse. Ma chi voglio prendere in giro?! Col cazzo che la prenderebbe bene.

Gli arpiono le spalle affondando le unghie quel tanto che basta per lasciargli il segno. Lui non sembra disdegnare, anzi mi morde il labbro e sorride malizioso appoggiando la fronte contro la mia. Resto con gli occhi spalancati, per contemplare la sua bellezza. Non è solo esteticamente bello ma è anche un bravo ragazzo, con la testa sulle spalle e per nulla montato. Forse è questo che lo rende speciale ai miei occhi, ma cosa vedrà lui di tanto speciale in me? Sono così ordinaria da rasentare il noioso.

<<A cosa pensi?>> sussurra, con gli occhi chiusi. Sta imparando a riconoscere i miei sbalzi d'umore, pessima notizia.

<<Mi chiedo semplicemente cosa hai visto in me di speciale. Sono una ragazza semplice, per nulla appariscente e pure strana. Una combinazione buffa, lontana mille miglia dallo stereotipo di ragazza che vedrei bene al tuo fianco.>> rispondo, optando per una mezza verità. L' omissione non è tanto grave giusto? Cerco di convincere me stessa quando gli occhi di Paulo si aprono, e beh mettono a tacere tutto.

<<Penso sia stata la tua semplicità ad attrarmi come una calamita, conoscerti per quella che sei senza filtri o menzogne. Sei una continua sorpresa princesa.>> mormora con una voce roca e un pizzico emozionata. Spero che il corpo non mi tradisca, che nessun muscolo facciale si muova, perché mi sento davvero in colpa. Peggio di prima.

<<Sei un po' pallida, ti sente bene?>> mi guarda meglio, accarezzandomi una guancia con la mano. No. Ecco come dovrei rispondere. Ma non ce faccio, è più forte di me.

<<È solo stanchezza, nulla di grave.>> abbozzo anche un sorriso, sperando di essere convincente nonostante il mio cuore sia schiacciato da un peso non indifferente.

<<Allora andiamo a dormire.>> intreccia le dita alla mie e mi conduce in camera da letto. Scalcia via le scarpe, sfila la felpa e i pantaloni restando in boxer. Deglutico a vuoto, gustandomi questa visione paradisiaca.

<<Vorrei evitare che si formi una pozza a terra Jess.>> dice con un sopracciglio alzato e un sorrisetto antipatico. Non sto sbavando! Ok, forse un pochino ma diamine, mica è colpa mia se lui è così...così...cazzo.
Ormai sono inrecuperabile.

Senza raccogliere verbalmente la provocazione, agisco. Lancio la maglia sulla sedia, così come i pantaloni che sfilo con estrema lentezza. Il reggiseno e la brasiliana sono azzurri, coordinati e in pizzo lavorato. Da quando ci frequentiamo sto rispolverando la biancheria più ricercata che posseggo, quella un po' speciale, che compri in momenti di follia investendo un mucchio di soldi.

<<Se continui così la bava dovrò raccoglierla io.>> esclamo orgogliosa. Sapere che gli provoco lo stesso effetto che provo io, mi dà sicurezza. Rende tutto più reale e concreto.

A piedi nudi, incurante del pavimento gelido, gli vado incontro dall'altra parte del letto. Gli sfioro un bicipite con un dito, per poi passare al petto solido. Essendo più bassa di lui di parecchi centimetri sono avvantaggiata, gli lascio una scia di baci, partendo dalle clavicole a scendere. Il suo respiro accelera, il cuore batte più forte e resto con il palmo aperto sullo sterno. Occhi negli occhi ci studiamo a vicenda.

Prendo l'iniziativa, per la prima volta da quando ci siamo conosciuti. Lo bacio infilandogli direttamente la lingua in bocca, senza delicatezza, senza far finta che non voglia saltagli addosso ogni volta che lo vedo. Perché la verità è che lo bacerei ogni istante, assaporerei la sua pelle come se fosse la prima volta ogni santa volta. Non ne ho mai abbastanza.

Lui risponde con violenza, cingendomi i fianchi con le mani per spingermi contro la sua erezione. Sussulto, stupendomene per l'ennesima volta. Proporzionato. È tutto tranne che proporzionato. Gestirlo non doveva essere facile, soprattutto in spiaggia. Lo accarezzo fino a stringerlo in una presa salda e lo sento sussultare.

<<Ma tu non eri quella stanca?>> ansima, buttando la testa all'indietro con il ciuffo che gli copre gli occhi. Gli bacio il mento e il collo, buttandolo poi di peso sul letto.

<<Per te? Mai.>> gli sussurro all'orecchio, posizionandomi a cavalcioni su di lui. Sgancio il reggiseno e lascio che il mio seno si liberi, provocando un nuovo sussulto di Paulo.

<<Buono a sapersi querida.>> mormora, allungando una mano tremante verso il seno destro. Gli piace giocarci, stuzzicarli, renderli suoi. Lo lascio fare, poi gli sfilo i boxer e gli blocco i polsi contro il materasso.

Con il mento mi indica il comodino, lo apro velocemente con impazienza e strappo la confezione del preservativo con i denti. Ci soffio dentro e glielo infilo con attenzione, senza staccare gli occhi dai suoi. Tolgo le mutandine, e do inizio ad un rapporto intenso, assolutamente in linea con gli altri. Con Paulo provo sempre emozioni diverse, così forti da perdere la testa.

<<Jessica...dio mio!>> balbetta Paulo, in preda alla lussuria più sfrenata. Eppure mi sta lasciando il comando, sono io che detto le regole e con esse il ritmo. Veniamo insieme, ed è incredibile quanto siamo in sintonia.

Crollo con la schiena sul letto, respirando affondo, ancora scossa dall'orgasmo. Con la coda dell'occhio noto che ha le mani sul viso, con il cuore che batte veloce. Rotola verso di me, schiacciandomi con il suo peso. Mi dà un bacio, prima di alzarsi, buttare il preservativo, e tirare giù le coperte. Si stende a pancia in sù e mi stendo al suo fianco, arpionandogli una gamba con la mia.

<<Posso farti una domanda?>> mormoro, parecchio stanca ma molto curiosa. Paulo sbadiglia, con una braccio dietro la testa e l'altro intorno alla mia vita. È rilassato e l'aria di chi sta per crollare in un sonno profondo.
Annuisce dandomi un bacio sulla testa.

<<Dove li compri i preservati XXL?>>

Paulo ride, e la sua risata mi colpisce dritta al cuore. È bello, ma quando ride diventa irresistibile.

<<Li compro su Internet impicciona.>> risponde, reprimendo uno sbadiglio. Mi stringe più forte, così mi incastro nell'incavo del suo collo strofindoci la punta del naso.

<<Amore devo andare a bere.>> borbotto, un po' scocciata di dovermi alzare ma soprattutto di staccarmi da lui.

<< Evita di andare nuda per favore, prendi la maglietta che vuoi dell'armadio, amor.>> risponde, emozionato e felice. Così mi rendo conto che mi sono lasciata scappare la parola amore. L'ho chiamato amore e ora gli brillano gli occhi, o forse è il sonno.

Infilo una maglia blu con uno stemma strano sulla schiena, lunga fino al ginocchio e mi dirigo in cucina sotto la luce soffusa che regna nella casa. Spero di non incontrare nessuno, specialmente Shawn. Riempio il bicchiere d'acqua naturale e un pensiero mi folgora sul posto. Trovo la borsa e tiro fuori il cellulare, trovando una serie di chiamate senza risposta, tra cui due di Giò. Ignoro i messaggi, e ne leggo solo uno, quello più importante.

"Capisco che sei arrabbiata con tua madre ma potresti degnarti di rispondere almeno a me. Sta andando tutto come stabilito, anzi meglio. Dopo il matrimonio di tuo fratello puoi tornare a casa." 

Il messaggio di papà è una secchiata d'acqua ghiacciata. Sapevo benissimo che il soggiorno da Giò era a tempo determinato, ma ora avevo i giorni contati. Dopo il matrimonio tornerò a casa, e con Paulo cosa accadrà?
Con la paura a farla da padrone, torno in camera trovando il calciatore addormentato con tanto di bocca spalancata. Poso il bicchiere sul comodino, gli do un bacio e di riflesso mi stringe al suo petto. Chiudo gli occhi e cerco di calmarmi, affronteremo tutto, ma un problema alla volta.

Spazio autrice: scrivere scene a luci rosse mi fa davvero imbarazzare ma ci stanno e non sarà l'ultima! 😅
Prima della fine della settimana ci sarà un terzo capitolo ma dalla prossima settimana gli aggiornamenti torneranno ad essere due. 😢😵
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, pace e amore a tutti 💎🙌😘💗

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