Amnesia

By Iris_ink

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Arriva un momento nella vita di tutti nel quale stare fermi non basta più. Si sente il bisogno di abbandonare... More

Capitolo 1
Capitolo 2 - Prima parte
Capitolo 2 - Seconda parte
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10 - Seconda parte
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18 - Prima parte
Capitolo 18 - Seconda parte
Capitolo 19
Capitolo 20 - Prima parte
Capitolo 20 - Parte seconda
Capitolo 21 - Prima parte
Capitolo 21 - Parte seconda
Capitolo 21 - Parte terza
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28 - Prima parte
Capitolo 28 - Parte seconda
Capitolo 28 - Parte terza
Capitolo 29
Capitolo 30 - Parte prima
Capitolo 30 - Parte seconda
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37 - Prima parte
Capitolo 37 - Seconda parte
Capitolo 38
Capitolo 39 - Prima Parte
Capitolo 39 - Seconda Parte
Capitolo 40 - Prima Parte
Capitolo 40 - Parte seconda
Capitolo 41
Capitolo 42

Capitolo 10 - Prima parte

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By Iris_ink

C'è un unico bar sotto casa ed è lì che faccio la colazione migliore da quando sono qui. Stamattina nessuno proferisce parola, siamo tutti piuttosto silenziosi. L'unica cosa che si sente è lo schiocco dei baci tra Harry e Louis. Il mio mal di testa, dovuto probabilmente all'abuso di alcol costante degli ultimi giorni al quale non ero abituata, non mi ha ancora abbandonata. Il sole splende ma io non ho voglia di andare a mare, così mentre tutti si dirigono in spiaggia me ne ritorno in camera a dormire.

Passano poche ore fin quando della musica ad alto volume mi costringe ad alzarmi dal letto. Proviene dal piano inferiore e, mentre Smells like teen spirit pompa per tutta la casa, mi affaccio fuori, per niente pronta allo scenario lussurioso che mi si presenta davanti: Lauren in bikini, quasi completamente bagnata, gira intorno alla sua moto.

La schiuma sembra l'unico fattore comune tra i due soggetti e quel corpo statuario che si muove in modo sensuale, completamente in contrasto col baccano che ti suggerisce di fare la canzone, in particolar modo il ritornello, mi sta rendendo mentalmente instabile.

Non riesco a pensare, soprattutto quando concentrandomi sul seno della mora noto un qualcosa che aderisce pesantemente col tessuto del pezzo di sopra. E wow... è un particolare eccitante in più. È un piercing e sono sicura che ieri non c'era. Mi giocherei le mani. Pur sapendo che potrei usarle per ben altro. Resto nascosta, provo a mimetizzarmi con la porta, seriamente, quasi mi ci schiaccio contro pur di non farmi vedere dalla mora e guardarla ancora un po'.

Vorrei posasse per me. Se non fossi così catturata dai suoi movimenti tornerei a prendere la reflex e le farei un servizio fotografico. Il destino non è dalla mia parte perché non appena Lauren si gira, per afferrare la pompa e sciacquare il mostro metallizzato, mi vede.

"Vuoi spiarmi ancora per molto?" Mi provoca lei, immediatamente. Poi segue il mio sguardo, puntato sul seno. E sorride. "O forse vuoi vedere questo più da vicino?" Con una mano si stringe una tetta facendomi sgranare gli occhi. A quel punto è inutile mentire, mi faccio avanti, scuotendo la testa. "La prossima volta abbi un po' di rispetto per chi sta dormendo."

Scoppia a ridere. "Siamo ad Ibiza, nena, non in un ospizio! Vivetela un po' questa vacanza!" Mi bacchetta lei, afferra la pompa e apre l'acqua gettandomela addosso. Questa volta ha esagerato! Totalmente fuori luogo ed inaspettato. È congelata ed io mi sono appena svegliata! Mi sta rendendo la vita impossibile. Inizio a saltellare sul posto e ad urlare come una bambina. Lei si diverte, decisamente tanto. Voglio strozzarla, ditemi che ho il diritto di farlo.



Mi avvicino in modo tale da afferrarle il mezzo assassino dalle mani e rigirare la frittata, ci riesco per poco perché, esattamente come l'altro giorno in spiaggia, ha la meglio. Questa volta mi sbatte contro il muro. È tutta rossa, non ha voglia di mollare la presa.

"Ce l'hai con me?" Mi domanda, ponendosi ad un centimetro dal mio viso. La sua voce sexy è un problema per me. "Lasciami." Qualcosa non va in quel cervello! Mi sta facendo realmente male. Soprattutto ora che dice "Rispondi" e spinge il suo corpo contro il mio. Non riesco a respirare, mi è proprio difficile se mi sta così attaccata. Il suo seno aderisce perfettamente al mio e il calore che si propaganda per tutto il corpo mi fa sussultare.

"Perché mi guardi male da stamattina?" Mi afferra il mento tra le dita e mi costringe a fissarla negli occhi. Sto tremando, davvero. Ho un miscuglio di sensazioni che mi scorrono nelle vene che non riesco a capire quale fra tutte prevale. Paura. Desiderio. Rabbia. I suoi occhi mi ispezionano, prima li lascia confondere con i miei poi si concentrano sulle mie labbra semiaperte. "Ti ho fatto qualcosa? O sfuggi da me perché hai paura che ti faccia qualcosa? O meglio ancora, perché vuoi che te ne faccia?" Spinge ancora di più il suo bacino verso il mio... mi vien voglia di tirarle i capelli. E ribaltare la situazione. Stringerla al muro. Toglierle il fiato.

"Lasciami." Digrigno i denti. E con un gesto secco lo fa, si allontana. Forse perché stare così appiccicate è troppo anche per lei. Sento il suo sguardo addosso ma non me ne curo.
Torno in casa interamente bagnata e ho paura che non sia dovuto soltanto all'acqua.

***

"Beh, Liam ha organizzato tutto. Si è messo a parlare con dei tipi e hanno detto che stasera faranno un falò quindi mi sembra giusto andare a dare un'occhiata." Sentenzia Harry arrotolando gli spaghetti attorno alla forchetta.

Siamo andati a mangiare in un ristorante italiano e il cibo che servono è veramente delizioso. Questa settimana ci siamo concessi troppe volte panini e birre, qualcosa di sostanzioso era d'obbligo. Stranamente la proposta è derivata da Louis che di solito oltre che di canne non parla molto. Mi chiedo quale connessione ci sia tra lui e il riccio.

Sono così diversi, Harry è esageratamente chiacchierone, più spigliato, pieno di argomenti, socievole. E Louis è totalmente l'opposto. Quando alzo lo sguardo dal mio piatto trovo Lauren già a fissarmi. Sussulto visibilmente, sentendomi in fiamme. Assottiglio gli occhi non capendo perché cavolo continua a farlo mettendomi in soggezione ma lei si gira verso Liam quando quest'ultimo le chiede: "Tu hai trovato un posto dove fanno le gare?" Scuote la testa sconsolata.

"Ho solo trovato un negozio di piercing e tattoo" Sorride maliziosa e Dinah si precipita a dire:"Oh, ragazzi, quello al capezzolo è fantastico!" Le palpa una tetta ridendo.
"Gli amici di Chris non sono ancora arrivati?" Le chiede con voce seria Louis. Lei scuote la testa.

"Camila, che ne dici di parlare un po'?" Mi volto verso Zayn che mi sorride calorosamente.

"Magari più tardi, ora devo andare in bagno." Mi alzo raggiungendo la toilette e chiudendomi dentro, portando le spalle alla porta. Non riesco a stare troppo tempo in una stanza con Lauren dopo quello scontro di stamattina. Non riesco a reggere il suo sguardo e la cosa sta diventando insopportabile. Respiro profondamente poi chiedo al tizio del ristorante se c'è un telefono che io possa usare. Tre squilli e la voce di Ally mi fa tornare calma. "Non so se ce la faccio a restare ancora qui, tesoro." La sento sorridere perfino da qui. "Certo che puoi. È una vacanza all'insegna del divertimento e della spensieratezza, Camila. Che succede?" Sbuffo, chiudendo gli occhi.

"Ho paura di arrivare ad un punto di non ritorno."

"Ti piace così tanto Ibiza??" Grida lei, non capendo il discorso. Ovviamente. Ci siamo sentite solo due volte da quando son partita e anche velocemente.

"Si." Mento io. E comincio a pensare che mi piaccia pure Lauren, cara mia Ally.

Vedo proprio la figura della mora tatuata venire verso di me. Quindi decido di staccare immediatamente. "Devo andare, ti richiamo io." Riattacco poco prima di ritrovarmi Lauren davanti. "Stiamo andando via e non vorrei mandare di nuovo Louis a cercarti." Ha l'aria minacciosa, forse ha capito che la sto evitando. "Grazie" Mormoro, provando a passare. Quegli occhi vispi non mi abbandonano neppure quando mi volta le spalle e usciamo dal locale.

Non si finisce mai di scoprire se stessi. Probabilmente arriveremo al giorno della nostra morte conoscendoci nemmeno la metà di quanto dovremmo. Non è una cosa nuova che mi piacciono le ragazze, ma in questo caso mi sono soffermata sul corpo di Lauren troppo spesso e con troppa veemenza per pensare che sia solo un semplice apprezzare. O che potremmo essere solo amiche. Non mi pongo domande e non mi faccio trip mentali, ho passato quella fase qualche anno fa ed ho accettato me stessa. Ho già baciato una ragazza.

Ma quello che mi chiedo è: "Perché tra tutte le ragazze carine e simpatiche proprio Lauren?"

"Perché mi sto infatuando di una stronza che è l'emblema della variabilità e del menefreghismo?" ma tu non ti stai infatuando, è solo esageratamente attraente e ha il classico carattere che... no, decisamente non è il tipo su cui ti sei soffermata tante altre volte ma che attira molta gente.

Probabilmente, gente masochista.

Non posso farmi prendere da lei più di quanto io già non sia. Devo provarci con qualcun'altra e il falò di questa sera mi sembra l'ideale: ci sono una miriade di ragazze in costume, con birre in mano e uno stereo con la musica a palla in sottofondo. L'alcool, si sa, alleggerirà il tutto. Io resto comunque un cumulo di nervi. Flirtare non è il mio forte.

"Come mai così pensierosa?" Mi chiede Zayn mentre si leva la canotta, mettendo in mostra il fisico con un piccolo accenno di pancia.

"Niente. Ho sempre l'impressione di non conoscermi abbastanza."

"È un discorso che dovremmo fare da completamente lucidi." Ride lui facendo scontrare la sua birra con la mia. L'ambiente contornato dal mare scuro, il fuoco attorno al quale sono la maggior parte dei miei coetanei, le lingue di tutta questa gente che si intrecciano, gli schizzi nell'acqua, le bibite ghiacciate e le risate mi fanno sentire infinitamente giovane. È questo tutto quello che mi stavo perdendo per via della mia monotonia? Sensazioni che non so spiegare ma che per quanto ingovernabili siano mi permetto di racchiudere nelle mie fotografie attraverso piccoli gesti.

L'aria fresca della sera si poggia addosso impercettibilmente. L'umidità, proprio come un'emozione, è un velo trasparente sulla pelle. Rabbrividisci, non lo dai a vedere. Ma è lì.

Nel mio obiettivo ci finisce di tutto: due tipi che faticano a tenere sulle proprie teste in equilibrio una bottiglia vuota, un gruppo di ragazzi che ballano e si stringono tra loro, Harry e Louis seduti, abbracciati. Una ragazza dai capelli arcobaleno mentre aspira dalla sigaretta, Zayn che ride guardando Liam che fa una gara di verticali con un tipo biondo - se non erro è colui che ha organizzato tutto - Lauren che mi guarda.


Mi osserva continuamente; non appena penso di essermene liberata ecco che la riscopro a fissarmi. Nonostante abbia accanto una tipa che non fa altro che baciarle la spalla. Vorrei sapere a cosa sta pensando. Chiedo al moro di accompagnarmi a posare la fotocamera in macchina perché la paura che si rompa non mi ha abbandonato e lui lo prende come un pretesto per riparlare di ieri sera, timidamente.

Alla fine lo congedo dicendogli la prima cosa che mi passa per la testa. "Mi piaci, ma non è il periodo adatto per me. Voglio tenermi libera da qualsiasi sentimento." E lui ci crede, quando non ci credo neanche io.



"Ragazzii, dove eravate? A limonare?"

Grida Dinah, ubriaca come al solito. È tra le braccia di un ragazzo dai capelli biondi e ricci, dalle presentazioni iniziali ricordo che si chiama Ashton. Ci avviciniamo a loro, seduti sui teli. "C'è Lucy che vuole fare il bagno ma né io, né Ashton, né Niall, vogliamo accompagnarla, perché non lo fate voi?"




Mi volto verso lo scricciolo in questione dalla pelle scura e gli occhi marroni. È la stessa ragazza che prima era con Lauren. Aveva le sue labbra su quella pelle che io raramente ho sfiorato; è quasi fastidioso il fatto che lei lo abbia fatto e io no. Eppure sembra una bambina persa, per un istante mi ricorda me.


"Andiamo." Le dico immediatamente. "Ha un po' bevuto, tienila d'occhio." Mi avverte il biondino con gli occhi azzurri, l'organizzatore, alzando nell'aria la birra. Spero non abbia bevuto abbastanza da annegare. Con la tremarella alle gambe entro nell'acqua dandole un'occhiata.
Il suo sguardo è rivolto verso il basso, nasconde un sorrisetto timido tra i capelli alla rinfusa.

È molto carina e indifesa. Ma quando nuotiamo verso il largo non ne sono poi così sicura...

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Dove Camila scrive sulla porta di una casa abbandonata, sperando che qualcuno le risponda. In collaborazione con @BeingAsAnHurricane