Wedding Bells. || Il Volo.

By _dreamwillcometrue

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Ogni individuo al mondo, in questo momento, sta lottando per qualcosa e la vuole fermamente. Ognuno di noi ha... More

Prologo
"Scarlett".
Cuore infranto.
"Sarai mia".
"Christopher".
Amico mio.
"Tu non ti sposi".
"Starò al tuo fianco".
Una sposa meravigliosa.
"Dimmi la verità".

Rivelazioni scottanti.

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By _dreamwillcometrue

Sabato 2 Settembre 2017. Taormina, ore 18:16 p.m.

Ed eccoci qui: siamo arrivati a Taormina verso le nove circa di questa mattina.
Subito, ci siamo sistemati e siamo andati a fare colazione. Successivamente ci siamo cambiati e rilassati in piscina, abbiamo pranzato e nuovamente siamo scesi in piscina.

Mentre adesso ci stiamo finalmente preparando per andare a cenare al ristorante, per poi goderci un po' di posti esclusivi.

Gianluca ed Ernesto, sono in camera loro mentre io...

"Amelia? Dove hai messo il mio borsone?" urlo dalla camera da letto.

"E' sotto il tuo letto." mi risponde dal piccolo soggiorno.

Eh si, la mia piccola Amelia alla fine, ha accettato. Anche se mi ha fatto un po' sudare e mi ha messo davanti una bella condizione in modo molto deciso e fermo..

Flashback

"Allora, mister bel fusto con i muscoli al posto giusto e la tartaruga a pancia in aria, cosa dovevi dirmi di così urgente che mi hai fatta catapultare da un'intensa sessione di shopping qui a casa tua?" mi chiede Amelia entrando nel soggiorno e lanciandosi sul divano parlando a raffica.

"No ma prego, tanto sei a casa tua quindi.." dico prendendola in giro. "E comunque, prendi respiro, volevo solo proporti una cosa.." inizio, ma lei mi interrompe.

"Non mi discutere di fare zozzerie perché è stato un errore ieri, e lo sai bene. Ci siamo fatti prendere dal momento, è stato bello rivivere nuovamente i nostri attimi di intimità, non lo nego, ma dopo questa volta non ce ne sarà un'altra." dice fermamente, ed io la guardo passando in rassegna tutto ciò che lei ha detto.

"Ah ma allora ti è piaciuto eh.." dico sedendomi al suo fianco e guardandola compiaciuto, con un braccio poggiato al divano e l'altro sul suo ginocchio.

La vedo alzare gli occhi al cielo. "Maschi, sempre i soliti. Fai un discorso da premio nobel e dove si soffermano? Al fatto dove ho ingenuamente detto che mi è piaciuto. Robe da matti."

Scoppio a ridere. "Seriamente Amelia.." ma lei mi interrompe nuovamente.

"A proposito di seriamente.." dice mettendosi meglio a sedere. "..io la prossima volta ti tiro un microfono in testa con tutti gli spartiti dietro, bel tenorino dei miei tacchi." dice agitandosi tutta e lavandosi la giacca in cotone, e mostrando così le spalle nude. "Come diavolo ti salta in mente di dire a Chris che sei il mio ex?" chiede sconvolta ed io, scoppio a ridere. "Ma che ti ridi?"

La guardo negli occhi, e lentamente avvicino la mia mano al suo viso accarezzandole le labbra con il pollice. La sento che sospira ,a che velocemente si ritrae.
Così prendo parola.

"Amore mio, mi preoccuperei più del fatto che lui non si è accorto di come eri messa 'la sotto'. Ovvero sia che in passato c'era stato già un uomo nelle tue grazie, piuttosto che preoccuparmi dell'aver detto che siamo stati insieme. Che c'è? Ha paura della concorrenza Mr. Rammollito?"

Vedo che mi fissa senza parole.

"Concorrenza? Tu non sei più in gara bello mio, io fra poco più di un mese mi sposo, altro che concorrenza. Hai perso."

Mi parla decisa, ferma, quasi arrabbiata, ma io sorrido.

Sono testardo, troppo testardo. Voglio capirci fino in fondo, voglio veramente entrare nelle viscere di questo presunto amore e vedere se realmente c'è un cuore puro che batte nella relazione di Amelia e Chris.
Io alla mia Scarlett la amo ancora, e tanto. Voglio nuovamente il suo amore, i suoi sorrisi, i suoi occhi a guardarmi.

Attenzione, capitemi: quando dico mia non è possessività ma semplice modo di dire, in quanto io a questa donna la amo ancora ed è spontaneo usare un aggettivo che ti fa capire quanto amore provi per quella persona.
Perché che sia ben chiaro, Amelia, come tutte le donne, non sono oggetti che si acquistano e diventano di tua proprietà: le donne vanno rispettate, vanno amate e vanno rese felici, ed io mi sto accorgendo che Amelia, per quanto la conosca veramente bene, non è felice.
Motivo per cui sto cercando di tutto, ogni piccolo particolare per capire meglio.
E farò di tutto, anche corteggiarla nuovamente come quando eravamo degli adolescenti, purché lei si innamori di me.

Ma se così non dovesse essere, sono pronto a fare un passo indietro, perché vuol dire che è meglio così per entrambi, non forzerò più la mano, le lascerò vivere la sua via come io vivrò la mia. Ma non voglio vivere con il rimpianto di non averci provato a corteggiarla nuovamente.

"Embè? Che mi fissi?" chiede fintamente seccata.

Le accarezzo la guancia. "Quello che volevo proporti era: prepara i bagagli che ho organizzato una festicciola 'pre matrimoniale' per te con alcuni nostri amici."

La vedo sobbalzare. "Festa? Amici? Ma che stai dicendo?" chiede sconvolta veramente.

Sorrido soddisfatto. "Ma si Scarl. Divertiamoci, siamo giovani ed è da tanto che non stiamo insieme, anche come semplici amici. Così.. mentre ieri ero sotto la doccia, mi è venuta un'idea niente male. Una volta uscito, ho chiamato in hotel ed ho prenotato due camere per il fine settimana, ritorniamo lunedì mattina e possiamo fare ciò che vogliamo." spiego mentre i suoi occhi, sono lucidissimi di gioia. "E poi c'è un amico che quando ha saputo sei in Sicilia, vuole assolutamente vederti." dico mettendo un po' di suspense.

"Ma chi è questo? Dai, dimmelo ti prego." dice come i bimbi, a mo di supplica.

"Prima dimmi se accetti." chiedo felice.

Mi guarda con gli occhi assottigliati. "Avrò una camera mia?"

E li, sento una fitta al cuore. Vorrei poterla avere al mio fianco e stringerla ma.. devo rispettarla e fare le cose giuste senza essere invadente. Ma ciò, non mi vieta di scherzare un po' per vedere le sue faccine sconvolte.

"No dormirai con me, nello stesso letto." dico serio, o meglio, cercando d'essere serio.

"Scordatelo."

Okay, se fossi stato in un'altra circostanza mi sarei morto dal ridere, ma sto fingendo e devo rimanere serio.

"Ma perché Amelia? Lo abbiamo fatto e.."

"..e ogni volta che stiamo vicini finisce come ieri, meglio evitare." dice imbarazzata.

Sospiro trattenendo le risate. "Prometto che non ti toccherò nemmeno con un petalo di rosa."

"Letto e camera tutta mia, se vuoi che vengo." insiste lei.

Uhm.. la piccolina ha imparato ad uscire gli artigli eh..

"Camera mia e letto mio. So bene cosa voglio." dico provocante.

"Adesso?" chiede mordendosi il labbro, ed io.. rimango come un tonto. Senza parole.

Devo dire che non mi aspettavo una risposta del genere da parte sua: da quando è così intraprendente?

"Vuoi salire in camera mia?" chiedo quasi balbettando mentre lei invece, se la ride.

"Sto scherzando, volevo vedere come reagivi." dice ridendo di gusto.

"Ma allora sei una bimba cattiva che mi mette alla prova." dico iniziando a farle il solletico.

Le sue risate esplodono nel salotto, la sua pelle si sfiora con la mia, le sue labbra sono distese in un sorriso bellissimo ed io, mi sento bene.
Ma dopo un'ardua battaglia dove le nostre risate sono arrivate in fondo alla strada, la guardo serio, prendendo fiato.

"Allora, dormi con me. E' deciso." dico questa volta ridendo.

"Smettila scemo su, non mettermi nei casini ti prego." vedo che sospira. "Chi è questo amico? Magari dormo con lui al posto che con te." dice provocandomi.

La guardo scioccato ma con il sorriso sulla bocca. "E' Gianluca. E sorpresa delle sorprese, scende con Ernesto. E no, non puoi dormire con lui perché è fidanzato."

Vedo i suoi occhi illuminarsi, con Gian hanno sempre avuto un ottimo rapporto.

"Dai non mi dire.. non stai scherzando vero? Orsetto Ginoble e Ginoble Junior? Oddio non potevi farmi regalo migliore." conclude abbracciandomi forte, ed io sorrido, stringendola a me.

"Accetto di dormire con te, a patto che i letti siano separati." comunica, ed io sento il cuore esplodere in petto. "Mi mancano i nostri pigiama party."

Fine flashback

Esco dalla doccia, ripensando a questo divertente siparietto.
Dopo ciò, siamo usciti a farci un aperitivo e poi l'ho riaccompagnata a casa mia dove lei è tornata in hotel. Questa cosa un po' mi ha lasciato preoccupato: saperla sola, in un hotel abbastanza grande, senza protezione.. volevo chiederle di dormire a casa mia, io avrei dormito sul divano non c'era problema ma.. non ho voluto fare l'invadente.

Ma la cosa importante è che adesso siamo qui.

"Hai fini.."

Ma la voce di Amelia mi riporta alla realtà: sono con i soli pantaloni messi, capelli umidi e senza maglia. Mentre lei è bella, bella come il sole.

"Scusami, non ti ho sentito arrivare.." dico imbarazzato davanti la porta del bagno che si trova nel piccolo corridoio che conduce alla camera.

"Bene, adesso mi imbarazzo pure.. ma di cosa poi?" mi fa riflettere la mia coscienza.

"Figurati, scusami tu. Volevo chiederti se potevo usare il bagno.." chiede leggermente rossa sulle guance.

"Certo, io ho finito, devo solo fare i capelli. Ma fai con comodo." dico mentre infilo la camicia.

La vedo sparire dentro il bagno, ed io rientro in camera finendo il mio look: pantalone nero, camicia bianca e bretelle. Metterò gli occhiali rotondi blu notte.

"Io ho finito." mi comunica Amelia affacciandosi dalla porta della nostra camera. "Sei bellissimo." dice, scappando poi non so dove.

Sento che dice 'pronto' e presumo sia una chiamata.
Quindi vado in bagno, finendo di prepararmi ed una volta sistemati i capelli, torno in camera. Ma appena entro, la noto affacciata al balcone di camera nostra, assorta nei pensieri.

Lentamente mi avvicino, e la sento sospirare.

"Tutto bene?" chiedo.

Ma la sua risposta è il silenzio.
Solo dopo pochi minuti, sento la sua voce, molto sottile, arrivare alle mie orecchie.

"Era una fresca sera di Aprile, ed io mi trovavo in discoteca con una mia amica conosciuta al college.." -inizia ed io ascolto in silenzio con il cuore in gola.- "Stavo ballando e, ad un tratto, mi si avvicina un ragazzo: alto, biondo, simpatico.
Mi invita a prendere una bibita e ci sediamo in un tavolinetto lontano dalla musica e dal caos: era un posticino molto carino sul giardinetto di questo locale poco distante da casa mia in America e dal mare. Iniziamo a parlare, scoprendo esserci molta intesa fra di noi ed io, man mano passava il tempo, mi perdevo sempre più nei suoi occhi blu. Ero talmente persa, che non mi resi conto che stava per baciarmi, cogliendomi così di sorpresa e rovesciandogli la bibita addosso."- racconta con un sorriso malinconico.-  "Ero così imbarazzata, al punto che gli chiesi dove abitasse ma.. casa sua era troppo lontano e non mi andava di farlo tornare così sporco e bagnato. Allora, l'illuminazione: gli dissi di andare a casa mia, si sarebbe asciugato così un po' e magari avremmo finito il nostro discorso sul college in un posto più sereno. Ma credimi.. non immaginavo cosa sarebbe accaduto." –dice guardandomi negli occhi, con una lacrima a rigarle il viso.

"Ha approfittato di te?" chiedo subito, e lei fa segno di no con la testa.

Sento l'ansia salire chiara nel mio corpo, ed inizio a muovere il piede.

"Ti prego, ferma il piede.. non c'è motivo di essere agitato." sussurra con un dolce sorriso.

Cerco di calmarmi, e Amelia riprende il discorso.

"Così avvisai Clara, la mia amica di college, spiegandole tutto e lei mi disse che non c'erano problemi in quanto sua cugina era dentro il locale: sarebbe tornata a casa con lei. Siamo usciti, saliti in macchina e fra una chiacchiera e l'altra, un indicazione stradale e delle battutine, arriviamo a casa mia. Una volta saliti, con molta discrezione, lui si è ripulito. Una volta finito tutto, ci accomodammo in salotto e le ore passarono veloci: parlavamo di tutto.. dei suoi sogni, dei miei, di cosa vorrebbe fare, di cosa gli piace o meno.. insomma, era veramente intelligente ai miei occhi. Ma la lancetta era andata oltre e così prima di andarsene da casa mia, mi chiese se potevamo vederci uno di quei giorni. Acconsentì, e lui mi salutò con un leggero bacio sulle labbra."

"Che sfacciato." dico infastidito.

La vedo sorridere e accarezzarmi il volto. "Sempre geloso nonostante non sono più la tua fidanzata. Sei sorprendente." sussurra dolcemente, facendomi provare una strana sensazione.

"Comunque, il giorno del nostro appuntamento arrivò: ci eravamo scambiati i numeri quella sera prima di baciarmi, e devo dire che dopo di quello, continuammo ad uscire almeno per un mese o due prima di iniziare la nostra relazione che appunto, va avanti da cinque mesi. Quindi in totale ci conosciamo da sette mesi circa ma.. non è questo il punto." dice sospirando ed io, sento l'ansia crescere sempre di più.

Ma decido di lasciarle i suoi tempi. Le stringo solo la mano, in silenzio.

"Una sera, di quasi sei mesi fa, ti sto quindi parlando proprio dell'inizio della mia storia con Chris, eravamo a casa mia. Stavamo guardando un film quando.. un bacio dietro l'altro, siamo finiti con il perdere la cognizione totale di tutto.. ma tutto tutto proprio. Ci siamo voluti, tanto. Ma c'è anche da dire che il vino bianco bevuto a cena aveva fatto effetto e questo ci aveva resi poco lucidi al punto da farmi e fargli dimenticare una cosa importante."

E li, mi sento morire.

"Ti prego non me lo dire.." dico quasi con le lacrime agli occhi, mentre Amelia piange già a dirotto facendomi un segnale come a dire 'aspetta aspetta, non saltare a conclusioni'.

Prende un grande respiro, e si tampona con un fazzoletto il trucco leggermente sbavato dalle lacrime.

"Dimenticai di prendere la pillola e lui di metterlo. Ma non mi posi più di tanto il problema perché alla fine la prendevo tutti i giorni quindi, a senso mio, ero coperta tranquillamente. La presi quella sera stessa, lo rassicurai e andammo a dormire. Ma da quel giorno, qualcosa mi avrebbe cambiata. Ma molto più a lui." -spiega tamponandosi ancora gli occhi.- "Tu lo sai che io il ciclo non l'ho mai avuto regolare, quindi il mese successivo quando mi saltarono, non fu una novità per me. La cosa iniziò a preoccuparmi quando erano passati due mesi quasi: un ritardo così grande non lo avevo mai avuto. Preciso che io facevo di tutto e di più, quindi caricavo e scaricavo spesa e molte altre cose pesanti e conducevo una vita molto stressante e movimentata. Ormai ci accusavo lo stress a questo enorme ritardo: decisi di mettermi a riposo, mi presi alcuni giorni dallo studio e rimasi a casa. Finalmente, dopo una settimana: il ciclo, anche se era piuttosto strano. Era rosso molto vivo il sangue e avevo dei dolori lancinanti che io associavo al ritardo. Man mano andava la situazione degenerava.. così sola in casa, chiamai l'ambulanza. Stavo malissimo, non riuscivo a muovermi."

La guardo, l'ascolto.. sono senza fiato.

"Arrivati in ospedale, mi sottoposero ai controlli.. da cima a fondo. Mi avevano messa in reparto, ma non avevo capito quale fosse. Sentivo solo piangere. Pochi minuti dopo, in contemporanea con il medico, entra Chris sconvolto. Il dottore fece un sorriso amaro.. un espressione che mai dimenticherò in vita mia. Invitò Chris a sedersi al mio fianco e poi pronunciò una parola che inizialmente non capì, ovvero 'mi dispiace'. Non capivo a cosa volesse andare a parare. Istintivamente, pensai che stavo morendo dissanguata, che di li a poco qualcosa di tragico potesse accadere ma.. quando pronunciò quella frase, mi si gelò il sangue: 'mi dispiace signorina, ha avuto un'aborto spontaneo.. il suo bambino non ce l'ha fatta.' Quelle parole, quei pianti.. tutto prese un senso: ero incinta, senza saperne nulla.. ed io avevo appena perso il mio bambino. In un raptus, scoppiai a piangere e ad urlare, Chris si alzò ed uscì fuori dalla stanza. Non volevo e non potevo crederci."

La guardo, a bocca aperta. Non so che fare, non so che dire: le stringo solo la mano forte, come a voler lenire quel dolore enorme nel suo cuore. Mai avrei potuto immaginare questo. Sento il sangue nelle vene, totalmente congelato, specie perché il suo pianto, che mi spiazza di brutto.

"Il medico cercò di confortarmi, di calmarmi, mi disse che nei primi mesi se non si fanno le dovute attenzioni può capitare. Ma io non mi potevo dare pace. Mi calmai quando mi disse che il giorno dopo, dovevo sottopormi ad un controllo delicatissimo. Iniziai a parlare un po' più calma, a farmi spiegare di cosa si trattasse e gli spiegai che per me fu una batosta perché non avevo fatto nessun test e non ero a conoscenza di questa nuova vita che stava crescendo dentro me. Gli spiegai infatti cosa accadde quella sera, e dopo una buona mezz'ora, mi lasciò riposare. Non vidi Chris fino al mattino successivo, dopo il controllo. Quando entrò in camera, era scuro in volto. Gli chiesi che avesse e lui mi rispose che lo avevo ingannato, che non avevo preso la pillola per fargli un torto, che lo volevo incastrare. Ero sconvolta, litigammo pesantemente ma ad un tratto, persi conoscenza: ero troppo debole. Al mio risveglio, mi ritrovai accanto un mazzo di rose gialle con un peluche con su scritto 'scusami', e capì si trattava di Chris. Il giorno dopo, sarei dovuta uscire dall'ospedale e mi venne a prendere proprio lui. Si scusò spiegandomi che era ancora sconvolto, che non pensava realmente quelle cose che mi disse il giorno prima e che aveva una sorpresa per me. Quando arrivammo a casa mia infatti, trovai il salotto pieno di rose e in un momento di distrazione, me lo trovai davanti, in piedi, con una scatolina blu. Quel giorno mi chiese di sposarlo, ed io stordita accettai, anche perché lo amavo già."

"Oh piccola.. io non so che dire.."

"Abbiamo deciso tutto in fretta, soprattutto abbiamo deciso che dopo quell'episodio, non volevamo stare un attimo divisi ma.. lui non so perché, iniziò a cambiare giorno dopo giorno, a diventare sempre più nervoso e a calcolarmi sempre meno. Le scelte riguardo al matrimonio sono praticamente mie, lui è al mio fianco solo per figura. Fino ad arrivare alla cena dove si è messo a giocare al cellulare e a questa sera, che mi ha chiuso il telefono in faccia perché doveva sbrigarsi ad uscire con i suoi amici per andare ad una cena di lavoro.." -dice con voce tremante.- "Sono esausta, è tutto così una follia.. e credimi, sto iniziando a capire che io ho bisogno di una persona che mi capisce e si prende cura di me.. e.."

Sono sconvolto, tutte le parole di Amelia mi rimbombano nella testa: mi sento confuso, sconvolto, schifato, amareggiato, preso di pena per Amelia e ancora schifato e sconvolto per la perdita del bambino.

Queste si che sono rivelazioni scottanti. Sospettavo che c'era qualcosa di strano sotto, ma il suo comportamento adesso, dopo il racconto di Amelia, mi fa pensare a cose poco piacevoli.. e per poco piacevoli intendo tradimento.
C'è qualcosa che mi dice che lui, non è uscito con gli amici questa sera, e per colpa sua la mia piccola sta soffrendo non una, ma più volte.

"Amelia." dico secco.

"Dimmi.."

"Tu non ti sposi."

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