Una ragione per ricominciare

By Gioia2993

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Aurora e Stephan. Lei 23 anni, lui 28. Due persone apparentemente opposte. Lei buona, dolce, amorevole. Lui c... More

Trama e Personaggi
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18..
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo23.
Capitolo 25
Capitolo 26
Sorpresa
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39.
Capitolo 40.
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Avviso
Ultimo capitolo
Epilogo
Ringraziamenti

Capitolo 24.

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By Gioia2993

❤️❤️❤️❤️Buon giorno spero che almeno oggi riusciate a vedere il capitolo❤️❤️❤️❤️❤️

Stephan

<Posso aiutarla?>.

<Vorrei un peluche per un bambino>.

<Età?>

<Quasi due anni>.

<Venga l'accompagno al reparto>.

Seguo la signora per i corridoi del negozio.
Ci fermiamo davanti i pupazzi adatti ad un bambino.

Cerco quello che ho in mente.

Finalmente li vedo!!!

Li prendo fra le mani, la proprietaria mi guarda sconvolta.

<Vuole davvero una mela ed una pera?>

<Si mio figlio ne impazzirà>.

<Se lo dice lei, le serve altro?>

<No va bene così>.

Mentre ci rechiamo alla cassa, rifletto sulle parole pronunciate prima, mio figlio.
In realtà è così che vedo Jason, forse perché ho sempre desiderato avere un bambino e lui invece non ha mai avuto un papà, ma sento che stiamo creando un legame forte.
Me ne accorgo quando si stringe a me mentre dorme o da come mi preoccupo io per lui.
Ho bisogno di sapere sempre dove è, di averlo sottocchio, adoro giocare con lui con le sue macchinine o dipingere sulle tele sporcando tutto intorno a noi.

<Contanti o carta?>.
Ritorno al presente.
<Contanti>.

Adesso che Jason è apposto devo trovare il regalo per Aurora.

Vorrei regalarle una collana, anche perché detto sinceramente mi rode il culo vederle quel anello al collo.

Entro in una piccola gioielleria artigianale, vorrei qualcosa di unico, fatto apposta per lei.
Non voglio qualcosa che potrebbe avere già qualche altra.

Purtroppo sono fatto così, in passato soprattutto, non mi sono mai accontentato di nulla.
Ho sempre voluto il massimo per me e per chi mi stava vicino.
Dopo tutto quello che è successo, questa sfumatura del mio carattere si era assopita, ma adesso sta riemergendo.

Do un'occhiata alle vetrine, ma non c'è nulla che mi fa impazzire.

Quello che credo sia l'orefice si avvicina a me.

<Ogni pezzo che vede è unico>.

<Si lo vedo, ma non rappresenta quello che cerco>

<Se vuole possiamo fare un disegno di quello che vuole realizzato>.

<Sarebbe perfetto>.

Descrivo con le parole quello che vorrei che rappresentasse la collana.

Il disegno mi piace molto, e neanche costa molto.

L'unico inconveniente è che devo tornare domani mattina per poterlo tirare.
Certo mi sono ridotto all'ultimo per comprare i regali.

Esco dalla gioielleria, mi incammino verso casa, questo è uno dei periodi più brutti dell'anno per chi sente la mancanza delle persone che non ci sono più nella propria vita.

Anche se questo Natale per me sarà bellissimo, dato che adesso ho Aurora e Jason, sento la mancanza della mia famiglia.

È vero mio padre mi ha allontanato, dettato dalla rabbia e dalla vergogna, non lo giustifico, io non avrei mai fatto quello che ha fatto lui, ma anche io ho avuto i miei torti, dovevo ascoltarlo e non fidarmi di quel infame, mentre mia madre ha provato a starmi vicina, ad avere un rapporto, ma ero troppo accecato dal senso di colpa, non volevo farle assistere al mio fallimento come uomo, come figlio.

Adesso invece vorrei parlarle, vorrei raccontarle di Aurora e Jason, vorrei che li conoscesse, perché adesso che ho toccato il fondo so come sia bello rinascere.

Immerso nei pensieri non mi sono reso neanche conto di  essere arrivato a casa.

Aurora
Fisso lo schermo.

<Aurora non rispondi?>.

Guardo Lina, dalla mia faccia capisce subito chi è.
<Porto Jason da noi>
<Grazie>.

Rispondo prima che cada la linea.

Pronto.

~Ti sei degnata finalmente.

Non sarei neanche tenuta a rispondere lo faccio solo in memoria di Jason.

~Non capirò mai cosa mio figlio abbia visto in te.

Posso sapere cosa vuoi?

~Vedere mio nipote.

Certo, perché voi vi ricordate di Jason Junior una volta all'anno. Poi gli altri 364 giorni Mio figlio non è vostro nipote.

~Non puoi negarcelo.

Devi ringraziare che non posso permettermi un avvocato, ma sto raccogliendo i soldi, mi ridarete tutto con gli interessi!

~Come al solito sei solo interessata ad i soldi!

Vi siete presi tutto! I risparmi di Jason mi sarebbero serviti, per crescere nostro figlio!

~Non eravate sposati ringraziando Dio quindi non ti spetta nulla.
Per domani saremo a Barcellona.

Chiude la telefonata!

Cazzo! Lancio il telefono sul tavolo.

<Che succede?>.

Non avevo sentito entrare Step.

<Sono incazzata nera! Mi ha appena chiamato quella strega della madre di Jason! Domani saranno qui per fare come ogni anno la loro comparsa al Natale! Solo in questo cazzo di giorno si ricordano del nipote!>.

Step si avvicina a me.

<Intanto Respira. Non ti ho mai sentito imprecare. Perché non ti rifiuti semplicemente di fargli vedere il bambino>

<Perché non posso, mi tengono in pugno Step. Se si rivolgono ad un avvocato, potrebbero ottenere in parte la custodia di Jason in quanto loro nonni. Io sono piena di debiti e senza famiglia, loro hanno soldi e potere>.

Step mi stringe a lui.

<Ti giuro che sistemeremo tutto, riusciremo a tutelarci, nessuno deve permettersi di minacciarti>.

<Io non voglio vederli, non voglio che stiano con il bambino, Jason neanche sa chi siano>.

Resto stretta a Step, ho paura, ogni volta che ricevo una loro chiamata torna a galla tutto.

<Amore sfogati>.

<in questi momenti riaffiora tutto!Ripenso ai giorni subito dopo la morte di Jason.
Io neanche sapevo cosa fare della mia vita, mentre loro da bravi avvoltoi svuotavano i conti del figlio.
Non eravamo sposati, ne c'era ancora nostro figlio, quindi per lo stato io non ero nessuno.
Mentre io annaspavo per sopravvivere, loro facevano piazza pulita.
Quando seppero che ero incinta mi insultarono dicendo che volevo spacciare Jason per loro nipote, a me non importava, anzi ero felice perché così pensavo che non li avrei più rivisti.
Solo che quando nacque Jason ci furono delle complicazioni, aveva bisogno di sangue e figurati se io ero compatibile, ha il gruppo sanguigno di suo padre e di sua nonna purtroppo! Li dovetti chiamare, fecero il test, da lì la compatibilità e la certezza che fosse il nipote.>

<Sono persone indegne>

<Lo so, ma ho paura lo stesso>.

<Ehi ma paura di cosa? Secondo te io permetterei una cosa del genere? Dovrebbero passare sul mio corpo prima di potersi solo avvicinare al bambino!>

Vorrei che bastassero le sue parole, ma la verità è che se solo volessero Jason potrebbero prenderselo...

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