Say my name - Loki

By LadyWilliam95

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Loki è di nuovo nella sua cella, nelle segrete di Asgard. Ma il Padre degli dei, prima della sua dipartita, h... More

1. Non basta respirare per sopravvivere
2. Il leone e la gazzella
3. Di notte un ateo crede quasi in un Dio.
4. Nel Regno di Asgard, dove l'Ombra cupa scende
5. Nessuna redenzione
6. Danze dall'Inferno
7. Il segreto nei tuoi occhi
8. E liberaci dai nostri peccati
9. Il silenzio degli Innocenti
10. La Regina degli Inganni
11. Il Dio tradito
12. Il Principe Ingannatore
13. La Grande Scommessa
14. Fallacia alia aliam trudit
15. Il lupo dagli occhi di smeraldo
17. Il diavolo tentatore e la Regina Oscura parte II
18. Erik
Loki [Break]
19. Cuore di ghiaccio
20. L'Erede della Tenebra
21. Le Origini del Male - Parte I
22. Le Origini del Male - Parte II
23. Mille metri sottoterra
24. Agli dei non resta che sognare
25. Colui che cammina nella notte
26. Conto alla rovescia
27. La guerra è per i vivi, la pace è per i morti
[AVVISO]
28. Teatro di Ombre

16. Il diavolo tentatore e la Regina Oscura parte I

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By LadyWilliam95

Erano quasi in vetta. Arya si voltò verso il compagno di viaggio che nel frattempo arrancava per raggiungerla.
"Ci siamo!" urlò lei entusiasta. 
Poco lontano si poteva scorgere la Porta Sacra, un'immensa apertura nascosta tra le montagne dove gli Asi si rifugiavano nei tempi antichi in caso di attacco nemico. Ora invece quello spazio veniva utilizzato per allenare i Guerrieri Reali del Regno, nella più completa desolazione. Arya conosceva bene quel posto, insieme a Magnus ci aveva passato anni della sua vita sotto la guida attenta del suo amato padre Vegard. Non lo vedeva ormai da diversi mesi ed era certa che lo avrebbe trovato lì ad allenare le nuove leve.
Magnus la raggiunse ormai esausto "Sono ore che camminiamo" fiatò cercando di sedersi su un grosso masso poco di fianco. Si portò lo zaino sul grembo e cercò la borraccia per bere.
"E' pure finita l'acqua!" si lamentò, rassegnato.
La dama sorrise "Siamo quasi arrivati, presto potrai riposarti e bere quant'acqua vuoi"
Il Guerriero si rialzò riluttante, zaino in spalla e seguì la donna che, nel frattempo, si era già allontanata di molti passi.
Guardò la grossa apertura tra le montagne.
Quanti anni sono passati...

***

Erano trascorsi già tre giorni e di Arya neanche l'ombra. Loki si aggirava irrequieto per la sua camera da letto. Aveva passato le giornate leggendo libri e manuali di magia nera. Ormai ne sapeva una più del diavolo. Aveva anche cercato qualche informazione su Hela ma niente. Il Padre Odino era riuscito ad eliminare qualsiasi informazione che la riguardasse. Come potevano sperare di affrontarla in battaglia se nemmeno sapevano qualcosa di lei? Il loro incontro pochi mesi prima era stato così breve che a malapena se lo ricordava. 

Si trovavano su Midgard in cerca del Padre degli Dei. Loki lo aveva esiliato lì prendendo il suo posto e fingendosi lui, era andato tutto bene finchè Thor non lo aveva scoperto. 
Così lo costrinse a portarlo da suo Padre, in Norvegia dove si trovava. E' stata l'ultima volta che lo avevano visto.
Odino li aveva dolcemente salutati per poi evaporare in una nube dorata e svanire, per sempre.
Erano stati avvertiti che, una volta morto, Hela sarebbe giunta per rivendicare il trono. 
Ma nessuno di loro era consapevole di avere una sorella, tanto meno che si trattasse della stessa Regina Oscura.  
Nel panico più totale erano fuggiti lasciandosela alle spalle.
Loki vide la paura negli occhi di Thor per la prima volta. Si accorse che il nemico che avevano davanti non era comune a tutti gli altri affrontati in precedenza. Quella donna avrebbe decretato la loro fine.
Tuttavia, benchè fossero passati mesi, di Hela non vi era più traccia.
Di quel fatale incontro i fratelli non ne avevano fatto parola con nessuno. Thor specialmente cercava di non pensarci. Quella faccenda lo aveva turbato nel profondo, condividere il sangue con un essere del genere non lo rendeva affatto tranquillo.
Loki rimase sommerso nei suoi pensieri cercando di capire se avrebbe potuto in qualche modo sfruttare la situazione a suo vantaggio. Hela sembrava essere una gran fonte di potere, perchè non approfittarne dunque?

Rimase con lo sguardo perso oltre le vetrate della sua stanza, gli occhi bassi puntati sui giardini di fronte all'entrata principale del palazzo. Osservava i Guerrieri darsi il cambio della guardia, le ancelle scambiarsi segni di consenso tra loro cercando di attirarli a sè. Che vita boriosa quella ad Asgard. Nulla lo esaltava o lo eccitava. Non aveva nemmeno più voglia di infastidire il fratello.
Quando ad un certo punto riconobbe due figure familiari farsi strada tra il viale alberato.
Vide l'armatura scintillante di Magnus risplendere riflettendo i raggi del sole ormai quasi giunto al tramonto. E vide anche Arya, a braccetto, fasciata anch'ella da una splendida armatura e un mantello a seguirla, rosso come il fuoco. Quel quadretto lo trovò disgustoso. Perchè diavolo erano così vicini!? 
Stanco di aspettare, uscì sulla balconata della sua camera, si arrampicò sulla ringhiera di marmo e si gettò nel vuoto. A pochi metri di distanza dal suolo si trasformò in una splendida creatura alata, molto simile ad un corvo. Sorvolò gli interi giardini non perdendo di vista i due guerrieri che quasi erano giunti all'entrata. Li superò maestoso in volo e, una volta davanti, si lasciò cadere riprendendo il suo regale aspetto ed atterrando con maestria sulle gambe, a pochi passi dallo sguardo atterrito dei guerrieri.
La coppia, che era presa da un'animata discussione, si arrestò di colpo. Rimasero a guardarlo con occhi sgranati, terrorizzati.
Lo sguardo del dio era terribilmente nero ed iracondo, li fulminò con una freddezza quasi glaciale.
Li osservò dall'alto in basso. 
Essendo lui un Reale a tutti gli effetti sia Magnus che Arya dovettero inchinarsi in segno di rispetto.
Con un cenno della mano Loki li fece ritornare al loro posto.
"Ti ho aspettata impaziente" esordì rivolgendosi alla ragazza.
Lei stette a fissarlo impietrita, levò il braccio ancora intrecciato a quello di Magnus.
Il dio la invitò ad avvicinarsi, avvolse le dita intorno al mento della donna e le stampò un profondo bacio sulle labbra, non staccando gli occhi dall'uomo.
Il Guerriero rimase a fissare la scena, mortificato. Sentì la rabbia montargli nel petto.
Loki stava rivendicando il possesso di Arya proprio davanti a lui, nel modo più crudele e meschino possibile.
Si staccò bruscamente dalle sue labbra e, cingendola con un braccio in modo quasi violento, lanciò un'occhiataccia maligna verso Magnus cui ricambiò cercando di tenergli testa.
"Se non vi dispiace vorrei riprendermi ciò che è mio" ringhiò scandendo l'ultima parola il più possibile.
Il Guerriero volse l'attenzione verso la donna, le fece l'occhiolino con un sorriso beffardo e si ritirò. Lo aveva fatto apposta per irritarlo, lui giocava in casa mentre Loki di lei quasi non sapeva nulla.
Quel segno di sfida irritò ulteriormente il Principe che, preso dalla rabbia, strinse sempre più forte la presa su Arya, quasi a spaccarle le costole. La Guerriera si divincolò dalla sua morsa prima che il dolore si rivelasse insopportabile e lo allontanò bruscamente.
Loki non disse nulla, rimase a fissarla furente.
"Ma che diavolo ti prende!?" domandò la dama.
"Dove siete stati?" 
"Non sei tenuto a saperlo" 
"Ti ha toccata?" lo sguardo del dio si fece sempre più duro.
"Cosa...?" le parole della donna le morirono in gola.
Loki sospirò irritato. Non doveva chiederglielo. Non voleva che sospettasse qualcosa dei suoi sentimenti. Cercò di calmarsi, Arya lo osservava basita cercando di capire cosa passasse per la testa del dio.
Era stata via tre giorni, sarebbe potuto succedere di tutto tra loro due. E Loki ne sarebbe rimasto all'oscuro. E quell'occhiolino? Che diavolo significava? 
Si ricompose fingendo di non aver mai avuto quella breve discussione con lei.
"Mi piace la tua armatura" non sapeva cosa dire, era in evidente disagio.
Arya non capì questo repentino cambiamento di discorso.
Si limitò a rispondere con un "grazie" cercando di non sembrare troppo sospettosa del comportamento palesemente geloso del dio.
Quando era in presenza di Magnus, Loki aveva sempre un atteggiamento venatorio, come se dovessero contendersi una preda.
Il Principe la prese delicatamente per il braccio tentando di rimediare alla violenza con cui l'aveva afferrata prima. La accompagnò dentro il palazzo nel più completo silenzio.
"Devo mostrarti una cosa" esordì infine.
Arya lo fissò con sguardo interrogativo.
"La tua sorpresa" aggiunse con un mezzo sorriso.

***

"Dove mi stai portando?" 
"Ssssh" Loki la zittì.
Arya era stata bendata, camminava incerta aggrappandosi al dio per non cadere. Non vedeva niente, tutto intorno a lei era buio.
Camminarono per diverso tempo prima che potesse vedere qualcosa.
Il dio le levò la benda liberando i suoi occhi.
La dama si guardò intorno spaesata.
"Ma dove..."
Tutto intorno a lei si stagliavano umide pareti di roccia. Doveva trattarsi senz'altro di una grotta.
Loki la prese per mano e la fece addentrare nell'oscurità.
"Asp...aspetta!" gridò.
Il Principe si voltò verso di lei con aria interrogativa "Qualcosa non va?"
"Dove mi stai portando?"
"Lo vedrai" rispose divertito.
"Non è uno dei tuoi trucchi vero? Non è che poi, una volta entrati, cercherai di farmi del male?"
Ancora una volta... aggiunse tra sè e sè.
Loki deglutì amaramente. Lo feriva che lei non si fidasse, tuttavia era naturale dopo quello che era successo tra loro. L'aveva praticamente presa in giro per settimane facendole rischiare la vita più volte, non poteva considerarsi propriamente un galantuomo nè tanto meno qualcuno degno della sua fiducia.
"Ti prometto che non ti accadrà niente" rispose sicuro.
Arya lo fissò incerta. Non poteva fidarsi delle sue parole ma ormai erano lì.
Lo seguì timorosa, il buio li avvolse rendendo impossibile vedere anche solo il suolo.
Ad un certo punto Loki si arrestò.
Distese il braccio davanti a sè e fece calare una malia che proteggeva quella che sarebbe stata la sorpresa per la dama.
Arya spalancò la bocca completamente incantata.
A quella reazione Loki non potè che provare un moto di soddisfazione nei suoi confronti.
"Questo... questo è-" 
"Il passaggio per Midgard" concluse il dio rubandole le parole di bocca.
"Ma... perchè?" chiese la donna, quasi commossa.
"Volevo che mi perdonassi per... per averti fatto rischiare la vita più volte, sei stata coraggiosa a batterti con me" ammise cercando di nascondere un crescente sorriso.
"Ma allora perchè mi hai nascosto il tragitto? Non so nemmeno dove ci troviamo di preciso" osservò Arya confusa.
"Non credo tu sia nella posizione di avanzare pretese, accontentati del mio regalo" rispose Loki avvicinandola a sè.
"Se vuoi andare a Midgard dovrai andarci con me" le sussurrò "Ogni volta".
La dama trasalì. Portare Loki a Midgard? Pochi anni dopo aver quasi raso al suolo New York?
Storse il naso, l'idea non la allettava molto, specie dato che il suo obiettivo era mettersi in contatto con Hela.
Annuì nascondendo la sua preoccupazione.
"Ci sono diversi passaggi segreti nel Regno" cominciò a spiegarle "ognuno porta ad uno dei Nove Regni principali, solo il Bifrost è in grado di condurci ovunque e, dato che non ci si poteva affidare ad un unico portale, i nostri antenati fecero costruire altri otto passaggi nascosti per permettere al popolo di fuggire in caso di emergenza" concluse.
"E quindi questo passaggio è quello che porta a Midgard" osservò la dama.
"Esatto, quindi andiamo?" domandò il dio.
"Come, adesso?"
"Avevi forse qualche altro impegno?" chiese divertito.
Senza che Arya potesse rispondere Loki aprì il portale con un gesto della mano. Era molto più piccolo e stretto di quello del Bifrost ma in quel momento non aveva nessuna importanza.
La Guerriera rimase incantata a guardare la scena, le luci del passaggio danzavano nella grotta emettendo piccoli crepitii come piccole scariche elettriche. Approfittando del momento, con totale disinvoltura, fece scorrere il pollice della mano destra sul polso di quella opposta rivelando per un istante il tatuaggio della Regina Oscura.
Credeva che Loki stesse ancora macchinando con l'apertura ma invece si voltò nello stesso momento notando un piccolo scintillio verdastro guizzarle da sotto la mano.
Arya non se ne accorse nemmeno, il segno sparì prima ancora che il dio potesse metterlo a fuoco.
Il fatto non poté che insospettire l'Ingannatore. Quel colore verdastro gli aveva ricordato il giorno in cui aveva conosciuto Hela. I suoi occhi bruciavano della stessa tonalità.
Le si avvicinò cingendola per il polso fingendo di non essersi accorto di nulla. Approfittò del momento per posarci sopra gli occhi ma non trovò nulla a marchiare la candida pelle della Guerriera. Che se lo fosse immaginato?
Tirò la dama a sé lasciando stare la cosa e la strinse.
"Pronta?" domandò sardonico.
"Prontissima" rispose Arya.
Il portale li divorò in un lampo avvolgendoli in un fascio di luce sempre più acceso.
La dama chiuse gli occhi quasi accecata.

Dall'altra parte dell'universo una donna con i capelli corvini e lo sguardo di smeraldo alzò gli occhi al cielo.
Hela aveva ricevuto il richiamo.
Arya stava arrivando.

Spazio autrice: scusate ahahah

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