Una ragione per ricominciare

By Gioia2993

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Aurora e Stephan. Lei 23 anni, lui 28. Due persone apparentemente opposte. Lei buona, dolce, amorevole. Lui c... More

Trama e Personaggi
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18..
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo23.
Capitolo 24.
Capitolo 25
Capitolo 26
Sorpresa
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39.
Capitolo 40.
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Avviso
Ultimo capitolo
Epilogo
Ringraziamenti

Capitolo 4

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By Gioia2993

❤️❤️❤️❤️Buona sera❤️❤️❤️❤️❤️


Stephan

Sento qualcuno tossire, mi volto, davanti a me c'è la donna di poco prima, indossa un grembiule da cuoca, in mano ha un vassoio con la colazione.
Il sorriso le muore sulle labbra, credo a causa della mia espressione.
Cerco di addolcirmi un po', ma non credo di esserci riuscito molto, perché adesso mi guarda come se fossi un pazzo.
Mi sa che è meglio mollare la mimica facciale ed iniziare a dialogare.

<È per me?>.
Ok sono un coglione che ha dimenticato le buone maniere!
<Ehm si>, si gratta il collo con la mano< Ho pensato che magari avesse fame>.
Mi fa tenerezza è tutta rossa! No non deve farmi tenerezza, nessuna pietà! Ricorda Step le donne non fanno tenerezza!
<Non doveva disturbarsi>. Rispondo acidamente.
<Nessun disturbo, era un modo per ringraziarla anche per il disegno. L'ho appeso sul muro del mio laboratorio>.
<Io dovrei iniziare a lavorare quindi>
<Ehm si certo, il vassoio dove glielo
appoggio?>
<Non lo so decida lei, sul tavolo della cucina?>

Mi guarda stralunata, sbuffo.
Le tolgo il vassoio dalle mani, involontariamente sfioro le sue dita, non mi piace la sensazione che ho provato.

<Era una battuta!>.
<Ah scusi comunque io mi chiamo Aurora>
<Mi fa piacere>.

La saluto con la mano, prima di voltarle le spalle.
Spero che sia perspicace e vada via.

<Se ha bisogno di me mi trova in fondo alla strada, nella mia pasticceria>

Nulla da fare non è un tipo furbo.
Mi volto verso di lei.

<Cosa non hai capito del fatto che non voglio dialogare con te?>.

I suoi occhi cambiano espressione.

<Non mi importa se mi tratti male, io sono contenta di averti portato la colazione, sono contenta che la mangerai e sono contenta che tu sappia che se hai bisogno di aiuto io ti ho dato la mia disponibilità>

<Apposto solo la buona samaritana mi mancava!>

<Non sono una samaritana, sono una persona disponibile che sa che in un attimo la vita può toglierti tutto e quindi cerco di aiutare quelle persone a cui è stato tolto quello che avevano>.
Provo a fermarla.
<Non è buona educazione interrompere chi parla. Non mi importa se è una tua scelta vivere per strada, non mi importa se in realtà sei un despota che odia le donna, finché dormirai in questo marciapiede se mi andrà di portarti la colazione io lo farò! E comunque anche io ho un lavoro da svolgere, quindi adesso me ne torno nel mio negozio ad addolcire la vita di chi incontrerò oggi è ti dirò di più, ogni tanto sorridi, che male non fa! Ciao!>

Volta le spalle e va via.

Sono rimasto senza parole, chi è questa donna?
Mi ha lasciato come una statua sul marciapiede con un vassoio in mano, ero io quello che doveva avere l'ultima parola non lei.

Apro il pacchetto, questa volta non c'è un cornetto ma un muffin al cioccolato, ne mordo un pezzo, però, è buono!

Aurora

Torno nel mio Laboratorio.
Si sono abbastanza nervosa per quello scostumato lì fuori!
Non gliela darò vinta, non so perché ma nel suo sguardo c'è qualcosa che non mi convince.
Non è cattivo come vuol sembrare, stronzo lo è di sicuro, ma cattivo no.
Devo ammettere che è anche un bel ragazzo, peccato che non sono più interessata all'amore.
Amerò per sempre solo Jason e Jason junior.

Adesso basta perdermi nei pensieri, devo aprire al pubblico.

La mattina passa in fretta è ora di pranzo, amo il mercoledì perché lavoro mezza giornata.
Il pomeriggio la pasticceria è chiusa.
Abbasso la saracinesca, passo davanti il mio nuovo migliore amico, è tutto sporco di pittura.

<Ciao amico>
<Samaritana>
<Hai pranzato?>
<Sai me ne sono andato di casa per non sorbirmi mia madre!>
<Come ti chiami?>
<Se te lo dico te ne vai?>
<Hm si ho mio figlio che mi aspetta a casa>
<Hai un figlio?> il suo volto cambia espressione.
<Hai un nome?>
Un sorriso spunta sul suo viso, anche se sembra più che altro esasperato.
<Mi chiamo Stephan>.
Gli porgo la mano, pulisce la sua sui suoi pantaloni, prima di stringere la mia.
<Si ho un figlio>
<Quanti anni ha?>
<Uno. Adesso devo andare oggi posso dedicarmi un po' a lui>
<Immagino che ci vedremo domani>
<Immagino di si. Ciao step>
<Ciao>

Mi incammino verso casa, almeno adesso so il suo nome.

Busso alla porta dei mie vicini, sento delle urla, staranno litigando come sempre.
Non sono veri e propri litigi li definirei più battibecchi dovuto all'età ed al troppo tempo passato insieme.

Finalmente Ugo apre la porta.

<Tesoro mio per fortuna sei arrivata! Io qualche giorno a quella gallina le tiro via il collo e ci faccio il brodo!>

<Che succede?>, domani entrando in cucina.

Sta per rispondermi quando viene preceduto da Lina.

<Te lo spiego io cosa succede! Ho mandato il caro Ugo al mercato per comprare le verdure, gli ho compilato la lista della spesa, solo una cosa gli ho detto a voce di comprare un broccolo, volevo fare lo sformato, e lui sai che ha portato?>

<Hm no cosa?>

<I piselli! Adesso che ci faccio io con i piselli?>

<Puoi fare tante cose!>, risponde Ugo<Tipo le uova visto che come gallina sei buona>.

<Gallina c'è la buon'anima di tua madre!>

Guardo Ugo farsi il segno della croce.

<Perdonala madre!>

Prendo Jason in braccio, se la ride anche lui.

<Amore mio>

<Mimi>.

Lina si avvicina a me.

<Perdonami bambina mia, ma qualche giorno quell'uomo mi manderà al manicomio, siediti a tavola che è pronto>.

Mi seggo al mio solito posto, lascio Jason a giocare sul tappeto.

Lina mi porge un piatto di lasagne, mentre ad Ugo porge un piatto di piselli.

<E le mie lasagne?>

<Per te solo piselli!>

Lina si siede con il suo piatto di lasagne calde davanti.

Guardo Ugo.

<Vedi il lato positivo, almeno sono cotti!>

<È una strega!>

<Tua sorella lo è>.

Alla fine Lina buona come è, prepara un piatto con le lasagne anche per lui.

Sono due matti non ti fanno mai annoiare , ma li amo tanto, come amo queste deliziose lasagne..

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