Show Me Love /// Paulo Dybala

De SethDiodoros1

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[COMPLETA] Cosa accadrebbe se una ragazza qualunque incontrasse Paulo Dybala? Dopo essersi momentaneamente... Mais

Una vacanza improvvisata
Bomboniere malefiche!
Dottore? Mi ricoveri!
Chiamami pure Paulo
Parola d'ordine: sorridere
Questo non è un addio
Pretendo un avvocato!
Porca paletta!
Strane congiunzioni "paninali"
Una gatta poi non tanto morta
Il porto sicuro
Le bugie hanno le gambe corte
Reazione a catena
Cibo per uccelli
Presagio di Fuoco (parte 1)
Presagio di Fuoco (parte 2)
Accetto
Non è come pensi
Titanic
Jack e Rose
Chi è il vero Dybala?
Non fare stupidaggini
Alle porte dell'inferno
Il paradiso perduto
Vivi e lascia vivere
L'addio al nubilato (parte 1)
L'addio al nubilato (parte 2)
L'addio al nubilato (parte 3)
Buongiorno un corno!
Segreti nascosti
Il seme del dubbio
E chi sta scappando?
Pura magia
Che diavolo significa?
No Maria, io esco!
God save the diamond 💎
Tenere gli occhi aperti
Qualcuno ha detto festa??
E chi sbava!
The perfection
Party hard with Bernardeschi (parte 1)
Party hard with Bernardeschi (parte 2)
Tutti i nodi vengono al pettine
When the darkness comes (parte 1)
When the darkness comes (parte 2)
The end?
Spesso s'incontra il proprio destino nella via che s'era presa per evitarlo
I see a future inside your eyes (parte 1)
I see a future inside your eyes (parte 2)
Il matrimonio (parte 1)
Il matrimonio (parte 2)
Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco
Show me love
Capitolo extra: Due anni dopo
- News -

Il sostituto dell'ultimo minuto

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De SethDiodoros1

È passata una settimana dal mio arrivo a Torino, Giò mi ha fatto visitare in una giornata quasi tutta la città. Ovviamente per colpa di Caterina abbiamo evitato il Parco del Valentino per "paura" di incontrare qualche scoiattolo. Almeno, in futuro, potrei farle venire un infarto nascondone uno da qualche parte...

<<Jessicaaaaa! Tesoro del fratellone, dove sei???>>
Le urla di Giò sono così tediose da farmi uscire subito allo scoperto, esco dalla camera e lo raggiungo in salotto.
Caterina è appena rientrata e mio fratello invece che il pigiama ha i jeans e la maglia numero 10 della Juve. Qua gatta ci cova.

<<Che ti urli?! Potevi venire a bussare come una persona normale!>> mi lamento buttandomi di peso sul mastodontico divano blu. Accendo la tv e faccio finta che nessuno dei due mi stia fissando.

<<Che c'è?!>> sbotto quando Giò si piazza davanti lo schermo e Caterina scuote la chioma bionda alzando gli occhi al cielo. Se persino lei prova pietà per me allora la situazione è veramente grave.

<<Jessy, ricordi quando ti ho coperto con la mamma la sera del compleanno di Miriana?>>
Resto interdetta a fissare gli occhi azzurri di Giò senza capire quale sia il suo scopo, cosa vuole ottenere da me che non possa chiedere direttamente?

<<Parla chiaro Giovanni, che ti serve?>>  chiedo senza mezzi termini, sono una persona estremamente impaziente tra le altre cose.
Mio fratello incrocia le braccia e sorride mentre la voce della cornacchia svela l'arcano.

<<Vuole che lo accompagni alla partita della Juve.>>
Oh, chissà che mi pensavo! Odio andare alla stadio, troppo caos, troppe persone ammassate le une sulle altre, però per mio fratello posso fare un eccezione. Ma non prima di essermi divertita un po'...

<<Stai scherzando vero?>>

<<Per favore Jessy cara, il mio amico mi ha dato la sola! Ha detto che se veniva allo stadio poteva benissimo ritrovarsi single. Detto tra noi: sarebbe una fortuna visto lo scandalo che si porta dietro! Non ridere così forte... la tipa è amica di Cat!>> sussurra cospiratorio come se nessuno potesse sentirlo.

<<Guarda che ti sento Giovanni!>> urla Caterina dalla cucina, anche se non sembra infastidita.

<<Se me lo avessi chiesto subito ti avrei risposto di sì, quando devo tenermi libera?>>
Considerando che sono sempre libera la data non mi cambierà nulla, eppure il suo sorriso malefico mi inquieta ad alti livelli. Ho proprio un brutto presentimento!

<<Stasera.>>
Ecco qua. Mi sono fregata con le mie stesse mani.

<<Col cavolo! Ho già degli impegni improrogabili.>> che poi, non è neanche tanto falso se si può considerare una maratona su Netflix un impegno improrogabile.

<<Stai scherzando vero? Poltrire sul divano guardando serie tv fino a svenire non conta!>> ribatte l'antipatico, dovrei saperlo che non posso riuscire a vincere in argomentazioni con un avvocato.
Dopo una sonora sbuffata e vari lamenti poco femminili cerco di nascondermi sotto un cuscino.

<<Oh, questa tattica con me non funziona!>>
Giò mi solleva e trasporta fino in camera dove mi lancia sul letto come un sacco di patate. Ah, la delicatezza!

<<Hai cinque minuti per renderti presentabile sorellina, sfruttali bene!>> detto ciò, chiude la porta lasciandomi basita e a pancia in giù sul letto. Ormai non ho speranze di uscirne, quindi tanto vale vestirsi e sacrificarsi per la patria.
Spalanco le ante dell'armadio e frugo tra la piccola montagna di vestiti, tirando fuori una felpa nera e un paio di jeans comodi. Butto tutto sul letto, chiudo le ante e quella foto inquietante di Dybala sembra proprio fissarmi incuriosito. Giuro che prima di lasciare Torino, questa mostruosità la nasconderò così bene da non essere più trovata.
Mi vesto e raggiungo Giò in salotto.

<<Ti direi che sei bellissima, ma mentirei. Andiamo sister altrimenti facciamo tardi.>>
Ma guarda tu che stronzo! Tale sorella tale fratello eh?
Infilo il giubbotto e un cappellino per cercare di dare una forma ai capelli.

<<Leva quella oscenità dalla testa e metti questo.>> Caterina mi lancia un cappellino con lo stemma della Juve, con una smorfia come se le costasse fatica.

<<Sarete in curva, devi indossare qualcosa della squadra, che ti stia bene oppure no.>>
Guardo mio fratello cercando un valido aiuto invece si limita a ad annuire. Che brutta situazione la mia.
Calco il cappello sulla testa, salutiamo l'arpia e ci dirigiamo allo stadio.
Sarà una lungaaaa serata.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
...Allo Juventus Stadium...

Le luci sono accecanti, la folla scalpita e il suono di migliaia di voci satura l'aria. L'energia e l'eccitazione è senza precedenti, riesce a trascinare persino una come me, che considera il calcio lo sport peggiore di tutti e anche il più stupido. Poso lo zainetto sul sedile stretto e scivoloso mentre Giò tira fuori una trombetta e uno striscione.
Lo guardo storto e lui alza le mani sogghignando.

<<Pensavi sul serio fossi venuto senza niente?>> certo che no! Quindi la cosa non doveva stupirmi più di tanto, ciò che mi aveva fatto alzare il sopracciglio era stata la scritta dello striscione. Di tutto quello che poteva essere scritto, questo non me lo aspettavo proprio.
Giò parla con i nostri vicini di posto e poi cerca di coinvolgere anche tutta la nostra fila a tenere alzato lo striscione all'inizio e alla fine della partita. Tutti sembrano entusiasti ma alcuni commenti restano piantati nella mia mente.

<<Speriamo di non doverlo esporre anche alla fine della partita, non sei d'accordo?>> aveva detto un ragazzo magrolino con il viso dipinto di nero e bianco. Mio fratello aveva annuito greve.
C'è qualcosa che mi sfugge...

<<Terra chiama Jessy! Ci sei?>> la mano di Giò mi sventola davanti agli occhi, segno che mi sono imbambolata a pensare, di nuovo.

<<Smettila! Che vuoi?>> ribatto stizzita e in imbarazzo, odiavo quando succedeva...fissavo il vuoto con un sguardo perso o almeno è questo che mi hanno detto. Ultimamente mi sta capitando più spesso di quanto voglia, purtroppo credo di sapere anche perché.

<<Ti ho detto che la partita sta per iniziare, avanti tieni qui.>> mi passa un lembo dello striscione e le grida diventano assordanti quando la squadra al completo della Juve entra in campo. I giocatori salutano la folla poi si avvicinano alla loro curva. Le urla si fanno più forti, i cori e i movimenti più concitati.

<<Dici che l'hanno visto?>> mi chiede Giò ripiegando lo striscione.

<<Secondo me no, di qua non ci hanno mai guardato Giò.>> rispondo sincera. Sfido chiunque a poter vedere tra una folla immane di persone esagitate che urlano e si dimenano.

<<Ci riproveremo, anche se spero di non doverlo fare.>> borbotta tra sé, con gli occhi azzurri fissi sulla partita che sta iniziando.
Non parliamo più per quasi tutto il primo tempo, prima dell'intervallo vorrei poter andare al bagno e poi comprare una bottiglietta d'acqua per evitare la folla.

<<Giò vado al bagno e torno subito ok?>> il ragazzo sembra avermi sentito solo in parte, annuisce e zaino in spalla mi allontano fino ad entrare all'interno dello stadio.
Compro una bottiglietta d'acqua ad un prezzo spropositato ma non riesco a trovare un bagno, così vago senza meta per un po'. Sono tutti così concentrati sulla partita da non accorgersi di una ragazza sola che vaga. Scendo due scalinate e finalmente trovo un bagno, senza pensarci due volte mi ci fiondo.

<<Lo sapevo! Un cori di fischi! Ancora!! Non ne posso più!>>

Un insieme di voci maschili invadono l'aria, così cerco di affrettarmi per uscire dal bagno.

<<Stai calmo amigo! Nel secondo tempo vedrai che andrai alla grande! Ti rifarai!>>

Chiudo la porta del bagno e resto scioccata. Davanti a me c'è Dybala con le mani tra i capelli e Higuain che cerca di confortalo dandogli delle pacche sulla schiena. Oddio, sono nella zona vietata! Se mi beccano come minimo mi cacciano a calci fuori dallo stadio!
Dovrei far funzionare le gambe e svignarmela prima che qualcuno della sicurezza mi noti, eppure non ci riesco. Non riesco a smettere di fissare gli occhi verdi di quel ragazzo così disperato...

<<Ehi tu, devi avere il pass bene in vista!>> urla un agente della sicurezza.
Sono letteralmente fottuta!
Mi guardo intorno e individuo il tizio che ha parlato: un bel ragazzo altissimo e super piazzato, con i capelli mori e due occhi scuri. Occhi che mi stanno fulminando al momento.
È ora di darsi alla fuga!

<<Ehi tu! Ferma! Torna qui!!!>> urla il ragazzo tentando di inseguirmi tra la folla. Fortunatamente riesco a seminarlo e a confondermi tra le persone che circolano durante il break. Raggiungo mio fratello con il cuore in gola e uno strano senso di euforia, avevo avuto davanti l'idolo di Giò!

<<Ci hai messo una vita! Ma...Ma perché hai gli occhi fuori dalle orbite? Che hai combinato Jessica?>> domanda curioso e nervoso, mi conosce bene, sà che c'è qualcosa sotto. Vorrei tanto dirgli la verità ma so che non mi crederebbe mai, così decido di mentire senza quasi pensarci.

<<Mi sono persa sciocco!>> cerco di regolare il respiro sedendomi e prendendo un sorso d'acqua.
Per mia fortuna il secondo tempo ha inizio, salvandomi dal terzo grado di Giò.

Alla fine della partita la Juve perde contro la Roma per 1 a 0. I fischi sono assordanti, Giò tira fuori lo striscione per esporlo. Il megaschermo inquadra prima Dybala con le mani tra i capelli e poi lo striscione di Giò. A volte il silenzio è più assordante delle grida, lo stadio in silenzio legge la scritta di mio fratello. Dybala fissa il maxischermo con gli occhi lucidi e nel silenzio si ritira negli spogliatoi.
Il caos si scatena di nuovo, con la scomparsa della figura del giocatore nel tunnel. Giò sembra di stare per svenire per l'emozione così come tutta la nostra fila.

<<Spero che il messaggio gli sia arrivato forte e chiaro.>> dice Giò mentre sistema il suo zaino nei sedili posteriori del SUV.

<<Ne sono certa fratellone.>> rispondo sincera, perché infondo lo penso davvero.

Spazio autrice:
Lo so, sono un po' sadica...
Chissà cosa ci sarà scritto sullo striscione? 😂
Lo scoprirete nel prossimo capitolo, che pubblicherò nell'arco della giornata.

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